UNA MINIERA D’ORO

di Antonio BUONO*
Da non crederci, tanti personaggi oramai famosi, lo sono diventati screditando di continuo un’intera categoria di gente perbene.
Questi soggetti per nulla raccomandabili, hanno “studiato” il modo di sfruttare i cacciatori come cavalli mediatici e intenderebbero continuare a farlo come se si trattasse di una miniera d’oro, dalla quale al bisogno, “estrarre” brillanti consensi politici.
C’è un capo comico, buffo, bizzarro ed esilarante, talmente allo sbando, che pur di non perdere i suoi commedianti in fuga, si direbbe intenzionato ad acquistare l’intera miniera.
Assurdo, come si fa a non accorgersi che dalle nostre parti non brilla più niente?
Sono anni che noi cacciatori denunciamo disastri ambientali nella nostra “casa”, un ambiente distrutto da mani scellerate ed incompetenti che per distrarre “gente fin troppo sensibile”, nonché perennemente assente, continua a vessare la caccia indicando in essa la causa di una miriade di disastri ambientali.
E da qui, appare evidente che debbano essere gli stessi cacciatori a sversare i rifiuti tossici delle fabbriche nei fiumi e riempiono i mari con le loro bottigliette di plastica, quelle che usano per dissetare i propri cani.
Chissà, magari sono loro stessi ad usare i pesticidi, giusto per essiccare erba inutile che da fastidio e nasconde le prede.
Poco importa se poi si inquina l’acqua di quelle falde acquifere che andrà ad innaffiare tutto ciò che immancabilmente arriverà sulle nostre tavole.
E pensare che c’è ancora tanta gente, talmente disorientata da continuare a “gradire” una marea di falsità sul cacciatore pur di non ammettere che i grandi disastri sono altrove, ben sapendo che non c’è soluzione alcuna.
Sarà questa la ragione per cui si raccolgono firme contro la caccia, almeno ci si potrà rifare distraendosi con qualche piccola soddisfazione.
Ci sono giovani che portano al guinzaglio cinghiali e galline a spasso per le città.
Ci sono giovani che piangono per un cinghiale morto e gioiscono per la morte di chi, di quel cinghiale si voleva cibare.
Ci sono giovani donne che scendono in piazza a Milano gridando che mamma mucca piange poiché non vede tornare il suo vitellino, poi si fermano al mercato per comprare le salsicce e le bistecche da fare alla brace al Rave Party.
Ci sono giovani che si mettono l’anello al naso e si rovinano il corpo con tatuaggi “bellissimi”, chissà poi perché altri non lo fanno, magari perché hanno un minimo di rispetto verso i propri genitori, i quali, hanno “donato” loro regole morali e civili, quelle stesse regole capaci di creare le condizioni essenziali per poter meglio affrontare un futuro sempre più incerto.
Ci sono giovani che seguono una moda soltanto per somigliare ad altri, viene da chiedersi: ma a che serve se è demenziale, squallida e banale ?
Difficile trovare il bandolo di una matassa sempre più “attorcigliata” a se stessa.
Da quello che dicono nelle piazze, è evidente che oramai la “deriva ambientalista” sia talmente allarmante che noi cacciatori dovremmo essere gli ultimi a doverci preoccupare, questa è gente che davvero non sta bene.
Ogni disagio sociale va osservato con attenzione, ma l’ignoranza e l’incompetenza, sta provocando danni ambientali che vanno ben oltre le preoccupazioni che possano riguardare l’ambito venatorio, il nostro è un fine passionale, questa gente sente l’esigenza di mettersi in luce con azioni eclatanti, fuori luogo ed inopportune, gente convinta che dicendo e facendo idiozie, possa ritrovare una dimensione meglio confacente in merito allo squallore in cui sguazza.
Il Bel Paese, questa nostra bella Italia, ha visto il sacrificio di tanti suoi figli affinché fede, valori e principi indiscutibili, potessero prevalere nel nome dell’amata patria.
Questo nostro Bel Paese, lo si sta maltrattando, inquinando e bruciando sempre di più con la pochezza, l’incapacità, l’arroganza, l’inettitudine, la mancanza di umiltà e di cultura.
Così non si va da nessuna parte, questa nostra bella Italia, non andrebbe offesa oltre.
*Cacciatore a vita
Portavoce Nazionale Movimento scelta Etica
Coordinatore MSE Ischia
Foto: