Angolo del Grifone 2013/2014

Genoa-Catania 2-0

(partita vista con un pessimo streaming, marinato il Tempio, sono nel mio presepio alto bianco)

14' pt Antonelli, 40' st Sturaro



Antonelli e Sturaro firmano la vittoria con un gol per tempo. Catania tosto anche in dieci dal 38', ma mai pericoloso, il Genoa invece ha sbagliato troppi gol

Un gol per tempo di Antonelli e Sturaro, probabilmente i miglior in campo, firmano la vittoria del Genoa contro il Catania arrivato al Ferraris in grande crisi di classifica e con assenze pesanti nel reparto di attacco.

Il Genoa ha meritato in virtù della maggiore qualità espressa, per le tante occasioni create e purtroppo fallite dai nostri attaccanti. Va però detto che il Catania pur senza rendersi pericoloso, l’unico brivido e arrivato da una punizione calciata da Lodi all’inizio della ripresa e rimpallata, ha messo in difficoltà i rossoblù pressando molto alto e inducendo i nostri a qualche errore di troppo. Complice anche un terreno di gioco apparso fin troppo scivoloso, specie la parte sotto i distinti appena rizollata.

La nota negativa è stata l’aver chiuso la partita solo al 40’ della ripresa cioè un tempo intero dopo l’espulsione di Bellusci, avvenuta al 38’ del primo tempo, per doppia ammonizione. Espulsione inevitabile vista la trattenuta subita da Motta a pochi metri dall’area di rigore con Konaté pronto a ricevere.

Il Genoa è passato in vantaggio al 14’ con una pregevole azione sviluppata sulla fascia sinistra con cross di Sculli, prima conclusione di Antonelli respinta da Andujar e conclusione vincente ancora di Antonelli nonostante il disperato tentativo di Biraghi e del portiere.

Qualche sbandamento di troppo nella ripresa quando il Genoa è rientrato in campo con Fetfatzidis e senza Bertolacci già ammonito e a rischio di “compensazione arbitrale”. I rossoblù non hanno trovato subito le misure ed hanno permesso al Catania di farsi avanti e mettere qualche pallone di troppo in area. Buono il comportamento della nostra difesa.

Il successivo ingresso di Cabral per dar sostegno all’ottimo Sturaro ha riequilibrato il nostro assetto e permesso di andare più volte vicino al raddoppio, fallito per difetto di mira. Le migliori occasioni del Genoa dopo il vantaggio di Antonelli sono il tiro dal vertice destro di Konaté a cercare l’incrocio, un colpo di testa di Gilardino nella ripresa da ottima posizione ma telefonato al portiere, una bellissima punizione di Fetfatzidis diretta in rete e sulla quale Andujar ha compiuto il miracolo deviando in corner, un contropiede propiziato da Konaté con Gilardino che involato e giunto a tu per tu con Andujar ha calciato fuori, una bella azione personale di Konaté ben lanciato da Stuaro, controllo di petto e ingresso in area ma tiro sull’esterno della rete.

Senza contare tante azioni non concretizzate per assenza del passaggio vincente, almeno un paio di Fetfatzidis, forse tre considerando l’azione del gol del raddoppio risolta da una percussione di Sturaro con diagonale rasoterra deciso e direi soprattutto concreto oltre che vincente.

Il Genoa ha controllato le operazioni nei minuti finali senza patire troppo un Catania in dieci e arrivato a questo match senza Barrientos, Bergessio, Castro oltre ad Almiron e che in attacco ha presentato Plasil e Keko, poi Leto e Fedato. Il Genoa ha approfittato delle difficoltà altrui prendendosi i tre punti che significano quota 35 in classifica e salvezza assai più che virtuale anche se non matematica. Prossimo incontro col Chievo mancheranno Bertolacci e Burdisso già diffidati e oggi ammoniti. Rientrerà Matuzalem oggi squalificato.
Partita da non regalare per dare maggior lustro alla nostra classifica e cercare di scalare qualche posizione.
 
Chievo-Genoa 2-1 5' pt Paloschi (rig), 44' st Gilardino, 47' st Paloschi (rig)

Due rigori di Paloschi all'inizio e alla fine, in mezzo solo mezzora di buon Genoa. Gol di Gilardino allo scadere, pareggio meritato ma riusciamo a perdere


“Vogliamo riportare la gente al Ferraris”... No dico Mister, ma stiamo scherzando? Solo lo zoccolo duro, cioè chi viene sempre e comunque al campo può digerire risultati come quello odierno, forse quest'anno secondo solo a Bologna come aspettativa andata delusa.

Contro una squadra che se la faceva addosso, giocatori e Corini stesso, il Genoa è "entrato in campo" per davvero in pratica nell'ultima mezzora del secondo tempo ed ha pareggiato il gol di Paloschi su rigore concesso al minuto 5 di gioco per un'evidente trattenuta di Konaté in area ai danni di Stoian. Nonostante il gol di Gilardino al 90°, il Genoa è riuscito nell'impresa di perdere la partita subendo in pieno recupero il secondo rigore stavolta provocato da Motta ai danni di Lazarevic, una sbracciata sul collo nel tentativo di contenere il nostro ex primavera che è franato nell’uno contro uno. Lazarevic è stato favorito da un rimbalzo del pallone, lanciato pure male, che non dovevamo permettere. Gol al 92' ancora di Paloschi dagli 11 metri. Il Chievo non ha prodotto altro.

Prima del temporaneo pareggio di Gilardino tanti gol sbagliati: nel primo tempo De Maio in mischia respinto sulla linea e il gol annullato a Motta, nella ripresa Gilardino di testa alto e uno debole, Fetfatzidis che cerca il “sette” da pochi metri e la mette fuori sulla respinta di Agazzi alla bella conclusione di Centurion e qualche buona parata di Agazzi su conclusioni di Motta e di Marchese.

Il Genoa oggi faceva a meno di Burdisso e Bertolacci squalificati, ma anche di Antonelli non schierato, Matuzalem pure lui non schierato, Sculli e Portanova idem, con Antonini dentro solo per un tempo per colpa di una tacchettata alla caviglia e conseguenti punti applicati nell’intervallo. In attacco Konaté, nullo davanti e dannoso in difesa visto l'episodio del primo rigore e Fetfatzidis sempre poco concreto e Gilardino che ha impiegato molto ad entrare in partita e finché stentava a carburare è finito più volte in fuorigioco tant'è che ha perfino causato l'annullamento del gol del pareggio di Motta, nel primo tempo, con una deviazione di testa evitabile.

A centrocampo Sturaro a fare il play (ma non stiamo esagerando ad affidargli compiti così delicati?) e un Cabral apparso uomo in meno. Ai lati De Ceglie che sembrava arrivato dalla Juve Stabia piuttosto che dalla Juventus visti certi gravi errori di controllo e Motta che ha rovinato la sua prestazione nella situazione del rigore.

Inizio ripresa, dentro un vivace e concentrato Centurion (migliore dei nostri secondo me) al posto di Antonini e Cofie per Cabral. Più tardi Calaiò per Konaté. Secondo tempo migliore, siamo riusciti a mettere il Chievo nella sua area fino al gol di testa del Gila.

Gasperini aveva detto che non voleva cali di concentrazione e puntualmente abbiamo visto una formazione iniziale con poco animus pugnandi, per non parlare del centrocampo titolare poco convincente. Va bene gli esperimenti, ma senza esagerare. Per tenere fuori Matuzalem ci vogliono forti giustificazioni, ad esempio per non perderlo per lungo tempo. Se invece lui, non a posto fisicamente, è stato risparmiato in vista della Juventus al pari dei diffidati Antonelli e Portanova, partita che al 99% perderemo anche con la formazione tipo, allora c’è da riflettere. Questa partita col Chievo, pare strano dirlo ma è sembrato del tutto evidente, era alla portata per una vittoria importante, anche con i giocatori mandati in campo. Figuriamoci con quelli tenuti in panchina...

Siamo salvi? Probabile, anche se la "matematica" per ora non lo conferma. Di sicuro in Europa non ci andiamo e chi ne parla fa speculazioni basate sul nulla perché se fossimo squadra da Europa oggi ci prendevamo i tre punti senza tante storie e senza tirare in ballo Gervasoni per i due rigori dati al Chievo. Peraltro nemmeno scandalosi, almeno dal mio punto di vista che non coincide con quello di tanti genoani furibondi specie per la concessione del secondo. Invece abbiamo inaugurato un ciclo abbastanza tosto di partite con una sconfitta contro l'avversario più facile.
 
Comunicato Gradinata Nord

Una "Signora del mare", cosi citava Petrarca i luoghi dove siamo nati e cresciuti, e la sua superbia che contagiandoci ha radicato in noi l'orgoglio per una storia ultracentenaria che ha fatto della Gradinata Nord il suo simbolo piu forte.
Ma quanto questo orgoglio può evolversi, in bene o in male, nel corso degli anni lo scorgiamo dalle foto di ieri e da quelle di oggi, uguali ma diverse nello spirito, nell'aria che si respira, nei ricordi di ieri a fianco a quelli di oggi.
Con l'avvento di internet abbiamo l'impressione che ogni avvenimento per sembrare reale debba necessariamente passare tramite i social network e cosi si finisce per vivere le situazioni attraverso uno schermo, facendo cosi passare i fatti in secondo piano.
Noi oggi vi chiediamo di tirare fuori la bandiera del Genoa che ognuno di voi sicuramente avrà in casa e portarla allo stadio, per fare in modo che la Nord sia un mare di colori e bandiere e per far si che non ci sia solamente un passato da ricordare; la grandezza della Gradinata l'hanno fatta i Genoani e noi siamo i Genoani di adesso, siamo il presente, abbiamo braccia per sventolare e voce per gridare quindi perche continuare solamente a ricordare quando possiamo farlo ora? Dipende tutto da noi, dalla voglia che abbiamo di spegnere internet e accendere quella passione che ha fatto si che qualcuno, prima di noi, rendesse grande l'onore della nostra gradinata.
Noi abbiamo in mano il presente, facciamo in modo che sia un grande momento per chi ricorderà domani.

DOMENICA TUTTI ALLO STADIO CON UNA BANDIERA E FUORI LA VOCE!!!!

Inoltre vi informiamo che in occasione delle sfide interne con Juventus e Lazio verrà effettuata fuori dallo stadio una colletta per la realizzazione di una coreografia nella partita con il Milan.

Gradinata Nord
 

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Genoa-Juventus 0-1 49' st Pirlo

Stupenda partita del Genoa che mette sotto la Juventus ma non riesce a buttarla dentro, nemmeno su rigore. Il risultato non rispecchia quanto visto sul campo.

Quanto fosse importante la partita di Verona col Chievo forse lo abbiamo capito tutti grazie ai risultati del pomeriggio e alla partita di stasera con la Juventus al Ferraris. Tre punti a Verona ci avrebbero consegnato la parte sinistra della classifica e permesso di andare in casa del sorprendente e forte Parma senza rischiare un filotto di sconfitte.

La Juventus non avrà più 90 minuti di autonomia ad alta intensità, avrà avuto assenze importanti, come Tevez, Marchisio, Giovinco, ma può sempre schierare una formazione di campioni assoluti in grado di decidere la partita con un colpo di classe. Come abbiamo visto.

Solo un miracolo ci avrebbe consegnato una serata esaltante e memorabile. Il miracolo non c'è stato perché la partita del Genoa è stata sì esaltante, ma il risultato non rispecchia quello che si è visto in campo perché i nostri ragazzi hanno buttato alle ortiche un rigore e un paio di occasioni enormi. E resta l'amarezza finale, mitigata un po' dalla consapevolezza che da qui alla fine del campionato giocando così arriveranno, si spera, altre vittorie e potremo divertirci ancora qualche volta.

E' il problema del Genoa quest'anno, poco concreti davanti alla porta e assenza di rigoristi. Uscito Gilardino è toccato a Calaiò che ha dimostrato che tirare i rigori non è come tirare le punizioni. Infatti nella Juve le punizioni le tira Pirlo mentre i rigori li calcia Vidal…

Partita bellissima del Genoa e i voti sarebbero altissimi per tutti se non ci fossero stati gli errori sotto porta di Bertolacci e di Antonelli. Nel tennis si direbbe braccino del tennista. Erano occasioni da ko. Idem il rigore di Calaiò, che non ha saputo indirizzare il pallone in modo da spiazzare Buffon che si è tuffato in anticipo, e gli ha tirato addosso.

Centrocampisti fantastici oggi. Strepitoso Matuzalem nelle due fasi e in marcatura su Pirlo, eccezionale Sturaro su Pogba, Bertolacci splendido combattente… I difensori belli tosti e precisi. Bene Motta che non ha fatto toccare pallone ad Asamoah e ha spinto tantissimo, bene Antonelli, bene Sculli pugnace cuore rossoblù. La Juventus sulle fasce non si è vista, il Genoa ha giocato una partita intera con grande intensità e aggressività e anche buona tecnica, ha condotto il gioco, a tratti è stato spettacolare contro una Juventus che ha fatto un solo tiro in porta, quello vincente di Pirlo su punizione inventata da Quagliarella, bravo a procurarsela e a fare abboccare Mazzoleni.

E veniamo a Mazzoleni che ne ha combinate di ogni tipo. Dopo 28 minuti avevamo 4 ammoniti. Ha cercato nel primo tempo di frenarci in ogni modo fischiando a senso unico. Appena un bianconero sveniva gli regalava la punizione. Poi ha annullato un gol di Osvaldo su segnalazione del guardalinee, roba di cm ma ci è andata bene perché forse era regolare. Non ha dato un rigore al Genoa sotto la Nord su una conclusione di Bertolacci di testa col nostro visibilmente ostacolato, poi giustamente non ha dato un rigore contro di noi per un tocco ravvicinato di Antonelli, ma il braccio del nostro numero 13 era lungo il corpo, e ha invece dato il rigore al Genoa per il fallo di mano di Vidal.

Pirlo non aveva mai segnato contro di noi nella sua lunga carriera e c'è riuscito proprio oggi.

La Nord non ha accusato il colpo del gol al 89' e alla fine ha tributato i meritati applausi alla squadra come se avessimo vinto, per quanto hanno giocato bene.

La classifica però non si è mossa ed è un vero peccato. Adesso si va a Parma che ha qualcosa come 16 risultati utili consecutivi. Prima o poi... Giocando così e imparando in fretta ad essere concreti forse chissà…


Vi vogliamo così !

Era da anni che non si vedeva un Genoa così, combattivo, ben organizzato e soprattutto molto coraggioso. La chiave della partita è stata il centrocampo a tre, che ha fatto una densità pazzesca sulla mediana, con un sontuoso Matuzalem in pressione su Pirlo.
All'inizio la Juventus aveva provato ad attaccare con tanti uomini, come fa sempre, imponendo gioco e ritmo, solo che stavolta si ritrovavano a fronteggiare un pressing a cui non sono abituati, con ripartenze del rossoblu con tanti uomini.
Praticamente, ogni volta che i bianconeri attaccavano, dovevano poi rincorrerci in tanti, facendo dei ripiegamenti, questo gli ha spezzato il fiato, li ha fatti arretrare e ci ha permesso di andare sempre più alti. Roba normale? Ma allora perchè nessuno e ribadisco nessuno quest'anno c'era riuscito? Poi alla fine la differenza l'hanno fatta gli episodi, sempre loro, maledetti.
Almeno tre occasioni clamorose sbagliate da noi e gol dei bianconeri sull'unico loro tiro in porta di tutta la partita.

