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Copia e incolla dal sito Benelli

Benelli armi La canna liscia
Un propellente che brucia rapidamente viene definito come vivace e lo si usa per le cariche minori e standard; un propellente che brucia più lentamente viene definito come “lento” e lo si usa per le cariche più pesanti. Si sente spesso utilizzare il termine “progressivo” come sinonimo di “lento”, in realtà la cosa non è esatta poiché la progressività di un propellente è legata alla superficie di combustione del grano (se questa aumenta durante la combustione si parla di propellente progressivo, se diminuisce si ha un propellente degressivo, se resta invariata il propellente ha combustione neutra), accade però che quasi tutti i propellenti lenti siano progressivi e questo spiega l’utilizzo indifferente (ma non corretto) dei due termini l’uno come sinonimo dell’altro. Un propellente più vivace brucia completamente anche con canne corte e, tenendo d’occhio le pressioni erogate ma soprattutto la ripidità della curva pressione tempo (a rovinare le chiusure, in particolare quelle delle armi semiautomatiche non è tanto l’eccesso pressorio quanto la riduzione del tempuscolo necessario perché sia raggiunto) si possono utilizzare propellenti vivaci anche per cariche non proprio modeste di piombo. Se però vogliamo la massima velocità della carica o se la stessa è più che “pesante” un propellente lento è indispensabile.


È proprio a causa del fatto che le cartucce più potenti erano caricate con propellenti lenti che si è sviluppata la convinzione secondo la quale per certe cacce sono necessarie canne molto lunghe. Questo era vero un tempo ma con i propellenti odierni una canna da 70-71 centimetri brucia quasi completamente anche le polveri più lente e solo in casi veramente eccezionali può essere utile ricorrere a canne da 75-76 centimetri. Da ricordare inoltre che se la canna è troppo lunga in relazione al grado di vivacità del propellente non solo non guadagniamo velocità alla bocca, ma rischiamo di perderne. Fra l’altro è stato ormai più volte dimostrato che una canna da 70-71 brucia quasi completamente anche i propellenti più lenti ma non offre, nella maggioranza dei casi, significativi vantaggi in termini di velocità rispetto a una canna da 65-66 centimetri, anzi, a seconda dei propellenti la canna più corta “spunta” qualche metro al secondo in più di velocità.

Le polveri meno vivaci garantiscono di regola maggiori velocità e minore sensazione di rinculo a parità di tutti gli altri fattori e fermo restando il fatto che il grado di vivacità deve essere compatibile con la lunghezza della canna. Se la canna è troppo corta per il grado di vivacità del propellente si avranno velocità erratiche, grandi botti, fiammate e maggiore dispersione della rosata; inoltre si “sporcherà” di più l’arma. Quello dell’accumulo di depositi e fecce è un problema che interessa molte armi semiautomatiche ma che non “colpisce” i fucili a funzionamento inerziale come appunto i nostri. Se si considera che i propellenti odierni sono spesso addittivati con polveri di surplus militare e che altrettanto sovente non hanno una qualità adeguata, si può notare come il sistema inerziale offra oggi un vantaggio in più rispetto a quello a presa di gas.

Articolo del 2018
 
Secondo me non devi fare nulla, devi solo vedere come spara uno che sa sparare. Uno che "spara" abbatte con regolarita a qulle distanze con qualsiasi fucile che abbia una canna non mangiata dai topi. Io modestie a parte a 40/50m se la cartuccia va bene abbatto con regolarita, e non sparo con fabarm
 
Come mai hai sempre torto? Prima dicevi (dicevate) si livellano sullo stesso identico valore oltre 40m, ora sembra stiate ammettendo che ci sono delle differenze di V/r, Ebbene allievo, te lo ripeto, entro le distanze che a noi cacciatori interessano, la carica che parte con maggiore velocita iniziale, conserva maggiore potere lesivo anche al limite, basta andare a caccia per accorgersi che bastano certe condizioni meteo a compromettere l'efficacia delle cariche sulle lunghe distanze. Ne schiaffi dentro una un pochino piu veloce e per magia gli animali riprendono a cadere lessi senza ferimenti. Vai caccia, ed anche al piattello che ti farebbe proprio bene
 
Copia e incolla dal sito Benelli

Benelli armi La canna liscia
Un propellente che brucia rapidamente viene definito come vivace e lo si usa per le cariche minori e standard; un propellente che brucia più lentamente viene definito come “lento” e lo si usa per le cariche più pesanti. Si sente spesso utilizzare il termine “progressivo” come sinonimo di “lento”, in realtà la cosa non è esatta poiché la progressività di un propellente è legata alla superficie di combustione del grano (se questa aumenta durante la combustione si parla di propellente progressivo, se diminuisce si ha un propellente degressivo, se resta invariata il propellente ha combustione neutra), accade però che quasi tutti i propellenti lenti siano progressivi e questo spiega l’utilizzo indifferente (ma non corretto) dei due termini l’uno come sinonimo dell’altro. Un propellente più vivace brucia completamente anche con canne corte e, tenendo d’occhio le pressioni erogate ma soprattutto la ripidità della curva pressione tempo (a rovinare le chiusure, in particolare quelle delle armi semiautomatiche non è tanto l’eccesso pressorio quanto la riduzione del tempuscolo necessario perché sia raggiunto) si possono utilizzare propellenti vivaci anche per cariche non proprio modeste di piombo. Se però vogliamo la massima velocità della carica o se la stessa è più che “pesante” un propellente lento è indispensabile.


