Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Giornata così.....andrà meglio la prossima...un pò tutto sottotono,la classica "giornata no".Restando in tema di motori vedremo stasera il Rossi nazionale cosa ci combina.
 
sono 2 gare su 4 che qualcosa non và....speriamo sul proseguo della stagione anche perchè Vettel ormai ha 30 punti in più di Alonso e se la sfiga non smette la vedo dura......

forza Ferrari....sempre!!!!

Ciao,Marco.
 
La Ferrari chiude il weekend del Gran Premio del Bahrain 2013 di Formula 1 con molta amarezza. Fernando Alonso è fuori causa per un problema al DRS mentre Felipe Massa scivola lontano dalla zona punti dopo essersi beccato ben due forature! Al termine della gara il team italiano parla di sfortuna. Nel caso del brasiliano, siamo certamente d’accordo. Per quanto riguarda Alonso, invece, dobbiamo accettare che si è trattato di un problema tecnico molto grave. Altrettanto grave è stata la scelta di far riattivare il sistema al pilota dopo averglielo sbloccato una volta. Era opportuno risparmiare il secondo pit stop dell’ottavo giro e lasciare lo spagnolo in pista sin da subito impedendogli immediatamente di ri-azionare l’ala mobile! Il ritmo era buono e poteva comunque puntare ad un comodo podio.




Alonso: “Mai visto un problema al DRS in tre anni!”
Fernando Alonso parla subito di sfortuna dopo essere sceso dalla sua Ferrari al termine del GP del Bahrain:“È stata una gara difficile. Se non puoi aprire il DRS, i sorpassi diventano quasi impossibili. Oggi siamo stati molto sfortunati. Anche in Malesia lo siamo stati ma, a differenza di allora, nessuno stavolta può discutere se ci sia stato un errore da parte nostra. In tre anni di DRS è la prima volta che accade una cosa del genere”. Lo spagnolo crede che la sua F138 avrebbe potuto giocarsela alla pari con la bella Red Bull di Vettel:“Non posso giudicare Vettel perché non sono riuscito a vederlo. Ho solo visto Webber nel finale di gara davanti a me - ha spiegato a Sky Sport – Va detto che quando hai pista libera è molto più facile gestire le gomme così come è successo a noi in Cina. Quindi, se noi fossimo rimasti lì davanti, la gara di Vettel non sarebbe stata troppo facile“.

- - - Aggiornato - - -

**** tutta tattica ..........al prossimo gp ne riparliamo.
 
purtroppo gia' in 2 gare Alonso ha avuto una gran sfiga e perlopiu' in due gare dove avrebbe raccolto molti punti....speriamo che la sfiga giri un po' e che questi punti persi non siano determinanti per la vittoria mondiale....forza Fernando!!!
 
purtroppo gia' in 2 gare Alonso ha avuto una gran sfiga e perlopiu' in due gare dove avrebbe raccolto molti punti....speriamo che la sfiga giri un po' e che questi punti persi non siano determinanti per la vittoria mondiale....forza Fernando!!!
ben detto,anche se la gara non l'ho vista,causa lavoro dispiace sempre non vedere la ferrari tra le prime,speriamo che finisca sta' sfiga.........
 
