Il tema della custodia di armi è stato più volte affrontato. I commentatori, gli esperti del mondo armiero, i giudici, i periti, gli avvocati: ognuno ha detto la sua.
Si tratta di un argomento assai delicato, che riguarda ad esempio la sicurezza per le persone, l’abuso, soprattutto ladiscrezionalità amministrativa nel decidere se una persona è o no degna di gestire un’arma (la custodia dell’arma) con tutti gli accorgimenti del caso.
Regole rigide = vietato sbagliare
Mettiamo il caso che Tizio sia titolare di una licenza di porto d’armi ad uso caccia (esempio tratto dal commento dellasentenza del Tar Torino, sezione 1, sentenza n. 954 del 7 agosto 2017).
Rimane coinvolto in una disputa con un dipendente, dopo la quale scattano alcune denunce (procedimenti comunque in seguito archiviati): gli viene quindi negato il rinnovo della licenza.
La Prefettura fa partire anche un provvedimento per il divieto di detenzione armi, sul presupposto che nel corso di un controllo amministrativo circa le modalità di custodia dell’arma trovano che, avendo mutato domicilio, ha spostato le armi senza farne denuncia alle Autorità.
Per di più, durante il controllo viene fuori pure che detiene munizioni mai denunciate e risulta poi mancante un revolver (tanto che c’è una denuncia di smarrimento, fatta però solo in occasione del controllo): inevitabilmente viene deferito all’A.G. per violazione dell’art. 697 c.p., oltre che per violazione degli artt. 38 e 42 T.U.L.P.S.
E’ facile, detto ciò, intuire cosa accadrà all’interessato semplicemente per il fatto di non aver rispettato in pieno le rigide regole di settore.
Le regole da conoscere e rispettare
Grazie alla sentenza in commento, mettiamo allora in elenco i principi di base che non possono essere evitati se si vuole mantenere un’identità perfetta agli occhi del’Autorità: detto in altri termini, tenendo presente le regole si evita di farsi fregare sulla questione della custodia di armi.
Le regolette sono queste; non dimenticare che:
1) valutazioni dell’Autorità sulla questione della detenzione e porto di armi sono ampiamente discrezionali,
2) detenzione e porto possono essere negati a chi ha specifici precedenti penali,
3) inoltre possono essere negati a chi è ritenuto capace di abusare delle armi,
4) non bisogna trascurare gli accorgimenti sulla custodia (nella situazione specifica capitata all’interessato ed affrontata nella causa davanti il Tar, Tizio ha commesso 3 violazioni tutte riferite alla custodia delle armi: 4A] spostamento presso un altro domicilio delle armi legalmente denunciate e detenute, senza la prescritta autorizzazione, 4B] la mancanza di un revolver, del cui smarrimento non è neppure consapevole, 4C] detenzione di munizioni mai denunciate).
In pratica
Evitare un severo giudizio di inaffidabilità in questo settore si può e si deve: basta mettere da parte l’improvvisazione ed attenersi con scrupolo a quei criteri di sicurezza che abbiamo tratteggiato nel commento alla pronuncia.
Avv. Francesco Pandolfi
Fonte:https://www.miaconsulenza.it/diritto-delle-armi/3-diritto-delle-armi/72-armi-come-non-farsi-fregare-sulla-questione-della-custodia
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