Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Uno dei films piu' divertenti che abbia mai visto. Ma bisogna vederlo ripetute volte per cogliere tutte le battute.

"Follow the gourd!" "No, follow the shoe!" Un po' come qui: Segui le canne lunghe! No, segui le canne corte! Non so come sia stata la traduzione e doppiaggio in italiano del film, perche' l'ho sempre visto nel linguaggio originale, ma deve essere stato tremendamente difficile farli.
 
Certo che a fronte di fior fior di ingegneri che passano la vita a studiare canne e la loro costruzione...a dire che son tutte uguali ci sarebbe quasi da vergognarsi...
 
Io pewnso che il nostro amico Centro67 non abbia detto castronerie. Inanzitutte ha sempre specificato che canne ben fatte esenti da difetti di diverse marche, a parità di caratteristiche in lunghezza foratura e strozzatura in mano a bravi tiratori/colpitori otterranno a parità di munizione utilizzata, risultati sovrapponibili sul campo, che sia sportivo o venatorio. Perchè dargli torto ? La gran parte delle situazioni che si affrontano sono situazioni " standard ". Ovvero tiri nei limiti di range dei comuni mortali. I tiri off limits in cui il tiratore eccelle, ovvero l'ingaggio di bersagli di coccio o selvatici ben oltre i 40/45 mt. sono situazioni affrontate con successo " non casuale " solo da chi ha pratica adeguata dopo vagonate di colpi sparati ed in questo caso vengono utilizzati tubi con caratteristiche idonee e munizioni altrettanto adeguate. In poche parole afferma un ovvietà .... se ce coji l'animale cade morto o il coccio si rompe qualunque sia la marca di canna che utilizzi, a patto che questa abbia caratteristiche idonne per quel tiro. Se poi invece la prova si fà in laboratorio, si potrà notare differenze tra la distribuzione dei pallini, differenze anche importanti e spesso anche su stesse marche di canne ed a volte anche con la stessa canna non si avranno risultatio sovrapponibili, ma se il centro di rosata sarà sempre ben guarnito, basta centrare il bersaglio che questo verrà rotto o " ammazzato " se dotato di vita.
Diciamo che la cosa è grossomodo condivisibile, diciamo che, grazie anche a tabelle sull'energia residua dei pallini a distanze impensabili, postata da un amico in questa discussione, scopriamo che pallini adeguati hanno potere lesivo ben oltre le distanze canoniche che noi affrontiamo, oltre le quali ci vuole tanta preparazione per avere successo. Questo vale per tutti.
Però, lo sviluppo ingegneristico, gli studi su nuovi prodotti sono più che giustificati, perchè seppur vero che la stragrande maggioranza di tubi commerciali di produzione sia antica che recente, soddisfano quasi tutti, non è lo stesso per chi cerca i limiti estremi, non è lo stesso per chi non è un " eccellente " colpitore. Se io centro un selvatico, questi tubi, uno per l'altro mi garantiscono a " tot " metri l'abbattimento pulito ... ma se non lo centrassi ? Se fossi un tiratore medio, come gran partre di noi ? Allora una rosata ben distribuita mi può permettere l'abbattimento certo anche in caso di bersaglio non perfattamente centrato con una canna, mentre a parità di strozzatura una leggendaria sant etienne mi esporrebbe a sonora padella, ma una moderna Beretta, mi permette di abbattere con certezza ( se colpita ) un'anatra ben oltre i 60 mt., mentre la francese mi scoppierebbe tra le mani, perchè solo una munizione caricata con Tungsteno mi garantisce certe prestazioni. Quindi studi su profili, choke, forature vanno avanti anche in virtù di nuovi materiali da lanciare per via di normative sempre più stringenti.
Purtroppo l'amico Gianni, non sà relazionarsi, o meglio conoscendoci solo dietro la tastiera, si interpreta lo scritto reciprocamente in maniera non corretta. Un sorriso dietro una battuta non è percepito nelle fredde lettere che scandiscono le frasi scritte.
Un abbraccio ai contendenti di questa interessantissima discussione, con interventi di professionisti e tecnici in balistica, discussione non a caso aperta dal nostro amico Centro67
 
Ragazzi come diceva il mi' poero babbo: i mazzi (di uccelli) si fanno con gli uccelli a tiro (entro 30 - 35 m.) e fino a quelle distanze tutte le canne da 65 cm in su ammazzano (salvo rarissime eccezioni) naturalmente usando numerazioni di piombo adeguato. Io caccio con un Benelli Raffaello 121 con una canna crio di prima generazione (che per molti fanno schifo o quasi) da 65 cm. Quando vado a tordi caccio con lo strozzatore interno 3*, mentre quando vado a colombacci metto il suo strozzatore da 5 cm in/off da 2*. Ebbene ci faccio dei tiri ai colombacci che arrivo dove arriva mio fratello col Cosmi Magnum con canna da 81*. Quindi ragazzi come in molte cose della vita anche nelle canne dei fucili ci vuole cu..lo. Forse io con questa vituperata canna l'ho avuto.
E come ho sempre detto, l'importante è mettergli il piombo addosso poi si starà a vedere, e se gli metti il piombo addosso sei già a buon punto.
Comunque ben vengano studi su come poter arrivare sempre più lontano, ma ormai mi sa che siamo giunti se non al limite molto vicino e che ammazzare rileggasi la mia prima frase. Da 50 metri in su i mazzi un si fanno qualunque canna uno c'abbia, almeno io la penso così. Poi se siete bravi e fortunati da avere canne che ammazzano anche a 70 metri tanto di cappello, io lassù manco gli guardo.
 
Io pewnso che il nostro amico Centro67 non abbia detto castronerie. Inanzitutte ha sempre specificato che canne ben fatte esenti da difetti di diverse marche, a parità di caratteristiche in lunghezza foratura e strozzatura in mano a bravi tiratori/colpitori otterranno a parità di munizione utilizzata, risultati sovrapponibili sul campo, che sia sportivo o venatorio. Perchè dargli torto ? La gran parte delle situazioni che si affrontano sono situazioni " standard ". Ovvero tiri nei limiti di range dei comuni mortali. I tiri off limits in cui il tiratore eccelle, ovvero l'ingaggio di bersagli di coccio o selvatici ben oltre i 40/45 mt. sono situazioni affrontate con successo " non casuale " solo da chi ha pratica adeguata dopo vagonate di colpi sparati ed in questo caso vengono utilizzati tubi con caratteristiche idonee e munizioni altrettanto adeguate. In poche parole afferma un ovvietà .... se ce coji l'animale cade morto o il coccio si rompe qualunque sia la marca di canna che utilizzi, a patto che questa abbia caratteristiche idonne per quel tiro. Se poi invece la prova si fà in laboratorio, si potrà notare differenze tra la distribuzione dei pallini, differenze anche importanti e spesso anche su stesse marche di canne ed a volte anche con la stessa canna non si avranno risultatio sovrapponibili, ma se il centro di rosata sarà sempre ben guarnito, basta centrare il bersaglio che questo verrà rotto o " ammazzato " se dotato di vita.
Diciamo che la cosa è grossomodo condivisibile, diciamo che, grazie anche a tabelle sull'energia residua dei pallini a distanze impensabili, postata da un amico in questa discussione, scopriamo che pallini adeguati hanno potere lesivo ben oltre le distanze canoniche che noi affrontiamo, oltre le quali ci vuole tanta preparazione per avere successo. Questo vale per tutti.
Però, lo sviluppo ingegneristico, gli studi su nuovi prodotti sono più che giustificati, perchè seppur vero che la stragrande maggioranza di tubi commerciali di produzione sia antica che recente, soddisfano quasi tutti, non è lo stesso per chi cerca i limiti estremi, non è lo stesso per chi non è un " eccellente " colpitore. Se io centro un selvatico, questi tubi, uno per l'altro mi garantiscono a " tot " metri l'abbattimento pulito ... ma se non lo centrassi ? Se fossi un tiratore medio, come gran partre di noi ? Allora una rosata ben distribuita mi può permettere l'abbattimento certo anche in caso di bersaglio non perfattamente centrato con una canna, mentre a parità di strozzatura una leggendaria sant etienne mi esporrebbe a sonora padella, ma una moderna Beretta, mi permette di abbattere con certezza ( se colpita ) un'anatra ben oltre i 60 mt., mentre la francese mi scoppierebbe tra le mani, perchè solo una munizione caricata con Tungsteno mi garantisce certe prestazioni. Quindi studi su profili, choke, forature vanno avanti anche in virtù di nuovi materiali da lanciare per via di normative sempre più stringenti.
Purtroppo l'amico Gianni, non sà relazionarsi, o meglio conoscendoci solo dietro la tastiera, si interpreta lo scritto reciprocamente in maniera non corretta. Un sorriso dietro una battuta non è percepito nelle fredde lettere che scandiscono le frasi scritte.
Un abbraccio ai contendenti di questa interessantissima discussione, con interventi di professionisti e tecnici in balistica, discussione non a caso aperta dal nostro amico Centro67

Gianni è una brava persona che non merita il ban. In passato è stato bannato da un'altro forum anche per causa mia...
Purtroppo non è in grado di trattenersi da gridare "i re è nudo"...

Vedi di cambiare il titolo della discussione in "per qualche centimetro in più" sarebbe più appropriato in tutti i sensi!
 
Ragazzi come diceva il mi' poero babbo: i mazzi (di uccelli) si fanno con gli uccelli a tiro (entro 30 - 35 m.) e fino a quelle distanze tutte le canne da 65 cm in su ammazzano (salvo rarissime eccezioni) naturalmente usando numerazioni di piombo adeguato. Io caccio con un Benelli Raffaello 121 con una canna crio di prima generazione (che per molti fanno schifo o quasi) da 65 cm. Quando vado a tordi caccio con lo strozzatore interno 3*, mentre quando vado a colombacci metto il suo strozzatore da 5 cm in/off da 2*. Ebbene ci faccio dei tiri ai colombacci che arrivo dove arriva mio fratello col Cosmi Magnum con canna da 81*. Quindi ragazzi come in molte cose della vita anche nelle canne dei fucili ci vuole cu..lo. Forse io con questa vituperata canna l'ho avuto.
E come ho sempre detto, l'importante è mettergli il piombo addosso poi si starà a vedere, e se gli metti il piombo addosso sei già a buon punto.
Comunque ben vengano studi su come poter arrivare sempre più lontano, ma ormai mi sa che siamo giunti se non al limite molto vicino e che ammazzare rileggasi la mia prima frase. Da 50 metri in su i mazzi un si fanno qualunque canna uno c'abbia, almeno io la penso così. Poi se siete bravi e fortunati da avere canne che ammazzano anche a 70 metri tanto di cappello, io lassù manco gli guardo.

Tutto giusto, ma io batto sempre sullo stesso tasto. Tungsteno e canna per poterlo utilizzare ed arrivi oltre i 50 mt. Qui entra in gioco però l'abilità del tiratore perchè al volo non è facile il calvolo dell'anticipo a meno che non hai sparato vagonate di munizioni in allenamento ... ovviamente non con il tungsteno altrimenti un muto non basterebbe. Comunque io a 70 mt. a fermo nell'acqua non faccio i mazzi solo perchè manca la materia prima per farli, ma quella singola anatra o magari 2 che salvano il cappotto a stagione vanzata, tocca sparargli con 3 euro di munizione. Se non ci fossero canne che permettono l'utilizzo della dura lega, col cavolo che poi si raddrizza la giornata in termini di carniere.
Ovvio che l'utilizzo sporadico di una tipologia di munizione abbinata alla canna idonea, non fà testo nelle normali considerazioni che tu hai espresso, ma credo che lo studio balistico per la creazione di tubi, sia proprio indirizzato nel perseguire risultati ottenibili magari solo da una piccolissima nicchia di sparatori, ma ciò non toglie che anche il tiratore " umano " cerchi per la sua arma il meglio anche se non necessario.
In fondo quando sono le 10,10 lo sono segnalate sia sullo smart, che sul casio, ma anche sul Rolex
 
Gianni è una brava persona che non merita il ban. In passato è stato bannato da un'altro forum anche per causa mia...
Purtroppo non è in grado di trattenersi da gridare "i re è nudo"...

Vedi di cambiare il titolo della discussione in "per qualche centimetro in più" sarebbe più appropriato in tutti i sensi!

Io non posso bannare nessuno, ne cambiare il titolo della discussione. Lando ha sufficientemente chiarito.
Vedo con piacere la tua presenza partecipe dopo troppo tempo senza scrivere [thumbsup.gif]
 
Ho seguito con molto interesse la discussione e ringrazio gli esperti per il tempo che ci dedicano.
Ora voglio esprimere un mio modesto parere da semplice appassionato.
E' vero che una canna di varie marche fatta bene senza difetti ci permette di fare un pò tutta caccia, però di canne fatte
appositamente su richiesta ne ho provate tante compresa quella che aveva mio padre e posso dire che la differenza si nota eccome.
E' ovvio che per chi "soffre di mirite" la canna non farà di certo la differenza, ma se la dai a un buon tiratore il discorso cambia.
Secondo me la canna "perfetta" si potrà avere solo per un tipo di caccia, piochè non vedo modo possibile di utilizzare la stessa canna
dalla beccaccia agli acquatici.
 
Io pewnso che il nostro amico Centro67 non abbia detto castronerie. Inanzitutte ha sempre specificato che canne ben fatte esenti da difetti di diverse marche, a parità di caratteristiche in lunghezza foratura e strozzatura in mano a bravi tiratori/colpitori otterranno a parità di munizione utilizzata, risultati sovrapponibili sul campo, che sia sportivo o venatorio. Perchè dargli torto ? La gran parte delle situazioni che si affrontano sono situazioni " standard ". Ovvero tiri nei limiti di range dei comuni mortali. I tiri off limits in cui il tiratore eccelle, ovvero l'ingaggio di bersagli di coccio o selvatici ben oltre i 40/45 mt. sono situazioni affrontate con successo " non casuale " solo da chi ha pratica adeguata dopo vagonate di colpi sparati ed in questo caso vengono utilizzati tubi con caratteristiche idonee e munizioni altrettanto adeguate. In poche parole afferma un ovvietà .... se ce coji l'animale cade morto o il coccio si rompe qualunque sia la marca di canna che utilizzi, a patto che questa abbia caratteristiche idonne per quel tiro. Se poi invece la prova si fà in laboratorio, si potrà notare differenze tra la distribuzione dei pallini, differenze anche importanti e spesso anche su stesse marche di canne ed a volte anche con la stessa canna non si avranno risultatio sovrapponibili, ma se il centro di rosata sarà sempre ben guarnito, basta centrare il bersaglio che questo verrà rotto o " ammazzato " se dotato di vita.
Diciamo che la cosa è grossomodo condivisibile, diciamo che, grazie anche a tabelle sull'energia residua dei pallini a distanze impensabili, postata da un amico in questa discussione, scopriamo che pallini adeguati hanno potere lesivo ben oltre le distanze canoniche che noi affrontiamo, oltre le quali ci vuole tanta preparazione per avere successo. Questo vale per tutti.
Però, lo sviluppo ingegneristico, gli studi su nuovi prodotti sono più che giustificati, perchè seppur vero che la stragrande maggioranza di tubi commerciali di produzione sia antica che recente, soddisfano quasi tutti, non è lo stesso per chi cerca i limiti estremi, non è lo stesso per chi non è un " eccellente " colpitore. Se io centro un selvatico, questi tubi, uno per l'altro mi garantiscono a " tot " metri l'abbattimento pulito ... ma se non lo centrassi ? Se fossi un tiratore medio, come gran partre di noi ? Allora una rosata ben distribuita mi può permettere l'abbattimento certo anche in caso di bersaglio non perfattamente centrato con una canna, mentre a parità di strozzatura una leggendaria sant etienne mi esporrebbe a sonora padella, ma una moderna Beretta, mi permette di abbattere con certezza ( se colpita ) un'anatra ben oltre i 60 mt., mentre la francese mi scoppierebbe tra le mani, perchè solo una munizione caricata con Tungsteno mi garantisce certe prestazioni. Quindi studi su profili, choke, forature vanno avanti anche in virtù di nuovi materiali da lanciare per via di normative sempre più stringenti.
Purtroppo l'amico Gianni, non sà relazionarsi, o meglio conoscendoci solo dietro la tastiera, si interpreta lo scritto reciprocamente in maniera non corretta. Un sorriso dietro una battuta non è percepito nelle fredde lettere che scandiscono le frasi scritte.
Un abbraccio ai contendenti di questa interessantissima discussione, con interventi di professionisti e tecnici in balistica, discussione non a caso aperta dal nostro amico Centro67



Ciao Fabio ti faccio i miei complimenti perché raramente si leggono argomenti così pieni di buonsenso.