Pagelline:

Perin sv
De Maio 8 : elegante, forte come una roccia, sempre in splendido anticipo. Chissà se avrà convinto finalmente i suoi detrattori?
Burdisso 7 : ottimo anche nel chiamare il fuorigioco.
Marchese 7 : ottimo senso della posizione, non sbaglia nulla, anche se ovviamente spinge un po' meno del solito.
Motta 7,5 : un grande acquisto, combattivo, velocissimo. Sarebbe facile dire che è stato rigenerato dal Gasp, ma la verità è che molto del merito è di questo ragazzo che è venuto a Genova per fare bene. Speriamo di poterlo trattenere a fine stagione.
Sturaro 7 : il gigante Pogba fa paura? Mah, non si direbbe... in realtà passati i primi minuti è il francesino a dover rincorrere il nostro, commettendo anche qualche ruvidezza di troppo. Piace di Stefano soprattutto quel suo modo di giocare a testa alta e il bel modo educato con cui tratta la sfera.
Bertolacci 7,5 : peccato per il rigore in movimento sbagliato, bastava angolarla, da lì la porta è enorme. Però per il resto una grande partita, giocata con un cuore immenso.
Antonelli 7 : ci mette un attimo a carburare contro una fascia strachiusa da Caceres e Lichsteiner, mica due qualunque. Ma poi comincia a tagliare le linee juventine come fossero di burro. Anche oggi vicinissimo al gol, ma non era scritto negli astri.
Matuzalem 8,5 : la sua più bella partita in rossoblu. Fantastico negli anticipi su Pirlo e Vidal, magnifico nelle giocate. Una prestazione da incorniciare.
Sculli 6,5 : tanto lavoro sporco per tenere alta la squadra.
Gilardino 6,5 : anche lui, come Beppe, si sfianca in un lavoro di cucitura per i compagni. Gioca di sponda e apre gli spazi.
Calaiò : peggio di così non si può calciare un rigore, specie considerando che Buffon era partito in anticipo, sarebbe bastato guardarlo.
Gasperini 7,5 : giusto il cambio allo stremato Gila, con il senno di prima. Prima del rigore intendo. Purtroppo non osa fare qualche cambio in più, eppure con i bianconeri sulle ginocchia il greco lo avrei visto molto bene al posto dello stanchissimo Sculli.

Gara comunque preparata benissimo. Come preventivato un po' da tutti, sperando che non sia un lampo nel buio e che si possa rivedere un Genoa così.
 
Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che ieri sera ci ha raggiunto in accampamento la maglietta del Genoa, la gloriosa Casacca del Vecchio Balordo, ormai depressa e intristita dalle scritte patacche e colori che la sporcano sempre più: è arrivata verso le 23.30, dopo una fuga pazzesca dal Centro Signorini! nonostante il lungo tragitto e l'oscurità, è riuscita a percorrere i circa 20 Km. che separano Pegli da qui in meno di 3 ore, resistendo a diversi attacchi lungo la il percorso, uno dei quali particolarmente temibile all'altezza di Mele, con una decina di gabbiani ******** che le sono piombati addosso, affamati e incazzati, ma grazie a dio la Casacca è riuscita a nascondersi in una tana di volpe, per poi riuscire a 20 metri di distanza in un'uscita secondaria, senza farsi vedere dai pennuti infami... appena arrivata in Valle le abbiamo fatto festa, al contrario di altri arrivi questo non era preannunciato... la storia che ha raccontato alla Comunità è stata di quelle terribili: dopo aver sopportato violenze per tanti anni, con abusi e mancanze di rispetto quotidiane, domenica si è vista sfregiare con l'ennesimo affronto, un logo mostruoso contenente la scritta R101, che si somma ai mille già sopra! questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la Casacca ha detto basta, sarà anche un gesto forte, ma così non si può più andare avanti, ciao Pegli questo calcio non mi rappresenta più, me ne vado a combattere per un nuovo mondo, più libero e vero, lascio a voi questo business inaccettabile... allora già di prima mattina la Casacca ha fatto una bella doccia, si è ripulita a fondo e sono venuti a galla Gaudì, Eurobet, Nube che corre, Santal fino ai profondi Carrera, Elah, Seiko che per toglierli abbiamo dovuto grattare con la spazzola dura, ma i peggiori sono stati gli sponsor tecnici: Lotto, Asics, Erreà, Robe di Kappa fino all'Adidas che sembrava tatuato! e poi tutti quei maledetti nomi, migliaia di nomi, molti dei quali inqualificabili: Soviero, Sassarini, Di Muri, Martusciello, Carfora, Pelliccia, Eli Louhenapessy, Boscolo, Luperto, Podavini, Pecoraro Scanio, Stephane Coquin, Jairo Castillo, Chini, Mamede, Bacis, Sinigaglia, Fusco, Diogo Tavares, Uzbekistan Ilyas Zeytulaev, Santos, Aleksic, Gucher, Wilson, Marrocco, Roy Lassiter, Hallenius, Zè Eduardo, Dániel Tőzsér, Simonetta, Lorenzini, Cabral... ora la Casacca sta riposando, è distrutta e provata, le sono stati dati parecchi punti di sutura, i medici dell'accampamento parlando di circa 600, le ferite erano profonde oltre 30 anni, sotto è raffigurata in una foto di quando stava bene, correva l'anno 1978... ma noi siamo pronti ad aspettarla finchè non sarà guarita, perchè sarà proprio lei la nostra divisa da battaglia: l'Esercito di Liberazione dai Gabbiani ******** affronterà lo scontro finale con la Casacca addosso, senza paura, per la vittoria!
E forza Genoa!
 

