Ue e Corpo Forestale hanno coordinato un piano di salvataggio a livello europeo. Timidi segnali di ritorno anche in Alto Adige e i pescatori già protestano
Curioso il destino delle lontre. Da una parte, a livello nazionale, si predispone un piano per cercare di evitarne l’estinzione ma dall’altra, in Tirolo, si lancia l’allarme perché sarebbero troppe e causerebbero danni gravissimi. Il numero elevato di pescatori, anche altoatesini, a sostegno della seconda ipotesi desta qualche sospetto, ma l’Alto Adige ora si trova in mezzo alla querelle. Poco meno di un anno e mezzo fa, infatti, il corpo forestale aveva lanciato l’allarme legato alle lontre nel corso della «Giornata Mondiale dell’Acqua». In Italia, infatti, sarebbero solo 250 gli esemplari rimasti: troppo pochi. Tra le cause che hanno decimato questo animale nel corso degli anni c’è la distruzione dell’habitat naturale, ma anche gli investimenti con le auto sulla strada. Strano per un animale piuttosto ritirato, eppure il dato è statistico. È in corso, in ogni caso, una migrazione da sud verso nord come conferma il primo dirigente del corpo forestale Livio Mattei: «L’erosione delle risorse e l’instabilità del regime idrico sono alla base di questi spostamenti». In Carinzia e Tirolo, però, la pensano in modo diverso e lanciano l’allarme anche in Alto Adige. Le lontre, secondo gli austriaci, sarebbero troppe e starebbero causando enormi danni. Secondo alcune associazioni che difendono interessi di categoria infatti, sarebbero responsabili addirittura dell’erosione del paesaggio naturale e intaccherebbero le risorse ittiche. Come sempre a protestare sono i cacciatori e i pescatori. Non a caso in Alto Adige a fare da volano all’allarme è stato Heinz Gutweniger che oltre ad essere presidente della sezione altoatesina del Coni è anche rappresentante dei pescatori altoatesini. «Rischiamo un’invasione da est in Val Pusteria» il suo monito. In realtà i segnali di presenza della specie in Alto Adige a 50 anni dall’estinzione sono ancora deboli e andrebbero salutati con lo spumante, visto che la fauna altoatesina ritrova in modo del tutto naturale una specie che le appartiene a pieno titolo. In ogni caso l’Unione Europea ha posto sotto tutela la lontra come animale a rischio senza citare particolari pericoli di invasione per l’ambiente che le ospita. I pescatori se ne faranno una ragione.
Fonte della notizia:altoadige.gelocal.it
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