È proprio a causa del fatto che le cartucce più potenti erano caricate con propellenti lenti che si è sviluppata la convinzione secondo la quale per certe cacce sono necessarie canne molto lunghe. Questo era vero un tempo ma con i propellenti odierni una canna da 70-71 centimetri brucia quasi completamente anche le polveri più lente e solo in casi veramente eccezionali può essere utile ricorrere a canne da 75-76 centimetri. Da ricordare inoltre che se la canna è troppo lunga in relazione al grado di vivacità del propellente non solo non guadagniamo velocità alla bocca, ma rischiamo di perderne. Fra l’altro è stato ormai più volte dimostrato che una canna da 70-71 brucia quasi completamente anche i propellenti più lenti ma non offre, nella maggioranza dei casi, significativi vantaggi in termini di velocità rispetto a una canna da 65-66 centimetri, anzi, a seconda dei propellenti la canna più corta “spunta” qualche metro al secondo in più di velocità.

Le polveri meno vivaci garantiscono di regola maggiori velocità e minore sensazione di rinculo a parità di tutti gli altri fattori e fermo restando il fatto che il grado di vivacità deve essere compatibile con la lunghezza della canna. Se la canna è troppo corta per il grado di vivacità del propellente si avranno velocità erratiche, grandi botti, fiammate e maggiore dispersione della rosata; inoltre si “sporcherà” di più l’arma. Quello dell’accumulo di depositi e fecce è un problema che interessa molte armi semiautomatiche ma che non “colpisce” i fucili a funzionamento inerziale come appunto i nostri. Se si considera che i propellenti odierni sono spesso addittivati con polveri di surplus militare e che altrettanto sovente non hanno una qualità adeguata, si può notare come il sistema inerziale offra oggi un vantaggio in più rispetto a quello a presa di gas.

Articolo del 2018

Ma che vuoi che ne sappiano di canne di fucile questi ex-costruttori di motociclette? Scommetto che non hanno letto i tomi del Granelli o i posts di Centro, altrimenti certe cazzate non le scriverebbero!
 
Che nel TAV si preferiscano le canne lunghe e' vero, ma non per le loro prestazioni balistiche ma per la loro maggiore inerzia che aiuta a mantenere l'anticipo,sia al trap, che nel percorso di caccia che nello skeet, dove--come hai detto tu--il tiro non supera i 27 metri e percio' la presunta balistica "superiore" delle canne lunghe non ha un caxxo a che farci...
 
Centro67

#197.1

Centro67 commentata
oggi, 18:49
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Come mai hai sempre torto? Prima dicevi (dicevate) si livellano sullo stesso identico valore oltre 40m, ora sembra stiate ammettendo che ci sono delle differenze di V/r, Ebbene allievo, te lo ripeto, entro le distanze che a noi cacciatori interessano, la carica che parte con maggiore velocita iniziale, conserva maggiore potere lesivo anche al limite, basta andare a caccia per accorgersi che bastano certe condizioni meteo a compromettere l'efficacia delle cariche sulle lunghe distanze. Ne schiaffi dentro una un pochino piu veloce e per magia gli animali riprendono a cadere lessi senza ferimenti. Vai caccia, ed anche al piattello che ti farebbe proprio bene

No Centro, no, l'aumento di V0 non aumenta il potere lesivo. E' sbagliato e te l'ho dimostrato in tutte le salse.
E non basta andare a caccia, perché andando a caccia vedi solo gli effetti, ma non ne capisci le ragioni.
Le ragioni vanno studiate e o mi dimostri che gli impatti a quelle distanze sono sensibilmente diversi a causa della differenza di V0, oppure ti celi in un rispettoso silenzio, dietro il quale farai certamente più bella figura.
 
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Caro omonimo Gianni, (ci chiamiamo uguali);) Hai preso due canne agli estremi, 61vs81. Non so di quali tipologie di canne parli, ma ti faccio un esempio; Canna Beretta per A300 ecc.... da 81 cm e canna Fabarm Tribore da 66 cm... si li metto a confronto, con le stesse munizioni.
Generalmente le cariche da 36 e più grammature, vengono caricate con polveri progressive o semi-progressive, polveri che richiedono un certo tempo per bruciare completamente e le canne sotto i 66 cm non sono idonee a queste polveri. Se invece prendiamo una 61 cm con munizione caricata con polvere vivace, tipo S4 e una 81 con progressiva, possiamo fare la prova. Ovviamente alle lunghe distanze la 81 sarà più performante per via dell'accompagnamento sulla mira.

Vedi io ho detto, che dalle mie esperienze non ho bisogno di fare prove. Io non ho bisogno di fare prove, non ho detto che non si devono fare. Cacciando nella stessa postazione, con armi diverse e stesse cartucce, sparando alle stesse distanze, ti accorgi quale fucile e con quale canna la situazione cambia e cambia a vista d'occhio.