http://www.derapate.it/foto/gp-bahrain-f1-2013-gara_2177.html
Vettel, 9. Una cavalcata trionfale senza ostacoli. Insomma, come ai bei vecchi tempi. Lascia l’impronta anche sul giro più veloce in gara, a ribadire un dominio assoluto e, in fondo, semplice da attuare. La defezione di Alonso ci ha privati di una gara più emozionante e avvincente in testa, annunciata già alle prime due curve con sorpasso e controsorpasso tra i veri protagonisti del gran premio. Sintetizzando il ruolo del tedesco: guardiano.
Raikkonen, 8. Quasi non ti accorgi che ci sia anche lui tra i 22 in Bahrain, poi te lo ritrovi abbonato al podio nemmeno lo portasse lui da casa. Affittata la prima posizione in Cina e Bahrain, tornerà sul gradino più alto, perché la Lotus quelle due soste là certo non le ha fatte per mancanza di ritmo: Grosjean lo conferma. Semplicemente Iceman più E21 danno un risultato sempre costante (e che costanza!). Metronomo.
Grosjean, 8. Dietro Raikkonen, quindi un voto in meno. Affatto. Il francese, sottotono finora, ha corso una gara da protagonista, attaccando e divertendo quando in lotta con le McLaren. Ha stressato maggiormente le gomme e non si è potuto permettere il lusso delle due soste, anche perché con le sospensioni interconnesse della Lotus quest’anno ha qualche problema in più di guida. È tornato il bel pilota che conoscevamo. Si attende conferma.
Di Resta, 8. Non è una sorpresa il ritmo gara della Force India, merito di un progetto equilibrato. Dispiace abbia dovuto rinunciare al podio nelle battute conclusive del gran premio, ma Grosjean su tre soste poteva contare su gomme nettamente più fresche. Sutil paga la sfortuna del contatto iniziale altrimenti sarebbe stato là davanti. Benvenuti tra i top team.
Webber, 5-. Lasciamo stare Vettel che ha letto il giornale in Bahrain, il voto non è legato al confronto interno, anche perché se lo aggiungessimo come elemento di valutazione, andrebbe su 4 senza problemi. Il punto è che quando guidi una Red Bull non puoi trovarti a lottare (e perdere) contro una Mercedes. Corsa a lungo anonima, l’australiano è andato al centro dell’attenzione nell’ultima parte di gara, quando Hamilton lo.ha attaccato a più riprese, nemmeno guidasse la McLaren 2012. Deludente.
Hamilton, 8. Mentre Rosberg si ostina nelle prime battute di gara a resistere con una Mercedes che magicamente al sabato aveva ritrovato una forma vincente, lui se ne sta tranquillo a gestire le gomme, arrivando a fare una sosta in meno. Con la macchina leggera dà spettacolo nella lotta con Webber. Alla fine la spunta meritatamente e il quinto posto se lo conquista con i denti. Fuoriclasse.
Rosberg, 5-. Si intestardisce nel voler tenere in zona podio e la Mercedes gli presenta subito il conto con un degrado esagerato. Chiude ai margini della zona punti, punizione per non aver saputo amministrare quando era necessario. Se correrà con in mente solo l’obiettivo di star davanti a Hamilton, senza parlare con la macchina, automaticamente regalerà i galloni di capitano all’inglese, in Bahrain lucido e attento come mai lo avevamo visto prima in carriera. Frettoloso.





http://www.derapate.it/foto/gp-bahrain-f1-2013-qualifiche_2169.html
Alonso, 8-. Biblico. Chi la pensa diversamente, ha il prosciutto davanti agli occhi. La sfortuna decide che la F138 deve soffrire e con lei lo spagnolo. Se dopo la sosta anticipata per rimettere in posizione l’ala mobile non si fosse dovuto fermare nuovamente prima di capire che era out definitivamente, con ogni probabilità lo avremmo ritrovato sul podio o appena sotto. Sono contrattempi che non dovrebbero verificarsi, mentre conforta la velocità in gara (nonostante i 3 decimi che l’assenza del Drs comporta; ndr) e il recupero con sorpassi strappati a morsi. La dea bendata restituirà il maltolto.
Perez, 7. Ha acceso la corsa battagliando con Button. Certo le posizioni non sono nobilk, ma con una McLaren che vale tra il 4 e il 5, di più non può fare. In Bahrain si è consumato il primo atto della guerra per imporsi dentro al team come leader. Button non ha mollato e finché ha potuto ha resistito facendo a sportellate, il decimo posto gli vale solo un 5 di stima. Spettacolo assicurato e Checo si mette in bacheca il primo round stagionale. Divertente.
Massa, 5. Sfortuna per Alonso, sfortuna per Felipe. Cosa c’è in mezzo? La macchina a punti in ottava posizione per Nando contro le posizioni di retrovia del brasiliano. Rimandato a causa delle due forature, urgono risposte convincenti al più presto.
 
non sò voi ,ma io non ciò capito niente.gara vista al pc in streaming,per giunta in inglese, e si bloccava in continuazione.grazie rai!
 