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Parma-Genoa 1-1 21' pt Cofie, 31' pt Schelotto


Il Genoa crea poco, ma segna per primo e gioca a viso aperto col Parma lanciato verso l'Europa. In vantaggio con Cofie, pareggia Schelotto Ottimo pareggio del Genoa contro il Parma di Donadoni che oggi ha ottenuto il suo 17° risultato utile consecutivo ed ambisce ad un posto per l’Europa.

Genoa rimaneggiato un po’ per gli infortuni di Vrsaljko, Antonini e Kucka, un po’ per la squalifica di Sturaro e un po’ per scelta con Portanova, Sculli, Gilardino, Bertolacci in panchina insieme al recuperato Gamberini, a Fetfatzidis e a Centurion. Chi ha totalizzato più minuti, come Gilardino, oggi ha consumato meno energie. Le altre assenze non sono chiarissime, ma il risultato da’ ragione al mister. In campo De Ceglie, Calaiò, Cofie autore del gol del vantaggio su assist di Konaté e di una partita davvero notevole. I piani di Gasperini sono saltati quando ancora sullo 0 a 0 è stato costretto al cambio imprevisto di Matuzalem per il problema muscolare ad un polpaccio che lo costringerà sicuramente a star fuori sia mercoledì con la Lazio che domenica a Verona con l’Hellas e forse di più. Bertolacci è entrato e praticamente ha giocato quasi tutta la partita.

Primi 20 minuti notevoli del Genoa che ha tenuto con autorità le redini del gioco finalizzando in rete al 21’ grazie ad un gol nato da una rimessa laterale e lo splendido assist di Konaté per Cofie che di destro ha battuto Mirante.

Va detto che nonostante il predominio del Genoa il Parma si era già reso molto pericoloso con due conclusioni nei primi 5 minuti di Gobbi e di Schelotto, frutto di combinazioni che hanno tagliato in due la nostra difesa. Cassano tra l’altro ha goduto di troppa libertà nel corso del primo tempo e infatti nella ripresa è stato tenuto più a bada da Burdisso.

Però il pareggio del Parma non è frutto di una bella azione di una squadra è sembrata molto abile nella fase offensiva, ma di una situazione abbastanza fortunosa: un calcio di punizione inesistente regalato ai padroni di casa dal pessimo Tommasi, calciato da Cassano in area, un rimpallo che non ha raggiunto i nostri e un assist all’indietro di Parolo per Schelotto che ha tirato una legnata imparabile.
Pareggio tutto sommato giusto perchè il Parma nell’arco della partita ha creato sicuramente più di noi andando vicino al gol con Amauri, rovesciata fuori di poco, con Munari nelal ripresa, tiro piazzato a lato, con Parolo tiro alto, con un colpo di testa di Amauri parato da Perin e ancora con una conclusione sporcata da Gilardino, entrato nel finale, che forse era diretta all’incrocio e che Perin ha smanacciato in corner.

Nella ripresa una sola grossa opportunità per noi con Calaiò bravo ad impattare di testa il cross di Motta ma non meno bravo a dirigere il pallone che è uscito di poco alla destra del portiere.
Dentro Fetfatzidis per Konaté, ammonito per simulazione peraltro fuori area (mentre Tommasi poi non sanzionerà un tuffo a volo d’angelo di Amauri). L’ingresso del giocatore Greco non ha spostato di molto gli equilibri del match che il Genoa ha giocato a viso aperto e alla pari col Parma, tant’è che le statistiche parlano di un corner di più per noi e possesso palla al 50%.

Prima di questo incontro temevo la terza sconfitta consecutiva ma il Genoa ha dimostrato continuità sul piano del gioco e del collettivo rispetto alla partita con la Juventus che ora possiamo dirlo non è stata un fuoco di paglia. Ci attendono altre partite difficili, ma giocando così non dovremo temere alcun avversario.

Con la Lazio mercoledì oltre a Matuzalem mancherà pure De Maio oggi ammonito per… per… non lo so, devo ancora capire il motivo, perché non ha fatto nemmeno fallo dal mio punto di vista, ma Tommasi oggi è stato davvero subdolo fischiando quasi a senso unico, negando un corner ai nostri, rovesciando le decisioni, oppure come quando quando Calaiò è andato via pulito a Lucarelli e puntava l’area e lui si è inventato un fallo, situazione che tra l’altro ha mandato in bestia la nostra panchina.

Rientrerà Sturaro, che nei giorni scorsi ha prolungato fino al 2019, e probabilmente tornerà in campo capitan Portanova.
 

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Ieri sera ho visto Real 3 Barcellona 4.
Puro spot del calcio giocato.
Paragonare quel campionato, quei ritmi e quei campioni al nostro è come vedere prima auna partita di serie A e poi una di Eccellenza.
Ad oggi ci stanno tutte 4 o 5 categorie tra la Liga e il nostro campionato.
 