Ho avuto diverse tipologie di fucili che montavano diverse tipologie di canne, quando sono approdato alla Tribore della Fabarm, (non so se tu conosci e le abbi utilizzato), ho notato subito la differenza. Non ci sono approdato per caso; un giorno ero ad allodole, d'avanti a me, a circa 150 mt, vi era un cacciatore, dalla mia postazione, potevo vedere a che distanza buttava giù le allodole. Ti posso assicurare che copriva di gran lunga i 45/50 mt, (questo te lo dico, perche vi erano alberelli d'arancio, piantati in filare e posti a 4 mt uno dall'altro, contando gli alberelli, le distanze erano scontate). Questi abbattimenti, erano regolari e mi stupii di quei tiri, tanto che volli andare a vedere cosa aveva in mano e cosa sparava.
Mi avvicinai e vidi che aveva un cal. 20 con canna da 61 cm il signore non era pratico delle armi, tanto è vero che quando me lo porse per farmelo vedere, notai che la prima canna aveva uno strozzatore di 1* mentre la seconda un 3*. Era un Fabarm Gamma 2 con canne tribore. Sparava delle semplici cartucce Sipe della RC piombo 10 e 11. Mi permise di spararci mentre lui avrebbe sparato col mio fucile. Azzerai 3 allodole, non avvertii contraccolpo e il fucille non ebbe nessun impennamento.
Mi misi alla ricerca di quel fucile che trovai in Puglia quasi nuovo, ma con canne da 66 cm. Lo presi subito, vendendo un Remington 1100 in cal. 410, che mi era difficoltoso usare. Questo fucile mi ha dato tante di quelle soddisfazioni, che in 40 anni di caccia non avevo avuto. Che non mi aveva dato neanche il 302 con canna da 76 cm 1* con migliaia di colpi (la maggior parte magnum), alle sue spalle. Che prove alla placca o con canna manometrica dovevo fare?????[ilre.gif] Le potevo fare, ma solo per curiosità e poi da me non ci sono strutture di questa tipologia..... che io sappi.

Ciao carissimo omonimo;).
Personalmente non conosco le moderne canne tri-bore,ma ne ho sentito parlare un gran bene,la mia unica esperienza con il fabarm risale al modello a lungo rinculo con canna 70 o 71 xx,il modello non lo ricordo ma era quello che assomigliava al Franchi AL48,gran bella canna,purtroppo sono passati più di 30 anni ed ero all'inizio delle carriera per fornire dettagli più precisi.

Per quanto riguarda le canne,come giustamente ha affermato Lando,e la relativa balistica i fattori che entrano in gioco sono talmente tanti che ogni teoria che viene formulata tende a sconfessarne un'altra.

Qui entrano in gioco gli acciai,i profili,tolleranze utensili utilizzati per la produzione,se canna industriale o artigianale,e chi più ne ha più ne metta.

Se abbiamo impiegato circa 200 post per discutere suule canne corte vs lunghe,penso che non ne basterebbero 20.000 per quest'altro.

Con le moderne munizioni si hanno risultati più che soddisfacenti anche con le canne più corte specialmente impiegando delle munizioni per la piccola migratoria,ribadisco,io stesso ho avuto delle canne prestanti sia con pb fino che con quello grosso,ma utilizzando in particolar modo il pb grosso ho notato con le canne più lunghe un miglior rendimento.

Per quanto riportato dalla benelli che sicuramente ne sa più di me,posso solo dire che una mattina ho cacciato le cornacchie con un'amico,io con il 303 canna 76 x e lui benelli power bore con canna 71 x(strozzatore esterno)beh diciamo che la canna da 76 si è mostrata più aggressiva:rolleyes:.
Si tratta di una prova fatta una mattinata al capanno e quindi va considerata come tale,ovviamente prova più goliardica che attendibile,entrano in gioco tanti fattori tra cui quello principale sono i due diversi tiratori.
 
(Untitled)

