Quando le specie aliene diventano un pericolo per quelle autoctone

Alberto 69

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La conservazione dello scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) – lo scoiattolo autoctono dei paesi europei – è seriamente messa a rischio dall’invasione, dovuta a rilasci sconsiderati avvenuti nel passato, dello scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) di provenienza nord-americana. Questa specie infatti, più grossa ed aggressiva, sta colonizzando il nord Italia e molte altre zone dell’Europa fra cui il Regno Unito. Esercita una importante competizione alimentare verso lo scoiattolo rosso ed inoltre è portatore sano di agenti patogeni molto pericolosi per quello autoctono.
Una recente ricerca ha però messo in luce un altro meccanismo che esaspera la competizione fra le due specie. E’ stato osservato un marcato aumento degli ormoni dello stress (glucocorticoidi) nelle popolazioni di scoiattolo rosso esposte alla competizione di quello grigio. La rimozione o la riduzione della presenza dello scoiattolo grigio determina una diminuzione della concentrazione di questo ormone negli scoiattoli autoctoni. Gli individui stressati ovviamente tendono a ridurre il successo riproduttivo e diventano più ricettivi agli agenti patogeni. Il controllo (eradicazione) dello scoiattolo grigio è pertanto una misura importantissima per la tutela della specie autoctona.
Ricordiamo che quasi 20 anni fa, il tentativo di eradicazione di questa specie invasiva ed aliena fu bloccato da una denuncia delle associazione animaliste che portò alla condanna in primo grado (poi ribaltata in appello) dei vertici dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica (oggi confluito nell’ISPRA). In questo modo si è persa un’occasione d’oro per la conservazione della nostra fauna, quando ancora la situazione non era così grave e l’eradicazione sarebbe stata molto più semplice ed economica.
Santicchia et al. (2018) Stress in biological invasions: introduced invasive grey squirrels increase physiological stress in native Eurasian red squirrels. Journal of Animal Ecology, 87(5): 1342-1352.

Dott. Francesco Santilli

Fonte:https://www.facebook.com/gestionefauna/
 

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La conservazione dello scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) – lo scoiattolo autoctono dei paesi europei – è seriamente messa a rischio dall’invasione, dovuta a rilasci sconsiderati avvenuti nel passato, dello scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) di provenienza nord-americana. Questa specie infatti, più grossa ed aggressiva, sta colonizzando il nord Italia e molte altre zone dell’Europa fra cui il Regno Unito. Esercita una importante competizione alimentare verso lo scoiattolo rosso ed inoltre è portatore sano di agenti patogeni molto pericolosi per quello autoctono.
Una recente ricerca ha però messo in luce un altro meccanismo che esaspera la competizione fra le due specie. E’ stato osservato un marcato aumento degli ormoni dello stress (glucocorticoidi) nelle popolazioni di scoiattolo rosso esposte alla competizione di quello grigio. La rimozione o la riduzione della presenza dello scoiattolo grigio determina una diminuzione della concentrazione di questo ormone negli scoiattoli autoctoni. Gli individui stressati ovviamente tendono a ridurre il successo riproduttivo e diventano più ricettivi agli agenti patogeni. Il controllo (eradicazione) dello scoiattolo grigio è pertanto una misura importantissima per la tutela della specie autoctona.
Ricordiamo che quasi 20 anni fa, il tentativo di eradicazione di questa specie invasiva ed aliena fu bloccato da una denuncia delle associazione animaliste che portò alla condanna in primo grado (poi ribaltata in appello) dei vertici dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica (oggi confluito nell’ISPRA). In questo modo si è persa un’occasione d’oro per la conservazione della nostra fauna, quando ancora la situazione non era così grave e l’eradicazione sarebbe stata molto più semplice ed economica.
Santicchia et al. (2018) Stress in biological invasions: introduced invasive grey squirrels increase physiological stress in native Eurasian red squirrels. Journal of Animal Ecology, 87(5): 1342-1352.

Dott. Francesco Santilli

Fonte:https://www.facebook.com/gestionefauna/

Qui nel Sud degli U.S, ma anche altrove, la caccia agli scoiattoli grigi e' un'attivita' venatoria diffusissima ed importantissima. I "grigi" hanno carni ottime, e non vedo perche' non si possano cacciare anche da voi.
 
Qui nel Sud degli U.S, ma anche altrove, la caccia agli scoiattoli grigi e' un'attivita' venatoria diffusissima ed importantissima. I "grigi" hanno carni ottime, e non vedo perche' non si possano cacciare anche da voi.
Gli darei la caccia volentieri ma per me resta un pasto da lasciare per le volpi e Company con tutto il rispetto ovviamente ?
 
Io di "grigi" ne ho tantissimi intorno casa e sulle mie proprieta', ma non li caccio. Non ho abbastanza fame e mi diverto a guardare le loro acrobazie e i loro battibecchi. Sono parecchio litigiosi. Ma il fatto che io non li caccio non significa che io sia contro la caccia agli scoiattoli. Chi puo' e vuole li cacci pure--ma non i miei! Poi se un domani avessi proprio bisogno di due o tre bocconi di carne forse ne ucciderei uno. Ma spero di non arrivare mai a tanto bisogno.
 
L'autunno scorso, a malincuore, ho dovuto sfoltire un po' la popolazione di "grigi" intorno casa. Quando ce ne sono troppi cominciano i danni: tubi di plastica, prolunghe elettriche, e altri oggetti di plastica e legno rosicati, nidi depredati, becchime per i polli divorato. Ma mi sono limitato ad una mezza dozzina. Li ho spellati, puliti, e ne ho tagliato le cosce ed i lombi. Torace e zampe anteriori sono troppo piccoli per perderci tempo. Li ho marinati nel vino ed odori vari, poi li ho asciugati e soffritti, aggiungendo poi il liquido della marinatura un po' alla volta, aspettando che si asciugasse e poi aggiungendone un po' di piiu'. fino a quando non sono diventati ben cotti e teneri. A questo punto li ho tolti dalla padella e ho fatto asciugare bene il liquido di cottura finche' non e' rimasto che l'olio. Ho aggiunto un cucchiaio di farina, stemperandolo nell' olio a fuoco basso, e poi ho aggiunto latte fino ad ottenere una "gravy" della consistenza della bechamelle. A questa ho poi aggiunto dei funghi "Portobella" tagliati a fettine sottili, un pochino di salvia, un'idea di noce moscata, e ho rimesso i pezzi di scoiattolo in questa gravi, e a fuoco bassissimo, a pentola coperta, ho fatto cuocere la carne per un'altra quindicina di minuti.
Persino mia moglie, che aveva esitato a mangiare questi "ratti arboricoli," li ha trovati ottimi e mi ha chiesto di prenderne qualche altro lautunno prossimo, cioe' quest'autunno. Vedremo. Tutto dipende da quanti ce ne sono. Non voglio ridurne troppo la popolazione "casalinga."
 
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