UNA MIGRAZIONE POST-NUZIALE POSITIVA: IL RISCATTO DEL TORDO BOTTACCIO, PETTIROSSI E NUMEROSI COLOMBACCI

Dopo il periodo riproduttivo è tempo di partire verso altri lidi. Gli uccelli lo sanno bene e col mese di agosto i primi movimenti migratori non si fanno attendere. Il mese è stato caratterizzato da un meteo con temperature minime e massime inferiori alle medie dell’ultimo trentennio dove si sono avuti 14 giorni con massime superiori a 30°C, rispetto ai 18 dell’ultimo decennio, mentre i giorni con massime superiori a 33°C sono stati appena 4, rispetto ai 6 del periodo 2011-2020. La minima più bassa di agosto è stata registrata il giorno 29 con 13,1°C, mentre la massima più alta è stata registrata nei giorni 14 e 15 con 35°C. Anche i valori in quota hanno confermato la presenza di una massa d’aria piuttosto fresca con uno zero termico oltre 100 m più in basso rispetto all’ultimo decennio. Nel mese di agosto si sono registrati valori di precipitazioni inferiori alle medie, con solo 5 eventi di piogge o temporali in tutto il mese. Nel contesto il passo migratorio è iniziato bene con gli estatini, che hanno visto protagonisti tra i passeriformi la Balia nera, il Prispolone dopo la prima quindicina del mese, accompagnati da Gruccione e Luì grosso. Tra le altre specie si sono notati, specie al nord Italia, i primi movimenti degli anatidi tra cui Marzaiole e Alzavole con i trampolieri come le varie specie di Piro piro. Arriviamo così al mese di settembre caratterizzato da temperature minime e massime leggermente superiori alle medie dell’ultimo trentennio. Quest’anno il mese è stato nettamente più caldo rispetto a quello che accadeva il secolo scorso. Nonostante questo, solo un giorno ha superato i 30°C, rispetto ai 3°C della media dell’ultimo decennio. Possiamo quindi parlare di un mese quasi costantemente più caldo della media, ma senza alcun eccesso. Anche i valori in quota confermano la presenza di una massa d’aria in linea con l’ultimo decennio e più calda dei decenni precedenti. Settembre ha fatto registrare valori di precipitazioni vicini alle medie, con 9 eventi di piogge in tutto il mese. Durante il mese la migrazione è stata più movimentata con le Balie nere, che hanno continuato la loro presenza accompagnata dai vari motacillidi come Prispolone e Cutrettola in primo piano. Tra i turdidi il Culbianco ha fatto la sua apparizione, sebbene non numerosa, a macchia di leopardo, mentre il passo dello Stiaccino non è stato entusiasmante. Buona la presenza degli altri estatini e dall’ultima decade del mese e in numero più abbondante del Luì piccolo. In questo mese è apparso il Lucherino, che ha annunciato la sua ottima presenza e va segnalata anche la buona presenza della Tordela e i primi movimenti del Fringuello, cui si sono aggiunte le primissime Peppole. Assenti i Frosoni o comunque ancora sottotono, situazione che comunque non varierà nei giorni a venire. Ottima la presenza del Colombaccio che conferma il trend più che positivo ormai da molti anni. Tra gli acquatici, ottimo il movimento delle Alzavole e più evidente la presenza del Beccaccino, accompagnata dai vari trampolieri come Piro piro vari, Pantana e Piovanello. Il mese di ottobre sarà ricordato, in alcune aree del Paese, per le pessime condizioni meteo che, però, non hanno impattato ovunque: anzi, al Nord e parte del Centro, la lunga persistenza di condizioni di bel tempo fresco e asciutto per costante ventilazione da nord e nord-est, ha certamente favorito l’intenso passaggio migratorio di numerose specie. In campo ornitologico, questo mese autunnale si apre con la furia del Tordo bottaccio già nel primo week-end. Questo passeriforme insieme al Pettirosso e al Colombaccio saranno poi gli indiscussi protagonisti della stagione migratoria. Già dalla prima decade di ottobre, compaiono i primi contingenti di Tordo sassello in bassa collina e si registra la notevole consistenza del passo del Colombaccio osservato abbondantissimo lungo i litorali e anche sulle isole. La prima decade del mese vede il movimento della Passera scopaiola unita alla Cincia mora. Bene, ma con una distribuzione più a macchia di leopardo, a volte addirittura abbondante, la presenza del Merlo. E mentre il Tordo prosegue la sua migrazione sino l’ultima settimana del mese, scemando sempre più al nord e rafforzandosi conseguentemente al sud, tra i fringillidi oltre all’ottimo passo del Fringuello a cui si aggiungono numerose Peppole e in forma più dispersiva i Lucherini, nelle campagne appaiono in piccoli gruppetti i Fanelli che insieme alle Pispole fanno registrare una buona presenza rafforzata man mano la stagione invernale si avvicina. Leggermente inferiore invece la presenza dello Spioncello. Anche l’Allodola sui fa osservare a buon livello con piccoli contingenti osservati nella seconda decade del mese già in media collina e in spostamento verso le pianure, dove poi si osserveranno in modo più massiccio nell’ultima decade del mese. Buone notizie si hanno per la Beccaccia, dapprima comparsa sulle montagne nel periodo iniziale del mese per poi apparire in bassa collina, ma con un numero ancora ridotto verso gli ultimi giorni di ottobre. Tra gli acquatici si hanno notizie della buona presenza del Beccaccino e tra gli anatidi, come avviene da decenni, Germano reale e Alzavola sono i più numerosi. Ottobre termina con un’ennesima perturbazione che coinvolge tutta la penisola, ma possiamo dire che, in molte regioni, verrà ricordato a lungo per l’eccezionale transito di tordi e colombacci, due fra le specie più attese da parte degli appassionati migratoristi. Al momento, sui monti si osserva un anticipo del clima invernale con le prime nevicate, mentre al sud, soprattutto fra Calabria e Sicilia, le piogge continuano a non dare tregua, soprattutto a causa del medicane Apollo che ha portato piogge torrenziali e venti impetuosi fino a 100 km/h. Il tutto a preludio di una nuova stagione che, con novembre, si apre all’insegna delle piogge e rallenta il passo migratorio. In questi primi giorni, si nota un aumento degli incontri con la regina dei boschi a cui fanno seguito i primi arrivi degli svernanti come i Corvi e alcune sporadiche Cesene, mentre in cielo le Gru già passano in direzione sud. (Note redatte da Walter Sassi al 05/11/2021) 

Fonte:anuu.org