...il munizionamento moderno secondo me ha fatto livellare le prestazioni e differenze sostanziali nelle canne costruite con filosofia industriale,che siano di di 67,71 o 76 non ci sono.
personalmente caccio con un semiauto beretta 391 da una vita...prima configurato con una canna di 71 e strozzatori intercambiabili con partenza punzonata a 18.3 ed adesso,ormai da 5 anni,con una da 76,sempre con strozzatori intercambiabili e solita partenza...uso da una vita,circa 20 anni,la solita cartuccia per lo spollo e da una vita la solita cartuccia per i tiri a sole alto...strozzatore cilindrico da una vita,forse non mi si svita manco piu'...differenze tra una e l'altra canna nessuna...ottima resa con bior e borra feltro allo spollo e tiri alti,a volte anche da non credere se qualcuno mi ha visto e poi raccontato,con il contenitore.....amo la 76 perche' essendo uno che mira fino all'ossesso qualche cm in più sulla collimazione non fa' male...
a volte mi son pure divertito ad avvitare in cima a quella pertica anche una prolunga di 10 cm del biffoli con strozzatore intercambiabile....vantaggi?....se ti rimangono sopra con quella li dai una scossa e vengono giu'...se trovi un noce magari te ne tocca qualcuna in più....
....ma come era quella del mio primo a300!...67 tre stelle...senza neanche un segno di ruggine malgrado la sua eta'...peccato che all'epoca avrei padellato anche un pulmann di traverso...a fermo era micidiale,dove si arrivava con lei un 390 con 76 due stelle e magnum doveva rifarsi due volte....era incredibile...eppure era mangiata dai topi ma non perdonava
chissà quali diavolerie aveva incontrato in fase costruttiva...un acciaio che brillava anche con la guazza sopra e che scaldava la mano dopo sole due fucilate...
misteri costruttivi...
tornando alla diatriba....ma siamo veramente sicuri che velocita' sia sinonimo di potere lesivo?...appurato il fatto che dopo i 40 metri le velocita' si equivalgono indipendentemente dalla lunghezza delle canne,e appurato pure che l'energia che puo' trasmettere un pallino dipende dalla massa del pallino stesso (poiche' le velocita' si equivalgono) credo che rimanga solo la quantita' dei pallini che impatteranno il bersaglio a far credere che una canna arrivi piu lontano di un'altra.
mi vengono in mente,forse perche' qualcuna la sparo,le subsound...le silent,cartucce che viaggiano con velocita' bassissime...cartucce che pero' consentono abbattimenti a distanze a volte impensabili se si paragonano alle normali...basse velocita',minor decadimento per attrito in aria,contenimento di rosata ottimo,tanti pallini a bersaglio,abbattimenti puliti nonostante la loro bassa energia residua...
Parlare di tutto cio' ed avere come obbiettivo la pedana e quindi un fucile che nasce per il tiro sportivo ha poco senso,cartucce studiate per lo scopo con velocita' elevate di sicuro saranno idonee a percorrere traiettorie ed inseguire piattelli in tempi piu ridotti,per lo meno sino ai fatidici 40 metri,poi ,per avere il resto,una canna lunga per correrre di piu' e bilanciare meglio l'arma,magari con un profilo interno atto a ridurre rinculo ed impennamento ed un buon manico fara' il resto....rimango cmq dell'idea che la differenza la fara' sempre e comunque i profili interni della canna e non la sua lunghezza....un profilo che sia studiato non tanto per avere velocita' per forza piu elevate ma che lo sia per garantire una rosata il piu' uniforme e concentrata possibile man mano che i metri passano..magari a discapito delle tanto decantate velocita'....voi cosa ne pensate?
 
Stavo guardando il catalogo online della Remington. Il loro Versa Max per cartucce da 70, 76, e 89 mm (si possono sparare tutte senza cambiare niente, anche mischiandole nel serbatoio) viene venduto soltanto con canne da 66 cm. Per piacere, qualcuno di voi veri esperti scriva o telefoni alla Remington immediatamente per dire a chi di dovere che stanno mettendo in commercio un fucile utile solo per fare il solletico al cu10 delle anatre e delle oche che passano a piu' di 30 metri dalla volata. E' evidente che un moncherino del genere mangiato dai topi e' una ciofeca di canna, buona solo per reggere una pianta di pomidori. Povera Remington, se non da' a Centro il cadreghino di CEO di sicuro fallira'. Ma come e' possibile che una ditta antica ed affermata come la Remington possa fare cazzate del genere? Non hanno letto i tomi di Granelli? I posts di Centro? Poveracci! Sprovveduti! Incompetenti ed ignoranti delle piu' basilari norme di BALListica!
[17][17][17]
 
Di fisica io non ci capisco una mazza anche se lavoro all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (come amministrativo), ma come ho già scritto con una Benelli Crio da 65 con una prolunga originale Benelli di 5 cm** (la canna viene 70 cm) ci faccio gli stessi tiro che faccio con una canna da 83 Cm * strozzatore Novelli (quello bucherellato ad inizio prolunga per il famoso soffio in bocca). Come avete già scritto anche con le Magnum basta una canna lunga 70 cm. per far bruciare completamente la polvere, ed io con quella canna, ripeto, arrivo alla stessa distanza che arrivo con quella di 80 e passa. Sono prove fatte su selvatici (colombacci) e non su placche. Per cui anche con lemagnum una canna di 70 ammazza dove una di 80, poi ognuno resti delle proprie convinzioni, tanto di qualcosa bisogna parlare per passare questi 6 mesi che ci separano dal 1° settembre.
 
Ma come condizioni meteo???? allora influiscono??? quindi tutto quello detto in Cartucce e Meteo va a farsi benedire? La salute fisica, l'impostazione, concentrazione etc etc... va a finire che basta ogni tanto cambiar cartuccia e.... no non posso dirlo!!!

Saluti
 
Stavo guardando il catalogo online della Remington. Il loro Versa Max per cartucce da 70, 76, e 89 mm (si possono sparare tutte senza cambiare niente, anche mischiandole nel serbatoio) viene venduto soltanto con canne da 66 cm. Per piacere, qualcuno di voi veri esperti scriva o telefoni alla Remington immediatamente per dire a chi di dovere che stanno mettendo in commercio un fucile utile solo per fare il solletico al cu10 delle anatre e delle oche che passano a piu' di 30 metri dalla volata. E' evidente che un moncherino del genere mangiato dai topi e' una ciofeca di canna, buona solo per reggere una pianta di pomidori. Povera Remington, se non da' a Centro il cadreghino di CEO di sicuro fallira'. Ma come e' possibile che una ditta antica ed affermata come la Remington possa fare cazzate del genere? Non hanno letto i tomi di Granelli? I posts di Centro? Poveracci! Sprovveduti! Incompetenti ed ignoranti delle piu' basilari norme di BALListica!
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...mi sa che tutti i fucili 76-89 puoi mischiare le cartucce di varia lunghezza. o almeno, io lo faccio.
l'importante è non mettere una 89 in un 12-70 :D

comunque, perchè invece non mi calcola nessuno riguardo la resa di cartucce corte in camere lunghe?
pure quello è una sega mentale ballistica?
 
