
di Antonio BUONO*
Quelle storie in bianco e nero di uomini d’altri tempi, con addosso incredibili carnieri, resteranno per sempre nei ricordi di un’infanzia che nessuno di noi avrebbe mai voluto andasse perduta.
Quei cacciatori sapevano di essere dei privilegiati perché non tutti potevano permettersi il lusso di avere un fucile, e soprattutto, delle cartucce.
E vedo mio nonno, disteso per terra ad aspettare che quante più quaglie possibili si raggruppassero, perché giammai si sarebbe dovuta sprecare una cartuccia per una sola quaglia.
Uomini d’altri tempi, con il fucile a tracolla e l’orgoglio appeso alla cintola a spasso per il paese, laddove l’invidia di chi non se lo poteva permettere, la si leggeva nei volti di quanti, attoniti, restavano guardare…
Quegli uomini, a quei tempi, avevano soltanto pregi, oggi hanno soltanto difetti.
Si, perché mentre un tempo la caccia poteva essere una necessità, oggi non lo è affatto!
Quel cacciatore si poteva permettere di fare quel che gli pareva e piaceva… Oggi no!
Eppure, ciononostante, c’è ancora chi tra di noi, (meglio ammetterlo) con arroganza e spregio delle normative, ritiene di dover fare quello che gli più pare, danneggiando se stesso e soprattutto “l’immagine” di altri cacciatori.
E da qui, un’opinione pubblica sempre più ostile nei confronti della caccia.
Mi verrebbe da dire la famosissima frase : “Houston, we have a problem”. Ma non si può , noi cacciatori i piedi dobbiamo tenerli per terra perché siamo ad un bivio, c’è da scegliere se “essere” oppure continuare ad “apparire”!
C’è un’identità che sfugge, è necessario garantire quell’autenticità alla quale necessariamente, noi tutti dobbiamo essere legati.
Questa è l’ora di chiedere a noi stessi, perché andiamo a caccia, quali sono le ragioni, perché intendiamo continuare a farlo.
Questo mondo “scivola” sempre più, è d’obbligo il nostro contributo grazie alle nostre competenze.
Come fare? Semplice, ognuno deve fare la parte che più gli si addice, quella che in coscienza ritiene di poter fare.
La nostra “nave”, per navigare ha bisogno di un equipaggio con mansioni specifiche e all’altezza del ruolo assegnato , dal capitano al mozzo, non possiamo essere tutti capitani o tutti mozzi, non va bene, non è possibile pensare che ognuno vada per conto suo, si va sugli scogli!
Perché dico questo? Perché ogni volta che ci si riunisce per discutere di una qualunque cosa, chi parla di più è sempre chi ne sa di meno.
E allora? Ad ognuno la sua identità, ognuno di noi è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità.
La nostra, è una grande responsabilità.
NOISIAMONOI partecipi, cultori e “amministratori” di un ambiente che va assolutamente protetto, perché sia di tutti, perché a tutti appartiene.
NOISIAMONOI consapevoli di essere portatori di idee valide ed opportune, grazie a realtà che conosciamo perché le “viviamo”… mai in differita, così come altri fanno.
Oggi più che mai siamo chiamati a fare la nostra parte, alla stregua di principali attori e mai più da comparse di comodo per chicchessia.
E’ con particolare orgoglio che uomini cacciatori, hanno creato un Movimento per porre fine all’arroganza che da sempre, sfrutta tutti noi come cavalli mediartici per scopi di cui si dovrebbero vergognare.
Nel Movimento politico Scelta Etica ci sono solo cacciatori, non è affatto un’associazione venatoria e non fa le famose assicurazioni, nasce in difesa di tutto il mondo agro rurale e di tutte quelle categorie che di una passione ne hanno fatto una ragione di vita.
Il Movimento si prefigge, attraverso il “sostegno” di ognuno, in ogni competizione elettorale, di portare uomini dal carattere forte e determinato laddove necessita legiferare con competenze di merito ed in difesa di ideali veri e….”sinceri”.
Mai più uomini sbagliati al posto giusto!
La caccia è “ossigeno”, rispetto per la natura, passione, tradizione, emozioni.
Difendere questi principi, per noi… è ragione di vita!
NOISIAMONOI.
*Cacciatore a vita
Portavoce Nazionale Movimento Scelta Etica
Coordinatore MSE isola d’Ischia
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