Angolo del Grifone 2013/2014

Lazio-Genoa 0-2 15' st Kucka, 26' st Gilardino (rig)

Genoa molto chiuso nel primo tempo, spavaldo nella ripresa con l'ingresso di Fetfatzidis. Gol di Kucka e raddoppio di Gilardino su rigore. La Lazio si arrende.


Impresa del Genoa che all'Olimpico di Roma resiste nel primo tempo agli attacchi della Lazio ed esce nella ripresa segnando due reti che sanciscono una vittoria tanto importante quanto meritata.
Avversario difficile la Lazio, in casa aveva finora ottenuto 10 punti su 12 disponibili. Oggi con qualche assenza in difesa e a centrocampo dove ha fatto a meno di Hernanes, ma sarebbe anche il caso di segnalare i non disponibili del Genoa: Santana, Vrsaljko, Lodi, Gamberini, Calaiò. Gasperini ha convocato, un po' per premio e un po' per necessità Tozser che rientra quindi nel gruppo dei giocatori a disposizione.
Gasperini ha optato per uno schieramento chiuso, simile a quello di Torino. Kucka a sinistra e Antonelli a destra. Cofie a centrocampo con Matuzalem che era in dubbio ma alla fine ha giocato un partitone. Biondini a destra, Marchese a sinistra. I tre baluardi dietro. Gilardino punta e Perin in porta.
Un grande rischio, che avrebbe esposto Gasperini a polemiche infinite se il primo tempo fosse andato male e diciamo che il Genoa ha faticato molto e non è andato sotto solo grazie alle grandi parate di Perin, sicuro in ogni frangente, spettacolare l'intervento sul colpo di testa di Klose. L'attaccante tedesco ha fallito il gol quando lanciato in una zona dell'area di competenza incerta tra Antonini e Perin, ha colpito al volo sfiorando il palo sinistro.
Il Genoa non è riuscito a rendersi pericoloso e ha manifestato problemi enormi nel costruire e la Lazio, che ha iniziato la partita con un atteggiamento prudente, ha preso coraggio e ha prodotto un grande sforzo mettendo a dura prova la nostra difesa.
Proteste della Lazio nel primo tempo per una trattenuta di Biondini a Candreva, in area. Non l'avessero dato a noi mi sarei scandalizzato, ma se penso al fasullo rigore di Torino e alla famosa legge che vuole che i torti si compensano, mi spiace per i laziali e passo all'incasso di questa valutazione favorevole.

Gasperini nella ripresa ha operato subito il cambio determinante per le sorti del match, dentro dal primo minuto Fetfatzidis per Marchese, spostamento di Antonelli a sinistra. Il Genoa ha tratto beneficio da entrambe le mosse. Genoa pericoloso con un lancio per Gilardino che ha stoppato di petto in area, ma il pallone gli è sfuggito ed è stato preda di Marchetti.
La Lazio ha prodotto cross pericolosi cercando il suo attaccante Klose, ma non è riuscito ad impensierire più di tanto la nostra retroguardia.
Il Genoa è passato in vantaggio con un'azione di Fetfatzidis che è terribilmente imprevedibile, porta palla e fa tre o quattro finte ogni metro, poi vede lo scatto di Kucka e lo serve con un pallone perfetto che il nazionale slovacco mette alle spalle di Marchetti con un diagonale di sinistro.
Lazio alla ricerca del pareggio, ci va vicino con Radu il cui colpo di testa in mischia è per nostra fortuna alto.
Il Genoa raddoppia con un'altra azione sulla sinistra, stavolta è Antonelli che prende il tempo a Ciani, un rimbalzo beffa entrambi i giocatori ma il pallone è destinato a tornare in possesso del nostro giocatore e viene colpito di mano da Ciani. Rigore che Gila calcia forte spiazzando Marchetti.
La Lazio prova il forcing alla ricerca del pareggio, ma trova un colpo di testa di Klose parato da Perin. I padroni di casa si arrendono a pochi minuti dal termine, non ne hanno più e il Genoa controlla fino al triplice fischio facendo circolazione e non subendo più pericoli.
La serenità che deriva da una classifica finalmente discreta aiuterà Gasperini e i giocatori a migliorare ancora.

La bella domenica si conclude con i delegazionisti nel dramma e con un Genoa finalmente nella parte sinistra della classifica all' ottavo posto.
 