Sempre rimanendo al di fuori di questa discussione che rischia di diventare piu' lunga delle canne di Centro, non so se vi ricordate la vecchia favola della "passata," nella quale i nostri nonni e trisavoli credevano come fosse Vangelo. Secondo loro, se i pallini sono troppo veloci fanno la passata, e l'uccello colpito non muore subito ma allunga e cade vivo e sanguinante. Adesso invece leggo qui (e umilmente mi inchino a tanta sapienza) che se i pallini sono un paio di metri al secondo meno veloci di quelli scagliati ad una leggermente maggiore velocita' da una canna iperlunga, ci saranno soltanto ferimenti. BOH!

Ma insomma, quand'e' che si smettera' di credere alle favole e abbracciare invece dati scientifici e non teorie tirate fuori da uno sfizioso berretino da TAV o dalle esperienze soggettive di qualcuno che spara a tre lodole o due tordi una Domenica si' e una no? BAH! Ma capisco che e' piu' "romantico" e piu' interessante dar credito a teorie fantasiose che a una squallida realta' fatta di cifre e di fatti. Non era meglio, piu' affascinante, quando si credeva che capelli lasciati in una scodella d'acqua si trasformassero in vermi? Che le "barnacles" (scusate--non so il corrispettivo italiano) si trasformassero in oche selvatiche? Che i funghi velenosi facessero annerire l'aglio in padella e che qualsiasi fungo cresciuto su un tacco di scarpa sotterrato diventasse velenoso anche se di specie mangereccia? Ah, vuoi metter la poesia, il fascino di credere di vedere un UFO in un pallone-sonda? Di essere sicuri che il Loch Ness nasconda un dinosauro acquatico? Di scorgere un "Piedone" nella foresta del Northwest americano, quando invece e' una semplice, prosaica (anche se Bbbbona) modella con una pelliccia di visone che sta posando sulla neve per la copertina di "Vogue"?

Ma la vita e' bella proprio perche' siamo liberi di credere in qualsiasi cosa che ci aggradi. Purtroppo gli esseri umani che credono fermamente in qualcosa anche alla faccia di prove scientifiche e fatti spesso lasciano degenerare le loro credenze (non quelle con piatti e bicchieri dentro) in proselitismo, cercano di convincere altri della "verita' assoluta" in cui credono, e non ammettono contraddizione. Ed ecco spiegati i Talibani, l'ISIS, l'antisemitismo, l'Inquisizione, e persino la political correctness (il fascismo con un volto amichevole). Ah, umane genti, gli dei ci hanno creato per guardarci e scompisciarsi dalle risate, come se fossimo una puntata del Flying Circus di Monty Python o una farsa di Peppino de Filippo.
 
commentata
21/02/20, 15:09
Sicuramente ciò che influenza di più la distribuzione della rosata è la strozzatura, non solo in funzione del valore di strozzatura ma anche per quanto riguarda le geometrie e l'accuratezza della lavorazione con cui è realizzata.

Riprendo il commento di Mauro b per cercare di ottenere qualche risultato tangibile da una discussione che poteva essere interessante se fosse stata avulsa da interessi personali. Lo riprendo per porre a Mauro b, a Maurizio e ad altri volenterosi un quesito a cui vorrei dare una risposta non dettata dalla mia esperienza ma con un supporto “scientifico” diciamo....il quesito è questo: perché passando da una canna Beretta A301 71** 18,4 ad una canna A301 67*** 18,3 le prestazioni non sono diminuite né in distanza nè in lesività nè in distribuzione di rosata? Eppure se si deve dar credito alle affermazioni scritte in questa discussione una canna rosicchiata di ben 4 cm dovrebbe essere usata come sostegno per i pomodori....
Confesso che è stato PAOLO ( sfiamma) a farmi ricordare di questo mio dilemma ormai archiviato , quando nel suo post ha citato la canna 67*** del suo A300 , infatti mi sono ricordato di averlo ancora il mio A301 con la stessa canna , ormai da 20 anni lasciato a riposare in armadio a favore del cal.20; insomma mi ha preso la curiosità di capire come mai accorciando la canna i risultati sono stati uguali se non migliori.🙋‍♂️
 
Ciao Maurizio,ho letto con attenzione quanto hai scritto,personalmente visto che di matematica e fisica ne ho masticata tanta diciamo che ti invito a rileggere quanto ho scritto nei precedenti interventi.

Questo non per sminuire il tuo intervento ci mancherebbe,ma dai miei scritti si evince che ho analizzato solo dati concreti,a me delle v0,v10 e v di chicchesia non è che mi interessi più di tanto.Certo un minimo di bagaglio tecnico è sempre buono averlo,ma non fa al caso mio nel campo della balistica applicata.