Ieri sera ho visto Real 3 Barcellona 4.
Puro spot del calcio giocato.
Paragonare quel campionato, quei ritmi e quei campioni al nostro è come vedere prima auna partita di serie A e poi una di Eccellenza.
Ad oggi ci stanno tutte 4 o 5 categorie tra la Liga e il nostro campionato.
sul campionato nn sono daccordo... è vero che tra le prime in classifica estere e le italiane cè un divario grosso..
prendo le tredicesime in classifica dei migliori campionati
genoa 36 punti
norwich 32
malaga 32
werder brema 29

e poi le squadre con 36 punti
newcastel
levante 37
herta berlino

con quante ti senti di giocartela?? io penso che il genoa se la giocherebbe con tutte...
 
Armandooooooooooooooooooo se stasera non ne fate 3 ai BURINI te levo il saluto fino all'apertura della caccia


OCCHIO EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

ahahahahahah



Non sarà facile abbiamo tante assenze importanti... ma ci proviamo !
 

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Genoa-Lazio 2-0

20' st Gilardino, 38' st Fetfatzidis


Una bella vittoria con due gol nella ripresa di Gilardino e Fetfatzidis con assist di Sculli e Cabral. Primo tempo meno intenso su un terreno scivoloso.

Bella vittoria del Genoa nel turno infrasettimanale contro la Lazio a caccia di un posto in Europa.

Tanti assenti in entrambe le squadre. Nel Genoa indisponibili Kucka, Antonini, Matuzalem, Vrsaljko più Burdisso e Gamberini in panchina ma schierabili solo in caso di emergenza. Nella Lazio assenti Marchetti, Dias, Ciani, Pereirinha, Biglia e Klose. Nel Genoa turno di riposo per Perin, in campo Albano Bizzarri.

Primo tempo difficile per entrambe le squadre sul terreno non pesante, ma reso scivoloso dalla pioggia degli ultimi giorni. Controlli complicati, passaggi sbagliati, scivolate. Non è stato un tempo giocato con grande intensità. Lazio più attendista e capace di non dare punti di riferimento ai nostri. I loro giocatori cambiavano continuamente posizione. Sarebbe servito qualcuno in grado di saltare l’uomo o di aggirare la difesa avversaria con il cambio di velocità. Buona impressione l’ha fatta De Ceglie mentre è sembrato un po’ in difficoltà Cofie che ha sbagliato non pochi passaggi.

Sul piano delle occasioni tre per il Genoa e due per la Lazio. Genoa vicino al gol con Sturaro che su traversone dalla sinistra ha controllato male da due passi ha messo sul fondo. Poi un corner con colpo di testa di Motta forte ma centrale e parato d’istinto da Berisha e ancora un tiro forte e centrale dal limite di Gilardino, parato. Lazio pericolosa con una staffilata sopra alla traversa di Ledesma e con un tiro di Keita deviato involontariamente da Motta, Bizzarri spiazzato è riuscito a respingere di piede e Motta ha salvato in corner.

Inizio ripresa sulla falsariga del primo tempo finchè Gasperini non ha cambiato le carte in tavola e reso il Genoa più offensivo e forse meno prevedibile con l’inserimento di Fetfatzidis e di Centurion al posto di De Ceglie e di Cofie. La Lazio dopo i cambi ha approfittato della fase di assestamento dei rossoblù e ha portato qualche attacco senza però impensierire il nostro portiere, impegnato con conclusioni centrali. Molto attenta la nostra difesa.
Poi il Genoa è passato con una percussione centrale di Sculli che dalla metà campo ha portato il pallone fino ai 18 metri scaricando su Gilardino: bel controllo e tiro e pallone che gonfia la rete sotto la Nord.

Il Genoa non ha sofferto più di tanto la reazione della Lazio. Gasperini forte del vantaggio ha inserito Cabral con compiti di interdizione. Mossa vincente perché Cabral è stato addirittura l’autore dell’assist per Fetfatzidis che finalmente ha segnato il suo primo gol in serie A con un diagonale rasoterra piazzato sul palo lontano.

I cambi di Reja non ha sortito effetto, forse tardivi sia quello di Postiga che quello di Perea addirittura al 42’ e sul 2 a 0. Il nervosismo ha tradito Ledesma che al 90’ è riuscito a farsi ammonire ed espellere da Peruzzo di Schio che oggi ha arbitrato molto “all’inglese”. Lazio in 10 e sotto di due gol, i minuti di recupero sono passati velocemente.

Genoa a 39 punti. In 3 punti le sqaudre dall’ottava alla tredicesima posizione. Forse la parte sinistra della classifica è l’obiettivo che può dare un senso a questo finale di campionato che per nostra fortuna sarà più sereno rispetto alle ultime due stagioni.
 
Verona-Genoa 3-0
34' pt Donadel, 42' st Toni, 45' st Toni


Gasperini e i giocatori non ne azzeccano una, nemmeno in superiorità numerica. Anzi conceodno perfino un mortificante "due contro zero". Da vergognarsi.

Le trasferte inguardabili del Genoa pensavamo fossero finite dopo la sconfitta col Chievo, ma oggi il Genoa si è superato e ha sfoderato un prestazione persino peggiore di quella di Bologna.

