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Il cinghiale, la preapertura e le giornate per la migratoria sono i tre punti su cui le associazioni venatorie umbre hanno concordato per proporre modifiche al Calendario venatorio presentato loro dalla Regione dopo l'ultima Consulta faunistica venatoria. Le proposte sono state trasmesse tramite una lettera sottoscritta dai presidenti di Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Italcaccia, Anuu e Cpa. L'Arci Caccia ha deciso di non condividere il documento, compromettendo così l'unanimità che l'assessore Morroni aveva richiesto come condizione affinché le proposte fossero prese in considerazione dagli uffici.

Migratoria​

Si chiede inoltre di cambiare, dal 2 ottobre al 30 novembre, il tempo del periodo di applicazione dei 5 giorni settimanali per la migratoria.

Cinghiale, apertura differenziata​

Dopo un ampio confronto, si è concordato di proporre il ritorno al periodo differenziato tra le province di Perugia e Terni perla caccia al cinghiale, al posto dalla data unica di avvio al 17 ottobre (che tra l’altro è un giovedì, cosa che sin da subito ha scontentato tutti).

La proposta delle sei associazioni venatorie è di praticare la caccia al cinghiale nella provincia di Perugia dal 6 ottobre al 5 gennaio e in quella di Terni dal 27 ottobre al 26 gennaio.

Le deroghe​

Le associazioni venatorie, inoltre, stanno discutendo sulle specie per le quali chiedere le ulteriori deroghe. L’ipotesi è quella di chiedere alla Regione Umbria di presentare all’Ispra entro aprile le modiche quantità (sulla base della sentenza del Consiglio di Stato al ricorso presentato dalla Regione Liguria) per il prelievo delle specie storno, fringuello e peppola.

E deroghe per il contenimento di piccione torraiolo e tortora dal collare.

Addestramento​

Nella lettera le associazioni venatorie hanno manifestato apprezzamento per un periodo di mantenimento per l’addestramento ritenuto consono.
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