Vedi ognuno ha un suo modo di vedere e vivere determinate situazioni,io ho messo in campo quello che ho riscontrato cercando di essere il più chiaro e preciso possibile nelle spiegazioni,altri colleghi avranno fatto lo stesso,ma personalmente da quello che capisco sono usciti prettamente discorsi legati a leggi formule e prove di "laboratorio".

Per quanto mi riguarda con una canna da 65 x è possibile fare abbattimenti a lunghe distanze,legati a una cartuccia particolare o una canna particolare,in linea di massima però il discorso rimane circoscritto come situazione sporadica.
Aumentando la lunghezza della canna a parità di strozzatura le percentuali di portare a segno il risultato aumentano.

In genere quando devo giocare duro utilizzo le canne a strozzatura fissa,spesso ho menzionato quella da 81 x,ma utilizzo anche la 76 x,ma anche con le canne mobil choke aumentando la lunghezza a parità di strozzatura ho avuto dei vantaggi in termini di portata sulle lunghe distanze.


Ciao Gianni, visto che hai una buona conoscenza di matematica e fisica saprai sicuramente commentare i valori da me postati e spiegare motivandoli perché sono sbagliati.

Tu dici che analizzi i dati concreti ma che "della v0, v10 V chicchessia non ti interessa più di tanto" eppure sono proprio quei dati concreti fatti da velocità misurate alle varie distanze che dimostrano la CONCRETEZZA dei fatti.

L'unico modo pratico che abbiamo per capire la lesività della carica ad una determinata distanza sono il numero delle ferite e la velocità con cui il pallino colpisce il selvatico.
La densità della rosata si puo verificare alla placca, la velocità residua con opportuni strumenti o in modo molto più spartano sparando a gli elenchi del telefono e contando le pagine bucate.

Però io ho condiviso delle velocità misurate che indicano valori veri non presunti.
Questi valori ci dicono che in un range di V0 di 40m/s le differenze a 40 metri si assottigliano a 12 m/s che per l'amor del cielo qualcosa è, ma di certo non aumenta la portata di dieci metri.
e parliamo di un a forbice di 40 m/s: un valore molto ampio.

Quindi o quei numeri sono sbagliati, o i 20 m/s in più con cui la canna da 81 lancia i pallini rispetto ad una 71 ci daranno a 40 metri 6/7 metri di velocità in più: dunque "forse" un metro (due?) in più di portata.

Se vogliamo effettivamente approdare a qualcosa di concreto dobbiamo abbandonare le fisse ed i luoghi comuni e fidarci di informazioni documentate perché misurate altrimenti, come per il famigerato soffio di bocca, continueremo a pensare che questo disturba la rosata salvo poi verificare con i filmati che i gas stanno sempre dietro ai pallini.

E non c'è una spiegazione logica e plausibile nemmeno per spiegare perché due canne UGUALI dovrebbero dare rosate differenti solo perché una delle due ha 10 cm di tratto cilindrico in più.
Se le canne hanno IDENTICHE caratteristiche e le strozzature sono UGUALI i pallini verranno incolonnati nello STESSO MODO dalla due strozzature indipendentemente dalla lunghezza del tratto di canna cilindrico che la precede.
Dunque perché le rosate alla fine dovrebbero essere dissimili?

Se la tua canna da 81 ammazza una decina di metri più avanti della tua canna da 71 con ANALOGHE caratteristiche può farlo solo perché "è diversa" da quella da 71 e non parlo di 10 cm di tubo, che, anche per logica, non può aumentare la portata di 10 metri.

Perché una canna da 81 possa ammazzare a 50 metri con la stessa costanza con cui una da 71 ammazza a 40 metri deve poter produrre rosate sovrapponibili (per avere la stessa quantità di ferite) ed una velocità residua tale da avere la stessa velocità di impatto sul selvatico.

Ti ti invito a fare una prova. Recati a un tav provvisto di placca con una decina di fogli di carta e qualche elenco del telefono è un pacco di cartucce uguai.
Misura 40 metri reali (con la fettuccia o con il telemetro) e spara 5 volte con la canna da 71 ad altrettanti fogli sulla placca e alla metà degli elenchi del telefono.
Poi misura 50 metri reali e spara in analogo modo 5 colpi con la canna da 81.
Poi confronta le 5 rosate ottenute a 40 metri dalla canna da 70 con quelle ottenute a 50 metri con la canna da 80 e conta i fogli bucati dall'una e dall' altra canna.
Se è vero che la canna più lunga aumenta la portata di 10 metri le rosate e la quantità di fogli bucati dalle due canne devono essere sovapponibil
Se, come immagino, la canna da 70 avrà prodotto rosate più strette rispetto alla 80 e avrà bucato più fogli, avrai la chiara dimostrazione che la tua percezione è sbagliata.

Di fatto ogni canna è una storia a se se proviamo dieci canne con lunghezza e strozzatura analoga soprattuttose prodotte da aziende diverse potremmo verificare sul campo risultati dissimili.

Una strozzatura una stella spazia fra i 9 e gli 11 decimi, già in questa tolleranza sono racchiuse tante spiegazioni sulla compattezza della rosata.
Paragonando una canna da 1 stella con 9 decimi di strozzatura ci possono essere minor differenze con una canna 2 stelle strozzata 8 decimi che con una canna 1stella strozzata 11 decimi.