Se Milano avesse il mare sarebbe un piccolo Genoa.
L’emozione di un figlio tifoso del Grifo (da: corriere.it)



Il tifo solitario e la soddisfazione di riconoscere la «genoanità» degli emigranti di Roberto Perrone.
Quando aveva 3 anni mio figlio Giovanni mi disse: «Papà, tifo per il Milan». In quel momento mi interrogai sul mestiere di genitore. Ero stato un buon padre, fino a quel punto della vita di mio figlio? Che cosa gli avevo insegnato? Un padre emigrato, un degno rappresentante della schiatta dei xeneises (così ancora adesso si chiamano i tifosi del Boca Juniors) formato esportazione, non dovrebbe trasmettere a un figlio gli elementi fondanti della tradizione, della cultura del suo popolo? Ma se ghe pensu, feci un elenco dei punti chiave della cultura genovese (almeno secondo me): il mare, i pansotti con la salsa di noci, il Santuario di Montallegro e quello della Guardia, la focaccia (quella che noi chiamiamo «del mattino»), la focaccia di Recco (con il formaggio, croccante, avvolgente), la spiaggia di Paraggi, il Ferraris, il pesto, Gilberto Govi (uno dei più grandi attori italiani), i cantautori genovesi (in testa Fabrizio De Andrè, genoano, obviously) e, naturalmente, il vecchio Grifone.
Sul resto avevo, più o meno, ottenuto risultati, ma quando il mio batuffolo biondo mi comunicò che avrebbe tifato per il Milan, mi accorsi che non avevo contribuito alla costruzione della sua coscienza di figlio di emigrante genoano.
Come spesso succede, sono i figli, specie nella loro innocenza infantile, a mostrare ai padri le loro mancanze e, ancora più sovente, sono sempre loro a risolvere i conflitti genitoriali.

LA «GENOANITA’» DELL’EMIGRANTE - Da 3 a 6 anni gli ho regalato una maglia del Milan con il suo nome, poi, poco prima che partissi per il Mondiale in Germania, venne di nuovo. «Papà, ho deciso che tifo per il Genoa». Beh, può sembrare strano, ma in quel momento mi sono sentito, dopo quasi 26 anni, cittadino di Milano. Avevo, finalmente, conquistato qualcosa della città, avevo conquistato mio figlio, che è nato e sta crescendo a Milano. Avevo fatto un proselito. E ci sono riuscito senza lavaggi del cervello, senza portarlo alle partite del Genoa, senza costringerlo a cantare i vecchi cori che io cantavo nella Nord negli anni ‘70, senza scudetti vinti in diretta. Solo con la mia presenza, solo con le mie esultanze (poche, ahimè) e le mie delusioni (molte).
Quando mi disse che tifava per il Milan, avevo pensato che in fondo era meglio così, che non avrebbe mai sofferto come me, genoano di Milano in mezzo a gente che ti guarda sempre con commiserazione non richiesta quando riveli la tua squadra del cuore.

LA SODDISFAZIONE DI RICONOSCERSI - Però la genoanità dell’emigrante regala anche grandi soddisfazioni. Succede quando ti riconosci con altri della tua specie. Non è facile. Il genoano è riservato, restio a concedersi. Magari hai un «fratello» nell’ufficio accanto e non lo sai. Ma quando lo scopri l’emozione non ha eguali. A me è successo con Carlo Lovati impareggiabile cronista del Corriere e fan scatenato del Grifo. Mi ricordo, come se fosse ieri, una bella serata del settembre 1991 al Ferraris. Il Genoa di Skuhravy, Aguilera e Branco giocava la partita di ritorno del primo turno di Coppa Uefa (conquistata con lo strepitoso quarto posto del precedente campionato). Sconfitto 0-1 a Oviedo, vinse, dopo una partita adrenalinica 3-1 al ritorno. Finita la partita, con lo stadio ormai quasi vuoto, mentre terminavo il mio articolo in tribuna stampa, mi si parò davanti un pazzo che urlava e gesticolava. Inizialmente non gli badai, continuando a scrivere. Tra me pensavo: che diamine, fanno entrare gli ultrà in tribuna stampa. Poi alzai lo sguardo e mi trovai di fronte il barbone di Carlo. A quel punto ci abbracciammo e mi costrinse a saltare con lui.