Non cambio una virgola al tuo intervento - ma mi permetto di aggiungere qualche piccola considerazione - che rafforza quello che tu hai perfettamente descritto.

Che nel tiro bisogna cogliece è una regola così scontata che mi sembra superfluo perfino citarla.

Che fucili con analoghe caratteristiche abbattano i selvatici allo stesso modo: "NI" Nel senso che ovviamente - con una buona cartuccia a tiro centrato entro i 35 metri -ogni arma di buona qualità fa il suo dovere. Ma i miglioramenti nascono proprio da quegli accorgimenti - magari poco evidenti perché ininfluenti alle distanze medie, - ma che a volte fanno la differenza alle massime distanze di tiro.

E' innegabile che le moderne munizioni, i moderni materiali e le moderne tecniche lavorative abbiano fatto fare un passo avanti alla balistica, così come è innegabile che grazie alle magnum e al tungsteno che un tempo nessuno usava i tiri si sono allungati non di poco.

Le moderne canne sono inferiori a quelle del passato solo in una più "superficiale o peggio inesistente" forma di controllo da parte dei produttori.

Come ricordava magistralmente MauroB in un'altra discussione, l'intervento del cannoniere una volta era indispensabile perché le tecniche di lavorazione del passato erano tutt'altro che precise.
Le canne che venivano montate sui fucili di mezzo secolo fa, sparavano tutte dritte, perché siccome la percentuale di errore era alta, i produttori erano costretti a controllare canna ed aggiustamenti per ogni singolo fucile.

Le moderne tecniche di lavorazione a controllo numerico hanno ridotto alla grande le tolleranze lavorative. Oggi nessuno controlla più le canne perché le possibilità che escano difettose è minima sebbene possibile.
La mancanza di controlli e dei dovuti aggiustamenti è la vera sensibile differenza fra una canna datata ed una moderna.
Fermo restando che, dove i controlli vengono fatti, la moderna produzione armiera sforna oggi come un tempo canne di tutto rispetto.


Tutto questo innegabile miglioramento è stato possibile perché c'è stata, continua ad esserci - e per fortuna ci sarà - una continua EVOLUZIONE.

Pensare di fermarsi perché tanto non si potrebbe raggiungere altro, - credere cioè che ormai siamo al vertice - è quello che sicuramente avranno pensato alcuni di quelli che - abbandonate le balestre - cominciarono ad usare le prime armi a luminello e polvere nera.

La storia e la vita ci insegna che tutto è in evoluzione e che tutto migliorerà... SEMPRE.
Che le armi fra vent'anni saranno superiori a quelle attuali non è una possibilità è una CERTEZZA.

Un'altra considerazione in merito alle "certezze" di coloro che osservano i risultati "ad occhio".

Ipotizziamo di sparare alcuni selvatici della stessa specie - per esempio tordi - fermi su un secco di una pianta.
I tiri avverranno a fermo, quindi a tiro centrato, con lo stesso fucile e le stesse cartucce - ma al limite del tiro.

Succederà che non tutti i selvatici cadranno allo stesso modo: alcuni scenderanno secchi, altri vivi, altri se ne andranno spennati...

Perché? Per una serie di motivi: il selvatico non si presenta mai nello stesso modo.
- se di punta o di coda o di lato cambia completamente la superficie e la vulnerabilità.
- Il selvatico potrebbe essere un giovane dell'anno o un vecchio con qualche primavera in più, cambia completamente il piumaggio e la vitalità.
- I pallini colpiscono CASUALMENTE il corpo del selvatico, per cui a tiro centrato un solo pallino in testa abbatte il selvatico all'istante, tre pallini sul "didietro" lo mandano via ferito.

Ora mi chiedo: ma se sono così tante le variabili - anche con la stessa arma, le stesse munizioni, la stessa distanza, lo stesso selvatico e a tiro centrato, - qualcuno vuole spiegarmi come si potranno mai verificare sul campo due fucili diversi? specialmente nel tiro a volo dove tutte queste variabili inevitabilmente si moltiplicano? - a cominciare dalla precisione del tiro, che nessuno potrà mai affermare con certezza se era centrato o no?
Con tutte queste variabili: "che vuoi paragonà"?


Quando dico che le sensazioni (e spesso le fisse) di chi basa le sue convinzioni sulle prove sul campo lasciano il tempo che trovano è perché sono attendibili solo per sommi capi.

L'unico modo certo che abbiamo per verificare la differenza fra un'arma e l'altra è quello di verificare - la V0 con cui esce la carica, - la rosata verificata alla placca - e la prova di penetrazione sugli elenchi.

Se non si MISURANO le velocità, se non si VEDONO le rosate con le percentuali nei vari settori, se non si contano quanti pallini hanno forato quante pagine come si fanno a capire le caratteristiche di un'arma?
Certo non sarà una prova completamente attendibile, ma rispetto alla valutazione di una schioppettata ad occhio c'è la stessa differenza che passa fra la Belen e Rosy Bindi.


I paragoni "sul campo" sono assolutamente inutili perché le valutazioni grossolane non certificano niente - a meno che il "campo" sia quello da tiro dotato di placca.

Quando dico che servono risultati TANGIBILI e non SENSAZIONI mi riferisco esattamente a questo.

Spero di essere stato chiaro.

Un saluto


Maurizio
 
Cerchiamo di stare sereni Tutti ..... c'è già il COVID a preoccuparci e la prossima crisi economica ..... .
Cerchiamo di NON personalizziamo i messaggi ed i ragionamenti x favore, sia condivisi e men che meno se NON condivisi: siamo tutti maggiorenni e dovremmo essere vaccinati dalla vita e dall'esperienza comune sociale x evitare "tafferugli" ideologici tra di Noi x cercare di dimostrare il NULLA ..... . Invito alla riflessione pacata, in queste pillole, che sono "equilibrate" se si conosce ciò di cui si parla ..... .
BALISTICA
Partiamo da questo concetto base: la balistica della munizione spezzata subisce una serie di fattori interni ed esterni che influenzano significativamente la resa della rosata e soprattutto la casualità della distribuzione dei singoli pallini e delle forze degli stessi.
Nella balistica della munizione a palla ciò NON succede se NON in pochi cm di diametro ..... a parità di munizione e soprattutto vento, x cui le analisi sono semplici, facilmente ripetibili da parte di tutti e con ampia % di condivisione.
TIRO - CACCIA
Nel 1^ caso basta spaccare il disco/elica/piattello indipendentemente da tutto ..... x cui Tiratore, abilità, calcio, ecc. ovvero l'insieme della dotazione ha una missione "semplice" in cui la ricerca tecnica pura è limitata anche xché le munizioni sono standardizzate ed uguali x specifica a Tutti i praticanti. La differenza di resa sostanziale alla fine la fa il Tiratore più che la canna ..... xché le munizioni hanno un range prestazionale alquanto simile e l'ergonomia del fucile conta più della canna alla fin fine (il calcista est fondamentale).
A Caccia siamo più o meno nello stesso ambito: valutare distanze a occhio, capire se fulminato o meno, direzioni e distanze medie molteplici, resistenze diverse tra selvatici, ambienti di sparo e temperature diversissime di sparo, munizioni e borre variegate, pallini e cariche diversissime, posture di tiro diverse ..... a cosa portano ?? SENSAZIONI, CONVINZIONI, IDEE ..... legittime sia chiaro ....., ma personali e tutt'altro che scientifiche o tecniche. Un animale fulminato può essere dipeso anche da un solo pallino al punto giusto a fronte magari di più pallini che lo centrano in tessuti molli o senza colpire grandi vasi sanguigni ed organi e/o nemmeno scarseggiati:
EST IL CONCETTO DELLA Casualità DEI SINGOLI PALLINI DELLA ROSATA (e combinazione tra resa munizione e canna)..
NESSUNA MUNIZIONE CARICATA MANUALMENTE ANCHE CON GLI STESSI GRANI DI POLVERE, INNESCO, BORRA, PRESSIONE STATICA, NUMERO PALLINI, CHIUSURA, ECC. OVVERO CON ATTENZIONI MANIACALI REPLICA ESATTAMENTE SE STESSA SIA NEL COMPORTAMENTO IN CANNA CHE NEL MONDO AEREO E PERTANTO Né SU PLACCA E MEN CHE MENO - RIPETO MEN CHE MENO - SU BERSAGLIO VIVO SI POSSONO DEDURRE REGOLE E DATI X FARE VALUTAZIONI CORRETTE E SERIE.