PROCESSO AL GRAN PREMIO:

Sono tre i casi da analizzare oggi. Il primo riguarda gli pneumatici che non reggono: il riferimento non è tanto al degrado eccessivo delle mescole quanto ai tre problemi del fine settimana, uno a Hamilton in qualifica e ben due a Massa in gara. Il secondo evento da mettere sotto giudizio è il comportamento della Ferrari con il DRS di Alonso: aveva senso rimetterlo in pista e farglielo di nuovo attivare per poi dover compiere un letale secondo pit stop ad un giro di distanza dal primo? E’ davvero giusto, quindi, parlare di sfortuna quando una parte meccanica si rompe? Terzo e ultimo caso vede protagonista Sergio Perez: il pilota della McLaren ha ingaggiato un duello in famiglia con Button dagli esiti potenzialmente letali per il team. Hanno fatto bene a non dargli nessun ordine di scuderia? E lui si è comportato in modo leale?



CASO 1: gomme troppo fragili?
ACCUSA. Se in un fine settimana si contano tre gomme distrutte ed in almeno un paio di casi non si ha la più pallida idea delle motivazioni, significa che c’è un problema di notevole entità per il costruttore di pneumatici. La Pirelli deve darsi una regolata. E’ ingiusto criticarli per aver portato in pista delle gomme bizzose quanto a resa, perché questo è ciò che gli ha chiesto la FIA (in accordo con i team!). Ma sulla sicurezza e sulla correttezza dei risultati non si devono trovare attenuanti.
DIFESA. Se ci sono dei detriti in pista che la direzione gara decide di non togliere, non si può incolpare il fornitore di pneumatici. Se il tracciato presenta delle zone a lato dei cordoli che mettono a rischio la tenuta delle gomme, la colpa è degli organizzatori del GP! La Pirelli non deve essere sotto accusa. E’, semmai, parte lesa in quanto soggetta ad un calo di immagine nonostante non abbia colpe. In ogni caso, Paul Hembery ha già spiegato che la gomme di Massa sarà prontamente analizzata per individuare eventuali anomalie. Cosa chiedere di più?
CASO 2: DRS sulla Ferrari di Alonso
ACCUSA. In Ferrari parlano di sfortuna nera per la rottura del DRS sulla F138 di Alonso dopo pochi giri del GP del Bahrain 2013. Ma siamo sicuri che vada vista così la questione? Quelli di Maranello insegnano che se la macchina di Vettel si rompe, non è sfortuna ma è colpa della Red Bull che non ha messo in pista una vettura perfetta. Perché l’ala mobile posteriore dovrebbe essere una componente che esula da questo ragionamento? C’è dell’altro, poi: come mai dopo il primo pit stop hanno rimandato in pista Alonso consentendogli di riattivare il DRS? Dovevano impedirgli di usarlo, cautelativamente, almeno fino a quando non si fosse ritrovato a ridosso del secondo cambio gomme. E’ stata la seconda sosta dopo un solo giro dalla prima a far sprofondare lo spagnolo in fondo al gruppo ed a rovinargli completamente la gara! Diversamente, anche senza DRS, avrebbe potuto lottare comodamente per il podio.
DIFESA. Punto primo: il DRS è una componente banale sulla quale non c’è nulla da fantasticare. Pertanto è del tutto legittimo parlare di sfortuna se il sistema si guasta! Punto secondo, il più spinoso: è facile parlare con il senno di poi. Dopo il primo pit stop pensavano di aver risolto il problema e quindi, logicamente, hanno detto ad Alonso di riprendere ad utilizzare l’ala mobile. Diversamente, il pilota di Oviedo avrebbe avuto comunque molte difficoltà a districarsi dal traffico ed il risultato finale non sarebbe stato poi tanto diverso.
CASO 3: Lotta in famiglia tra le McLaren
ACCUSA. Qui non abbiamo bisogno di lanciarci in ragionamenti troppo complessi. E’ sufficiente usare, per l’accusa, le dichiarazioni di Jenson Button:“Ho avuto delle belle battaglie con tutti tranne che con Perez! E’ stato troppo aggressivo: ad oltre 300 km/h non ti aspetti di vedere il tuo compagno che si mette a fare a sportellate! Mi ha sorpreso e non credo di essere l’unico a pensarla così all’interno del team”. Sotto critica, però, non vogliamo mettere solo il comportamento di Perez ma anche quello del team che ha lasciato liberi i suoi uomini di darsi battaglia senza lanciare nessun allarme via radio.
DIFESA. La parola per la difesa spetta ovviamente, in primis, a Sergio Perez:“Sono stato aggressivo tanto quanto lui lo è stato con me. Ammetto che forse abbiamo un po’ esagerato entrambi…”. Quest’ultima considerazione del messicano potrebbe sembrare una condanna per il comportamento della McLaren. In realtà il team di Woking merita solo applausi. Una volta tanto ci siamo goduti un bello spettacolo senza qualcuno che dal muretto si faceva deprimenti calcoli di altro tipo.
 