TIFO SOLITARIO - Vivere da milanese una squadra non milanese è anche questo, riconoscere chi è come te. Ma questo è ancora più emozionante per chi, come noi genoani, spesso viviamo il nostro tifo da soli. Non è facile essere genoani a Milano, però quando ho visto mio figlio andare a scuola con la maglia del Grifo dopo il 3-0 alla Samp nel derby, lo confesso, mi sono commosso. Valeva la pena di emigrare, di soffrire, di stare sottotraccia per vedere una maglietta del Genoa indossata da un ragazzino che cammina per le strade di Milano.
 
Aspettando una delle tifoserie più odiose e becere d' Italia


A guardia di una fede!

Domani i gruppi della Nord in occasione di Genoa Verona danno appuntamento a tutti dalle 10'30 fra la scalinata Montaldo e il monumento a Spagna, la nostra intenzione e quella di garantire l'ingresso tranquillo ai genoani e nello stesso tempo far capire che non accetteremo provocazioni da nessuno tanto meno da una tifoseria a cui abbiamo sempre solo visto i culi!
Le gite a Genova non si fanno.. E non si faranno mai! Quindi domani vi aspettiamo dalle 10.30 per alzare un muro di Grifoni a guardia di un popolo!

Gradinata Nord
 
Genoa-Verona 2-0

29' pt Portanova, 35' pt Kucka


Stupenda vittoria del Genoa. Due gol nel primo tempo di Portanova e Kucka e ottima prova difensiva nella ripresa
Stupenda vittoria del Genoa contro il Verona, due gol segnati nel primo tempo da Portanova e da Kucka, per entrambi assist di Matuzalem
.


Una partita che il Genoa ha affrontato dimostrando il giusto rispetto per una formazione come quella di Mandorlini, che nelle prime undici partite è stata in grado di vincere 7 volte segnando 22 reti, una squadra brava a chiudersi e a ripartire in sfruttando non solo le qualità dei suoi velocisti ma anche le sponde di un ritrovato Luca Toni.

Il Genoa ha giocato con la testa, senza strafare, con Vrsaljko e Antonelli molto guardinghi e attenti a non lasciare strada aperta ai loro diretti avversari. Genoa che ha fatto una gran circolazione del pallone, ha provato incursioni centrali sfruttando la verve di un fresco Fetfatzidis e incursioni sull'esterno. Proprio da un cross dalla sinistra per Gilardino, colpo di testa ribattuto in corner, è scaturito il gol del vantaggio segnato dal capitano del Genoa Daniele Portanova bravo per scelta di tempo e di posizione ad impattare sul cross dalla bandierina di Matuzalem angolando quanto bastava per sorprendere Rafael.
Il Verona aveva appena fatto il suo primo cambio, mandando in campo Donati al posto di Halfredsson, che aveva avuto la peggio in uno scontro con Cofie, testata e ferita da suturare.

Il raddoppio del Grifone è un altro gol spettacolare di Kucka che è stato bravo a proporsi sul secondo palo e ad incornare il traversone dalla tre quarti di Matuzalem, che ha tagliato il campo con una traiettoria bellissima. Il Genoa non ha subito grossi pericoli nel primo tempo, giusto il brivido di una punizione calciata da Jankovic, ma respinta dalla barriera.

Secondo tempo e tegola immediata: infortunio di Antonelli che ha patito probabilmente la pallonata sulla caviglia mentre interveniva in tackle per mettere in fallo laterale all'altezza dell'area di rigore avversaria. E uscito dal terreno di gioco zoppicando.

Verona che ha attaccato prevalentemente per tutto il secondo tempo, sempre con più elementi. Mandorlini manderà in campo anche Cacia per dare più peso ad un assalto che ha fatto soffrire un po' la squadra ma che non ha prodotto grandissimi pericoli, se escludiamo un tiro molto pericoloso dalla distanza di Jankovic che Perin ha deviato, una conclusione di Martinho facile preda di Perin, un colpo di testa di Toni fuori e un palo colpito da Toni ottenuto però con azione super fallosa, infatti l'ex attaccante del Genoa ha spinto via Manfredini e colpito il legno, sulla respinta batti e ribatti fino a Cacia dall'altro palo e grande parata di Perin.
Perin, oggi ha compiuto 21 anni, bravissimo anche nelle uscite che sono rassicuranti e alle quali non eravamo più abituati dopo anni di portiere del Subbuteo...