Nella "spezzata" entrano in gioco una moltitudine di leggi fisiche e "teorie dei giochi" - prevalenti alle credenze, convinzioni, esperienze (sicuramente vere, credibili e ragionevoli talvolta) - ma che NON possono rappresentare la STATISTICA BALISTICA.
Se qualcuno NON sgombra la mente da questa confusione LOGICA ..... spara min..iate o esperienze personali, ma NON deve issarsi a detentore della verità o di sembrare il fenomeno di OZ ...... xché ingegneri, specialisti di settore, produttori, cannonieri, appassionati, studiosi, ecc. ci sbattono le corna da oltre un secolo e ci hanno scritto libri e prodotto armi gloriose ed eccellenti anche oggi ..... e vanno rispettati.
Il problema vero delle irrisolte ed amletiche incertezze in Balistica spezzata è stata la velocità di cambiamento del munizionamento utilizzato, la gamma variegata di borre/pallini e l'ampio ventaglio prestazionale dello stesso, che offre pressioni di esercizio, livelli di intasamento, materiali plastici innovativi e forze radiali in costante evoluzione e diversificazione, che complicano la vita ai produttori e tendono sempre più a SPECIALIZZARE le canne e soprattutto i CHOKE x i diversi contesti venatori d'uso (astraendo da estetica e pubblicità).

Se NON ci si ritrova su queste basi minimali di ragionamento ..... il post diventa un dialogo tra sordi, come pare essere diventato.
Il choke raggiato NON esisteva 20 anni fa ..... il design ANACONDA del choke NON esisteva 20 anni fa. Innovazioni, rese diversissime.

Sono stato chiaro su quanto scritto sopra e si sa di cosa parliamo ??

Calma e gesso tra di Noi ..... x favore xchè c'è sempre da IMPARARE nella Balistica della spezzata,e NON basta essere Grandi Tiratori.
Il Grande Cacciatore può essere diverso dal Grande Tiratore ..... ne ho conosciuti di livello Nazionale trap e eliche che pativano il freddo e la nebbia in botte e ..... erano deconcentrati all'arrivo delle sagome sfuggenti così come ho visto grandi tiratori di skeet far ridere sui tiri lunghi ......, ma LORO sono e saranno SEMPRE MOLTO SUPERIORI A ME NEL TIRO, x NON parlare di Pluricampioni del mondo al Tiro al Piccione che fu, che a Caccia NON sapevano soffrire le intemperie ..... e se NON erano pronti o NON vedevano arrivare prima l'animale o ..... sparavano dopo o se li "giocavano" o "dovevano recuperarli spesso feriti di 3-4^ canna (quando erano legali i 5 colpi)".
CACCIA-TIRO-BALISTICA ..... TUTTI PIANI DIVERSI, TUTTI POST DIVERSI.
Cordialità e volemose bene che siamo una razza in via di estinzione, scusandomi x i maiuscoli, ma qua occorre darsi NON solo una calmata, ma anche rimettere i discorsi su binari paralleli, senza troppi "scambi" ..... xché si "deraglia".[smash.gif][smash.gif]
 
A memoria ricordo dei thread molto seguiti non solo qui ma anche su altri forum, i cui titoli all'incirca potrebbero essere così riassunti:

- " le canne CRIO della Benelli fanno schifo" ...(ma non per tutti)
- "le canne S. Etienne fanno miracoli"...(ma non per tutti)
- "le canne vecchie sono migliori delle attuali...(ma non per tutti)
- le canne con forature strette sono migliori di quelle con forature larghe...(ma non per tutti)
- etc et...

Sempre a memoria ricordo di utenti che sostenevano la superiorità in alcuni di questi argomenti di una canna con certe caratteristiche e ora mi sembra che siano andati in confusione..il che ci può stare data la complessità della materia trattata .
Tanto di cappello a chi produce sforzi considerevoli per descrivere a vantaggio altrui le proprie conoscenze tecniche,fornendo anche supporti di dati fisici e scientifici e non empirici.
Mio nonno mi chiedeva da piccolo : è nato primo l'uovo o la gallina? Ancora non saprei rispondere con certezza..
Cordiali saluti a tutti
 
Cerchiamo di stare sereni Tutti ..... c'è già il COVID a preoccuparci e la prossima crisi economica ..... .
Cerchiamo di NON personalizziamo i messaggi ed i ragionamenti x favore, sia condivisi e men che meno se NON condivisi: siamo tutti maggiorenni e dovremmo essere vaccinati dalla vita e dall'esperienza comune sociale x evitare "tafferugli" ideologici tra di Noi x cercare di dimostrare il NULLA ..... . Invito alla riflessione pacata, in queste pillole, che sono "equilibrate" se si conosce ciò di cui si parla ..... .
BALISTICA
Partiamo da questo concetto base: la balistica della munizione spezzata subisce una serie di fattori interni ed esterni che influenzano significativamente la resa della rosata e soprattutto la casualità della distribuzione dei singoli pallini e delle forze degli stessi.
Nella balistica della munizione a palla ciò NON succede se NON in pochi cm di diametro ..... a parità di munizione e soprattutto vento, x cui le analisi sono semplici, facilmente ripetibili da parte di tutti e con ampia % di condivisione.
TIRO - CACCIA
Nel 1^ caso basta spaccare il disco/elica/piattello indipendentemente da tutto ..... x cui Tiratore, abilità, calcio, ecc. ovvero l'insieme della dotazione ha una missione "semplice" in cui la ricerca tecnica pura è limitata anche xché le munizioni sono standardizzate ed uguali x specifica a Tutti i praticanti. La differenza di resa sostanziale alla fine la fa il Tiratore più che la canna ..... xché le munizioni hanno un range prestazionale alquanto simile e l'ergonomia del fucile conta più della canna alla fin fine (il calcista est fondamentale).
A Caccia siamo più o meno nello stesso ambito: valutare distanze a occhio, capire se fulminato o meno, direzioni e distanze medie molteplici, resistenze diverse tra selvatici, ambienti di sparo e temperature diversissime di sparo, munizioni e borre variegate, pallini e cariche diversissime, posture di tiro diverse ..... a cosa portano ?? SENSAZIONI, CONVINZIONI, IDEE ..... legittime sia chiaro ....., ma personali e tutt'altro che scientifiche o tecniche. Un animale fulminato può essere dipeso anche da un solo pallino al punto giusto a fronte magari di più pallini che lo centrano in tessuti molli o senza colpire grandi vasi sanguigni ed organi e/o nemmeno scarseggiati:
EST IL CONCETTO DELLA Casualità DEI SINGOLI PALLINI DELLA ROSATA (e combinazione tra resa munizione e canna)..
NESSUNA MUNIZIONE CARICATA MANUALMENTE ANCHE CON GLI STESSI GRANI DI POLVERE, INNESCO, BORRA, PRESSIONE STATICA, NUMERO PALLINI, CHIUSURA, ECC. OVVERO CON ATTENZIONI MANIACALI REPLICA ESATTAMENTE SE STESSA SIA NEL COMPORTAMENTO IN CANNA CHE NEL MONDO AEREO E PERTANTO Né SU PLACCA E MEN CHE MENO - RIPETO MEN CHE MENO - SU BERSAGLIO VIVO SI POSSONO DEDURRE REGOLE E DATI X FARE VALUTAZIONI CORRETTE E SERIE.