Tante sono le variabili che influiscono sul rendimento di una canna, per quello che ci dicono i numeri la lunghezza ha una incidenza balistica minima.
Che poi una canna lunga favorisca una mira più accurata, molto utile specie nei tiri al limite, sono il primo a riconoscerlo.

un saluto

Maurizio
 
...mi sa che tutti i fucili 76-89 puoi mischiare le cartucce di varia lunghezza. o almeno, io lo faccio.
l'importante è non mettere una 89 in un 12-70 :D

comunque, perchè invece non mi calcola nessuno riguardo la resa di cartucce corte in camere lunghe?
pure quello è una sega mentale ballistica?

Per quanto riguarda il connubio camera lunga/cartuccia corta, non saprei risponderti se non con teorie ed opinioni--ma qui gia' ci sono troppi che non fanno altro che sputare teorie ed opinioni e rigurgitare testi obsoleti per giunta mal digeriti e dai quali hanno soltanto tratto quel po' che li aggrada e che si confa' alle loro opinioni. Pero' se proprio vuoi un'opinione fondata sulla mia esperienza limitata alla camera da 76 mm e alle cartucce da 70 mm, a parita' della composizione dei pallini (lascio fuori quelli al tungsteno) non ho mai riscontrato empiricamente e soggettivamente una differenza significativa e percettibile. Ormai non ho piu', purtroppo, il mio Beretta S55B che avevo in Italia e che dovetti cedere prima di partire. Aveva camere da 70 mm. e canne da 71 cm *** e * e con le cartucce giuste abbatteva bene. Negli U.S. comprai un Remington 870 12/76 (dopo essermi disfatto di uno schifosissimo Mossberg 500) con canna da 76 cm e strozzatura fissa full choke. Buono per i tiri medio/lunghi ma troppo strozzato e fonte di padelle e animali maciullati a breve distanza. Di cartucce da 76 mm ne sparai ben poche in quel fucile. In genere usavo cartuccette di 70 mm da 32 grammi dal principio di Settembre (nel Montana) alla fine di Ottobre, sparando principalmente a starne, minilepri e lepri con pallini del 7 1/2 nella prima cartuccia in canna, seguite spesso da due (o piu'--per la stanziale niente limite di colpi) del 6, ma sempre da 70 mm. Per anatre a Settembre/Ottobre e per starne e lepri dopo l'arrivo del freddo intenso (da meno 30 a meno 40) passavo al 5, non tanto per le starne, ma per le lepri, coperte da una densa pelliccia per sopravvivere alle temperature polari. Poi queste regole non le seguivo sempre. Eravamo poveri, e sparavo cio' che avevo, anche se significava dover sparare il 7 1/2 alle anatre e il 5 alle starne di Settembre. La selvaggina costituiva la maggioranza della nostra alimentazione carnivora. Non badavo per il sottile. In Alaska usai l'870 fino al bando al piombo. Poi dovetti smettere di usarlo perche' la canna non gigliata e strozzata full (del 1976) non mi permetteva di usare l'acciaio. Fu allora che comprai l'11-87 12/76, canna da 66 cm con strozzatori amovibili. Dovetti allora passare alle cartucce da 76 mm con pallini di acciaio (veramente e' ferro--ferraccio!) perche' per l'insufficienza balistica di tale metallo i pallini devono essere del 3 o 2 per le anatre, e la cartuccia da 70 mm non ne puo' contenere abbastanza da fornire una rosata adeguata. Ma anche con le magnum e pallini del 3 e del 2 (strozzatura 2 stelle) i risultati erano meschini. Quasi smisi di cacciare anatre, scoraggiato dal numero di anatre ferite. Mi ricordo quando andai ad un convegno di cacciatori appena dopo il bando al piombo (l'Alaska fu l'ultimo stato a bandirlo). Due funzionari del dipartimento di caccia e pesca vennero a spiegarci come e quali cartucce usare, e a indottrinarci sulla validita' balistica del ferro. Misero su due cartelloni di compensato e ci invitarono a sparare ai bersagli spillettati su di essi per vantare le belle rosate compatte dell'acciaio. Ed infatti le rosate eran belle, bellissime. Ma quando andai ad osservare i bersagli mi resi conto che a 40 yarde i pallini di ferro non avevano perforato completamente il tabellone di compensato spesso soltanto un centimetro o poco piu' nonostante la loro velocita' alla volata molto piu' elevata di quella dei pallini di piombo, che partono piu' lenti ma conservano meglio la velocita' alle distanze piu' lunghe. Essendo l'anarchico che sono, non solo feci notare ai due "esperti" come l'impatto fosse stato fiacco, ma chiamai tutti gli altri cacciatori ad osservare la patetica performance del ferro. Poi, come ciliegina sulla torta, andai alla mia Jeep e riportai una cartuccia da 70 mm del 7 1/2 di piombo da piattello, feci indietreggiare tutti dietro la linea di tiro, e sparai nel mezzo del cartellone. Ed i pallini lo passarono da parte a parte. Questo con la canna da 66 cm.
Dopo l'avvento delle cartucce al nichelio/tungsteno/ferro tornai alle cartucce da 70 mm. Non era piu' necessario usare le magnum anche perche' col peso specifico dei nuovi pallini superiore a quello del piombo stesso si poteva usare una numerazione minore. Io usavo il 6 da Ottobre a Novembre, per le anatre, e il 6 ed il 4 quando faceva freddo--non come nel Montana, ma pur sempre freddo--ed umido per giunta.