Il Genoa dal canto sua ha sbagliato una gran quantità di contropiedi che doveva chiudere assai meglio di quanto ha fatto, con maggiore precisione e cattiveria, ma sono dettagli sui quali Gasperini lavorerà nelle prossime due settimane sfruttando la pausa per gli impegni delle nazionali.

Il forcing del Verona ha trovato sempre una difesa attenta col trio Portanova Manfredini Antonini, ben coadiuvati nel finale da Lodi, entrato al posto di Matuzalem, e da Cofie che ha patito un po' nel primo tempo ma è cresciuto col passare dei minuti e soprattutto è stato bravo a non bissare il cartellino giallo rimediato al 15' del primo tempo. Gila oggi non è andato in gol ma ha lottato come di consueto con grande abilità facendosi apprezzare per la capacità di far salire i compagni.

Terza vittoria di fila che mette il Genoa in una posizione di classifica tranquilla, saldamente nella parte sinistra. Non bisogna però adagiarsi sugli allori. Il campionato è molto difficile e non bisogna mai abbassare la guardia.


P.S. goliardico (che dedico al Bota) dopo il commento di sopra molto asettico mi lascio andare...
Invervistata da SKY Giulietta poco fa ha dichiarato " Mi brucia il CULO !"
 
Stazionarie le condizioni del tifoso del Verona


Il sito di Primocanale riporta che sono stazionarie le condizioni di Giorgio Leoni di Bussolengo. Il tifoso del Verona era ieri caduto da un bus in piazza delle Americhe, riportando un gravissimo trauma cranico, mentre andava allo stadio Ferraris per assistere a Genoa-Verona. «L'uomo è sottoposto a ventilazione - si legge sul sito di Primocanale - nel reparto di rianimazione dell'Ospedale Galliera di Genova ed è sottoposto a ventilazione. La prognosi è riservata».
 
Milan-Genoa 1-1

4' pt Kakà, 8' pt Gilardino (rig)


[I]Gran bel gol di Kakà, Gilardino pareggia su rigore, Perin ne para uno a Balotelli e il Genoa in dieci alza un muro e resiste per un'ora agli attacchi dei rossoneri[/I].


Grande partita del Genoa a San Siro. E grande pareggio, ottenuto quattro minuti dopo essere andati sotto e poi difeso con i denti giocando in inferiorità numerica per un'ora. L'ultimo pareggio in casa del Milan era datato gennaio 2009 e ci volle un gol di Milito allo scadere.
Il pareggio di oggi è stato molto più emozionante.
Genoa privo di Kucka a causa di un affaticamento muscolare, ha schierato Sampirisi alto a sinistra. Ma quello dei primi minuti era un Genoa strano. Ad un certo punto abbiamo visto Vrsaljko attaccare a sinistra e Antonelli più accentrato, ma a destra a contenere Muntari, poi sono tornati alle posizioni abituali ma davvero oggi inseguire tutte la variazioni apportate da Gasperini in corso d'opera era complicato.
Pensiamo agli episodi.
Subito un tiro di Muntari scalda le mani a Perin. Poi un lancio di De Jong perfetto per Kakà sul filo del fuorigioco, chi doveva stare alto si trovava basso e ha sbagliato l'allineamento, il brasiliano ha agganciato e controllato appena dentro l'area e ha battuto Perin. Un bel gol, niente da dire. E' il quarto minuto e sembra che la partita "crocevia" e "della vita" per il Milan e per Allegri si sia messa bene per i rossoneri. Ma c'è la reazione del Genoa che gioca con ottimi fraseggi e con qualità. Un colpo di tacco di Gilardino libera Vrsaljko che viene spinto alle spalle da Emanuelson. Gervasoni ci pensa ma alla fine cede e concede il penalty che Gilardino trasforma con un bolide centrale. Ci stava anche il giallo per l'olandese che sarebbe finito fuori qualche minuto dopo... invece resteremo in dieci noi...