Nella "spezzata" entrano in gioco una moltitudine di leggi fisiche e "teorie dei giochi" - prevalenti alle credenze, convinzioni, esperienze (sicuramente vere, credibili e ragionevoli talvolta) - ma che NON possono rappresentare la STATISTICA BALISTICA.
Se qualcuno NON sgombra la mente da questa confusione LOGICA ..... spara min..iate o esperienze personali, ma NON deve issarsi a detentore della verità o di sembrare il fenomeno di OZ ...... xché ingegneri, specialisti di settore, produttori, cannonieri, appassionati, studiosi, ecc. ci sbattono le corna da oltre un secolo e ci hanno scritto libri e prodotto armi gloriose ed eccellenti anche oggi ..... e vanno rispettati.
Il problema vero delle irrisolte ed amletiche incertezze in Balistica spezzata è stata la velocità di cambiamento del munizionamento utilizzato, la gamma variegata di borre/pallini e l'ampio ventaglio prestazionale dello stesso, che offre pressioni di esercizio, livelli di intasamento, materiali plastici innovativi e forze radiali in costante evoluzione e diversificazione, che complicano la vita ai produttori e tendono sempre più a SPECIALIZZARE le canne e soprattutto i CHOKE x i diversi contesti venatori d'uso (astraendo da estetica e pubblicità).

Se NON ci si ritrova su queste basi minimali di ragionamento ..... il post diventa un dialogo tra sordi, come pare essere diventato.
Il choke raggiato NON esisteva 20 anni fa ..... il design ANACONDA del choke NON esisteva 20 anni fa. Innovazioni, rese diversissime.

Sono stato chiaro su quanto scritto sopra e si sa di cosa parliamo ??

Calma e gesso tra di Noi ..... x favore xchè c'è sempre da IMPARARE nella Balistica della spezzata,e NON basta essere Grandi Tiratori.
Il Grande Cacciatore può essere diverso dal Grande Tiratore ..... ne ho conosciuti di livello Nazionale trap e eliche che pativano il freddo e la nebbia in botte e ..... erano deconcentrati all'arrivo delle sagome sfuggenti così come ho visto grandi tiratori di skeet far ridere sui tiri lunghi ......, ma LORO sono e saranno SEMPRE MOLTO SUPERIORI A ME NEL TIRO, x NON parlare di Pluricampioni del mondo al Tiro al Piccione che fu, che a Caccia NON sapevano soffrire le intemperie ..... e se NON erano pronti o NON vedevano arrivare prima l'animale o ..... sparavano dopo o se li "giocavano" o "dovevano recuperarli spesso feriti di 3-4^ canna (quando erano legali i 5 colpi)".
CACCIA-TIRO-BALISTICA ..... TUTTI PIANI DIVERSI, TUTTI POST DIVERSI.
Cordialità e volemose bene che siamo una razza in via di estinzione, scusandomi x i maiuscoli, ma qua occorre darsi NON solo una calmata, ma anche rimettere i discorsi su binari paralleli, senza troppi "scambi" ..... xché si "deraglia".[smash.gif][smash.gif]

Non condivido quasi niente di quello che hai scritto.

Per me contano solo:
​​​​​​1 - quanti pallini metti sull sagoma alla distanza m (metri)
2 - le velocità residue Vm con cui i pallini impattano quella sagoma.
E con questo dati ci costruisci la curva di distribuzione.

Tutto il resto, per me, è aria fritta! :confused:
 
X quanto mi riguarda - le mie CREDENZE:
- le Crio sono state progressivamente ottimizzate dopo un inizio difficile con molti cacciatori (me compreso e i forum - anche americani - sono stati presi di assalto sulle valutazioni poco lusinghiere di solito) e dopo che la produzione dei primi choke est stata portata in Italia, la lavorazione est stata cambiata e resa molto più precisa sia in termini di invito (ve ne erano con scarti di 0,4/5 rispetto al diametro di canna) che imprecisi in appoggio con disassamento rispetto al centro canna ideale (sparavano a lato), e da quando sono stati portati a 7cm dopo meno di 24 mesi dalla produzione (ciò NON significa che Tutti i vecchi Crio siano ciofeche ....., ma che il rischio di prendere questo tipo di fucile dalla produzione seriale con rese insoddisfacenti rispetto a costo maggiore e aspettative pubblicitarie create ..... altro aspetto da NON sottacere ..... è stata evidente proprio sui forum oltre che a Caccia);
- le St Etienne erano canne commerciali validissime, come lo erano molte Beretta, Breda (Sirio docet), e Franchi Cogne, soprattutto con le munizioni in piombo e con pressioni standard; degna di nota la 1^ st. x come era fatta la strozzatura e quella da trap 18,2. Io ne ho varie ..... parecchie testate ....., ma 1 l'ho dovuta sistemare con choke artigianali xché NON ammazzava come speravo, feriva troppo, a mio parere rispetto alle altre ..... della serie NON tutte le ciambelle riescono col buco; vale anche x la meccanica dei fucili ..... ;
- le canne vecchie sono migliori delle nuove: ..... x le mie risultanze mediamente Sì, se si usano le munizioni standard e borre tradizionali con wad non esasperati, ma so che le risultanze sono spesso inficiate dalla strozzatura fissa versus choke e da decimature che andrebbero misurate con calibro elettronico caso x caso, senza lasciarsi abbindolare dalle stelle punzonate; x me resta un concetto "di progettazione": quando sono nate queste canne, la cannoneria di allora "prevaleva" nella ricerca e quindi tendenzialmente pesavano di più nella resa balistica rispetto al munizionamento di allora comunemente utilizzato che era "ridicolo se ci pensiamo", con bossoli tipo 1-2 in cartone-inneschi 6,45-poche polveri utilizzate-borre in feltro e poi plastiche semplici-orlature tonde-con i 36gr definiti "cartuccioni" ..... .
- una canna di diametro stretto ama più le pressioni leggere, borre comuni, e cariche non troppo superiori ai 36/37gr; le anime larghe NON amano né ottimizzano di sicuro le basse pressioni, le cariche leggere, le borre in feltro-bior-dispersanti, ma tendono ad ottimizzare cariche pesanti con borre tubo, pallini di acciaio, alte pressioni, ecc..
Dopo di che ..... ognuno può credere in quello che vuole ....., ma se uno avesse anche solo visto cosa succede ad un wad Gualandi o BP usati comunemente che passa da un choke con parallelo da 1cm od in uno da 5cm (in produzione arrivano raramente oltre i 3/3,5cm) ..... saprebbe di cosa si sta parlando e di come cambia la resa della schioppettata. Credo che Tutti conoscano di fama la canna Luterotti (Padre) Asso di Picche di una volta ..... studiarla aiuta a capire meglio la Balistica, esattamente come esaminare all'opposto la filosofia Supervelox Bentivoglio: il resto sono chiacchere ..... e (senza) distintivo come citava un glorioso Film.
Bye 58beppe


,
 
Se il tuo scritto si riferisce a me posso serenamente dirti che il mio precedente non era rivolto a te. Dicevo solamente che a leggere certe discussioni si può andare in confusione e che negli scritti di taluni partecipanti alle stesse ho letto delle contraddizioni .Personalmente sono a posto con le mie poche certezze .
Cordiali saluti.
 