[h=1]F1 2013, Ferrari: spiegati il problema al DRS di Alonso e le forature di Massa in BahraiN[/h]



alonso-DRS-aperto-ferrari-bahrain-f1-2013.jpg



La Ferrari ha analizzato i problemi avuti da Fernando Alonso e Felipe Massa nel corso dello sfortunato Gran Premio del Bahrain di Formula 1 2013. Lo spagnolo ha dovuto fare i conti con la rottura del DRS e non è andato oltre l’ottavo posto. Peggio è andata al brasiliano che ha rimediato ben due diverse e distinte forature concludendo ben lontano dalla zona punti. Entrambi avevano il potenziale ben arrivare quantomeno sul podio. E ora Alonso si trova già a 30 punti di distacco da Vettel in classifica mondiale! Da Maranello, al termine del briefing post-gara, sono in grado di spiegare quanto accaduto in quel di Sakhir affinché non si ripeta mai più in futuro.




DRS di Alonso: crack meccanico! Prima volta in tre anni
La Ferrari conferma la versione dei fatti diramata a caldo. Quanto accaduto al DRS di Fernando Alonso in Bahrain è pura sfortuna. Si è rotta una banale componente meccanica, la solita utilizzata nel corso dei tre anni di esistenza dell’ala mobile posteriore. Il flap si era sollevato oltre la normale escursione prevista (5 cm). Ciò sta a dimostrare che non è un qualcosa legato al funzionamento del pistone idraulico che lo comanda. Secondo le stime, poter usare il DRS sul tracciato di Sakhir dà un vantaggio di quasi mezzo secondo al giro. Se il due volte iridato fosse rimasto in pista con l’ala aperta, fanno sapere da Maranello, avrebbe comunque avuto un consumo anomalo degli pneumatici posteriori. “Difficile ricordarsi una gara con tanti episodi negativi, determinanti per il risultato finale – ha ribadito Stefano Domenicali sul sito ufficiale della Ferrari - Il guasto al DRS ha impedito a Fernando, autore dell’ennesima grande prestazione, di lottare per la vittoria con Vettel, così come il doppio problema alla gomma posteriore destra ha spinto Felipe fuori dai punti e gli ha impedito di ottenere quel piazzamento fra i primi cinque che era alla sua portata”. Il team principal chiede ai suoi uomini di non trascurare più neppure il minimo dettaglio:“Dobbiamo lavorare con rinnovata attenzione tanto quanto si sta facendo già sullo sviluppo della vettura e sulla comprensione del comportamento degli pneumatici. In queste prime quattro gare della stagione non siamo riusciti a portare a casa, per vari motivi, tutti i punti che erano alla nostra portata - ha ricordato l’imolese – Per questo, il ritardo nelle due classifiche sembra essere abbastanza ampio, ma ciò non deve scoraggiarci, tutt’altro, anche perché abbiamo visto tante volte – sia a nostre spese, sia a nostro vantaggio – come le cose cambino in fretta”.
Ferrari: solo detriti per le forature di Massa
Nessun problema di natura strutturale sulle gomme. A costringere Felipe Massa a rimediare ben due forature nel GP del Bahrain 2013 sono stati dei detriti raccolti in pista. A questa conclusione è arrivata la Pirelli. “C’erano dei tagli - ha dichiarato Paul Hemberyabbiamo trovato i detriti che hanno causato quelle forature. C’erano pezzi di metallo e di carbonio”.
Ferrari: addio a Franco Gozzi
Se n’è andato ieri, all’età di 81 anni, una colonna storica della scuderia Ferrari: Franco Gozzi. “Direttore sportivo, addetto stampa, direttore della comunicazione, soprattutto uno dei più stretti collaboratori e confidenti di Enzo Ferrari…”, si legge sul sito del Cavallino Rampante. Così lo ha ricordato il presidente Luca di Montezemolo:“Ci ha lasciato una figura fondamentale nella storia della Ferrari. Di lui ricordo soprattutto le tante ore trascorse insieme a parlare di piloti ed automobili e gli sono grato per essermi stato vicino quando ero un giovane direttore sportivo della Scuderia”.
 