Il Genoa regge e risponde ai tentativi del Milan giocandosi la partita, ma sbaglia sempre qualcosa nella tattica del fuorigioco e il match può avere una svolta definitiva quando Balotelli controlla (male) al limite dell'area piccola e perso il pallone, già preda di Perin, si lascia cadere sentendo la mano di Manfredini sulla spalla. Gervasoni concede il rigore ed espelle uno dei nostri Baluardi.
Partita finita? Ci pensa Perin che capisce la finta di Balotelli e respinge il rigore, poi super Antonini mette in corner e salva.
Da questo momento sarà un assedio.
Del resto inevitabile se consideriamo che il Milan ad un certo punto del secondo tempo avrà in campo: Matri, Balotelli, Birsa, Kakà, Robinho. 10 rossoblù si difendono e rispondono colpo su colpo, ma non riescono a ripartire.
Il Milan avrà nitide palle gol e c'è voluto un pizzico di fortuna (leggasi imprecisione dei rossoneri) e di bravura di Perin e tante maglie sudate per tenere il risultato. Le occasioni migliori per i rossoneri: un colpo di testa di Matri fuori di poco ma da ottima posizione nel primo tempo, nella ripresa un colpo di testa di Kakà appostato sul primo palo su corner e parato da Perin, un colpo di testa di Matri centrale ma diretto sotto la traversa e smanacciato da Perin, un colpo di testa da brividi di Birsa nel finale palla fuori quando eravamo tutti rassegnati a vederla rotolare in rete, l'ultimo tiro di Robinho al 49' sugli sviluppi di un corner... è l'atto finale palla forse destinata fuori e respinta da Antonini sui piedi di Zapata che manca la porta, poi il triplice fischio che sancisce un pareggio pesantissimo per la classifica e importante per il morale di una squadra che ha dimostrato, abnegazione e concentrazione e che ha dato una grande soddisfazione ai 1500 rossoblù giunti a Milano.
Il coro Genoa Genoa che si è levato in una rara fase di allegerimento, intorno al 40' del secondo tempo, è stato impressionante e ha contrastato i fischi e i cori di disprezzo dei tifosi milanisti verso i loro giocatori, la loro dirigenza e il loro allenatore.
Strano. Quando arriviamo noi a San Siro per un motivo o per l'altro il Milan è sempre bisognoso di punti.
Stavolta li abbiamo lasciati nel loro brodo. E ben dietro in classifica.
Alla fine del campionato saranno sopra, ma intanto il nostro obiettivo è la salvezza e ora ci godiamo questo momento.
 
Eh come no ma non era il grande calciatore? Quello che avrebbe risollevato la squadra? No no no ormai e' vostro e ve lo tenete....anzi pjateve pure Cassano credo che il Parma sia ben felice di darvelo

Cicala, guarda a casa tua e concentrati su stasera. Non vorrai mica vincere na minchia pure questanno che siete fortisssssimi.....
 
Solo poi anni dopo il gol al 96' di Boselli (che non lo sapeva) e il nostro buttarli in B, riuscirà a raggiungere quel non capire più nulla che solo le emozioni pure del calcio allo stadio ti sa dare.
 
Genoa-Torino 1-1

8' pt El Kaddouri, 24' st Biondini



Il Genoa pareggia grazie ad un secondo tempo intenso e di carattere. Vantaggio fortunoso di El Kaddouri, pareggio di Biondini, un palo per parte e un grande Perin migliore in campo


Buon risultato, per come si era messa la partita. Quella di Ventura è una buona squadra, forse non eccezionale tecnicamente, ma con un giocatore come Cerci di livello superiore e un'impostazione che privilegia il contropiede, peraltro rispettata alla grande anche stasera. Bravi a giocare nello spazio con Cerci e Immobile, ci hanno colto di sorpresa.

Il Genoa non tiene le giuste distanze in campo e il Torino colpisce subito un palo interno con El Kaddouri, poi il piattone di Immobile con Perin che para in due tempi e il gol di El Kaddouri che è fortunato quando gli picchia addosso il pallone calciato dalla distanza di Farnerud.

Genoa senza Manfredini, squalificato, Gasperini schiera in difesa Antonini, Portanova e Marchese. I giocatori ai lati di Portanova devono essere veloci, quindi è coraggiosa, ma naturale la scelta di Marchese. La sensazione è che l'assenza di Manfredini, difensore puro e collaudato anche nei meccanismi della 3, si sia sentita, ma il Grifone deve essere pronto a sostituire ogni assente. Sorpresa in attacco con Centurion che parte titolare. Il Genoa nel primo tempo ha prodotto una grande mole di gioco, se consideriamo i 25 cross effettuati, ma non è stato molto pericoloso: un tiro ben indirizzato ma debole di Centurion parato da Padelli, una punizione di Matuzalem deviata dalla barriera e Padelli che osserva il pallone sfiorare il palo. Perin intanto para su Cerci, su Immobile e su un tiro di Bovo quando avevamo un giocatore a terra, Padelli senza difficoltà sui tiri di Antonini e Matuzlem dalla distanza. Gilardino non riceve un bel cross di Vrsaljko.