Non condivido quasi niente di quello che hai scritto.

Per me contano solo:
​​​​​​1 - quanti pallini metti sull sagoma alla distanza m (metri)
2 - le velocità residue Vm con cui i pallini impattano quella sagoma.
E con questo dati ci costruisci la curva di distribuzione.

Tutto il resto, per me, è aria fritta! :confused:


Allora prova a sforzarTi in mezzo all'aria fritta della banalità balistica da Te espressa che TUTTI condividiamo:
prova a testare anche solo 2/3 canne x-y-z di pari lunghezza intanto che possano montare uno stesso tipo di CHOKE (Gemini, Briley, ecc.) e poi spara una serie di colpi iniziando con uno stesso tipo di cartuccia ed inizia a misurare ..... dopo di che puoi sempre cambiare tipo di munizionamento in termini di pressione-carica-wad e poi confronta di nuovo i risultati tra le varie armi sempre con gli stessi choke; poi siccome "sei uno che capisce tutto" testa le stesse identiche canne con un choke di marca e conformazione differente (ad es- un Teague tutto conico) e rimisura ..... . Le misurazioni risultanti possono talvolta modificarsi a vantaggio o svantaggio di una canna rispetto ad altra cambiando anche solo un choke od un tipo di pressione o di borra, ma pare Tu NON colga questa sfumatura..
Buon divertimento. Io un bel po' di queste cose le ho fatte nel passato con molte e molte armi e choke ..... in modo inutile a quanto leggo, ma sono vecchio ormai. Ero stato lontano dal Forum x un bel pezzo, ma est vero che qui è difficile dialogare, dato che si è partiti dalle canne e si è finiti dal calcista, si è parlato di cannonieri e si è finito col pigliarci, si è parlato di canne vecchie e nuove ..... e si è finito ..... nel caos.
Ma si campa lo stesso ..... :rolleyes:
 
Allora prova a sforzarTi in mezzo all'aria fritta della banalità balistica da Te espressa che TUTTI condividiamo:
prova a testare anche solo 2/3 canne x-y-z di pari lunghezza intanto che possano montare uno stesso tipo di CHOKE (Gemini, Briley, ecc.) e poi spara una serie di colpi iniziando con uno stesso tipo di cartuccia ed inizia a misurare ..... dopo di che puoi sempre cambiare tipo di munizionamento in termini di pressione-carica-wad e poi confronta di nuovo i risultati tra le varie armi sempre con gli stessi choke; poi siccome "sei uno che capisce tutto" testa le stesse identiche canne con un choke di marca e conformazione differente (ad es- un Teague tutto conico) e rimisura ..... . Le misurazioni risultanti possono talvolta modificarsi a vantaggio o svantaggio di una canna rispetto ad altra cambiando anche solo un choke od un tipo di pressione o di borra, ma pare Tu NON colga questa sfumatura..
Buon divertimento. Io un bel po' di queste cose le ho fatte nel passato con molte e molte armi e choke ..... in modo inutile a quanto leggo, ma sono vecchio ormai. Ero stato lontano dal Forum x un bel pezzo, ma est vero che qui è difficile dialogare, dato che si è partiti dalle canne e si è finisce dal calcista, si è parlato di cannonieri e si è finito col pigliarci, si è parlato di canne vecchie e nuove ..... e si è finito ..... nel caos.
Ma si campa lo stesso ..... :rolleyes:

Beppe è difficile dialogare? No se le persone con cui ti relazioni sono disposte ad ascoltare e ad imparare, diventa difficile quando l’ottusa ignoranza porta ad aver ragione a tutti i costi, in questo caso si deve tornare al Divino poeta e ricordarsi “ ..tu non ti curar di loro, ma guarda e passa” .Caro Beppe è molto più importante continuare a scrivere anche per 1 solo partecipante disposto ad imparare piuttosto che lasciar perdere a causa dei vari guru di turno autoproclamatesi tali.
Detto ciò, personalmente sono molto contento del tuo ritorno perché mi/ci avevi lasciati con l’amaro in bocca interrompendo un discorso interessantissimo proprio sugli choke , ci avevi detto dei tuoi studi e dei tuoi contatti americani , ci faresti cosa veramente gradita se continuassi a partecipare a questa discussione o meglio aprirne una ad hoc.🙋‍♂️🙏
 
Beppe è difficile dialogare? No se le persone con cui ti relazioni sono disposte ad ascoltare e ad imparare, diventa difficile quando l’ottusa ignoranza porta ad aver ragione a tutti i costi, in questo caso si deve tornare al Divino poeta e ricordarsi “ ..tu non ti curar di loro, ma guarda e passa” .Caro Beppe è molto più importante continuare a scrivere anche per 1 solo partecipante disposto ad imparare piuttosto che lasciar perdere a causa dei vari guru di turno autoproclamatesi tali.
Detto ciò, personalmente sono molto contento del tuo ritorno perché mi/ci avevi lasciati con l’amaro in bocca interrompendo un discorso interessantissimo proprio sugli choke , ci avevi detto dei tuoi studi e dei tuoi contatti americani , ci faresti cosa veramente gradita se continuassi a partecipare a questa discussione o meglio aprirne una ad hoc.🙋‍♂️🙏


Condivido pienamente.
E un grazie a Beppe, Lando, Maurizio, Centro e agli altri che hanno contribuito e dato vita a questa interessante discussione.
 
A memoria ricordo dei thread molto seguiti non solo qui ma anche su altri forum, i cui titoli all'incirca potrebbero essere così riassunti:

- " le canne CRIO della Benelli fanno schifo" ...(ma non per tutti)
- "le canne S. Etienne fanno miracoli"...(ma non per tutti)
- "le canne vecchie sono migliori delle attuali...(ma non per tutti)
- le canne con forature strette sono migliori di quelle con forature larghe...(ma non per tutti)
- etc et...

Sempre a memoria ricordo di utenti che sostenevano la superiorità in alcuni di questi argomenti di una canna con certe caratteristiche e ora mi sembra che siano andati in confusione..il che ci può stare data la complessità della materia trattata .
Tanto di cappello a chi produce sforzi considerevoli per descrivere a vantaggio altrui le proprie conoscenze tecniche,fornendo anche supporti di dati fisici e scientifici e non empirici.
Mio nonno mi chiedeva da piccolo : è nato primo l'uovo o la gallina? Ancora non saprei rispondere con certezza..
Cordiali saluti a tutti

Un famoso scienziato, cosi' famoso che non ne ricordo il nome, disse che la gallina fu il sistema inventato dall'uovo per riprodursi in maniera piu' efficace. Sembra una cazzata, ma se si pensa agli organismi unicellulari che devono scindersi o trovare altri modi per replicarsi si capisce benissimo cio' che lo scienziato voleva--umoristicamente--affermare: che l'evoluzione ha permesso ad organismi unicellulari (e un uovo e' molto simile ad un organismo unicelluare) di arrivare a organismi sempre piu' complessi che poi si riproducono accoppiandosi ad un altro organismo della stessa specie (il gallo, in questo caso), arricchendo la prole con il DNA proveniente da ambo i sessi, invece di continuare linearmente e generando cloni di se' stessi, come fa un'ameba.