Ayrton Senna: che ricordo avete del pilota brasiliano?



Ayrton-Senna-ricordi.jpg


E siamo qui a concludere questa giornata del primo di maggio.. Oggi sono 19 anni dalla sua scomparsa, e tramite i nostri social ed il nostro sito abbiamo voluto ricordarlo in tanti modi. Abbiamo parlato un po’ delle sue imprese grazie alle foto, abbiamo immaginato una sorta di futuro ipotetico, se l’incidente ad Imola fosse stato diverso. Ora invece parliamo del ricordo che ci ha lasciato. Che ricordo avete di Ayrton? Se pensate a lui cosa vi viene in mente? Perché dopo quasi vent’anni ancora oggi parliamo e ci commuovamo ricordandolo? Commentate, commentate, commentate! Vogliamo avere come commento a questo pezzo tutto ciò che vi passa per la testa: emozioni, ricordi, momenti indimenticabili. Condivideteli insieme alla redazione di Derapate.it









Per forza di cose non posso non posso non scrivere il mio pensiero. Quello che posso dire io è che se sono qui, faccio questo mestiere, parlo di di sport, di motori, di F1, un merito enorme ce l’ha Ayrton. Se ora sono qui a parlarvi, è perché questa grande passione che ho, e che fortunatamente si è tramutata anche nel mio lavoro, è perché da bambino ho avuto il piacere e l’onore di vedere Ayrton Senna in pista. Grazie Magic.



UN MITO ..........NULLA DA DIRE
 
Ayrton Senna: che ricordo avete del pilota brasiliano?



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E siamo qui a concludere questa giornata del primo di maggio.. Oggi sono 19 anni dalla sua scomparsa, e tramite i nostri social ed il nostro sito abbiamo voluto ricordarlo in tanti modi. Abbiamo parlato un po’ delle sue imprese grazie alle foto, abbiamo immaginato una sorta di futuro ipotetico, se l’incidente ad Imola fosse stato diverso. Ora invece parliamo del ricordo che ci ha lasciato. Che ricordo avete di Ayrton? Se pensate a lui cosa vi viene in mente? Perché dopo quasi vent’anni ancora oggi parliamo e ci commuovamo ricordandolo? Commentate, commentate, commentate! Vogliamo avere come commento a questo pezzo tutto ciò che vi passa per la testa: emozioni, ricordi, momenti indimenticabili. Condivideteli insieme alla redazione di Derapate.it









Per forza di cose non posso non posso non scrivere il mio pensiero. Quello che posso dire io è che se sono qui, faccio questo mestiere, parlo di di sport, di motori, di F1, un merito enorme ce l’ha Ayrton. Se ora sono qui a parlarvi, è perché questa grande passione che ho, e che fortunatamente si è tramutata anche nel mio lavoro, è perché da bambino ho avuto il piacere e l’onore di vedere Ayrton Senna in pista. Grazie Magic.



