Interessata la Strada Provinciale Montalese in località Santomato
Il fenomeno degli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica, in prevalenza dagli ungulati, sta assumendo in Toscana proporzioni rilevanti, con notevoli implicazioni di carattere socio economico. Infatti, l’elevato grado di antropizzazione che caratterizza il nostro territorio, le modifiche dell’ambiente rurale e agroforestale, in concomitanza con l’incremento numerico di alcune popolazioni faunistiche, crea una situazione di potenziale pericolo per numerosi tratti stradali, con maggiore frequenza in alcuni orari e giorni della settimana. La Provincia di Pistoia si è attivata negli ultimi anni per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica della problematica con una serie di iniziative che hanno coinvolto anche le scuole. Da un punto di vista operativo la Provincia di Pistoia, in collaborazione con l'ATC Pistioa 16, ha concentrato i prelievi di cervi nelle aree peri-urbane, per esempio intorno agli abitati di Pistoia e Montale, sia attraverso il prelievo venatorio ordinario (con l'intensificarsi dei prelievi nelle aree agricole non vocate) che attraverso gli interventi di controllo ai sensi dell'art. 37 sotto il coordinamento della Polizia Provinciale. La Provincia ha inoltre partecipato e vinto un Bando Regionale (DGR n. 274 del 22 aprile 2013 – Decreto regionale n. 1756/2013) sulle iniziative per la sicurezza stradale della Regione Toscana, inerente un “Progetto di sperimentazione di cartellonistica stradale innovativa per la prevenzione di incidenti stradali causati da fauna selvatica" il cui ambito di applicazione sono tratti a rischio S.P. n. 5 Montalese e la S.P. n. 24 Pistoia-Riola. Il progetto, presentato dalla Provincia di Pistoia, con il contributo del Comune di Sambuca Pistoiese, in collaborazione con i Comuni di Pistoia e di Montale e con l'Università di Firenze, vede un contributo regionale del valore di circa 40 mila euro. Il sistema installato dai primi di settembre lungo due tratti della SP Montalese particolarmente interessati da incidenti con fauna selvatica, è un sistema sperimentale che ha l’obiettivo di massimizzare l’attenzione del conducente del veicolo in relazione alla concretezza del rischio di collisione con animali selvatici. La sperimentazione è volta a testare l’eventuale efficacia del metodo proposto, e pertanto non si pone come risolutiva nei confronti della problematica citata. Il metodo è volutamente rivolto ad allertare il conducente circa l’eventualità della presenza e di probabile attraversamento di fauna selvatica, non essendo possibile rilevare con certezza tutti gli animali nei pressi della carreggiata e dissuaderli efficacemente dall’attraversare la sede stradale. Il sistema è composto da lampeggianti posto sotto al cartello ordinario di pericolo attraversamento fauna, che si attivano nel momento in cui i sensori posti ai bordi della strada rilevano una variazione di temperatura rispetto a quella ambientale, variazione dovuta alla maggiore temperatura superficiale di un animale (o anche persona) che passa o staziona nel raggio di azione del sensore. I sensori posti a bordo della strada attivano quindi sia i lampeggianti del cartello di pericolo, che alcuni dissuasori luminosi rivolti verso i campi posti all'esterno della carreggiata, i quali dovrebbero mettere in allarme l’animale. All’attivarsi del sistema, inoltre, una videocamera effettua una ripresa del tratto di strada. Molti fattori possono però determinare la non piena efficacia del rilievo, ed è per questo che nell’apposita cartellonistica di preavviso, è indicato che l’attivarsi di tali lampeggianti segnala una maggiore probabilità di attraversamento di fauna; il mancato lampeggiamento pertanto non indica la sicura assenza di fauna nei pressi della sede stradale. A complicare ancora di più il la sperimentazione del sistema delle attività sono stati furti ripetuti avvenuti da settembre a ora che hanno interessato le apparecchiature elettroniche che compongono il sistema di prevenzione, prontamente denunciati alle autorità competenti. Le attività comunque vanno avanti, sotto il coordinamento scientifico dell'Università di Firenze, cercando si affinare e migliorare le attività di questo metodo, ancora del tutto sperimentale.
Fonte della notizia:provincia.pistoia.it Ufficio stampa
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