Uno spettacolo indegno. Ma le premesse erano nei 5 minuti iniziali De Maio derubato del pallone ai nostri 30 metri e Marchese che nello stesso periodo salvava per due volte la porta su conclusioni di Iturbe e Marquinho prima di piede di piede e poi di faccia. Il Genoa rispondeva con una occasione di Gilardino il cui tocco all'interno dell'area piccola è passato non lontano dal sette. Poi con un colpo di testa di Centurion sporcato dal difensore e uscito di poco a lato. Corner tra l'altro non concesso.

Genoa sempre in ambasce su calci da fermo e calci di punizione, Centurion fa ammonire con uno scatto il giovane Albertazzi che entro la fine del primo tempo sarà espulso per un fallo su Sculli. Ma prima di questo episodio Verona spesso al tiro approfittando di un Genoa lento e in confusione specie a centrocampo dove è mancato il filtro e la capacità di accorciare la squadra. Donadel trova la via della rete con un comodo rasoterra palo-rete dopo aver ricevuto un passaggio all'indietro: indisturbato. Prova Sturaro a pareggiare su punizione deviata dalla barriera e dal portiere in corner.

Il secondo tempo è qualcosa di inimmaginabile e che non vogliamo più vedere, forse la sconfitta più brutta di tutta l'era Gasperini perché ci ha mostrato un Genoa impotente di fronte ad un avversario in inferiorità numerica. E non solo, questo avversario è stato più pericoloso, costringendo Perin alla parata, sfiorando con Toni con un diagonale e di testa e poi segnando una doppietta sempre con Toni con un “due contro zero” mortificante e con un altro contropiede con Perin lasciato solo alla merce' degli avversari.

Gasperini ha riempito la squadra di attaccanti, vedere i cambi nel tabellino, ma il Genoa però non è riuscito a fare un solo tiro in porta pur essendo in superiorità numerica. Ma soprattutto è sembrato in netta difficoltà sul piano della corsa e in gran confusione. Verona razionale nella gestione della fase difensiva, mai in affanno, facilitato però da un Genoa che ha buttato palloni a casaccio: quando andava bene finivano in area di rigore nella speranza di qualche svarione altrimenti direttamente sul fondo o al portiere. Unico pericolo un'incursione di Fetfatzidis che dal fondo ha servito in mezzo per Gila che ha soltanto sfiorato di testa e nessuno è stato in grado di intervenire a porta vuota.

Sconfitta che andrà analizzata per capire cosa possa determinare simili picchi negativi nelle prestazioni, scherzando viene da dire che forse siamo stati anestetizzati negli spogliatoi del Bentegodi, parlando seriamente è ovvio che contro questo Verona che veniva da quattro sconfitte consecutive e non segnava da quasi 500 minuti le nostre assenze importanti non giustificano la mediocrità vista sul terreno di gioco..

Gasperini, e di conseguenza i giocatori, non ci hanno capito niente, hanno preparato malissimo la partita e l'hanno condotta peggio.
 
Il Milan vedrà l'inferno, a casa uno spettacolo


Comunicato Gradinata Nord

La sconfitta di Verona è stata un boccone amaro, non tanto per il risultato in se quanto per il modo in cui lo si è ottenuto, senza grinta e senza lottare.
Nonostante questo noi siamo la Gradinata Nord e sostenere il Genoa incondizionatamente è il nostro compito, a prescindere anche da tutti quegli “allenatori da tastiera” che alla fine di ogni partita hanno da polemizzare e precisare come loro avrebbero fatto diversamente..
Lasciamo le puntualizzazioni ai giornali e pensiamo solamente a sostenere il Genoa al di la del risultato e dell'andamento della partita. Come gia annunciato, in occasione di Genoa – Milan verrà realizzata una coreografia e a questo proposito, pur comprendendo le esigenze lavorative di tutti, vi invitiamo a recarvi con anticipo allo stadio. All'ingresso dai tornelli troverete i ragazzi del club che distribuiranno del materiale utile alla coreografia, vi chiediamo di tirarlo su solamente all'entrata delle squadre in campo, non prima. Concludendo, a costo di essere ripetitivi, rinnoviamo l'invito di portare allo stadio le vostre bandiere, con la richiesta di sventolarle solo dopo la coreografia. Lunedi sera più che mai la Nord deve riempirsi, fiera, dei suoi colori: facciamo vedere al diavolo com'e veramente l'inferno!!!
AVANTI GRADINATA NORD!!!!!
 

Allegati

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Ti ho messo un bel mia piace perchè.....
1)Abbiamo gli stessi colori...
2)La stessa passione...
3)Amiamo SOLO la maglia della NOSTRA città.....




Armà per ovvi motivi non posso aprire uno spazio tutto mio , stiamo disputando una misera serieD,che speriamo..... di vincere!!
Dacci un occhiata....non è serieA ne serieB ...solo la CURVA della MIA città!
https://www.facebook.com/photo.php?v=4786710781092&set=vb.486090754736449&type=2&theater




Questa risale a due settimane fa ....lo speaker che incita la curva al Goal del nostro bomber argentino Hernan Molinari.
Campionato di serieD Taranto-Matera 1-0
https://www.facebook.com/photo.php?v=745308392161080&set=vb.100000457797863&type=2&theater
 
Genoa-Milan 1-2

20' pt Taarabt, 11' st Honda, 28' st Motta


Il Genoa perde la partita, ma il Milan perde la faccia. Creato tantissimo, ma regalati due gol ai rossoneri poi costretti a penose perdite di tempo.

