Io nel Montana con fagiani e starne facevo questo:
Li spennavo, usavo una torcia a propano per bruciare il piumino e la peluria rimasti, e poi aprivo la pancia fino allo sterno (gia' li avevo "starnati" dopo l'abbattimento), estraevo qualsiasi organo rimasto (cuore, polmoni, gozzo) e poi con tovaglioli di carta da cucina imbevuti di brandy ne "lavavo" l'interno e l'esterno. Poi aggiungevo varie spezie tritate (rosmarino, salvia, alloro e bacche di ginepro e un po' di sale e pepe nero) sia nella cavita' addominale che fuori, avvolgevo ogni selvatico in fettine di bacon affumicato, e avvolgevo il tutto in foglio d'alluminio, piegando bene i lembi per renderlo il piu' a prova d'aria possibile. Poi mettevo tutti gli involucri su una teglia e li infornavo a fuoco bassissimo, a circa 90 gradi centigradi, per un'ora e mezza o due, a seconda della taglia ed eta' degli uccelli, e con i fagiani anche a seconda del sesso. Poi aprivo e rimuovevo gli involucri, disponevo gli uccelli nella teglia e gli davo una bella ma breve rosolata a temperatura molto alta, con il "broiler" (la resistenza superiore del forno, che se non sbaglio voi chiamate "grill") rigirandoli una volta. Erano tenerissimi e gustosissimi.