UN MITO ..........NULLA DA DIRE
Io quel triste giorno ero a Imola. Ricordo ancora lo sgomento del dopo gara quando si diffuse la triste notizia. Un grande campione, forse il più grande di sempre, in un automobilismo ancora eroico e caratterizzato da duelli corpo a corpo e purtroppo anche da tante disgrazie...
 
31 anni senza Gilles Villeneuve............

Sono 31 anni che Gilles non c’è più. Dall’8 maggio 1982. Nel giro di rientro ai box nelle qualifiche del gran premio del Belgio a Zolder, Gilles tirava come non riusciva a non fare, e volò ruota su ruota sulla March di Jochen Mass. La sua Ferrari si impennò e nel ricadere al suolo lo sbalzò fuori dall’abitacolo. Gilles Villeneuve finì contro un paletto delle reti di protezione (allora queste si usavano…) e si spezzò l’osso del collo.
Questa storia, e tutte le altre avvicenti storie di Gilles, le conoscono in molti e in questi giorni le riportano in tanti. Noi vogliamo provare a capire meglio cosa ha rappresentato Gilles per la Formula 1 e perché a detta di molti ha lasciato un vuoto incolmabile, un’assenza che nessun pilota è stato più in grado di colmare. Eppure Gilles è stato portatore di valori che oggi nessuno vuole più difendere, condividere e riproporre. Vediamo quali sono.

[h=2]Vincere o Morire[/h]Il primo grande confronto di Gilles è con Niki Lauda, pilota che sostituisce alla Ferrari. Lauda è il bicampione del mondo che ha riportato il titolo a Maranello dopo un decennio di sconfitte. Lauda è il sopravvissuto al rogo del Nurburgring ma è anche il pilota che nel diluvio del gran premio del Giappone del ’76, sul circuito del Fuji, si ritira per paura di avere un incidente, lasciando il titolo mondiale a James Hunt. Per il popolo ferrarista, e per Enzo Ferrari stesso, è un atto di codardia che neppure il successivo titolo mondiale del ’77 riesce a cancellare.
Gilles arriva a sostituire Lauda alla fine del 1977, quando mancano due gare alla fine del campionato e l’austriaco è già matematicamente campione del mondo. E ci arriva da perfetto sconosciuto: un pilota di motoslitte contro il campionissimo. Gilles vince il confronto con Lauda nel cuore dei tifosi ferraristi e prima di tutto nell’animo competitivo di Enzo Ferrari proprio per il coraggio che saprà dimostrare lungo tutta la sua carriera. Il Drake vede in lui un pilota d’altri tempi, consapevole di giocarsi la vita in ogni momento senza per questo essere pazzo, una maniera di vivere e morire che già alla fine degli anni ’70 molti trovavano inconcepibile e che oggi suona completamente assurda. Per questo non stupisce la schietta consapevolezza con cui Gilles dimostra di sapere che in ogni momento si gioca la vita e che non intende tirarsi indietro per nulla.
GP Giappone – Fuji 1977
La prima dimostrazione di questa lucidità è proprio nel suo secondo gran premio, Giappone 1977, quando a seguito di un incidente con il suo idolo Ronnie Peterson, la Ferrari di Gil impazzita finisce in mezzo al pubblico, che stava in realtà in una zona interdetta. Muoiono 4 persone: il commissario di pista Kengo Yiasa, il fotografo Kazuhiro Ohashi e 2 spettatori
Gilles dichiara: “Noi piloti rischiamo la vita in ogni istante e l’errore può sempre capitare, non possiamo preoccuparci anche degli spettatori. Sono comunque terribilmente triste per le persone che hanno perso la vita, ma erano in un posto dove non avrebbero dovuto stare e non mi sento responsabile per la loro morte, quelle persone non dovevano trovarsi lì”.
Quale pilota mai oggi dichiarerebbe una cosa del genere?
Paradossalmente l’ultima vittima civile della Formula 1 è il commissario di pista australiano, Graham Beveridge, falciato dalla Bar di del figlio di Gilles, Jacques Villeneuve, nel gran premio di Melbourne del 2001.