Non ci sono parole per descrivere una sconfitta immeritata come quella di stasera. Numeri impietosi quelli prodotti dal Genoa nei confronti del Milan: 20 tiri totali a 5, 8 corner a 1, 31 cross a 9, perdite di tempo infinite dei rossoneri, mezzucci degni della squadra più “provinciale” del mondo... Sì il Genoa ha perso la partita, ma il Milan ha perso la faccia.
Del resto i loro tifosi si sono immediatamente adeguati al ruolo visto che a fine partita hanno avuto il coraggio di gridare " Vi vogliamo così !" Io sinceramente credo che il Milan sia altra roba.

Sconfitta che fa il paio con quella subita dalla Juventus. Potevamo vincerle entrambi per quanto abbiamo prodotto e per quanto abbiamo sbagliato, poi ci sono quei dettagli che abbiamo pagato con i gol al passivo, come i due gol di stasera che abbiamo regalato noi. Infatti il Milan ha segnato con un tiro e mezzo in porta, su ripartenze regalate nel primo caso da Sculli (pallone perso in attacco) e Burdisso (beffato da Kakà a centrocampo) e nella ripresa da un altro errore a centrocampo che ha lanciato Taarabt verso la porta di Perin con la difesa completamente sbilanciata e in più grazie a un rimpallo sull'uscita di Perin su Honda. Due gol un po' da polli. Bisogna fare più attenzione.

Primi 20 minuti Genoa troppo attendista e poco attento, qualcuno dietro non ha rispettato le consegne, probabilmente Burdisso che forse aveva il compito di uscire su Kaka o su Taarabt, insomma problemi a scalare e rossoblù impacciati e non in grado di spaziare in attacco, quando ci hanno provato per colpa di un paio di svarioni il Milan ci ha trafitto con una bella azione in ripartenza e tiro dai 20 metri di Taarabt. Il Genoa ha avuto le sue occasioni per pareggiare subito, ma la differenza è che noi dalla distanza non segniamo, anzi difficilmente centriamo lo specchio della porta. Tiro di Sturaro, il diagonale di Bertolacci fuori di poco, la quasi autorete di Mexes di testa, il tiro di Marchese dalla distanza centrale.

E' stato però un Genoa che cresciuto ed è diventato arrembate con un gioco arioso, largo sulle fasce, con Bertolacci e Sturaro a comandare le operazioni, con Fetfatzidis a fare il diavolo a quattro, con Antonelli che è migliorato con il passare dei minuti abbiamo visto le sovrapposizioni e i cross e il Milan nella sua area di rigore e a fare una figuraccia con continue perdite di tempo nella ripresa che il Genoa ha affrontato col piglio giusto, andando vicino al gol in più occasioni, penso al colpo di testa di De Maio, a tiri da fuori finalmente tentati anche se poco efficaci. Nel momento migliore abbiamo regalato il secondo gol con addirittura Sculli a cercare di impedire al pallone di entrare in rete dopo il rimpallo Honda-Perin. E così in qualche modo il giapponese, apparso mediocre, ha segnato il suo primo gol in Italia.

L'ingresso di Centurion ha riaperto la partita. Il giovane argentino ha permesso al Genoa di chiudere i rossoneri nei loro 16 metri. Ha conquistato il corner sul quale Motta ha trovato la girata vincente: traversa e schiena di Abbiati e gol. Subito dopo la grande conclusione di Sturaro col miracolo di Abbiati e ancora il colpo di testa di Motta con salvataggio sulla linea di Mexes, e ancora il tiro di Centurion, l'occasione per Gila tiro respinto in corner da un difensore e il colpo di testa nell'area piccola indirizzato lontano dal palo.

E' entrato Balotelli al posto di un impalpabile Pazzini e subito ha fatto capire perché tutti lo considerano per quello che probabilmente in realtà è: una testa di *****. Perde tempo, allontana i palloni, fa scena. Viene voglia di mettergli le mani addosso e prenderlo a calci nel sedere uno così.

Il Genoa ha chiuso con Konaté, Centurion, Gilardino e Calaiò in attacco. I numeri dicono che si è giocato 15 minuti su 45, due barelle e perdite di tempo infinite di Abbiati e dei suoi degni compagni in occasione dei cambi e delle rimesse laterali. Banti ha concesso solo 4 minuti di recupero. Banti non ha arbitrato male, ha solo dimenticato i cartellini gialli perché non ha ammonito Bonera e Rami autori di una trentina di falli. Ha ammonito Abbiati per perdita di tempo solo all'87'…

Fa rabbia perdere partite così. Contro squadre come Milan e Juventus sconfitte immeritate, con “squadracce” come Verona e Chievo invece sono state meritate. Cosa vuol dire? Intanto che bisogna giocare con l'intensità vista stasera con tutti! A partire da domenica a Torino con i granata.

Sconfitte che fanno rabbia ma che non lasciano un grosso segno perchè la classifica le permette e perché il Genoa ancora un volta è uscito fra gli applausi di una splendida Nord che stasera ha letteralmente dato spettacolo e fatto i fuochi d'artificio.
 

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