Queste sono le mie osservazioni dalle quali non voglio ne' posso trarre generalizzazioni senza base scientifiche--alla Centro & Co.--Ma, come ho detto, non ho mai riscontrato empiricamente e soggettivamente una perdita di lesivita' dato dall'uso di cartucce da 70 mm in camere da 76. Non ho mai sparato un supermagnum, e percio' non so dirti se una cartuccia da 70 mm in una camera da 89 mm si infiacchisca in maniera apprezzabile. Tirando fuori la mia opinione da un cappello da cowboy (non posseggo un berrettino sfizioso da TAV), sospetto che una differenza tale da essere percettibile a caccia non ci sia affatto. La differenza, se mai, sara' nel rinculo, probabilmente molto minore nell'89 mm per via del peso del fucile e della distanza maggiore dal cono di forzamento, che dovrebbe distribuire il rinculo della 70 mm lungo una distanza maggiore. Quindi una diminuzione non del rinculo vero e proprio, che e' quello che e' per ragioni di fisica, ma di quello percettibile dal tiratore. Una spinta, per cosi' dire, invece di un pugno, sebbene spita e pugno abbiano lo stesso valore in termini di kilogrammetri, o joules, o come cavolo lo misurate in Italia (qui usiamo footpounds). Mi scuso per essere stato cosi' prolisso e per aver basato tutto questo su semplici opinioni generate da esperienza empirica, personale, non-scientifica, ma questo e' un soggetto tanto interessante quanto complicato. Per risposte assolute ed incontrovertibili (a schiovere) che non ammettono dissenso sai pero' a chi rivolgerti:):rolleyes:;)
 
...mi sa che tutti i fucili 76-89 puoi mischiare le cartucce di varia lunghezza. o almeno, io lo faccio.
l'importante è non mettere una 89 in un 12-70 :D

comunque, perchè invece non mi calcola nessuno riguardo la resa di cartucce corte in camere lunghe?
pure quello è una sega mentale ballistica?


A detta dei produttori di schioppi, le coppette in plastica delle borre attuali, garantiscono una perfetta tenuta dei gas, e probabilmente hanno anche ragione.
Questa volta sono d’accordo con i sacri testi, a mio parere, il miglior rendimento si ottiene quando la cartuccia è della stessa lunghezza della camera di scoppio.
 
commentata
21/02/20, 15:09
Sicuramente ciò che influenza di più la distribuzione della rosata è la strozzatura, non solo in funzione del valore di strozzatura ma anche per quanto riguarda le geometrie e l'accuratezza della lavorazione con cui è realizzata.

Riprendo il commento di Mauro b per cercare di ottenere qualche risultato tangibile da una discussione che poteva essere interessante se fosse stata avulsa da interessi personali. Lo riprendo per porre a Mauro b, a Maurizio e ad altri volenterosi un quesito a cui vorrei dare una risposta non dettata dalla mia esperienza ma con un supporto “scientifico” diciamo....il quesito è questo: perché passando da una canna Beretta A301 71** 18,4 ad una canna A301 67*** 18,3 le prestazioni non sono diminuite né in distanza nè in lesività nè in distribuzione di rosata? Eppure se si deve dar credito alle affermazioni scritte in questa discussione una canna rosicchiata di ben 4 cm dovrebbe essere usata come sostegno per i pomodori....
Confesso che è stato PAOLO ( sfiamma) a farmi ricordare di questo mio dilemma ormai archiviato , quando nel suo post ha citato la canna 67*** del suo A300 , infatti mi sono ricordato di averlo ancora il mio A301 con la stessa canna , ormai da 20 anni lasciato a riposare in armadio a favore del cal.20; insomma mi ha preso la curiosità di capire come mai accorciando la canna i risultati sono stati uguali se non migliori.🙋‍♂️

La butto là, prima cosa che mi viene in mente.
I gradi di strozzatura indicano la differenza, in decimi di millimetro, tra la foratura della canna e quelle alla volata.
Dal momento che ** corrisponde a differenze di 7 o 8 decimi, mentre *** corrisponde a differenza di 4 o 5 o 6 decimi, uno strozzatore con foratura 17,7 corrisponderà a un due stelle sulla canna forata 18,4 e a tre stelle su quella forata 18,3.

Stavi sparando con lo stesso strozzatore, molto probabilmente.
 
...mi sa che tutti i fucili 76-89 puoi mischiare le cartucce di varia lunghezza. o almeno, io lo faccio.
l'importante è non mettere una 89 in un 12-70 :D

comunque, perchè invece non mi calcola nessuno riguardo la resa di cartucce corte in camere lunghe?
pure quello è una sega mentale ballistica?

Frengo, per la miseria, ci stai chiedendo di calcolare l'aliquota di gas dispersi a causa della differenza tra bossolo e camera di scoppio, valutare a causa di questa dissipazione il decadimento di pressione e velocità ed infine dedurne un gap di resa.

E che siamo, la NASA? :)

Stavolta vai sulla fiducia: se è ovviamente vero che tirando bossoli adeguati alla camera non si sbaglia, è altrettanto vero che usando borre in plastica, il gap di resa non è influente.
 
Stato
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