Il mondo venatorio non crede alle sirene dei politici “mimetizzati” da cacciatori. Fa bene.
Ormai è chiaro a tutti, salvo chi non vuole vedere, che i referendum di cui si parla nulla hanno a che vedere con il mondo ambientalista. Anche quello animalista contrasta l’attuale provocazione referendaria purtroppo farà comodo in futuro ad altri personaggi alla ricerca di visibilità gratuita .Depositare un Referendum non si nega a nessuno…
Per l’oggi, per le tante coincidenze che diventano prove, gli attuali quesiti riportano la responsabilità politica a sedicenti ‘fratelli’ che si sperticano a vociare di amicizia per i cacciatori, e da decenni sono emarginati imbonitori cui interessano poltrone politiche ben remunerate.
Così, Rappresentanti di associazioni mai riconosciute, si ripresentano mimetizzati da “rurali”, ignorati dalle associazioni agricole rappresentative. Quando fa comodo sono tartufai e perché no pescatori, presidenti cacciatori, contadini, allevatori,etcc.
Da loro trovi una tessera per ogni esigenza: quella di partito (talvolta troppe) o perché no, una assicurazione sulla caccia sottocosto… Tanto di associazionismo democratico hanno poco o nulla. La casuale coincidenza dei referendum “si fa per dire”, è una buona occasione di caccia ai voti, alle assicurazioni, e tessere di partito; meno contestate si spera del passato.
Guarda caso, oggi, ritornano i vecchi appelli alla associazione unica come nel regime; si vuole vietare la libertà di scelta. Noi, di contro, diciamo grazie a chi ha lottato per sancire questa libertà con la Resistenza scolpita nella Costituzione.
Ci sono parole così significative che hanno troppo valore per avere un prezzo. Il mondo venatorio, i cittadini, gli ambientalisti, la società civile vigilano per smascherare nomi e sedicenti fratelli di associazioni fatte in casa, di proprietà personale, che sono una vergogna in Italia, in Europa. “Italia s’è desta” contro i provocatori e quanti al bene comune, all’interesse della società, preferiscono aizzare odio, scontri, pensando ad un solo interesse: il loro e forse, ma neanche tanto, quello del partito.
“Nani e ballerine” di vecchia data: non li abbiamo dimenticati i fratelli che sotto altro nome raccolsero firme contro la caccia per abolire l’art. 842 del C.C. Anche allora gli italiani non li presero in considerazione.
Invitiamo a riflettere anche in futuro, donne e uomini di buona volontà si interroghino sull’importanza del Referendum, un importante strumento di democrazia voluto dai costituenti a tutela dei cittadini. Non lo squalifichiamo per uno spot, un selfie e per questioni che il Parlamento, quando è stato necessario, ha saputo risolvere.
Il fallimento dei quorum di questi anni è stato un messaggio chiaro, espressione delle grandi capacità di decidere del popolo italiano, nonché un fermo richiamo a ‘promotori’ non attenti alla sacralità delle urne, a non squalificare il voto.
Cristian Maffei
Presidente Regionale ARCICACCIA Emilia Romagna, Commissario ARCICACCIA Campania.
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