[h=2]Fino all’ultimo millimetro[/h]GP Francia – Digione 1979
Al contrario del piloti ragionieri tanto acclamati oggi, per Gilles la Formula 1 finisce all’ultimo millimetro. L’ultimo millimetro in staccata, come a Digione nel 1979, quando con Renè Arnoux su Renault, diede luogo al più bel duello della storia della Formula 1. Gilles aveva sempre più millimetri di tutti in staccata.

GP Spagna – Jarama 1981
C’è l’ultimo millimetro prima della linea del traguardo, come a nel gran premio di Spagna del 1981 a Jarama, dove Gilles tiene dietro di sè per decine di giri cinque macchine più veloci di lui. Gli inseguitori si alternano nel tentare il sorpasso ma nessuno riesce a batterlo.

Questi due episodi sono una grandissima lezione di guida per chi oggi si lamenta che non si riesce a sorpassare in Formula 1. Gilles ha dimostrato come fare un sorpasso oltre il limite e come non farne fare nemmeno uno.
Poi c’è l’ultimo millimetro della macchina. Villeneuve era uno che avrebbe portato la macchina al traguardo anche a spinte (lo fece Nigel Mansell, ma questa è un’altra storia).
GP Olanda – Zandvoort 1979
Nel 1979 Zandvoort, nel gran premio d’Olanda, mentre era in testa alla gara arrivò all’ultimo millimetro delle gomme e uscì di pista per un testacoda innescato da una derapata in uscita di curva. Pur con una gomma stracciata, fece retromarcia e cercò di raggiungere la pitlane affidandosi al solo cerchione. Procedendo a una velocità folle per quelle condizioni, distrusse la sospensione posteriore, ma riuscì comunque a rientrare ai box dove pretese che i meccanici gli aggiustassero la macchina, cosa ovviamente impossibile
GP Canada – Montreal 1981
Nel 1981 a Montreal nel gran premio del Canada, sotto un diluvio, Villeneuve rovina l’ala anteriore in un tamponamento. L’alettone si piega e va a oscurare completamente la visuale del pilota. Ma Gilles continua seguendo al millimetro la riga bianca ai bordi della pista, e fa segnare fra i tempi migliori al giro. Dopo un po’ l’alettone vola via e il pazzo Gilles conquista il terzo posto, riuscendo a controllare la macchina senza carico aerodinamico sotto la pioggia.

Gilles era così, voleva correre fino all’ultimo millimetro e ne trovava sempre uno in più degli altri.

[h=2]Lealtà e fedeltà[/h]Oggi si discute tanto di ordini di scuderia e di prima e seconda guida. Per Gilles c’erano solo due cose: la lealtà verso il compagno di squadra e la fedeltà alla scuderia. Fu così che a Monza nel 1979 Gilles avrebbe potuto passare Scheckter che era in testa e rimanere in corsa per il titolo mondiale. Invece rimase al secondo posto, proteggendolo dagli avversari e facendogli vincere il campionato. Ma soprattutto Gilles non si lamentò mai di essere una seconda guida.
GP San Marino – Imola 1982
Per questo pensiamo che Gilles sia morto non l’8 maggio 1982, ma due settimane prima a Imola, quando il suo compagno alla Ferrari, Didier Pironi, lo tradisce con un sorpasso all’ultimo giro, dopo che la scuderia aveva esposto il cartello SLOW a entrambi, che significava mantenere le posizioni e portare la macchina al traguardo.
Un tradimento inaccettabile per Gilles. Siamo dispiaciuti per lui che sia morto triste e ferito più dal suo comapagno che dal fatale incidente di Zolder.
Oggi ancora, con soli sei gran premi vinti e nessun titolo mondiale, secondo noi Gilles Villeneuve rimane l’emblema del pilota di Formula 1, rimane la più grande leggenda di tutti i tempi della massima serie, e nemmno i record di Michael Schumacher, la suprema maestria di Ayrton Senna, il professionalismo di Alain Prost, Niki Lauda e Juan Manuel Fangio, la velocità di Jim Clarke e di Jackie Stewart, riescono ad avvicinarsi alla leggenda.
Come disse Enzo Ferrari “Io in fondo gli volevo bene”
 
