Caro Fabio, le manifestazioni non sono eventi che riescono o meno per la presenza o l'assenza di qualcuno ma per la presenza o l'assenza di molti, ecco perché la mia critica è generalizzata. Le fonti internet nel 2006 (data della prima delle due manifestazioni) probabilmente erano già sufficienti a dare adito a più numerose presenze, sul cacciatore.com (e non solo in quel sito) se ne parlò per settimane e quasi quotidianamente vi era una sorta di "bollettino" di adesioni che si aggiungevano alle preesistenti. Tra i convenuti, in quella circostanza, si sentiva quasi esclusivamente accento nordico. Ma poi vogliamo proprio nasconderci dietro un dito ? I francesi, nell'epoca ancora buia per internet, hanno portato sulla via dei campi elisi oltre 200.000 presenze di cacciatori con tanto di canizza al cinghiale...e sarebbe meglio se facessimo figura meno meschina e non accampassimo le solite motivazioni che i cugini d'oltralpe sono sempre stati vocati al dissenso fin dal medioevo e, a seguire, da Robespierre in su. In sostanza siamo quel che siamo, scettici, arrabbiati, malfidati, piagnucoloni e soprattutto arroganti in quanto depositari (ciascuno di noi) di verità indiscutibili. Il paperaro e l'uccellinaio spesso si sfottono, il selecontrollore si sente re della caccia, il poeta beccacciaro snobba i cinghialari e così via. Ammettiamolo siamo quasi tutti litigiosi come i capponi di Renzo. Poi ognuno si ritaglia il suo orticello e da quello cerca di trarne qualche soddisfazione che, nell'italico carattere, diventa anche ostentazione e tornaconto. Siamo un popolo così disgregato e disgraziato quindi ? Si, ma ci salva sempre quella forte fantasia e quello spirito di contentezza che ci fa apparire davanti agli occhi anche quel miracolo che non è.