Il Genoa gioca largo, ma non riesce a passare. Serve una variazione e durante l'intervallo Gasperini sostituisce Centurion con Fetfatzidis. Il greco svaria su tutto il fronte di attacco e può essere devastante fra le linee.
Prima occasione ancora per Cerci su punizione deviata, e Perin alza sulla traversa. Poi tocca a Vrsaljko colpire il legno con un bolide da venti metri che gira verso l'esterno e colpisce il palo interno e rientra in campo attraversando lo specchio della porta! Il Genoa preme, sfonda soprattutto a sinistra dove Kucka trova opposizione ma ha un buon supporto da Antonelli e Biondini. Corner e mischia un area, Glik salva sul tentativo di Portanova. Risponde Immobile che in contropiede da sinistra entra in area e piazza il diagonale sul quale Perin si distende e devia. Torino sempre pericoloso in contropiede, ci vuole un miracoloso e coraggioso intervento in area di Antonini su Cerci.

Anche il Genoa ha un contropiede, 4 contro 1, portato da Matuzalem che però non riesce a servire un compagno, aveva l'imbarazzo della scelta, e invece spedisce il pallone nell'area di rigore avversaria. Forse complice una zolla. Incredibile!


Padelli non sta bene ed entra Gomis al suo posto. Darmian stoppa un tentativo di incursione di Biondini. Ma Biondini passa due minuti dopo quando segue un'azione fantastica di Fetfatzidis iniziata nella nostra metà campo: il Greco avanza imprendibile e giunto al limite dell'area scarica per Biondini che controlla e infila Gomis con un tiro che colpisce il palo e gonfia la rete.

Una partita incredibile per il numero di rovesciamenti di fronte. Tant'è che Perin deve subito sfoderare un doppio intervento su Cerci e Immobile che vale un gol e viene accolto con un boato proprio come un gol. Ancora due tiri cross parati dai due portieri, di Immobile e di Vrsaljko. Subentra la stanchezza, Gasperini si arrabbia per palloni persi o giocati male da Fetfatzidis, Portanova, Kucka, che permettono al Torino di ripartire pericolosamente. Finisce in parità e va bene così. E' il quinto risultato utile consecutivo del Genoa, questo pareggio è ottenuto in una serata difficile per via del freddo intenso accentuato dal vento di tramontana, per non parlare dell'avversario assai tosto. Il Genoa può anche recriminare per un rigore non concesso quanto Moretti ha steso Calaiò e un altro rigore forse discutibile, ma per me evidente, quando Matuzalem ha tentato una conclusione al volo da posizione centrale e l'ha sbagliata perchè spostato di lato.

La gradinata all'inizio della partita ha fatto dieci minuti di silenzio per protestare civilmente contro le sentenze di condanna per quattro ultra' in relazione a Genoa - Siena: "Questo silenzio è per voi che siete di noi!!!". Alla fine della partita ha applaudito i rossoblù per il carattere dimostrato. Ha anche chiamato sotto la Nord uno dei tre ex in campo, Moretti che si è meritato un supplemento di applausi per il suo trascorso con la nostra maglia.

Il carattere dei nosti giocatori, la buona prestazione di Perin, hanno ovviato a qualche errore di troppo commesso dai rossoblù che oggi non sono stati sui livelli delle partite precedenti. Proprio per questo è un punto importantissimo.
 
Giuventus schifum..

una cosa è sicura, a noi in caso di squalifica della curva non ci avrebbero fatto mettere nemmeno i cartonati di Trieste, figuriamoci dei bambini in carne e ossa...

Di certo una cosa a SKYfo non sanno che tutto nasce da Genova

 
Affermare che la affermare che la ..
.. la TV pubblica, nella fattispecie la DS, e la tv privata pure con SKYfo, facciano veramente schifo, è ormai un fatto acclarato.
Questa sera tanti peana per la Juve, che ha riempito una curva di bambini e ragazzini, solo perchè detta curva era squalificata.
Dico squalificata e bollata dall'Italia intera come razzista e becera
Ma che il Genoa sono 5anni che porta in un settore riservato, i bambini allo stadio, insegnando loro come si tifa in modo sano, mai nessun accenno.
 

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