Avevo 16 anni e lo ricordo come fosse ora.......dalle motoslitte alla ROSSA,ci ha fatto e ci fa ancora emozionare!!
GRAZIE GILLES..il più grande di sempre!!!!!!!!!!!!!!!
MARCO
 
Si torna finalmente in pista al Montmelo per il Gran Premio di Spagna 2013 domenica prossima. Il Circus, dopo la lunga sosta di tre settimane dall’appuntamento in Bahrain, si presenta a Barcellona con i primi consistenti aggiornamenti alle monoposto.
Soprattutto in casa McLaren assisteremo a una pesante rivisitazione della Mp4-28, mentre il Bahrain è stata l’occasione per sfoggiare piccoli accorgimenti in Ferrari nella zona delle pance, con una griglia di sfogo dell’aria calda dettata dalle temperature torride di Sakhir.
Quel meteo atteso insolitamente al di sotto della media per la tre giorni catalana. Le prime previsioni, infatti, parlano di temperature intorno ai 18° C per l’intero week-end.
Non solo. Le prove libere del venerdì potrebbero venir disturbate dalla pioggia, mentre sabato e domenica il cielo dovrebbe essere sereno con annuvolamenti sporadici. Ai 18° C dell’aria sarà interessante verificare le temperature dell’asfalto, con le mescole dure e medie designate per l’appuntamento spagnolo. Gomme dure che saranno più vicine alla specifica 2012, caratterizzate da una finestra termica di funzionamento più ampia, mentre le medie sono quelle in grado di assicurare la miglior prestazione.
Orari tv GP Spagna 2013
Si torna in Europa e torna la diretta della Rai. Ovviamente, chi sarà sempre presente con la diretta di tutte le sessioni in gara sarà Derapate, a partire dalle libere del venerdì, per scoprire gli interventi sulle monoposto.
Un venerdì importante, visto che i team avranno a disposizione un set extra di gomme dure, per intensificare l’attività in pista e cercare riscontri al lavoro condotto in galleria del vento. Si parte alle 10:00 per i primi 90 minuti di libere.
Venerdì 10 maggio 2013
10:00 – 11:30 Prove libere 1; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1 dalle 9:45; diretta internet Derapate.it
14:00 -15:30 Prove libere 2; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1 dalle 13:45; diretta internet Derapate.it
Sabato 11 maggio 2013
11:00 – 12:00 Prove libere 3; diretta Sky Sport F1 e Rai Sport 1 dalle 10:45; diretta internet Derapate.it;
14:00 Qualifiche GP Spagna F1 2013; diretta Sky Sport F1 (13:00) e Rai 2 (13:45); diretta internet Derapate.it
Domenica 12 maggio 2013
14:00 – Gran Premio Spagna F1 2013: diretta Sky Sport F1 (12:30) Rai 1 dalle 13:10 con Pole Position

se vince ferrari...............jpg
 
purtroppo non oso azzardare previsioni.la rossa quest'anno cè di brutto su tutti i fronti.il problema è che non gliene và bene una.incidenti,rotture anomale.....e che cacchio,cosi il mondiale se lo sognano.
 
Stato
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