Tornando al topic, ed essendo ormai per forza di cose (dove abito adesso di opportunita' alla fauna pennuta ce ne sono poche, e anche una delle mie prede preferite, il tacchino, lo si caccia si' col liscio ma come se lo si cacciasse a palla) piu' un cacciatore a palla che uno sparatore di lisci, devo sottolineare cio' che ha detto Beppone sulla CASUALITA' dell'effetto dei pallini su animali vivi. A parte il fatto che quando si tira una schioppettata ad un uccello in volo o a fermo a distanza media (e a distanze lunghe il problema e' esacerbato) non si sa mai quanti pallini colpiranno l'animale e DOVE lo colpiranno, ci sono poi le variabili dello spessore di piume e grasso, maggiore d'inverno; la "durezza" sia generale della specie che dei singoli esemplari appartenenti a quella specie; la differenza in velocita' e forma fra pallini della stessa rosata, che influisce sull'energia cinetica e la penetrazione... Tante, troppe variabili. E come cacciatore a palla di esperienza abbastanza lunga (dal 1978 e in tre stati U.S. diversi, con animali diversi) posso affermare senza ombra di dubbio che anche quando la maggior parte di queste vaiabili vengono eliminate (la palla di un rigato va ad una velocita' conoscibile e con variazioni pressoche' infinitesimali di velocita', coefficiente balistico e con densita' sezionale costanti con la stessa carica) un cervo di una certa eta', di un certo sesso, di una certa stazza, sparato in certe condizioni climatiche e ad una certa altitudine reagira' spesso (se non quasi sempre) in modo diverso da come un altro cervo dalle stesse caratteristiche fisiche e colpito nello stesso punto in condizioni climatiche e altitudine simili dalla stessa carica proveniente dallo stesso fucile (ed io e' dal 1984 che caccio con lo stesso Rugger M. 77 .338 Winchester Magnum con la stessa cartuccia, palla Nosler Partition da 250 grani, 68,5 grani di IMR 4350, innesco CCI magnum). Col cuore spaccato in due, di due animali uno correra' per 50 metri, un altro crollera' sul posto come se gli avessero strappato il mondo da sotto gli zoccoli. Spari nella spina dorsale al garrese (il mio piazzamento preferito) a due cervi, uno cade fulminato, morto prima di toccare terra, un altro cerca di trascinarsi con le gambe anteriori perche' paralizzato dal garrese alla coda e necessita un colpo di grazia in testa. E tutto cio', ripeto, con una palla dello stesso tipo, peso e forma, alla stessa velocita', piazzata nello stesso punto. Immagina allora come la casualita' del tiro con una piccola manciata di pallini che colpiscono piu' o meno a casaccio il corpo dell'animale possa influire sulla reazione dell'animale allo sparo. Ecco perche' per uccidere pulitamente occorre mettere piu' pallini possibile sul besaglio, incrementando la probabilita' di colpire diversi punti vitali ed impartendo uno shock maggiore di quanto un solo pallino, o due, o tre ne impartirebbero. E adesso voglio infilare di straforo la mia opinione personale in questa discussione, ma sempre a proposito di quanto ho detto sopra: A me non importa niente del profilo, della geometria, della lunghezza, del materiale usato, del pregio conferito alla canna da ore ed ore di lavorazione artigianale di un grande maestro cannoniere (o del mezzo minuto che una macchina moderna ci mette a sputar fuori una canna), di questo e di quello--a patto che a 40 metri di distanza (con lo strozzatore all'uopo) la canna mi permetta di piazzare (se ho imbracciato e anticipato bene a dispetto dell'imbacuccamento necessario in palude d'inverno--condizioni molto peggiori di quelle incontrate a un TAV o tirando alle lodolette in un prato ben manicurato durante un'ottobrata romana!) cinque pallini del 6 al tungsteno nel corpo di un germano che vola trasversalmente rispetto all'asse della canna. E basta che i pallini penetrino oltre le penne, la pelle, il grasso, le costole e le anche fino a penetrare profondamente negli organi vitali. E se si tratta di un fagiano (che qui potrei cacciare "lanciati" da una torre, se volessi partecipare a un tiro a segno con bersagli viventi e puzzolenti di gabbia--il che non mi aggrada affatto) voglio che alla stessa distanza, ma con pallini di piombo del 5, almeno quattro gli entrino bene nel corpo. La velocita'? I miseri venti piedi al secondo che una canna di 81 centimetri potrebbe in teoria guadagnare sul mio "moncherino" di 66 cm non renderebbero la cartuccia piu' micidiale. Basta che i pallini entrino nella cavita' toracica e in quella addominale. Se poi si infilano pure nel muscolo/pelle del lato opposto non e' che uccidano di piu', come pure se ne trapassassero il corpo da parte a parte ed uscissero dal lato opposto. Basta che cuore, polmoni, fegato, spina dorsal, collo, cranio siano stati perforati. Ed i pallini di piombo indurito penetrano a fondo, specialmente quelli piu' grossi. Non come quelli al tungsteno, ma di sicuro piu' di quelli di ferraccio (eufemisticamente, "acciaio")
E come si ottengono questi risultati? Con la strozzatura giusta ed una cartuccia bilanciata. Non conosco canne dozzinali, eccettuata quella storta del Mossberg che avevo quasi mezzo secolo fa. Sono sicuro che in giro ce ne sono diverse che non potrebbero darmi i risultati che desidero. Per me o Beretta (in Italia) o Remington, negli U.S. Sono canne di serie, fatte secondo i dettami ed i crismi della tecnica moderna, e non costano un patrimonio. Se ne vuoi una aggiuntiva stiamo intorno ai 300 dollari. Il vecchio Beretta S55B che avevo in Italia era capacissimo di mettere anche piu' pallini di cinque o sei su un uccello della taglia di un fagiano o anatra ben centrato con la canna da una stella a 40 metri. I due Remington che uso mi danno le rosate e gli abbattimenti che desidero. Tutti gli uccelli cadono "stracciati"? No. Soltanto se li centro. Se li prendo col margine della rosata non li "straccio." E se li manco del tutto mi fanno una pernacchia, lasceno 'na cosa calla pe' la paura, e se ne vanno. Sono tutte uguali, le canne? No. Certe fanno rosate da schifo con qualsiasi cattuccia. con spazi vuoti nella rosata attraverso i quali una starna a 35 metri passerebbe illesa. Certe fanno buone o discrete rosate con certe cartucce, terribili con altre. Certe fanno rosate discrete o buone con tutte le cartucce, sia da 70 mm che da 76 (non ne ho da 89 mm, quindi non posso parlarne). Perche' esistono tali differenze di performance? Non lo so. Non sono un cannoniere, e non so molto di diametri interni. Suppongo che le canne"scadenti" siano causate dalla mancanza di controlli. Molti rigati vengono venduti con un bersaglio che ne mostra la rosata di cinque colpi a 100 metri. Non sarebbe bello se anche i lisci venduti fossero corredati da un bersaglio che mostri sia il numero dei pallini sul bersaglio che la densita' e distribuzione della rosata ed il suo centro rispetto al punto mirato, come fa la NRA quando pubblica nelle sue riviste il test di nuovi fucili? Ma il fucile testato dalla NRA non e' quello che comprerai tu. Quello che trovi in armeria dovrebbe avere lo stesso tipo di bersaglio ripiegato nella scatola o custodia, con i vari dati (cartuccia, Vuzero, distanza del bersaglio). Se le fabbriche lo facessero si renderebbero conto se hanno sfornato una canna inferiore e la sostituirebbero.

Tutto il resto e' letteratura. Interessante a volte, quando chi la scrive lo fa con cognizione di causa e l'umilta' di accettare la possibilita' che opinioni differenti possano, chissa', essere valide; uggiosa quando chi la scrive e' arroccato su un castello di carte ammobiliato da specchi sui quali il meschino si arrampica continuamente cercando di provare con la reiterazione delle stesse parole, che potrebbero magari avere pure un certo signifiacato se pero'corredate da prove concrete, dati, cifre, esperimenti validi.

Ecco qua il mio pippon du jour.
 
Giovanni io ti leggo sempre con piacere così come altri perché siete un pozzo di conoscenze di balistica. Io dopo tutte queste letture posso dire che so di più riguardo al fatto che non tutte le canne sono uguali e lungi da me l'affermare quale sia (o siano) la migliore perché dovrei limitarmi alla mia limitata esperienza (in termini di quelle che ho utilizzato nella pratica venatoria).
Un saluto Yankee
 
Non condivido quasi niente di quello che hai scritto.

Per me contano solo:
​​​​​​1 - quanti pallini metti sull sagoma alla distanza m (metri)
2 - le velocità residue Vm con cui i pallini impattano quella sagoma.
E con questo dati ci costruisci la curva di distribuzione.

Tutto il resto, per me, è aria fritta! :confused:



Ciao Magnum, senza nessuna polemica vorrei capire cosa non condividi.

Mi spiego meglio. Sono pienamente d'accordo con te che i risultati si vedono "sulla distribuzione dei pallini alla placca" e sulle "velocità residue".
Infatti questa è praticamente la sintesi del mio intervento precedente, quindi non puoi trovarmi che d'accordo.

Il nostro amico Beppe ha formulato una serie di ipotesi (fra l'altro a mio parere assai logiche e sensate) che spiegano perché - secondo lui - le rosate alla placca e le velocità residue non sono tutte uguali.

Ovviamente puoi benissimo non condividere quello che lui ha scritto, nel qual caso - citando ciò che non condividi - esprimi tranquillamente il tuo pensiero.

Tuttavia penso comprenderai da solo - che le tue due semplici affermazioni senza alcuna spiegazione a supporto - alla fine non è che dicano un granché, specialmente ai meno esperti.

Vorrei anche farti notare che iniziare con "Non condivido quasi niente di quello che hai scritto" e concludere con "tutto il resto per me è aria fritta", - potrebbe far intendere che l'articolo di Beppe contenesse pensieri di poco conto. Sicuramente non era il tuo intento ma - vista l'aria che tira... forse un po più di attenzione nell'esprimersi potrebbe evitare fraintendimenti.


Sono convinto che ognuno di noi può fare di meglio nell'interesse di tutti.


Un saluto

Maurizio
 
Io non posso bannare nessuno, ne cambiare il titolo della discussione. Lando ha sufficientemente chiarito.
Vedo con piacere la tua presenza partecipe dopo troppo tempo senza scrivere [thumbsup.gif]

L'amico mi contattò tempo addietro per tornare a partecipare su questo forum. Credevo che le cose fossero cambiate nel frattempo, ma aimé mi sbagliavo! L'arte di screditare un interlocutore che espone civilmente un argomento, in via indiretta è nota dall'antichità, ma non me ne curo se a tentare di farlo è una persona che in argomento rappresenta una [badair.gif] nell'uragano, poi cita qualche locuzione latina o, peggio, qualche poeta fa ancora più ridere. Forse Peggio della dittatura fascista!

​​​​​
A dimostrazione di quanto affermo, basta porgli due semplici domande a cui non sapranno rispondere. Anzi, per evitare "figurine" non risponderanno immediatamente, o cercheranno in rete, quali "leoni da tastiera" come qualcuno li definisce, la soluzione.

Domanda 1: perché una arcinota casa d'armi italiana usa canne magnum per sparare 24g?

Domanda 2: perché il regolamento fitav vieta il bossolo più lungo di 70 mm?

Con questo tolgo definitivamente il "disturbo".
 
Giovanni io ti leggo sempre con piacere così come altri perché siete un pozzo di conoscenze di balistica. Io dopo tutte queste letture posso dire che so di più riguardo al fatto che non tutte le canne sono uguali e lungi da me l'affermare quale sia (o siano) la migliore perché dovrei limitarmi alla mia limitata esperienza (in termini di quelle che ho utilizzato nella pratica venatoria).
Un saluto Yankee

Troppo buono. Io personalmente di balistica teorica non ne so nulla. Sono sempre stato una schiappa in matematica, e le formule mi spaventano. Pero' mi documento e imparo leggendo cose scritte da quelli che ne sanno. Ma sono molto selettivo nello scegliere le mie fonti. In genere le mie nozioni vengono dagli articoli tecnici della NRA e di un pugno di scrittori affermati con grande esperienza di caccia, tiro, ricarica, ecc. come il vostro veramente eccelso Edoardo Mori. Invece non sopporto gente "arruffona" come Gnagnognagno, e la maggior parte di sedicenti "esperti" televisivi o di YouTube, e meno che mai mi affido a loro e ai fora per la ricarica. Per quella mi affido alle case produttrici di munizioni, pallottole e polveri. E non ho troppa fiducia negli armieri, dopo diverse brutte esperienze con loro. Certi farebbero qualsiasi cosa per venderti qualcosa, altri non sanno un caxzo ma si ergono a esperti in materia anche se non sanno un caxzo di niente. Alcuni sono imbroglioni.

Neanch'io, non ti illudere, so quali siano le canne migliori. Per me una canna e' valida se e' dritta e fa buone e anche ottime rosate con la maggior parte delle cartucce commerciali. Poi non me ne frega niente del suo profilo e diametro interni, della lunghezza e forma del cono di forzamento, di questo e di quello. Basta che sia efficace e che faccia venire giu' cio' a cui sparo. Una cosa pero' mi fa ridere: quando certi dicono che le canne di un tempo che fu erano migliori di quelle di oggi, specialmente certe marche. Mi fanno venire in mente quelli che dicono che le auto di oggi non sono buone come quelle di una volta. Sono vecchio abbastanza da ricordarmi che quando facevi un viaggio lungo potevi quasi contare su un paio di soste in officina per qualche riparazione, o cambio dell'olio dopo soltanto 1500 km, e almeno una bucatura, se non due o tre. Poi mi ricordo anche dei frequenti viaggi alla concessionaria dopo ave acquistato un'auto nuova di zecca perche' quando pioveva entrava l'acqua dall'angolo del parabrezza, o c'era uno scricchiolio proveniente dal cruscotto che ti faceva uscire matto, o un gommino del servofreno continuava a perdere fluido, o non si riusciva a regolare il carburatore (oggi tanti neanche lo sanno che cos'e' un carburatore) o il termostato del radiatore si bloccava o chiuso o aperto, o le ruote anteriori facevano lo shimmy a 72 kmh ed era la terza volta che ci mettevano le mani senza risolvere il problema, o quando si spegneva il motore continuava a girare, magari al contrario, battendo in testa per 4 o 5 secondi, o i comesichiamano facevano click click quando il motore era in folle, o lo spinterogeno non spinterogenava col ritmo dovuto. Ve le ricordate tutte queste piacevolezze? Io si'. E posso affermare che e' verissimo che le auto di oggi non sono piu' come una volta. Sono molto migliori di com'erano una volta. E cosi' pure le armi. E le canne. Pero' ogni tanto, per mancanza di controlli dovuta alla necessita' di risparmiare manodopera, esce di fabbrica un fucile difettoso, una canna inferiore, una bindella che si dissaldera' dopo un mese, un estrattore che si spezza perche' temprato male, ecc., ecc. Io direi che una buona marca di fucili (o di qualsiasi cosa) si giudica dal numero di pezzi difettosi messi in vendita. E anche da cio' che fa quando il consumatore si lamenta del difetto. Una buona marca ripara o sostituisce. Una cattiva marca se ne frega, tira la cosa per le lunghe, fa finta di riparare e non lo fa, ti fa pagare per la riparazione, o ti dice papale papale che non ha trovato nessun difetto o e' probabilmente colpa tua se il difetto s'e' verificato. Certo che quando si tratta di canne il probema e' che se non ottieni le rosate che vuoi, se le rosate sono sparpagliate e piene di vuoti, non so quante fabbriche sarebbero disposte a cambiare la canna o l'intera arma. Una cattiva rosata e' difficile da imputare ad un difetto di fabbrica, anche se e' evidente che ne sia la causa. Qui sono sicuro che un Perazzi o un Rizzini non esiterebbe ad accontentarti in qualche modo. Ma se hai comprato un turco, che magari e' stato importato per qualche mese da una ditta locale che pero' non li importa piu'? Che ci fai? Lo rivendi a qualcuno, ed il problema diventa suo. Caveat emptor.
 
Stato
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