Fagiano è un nome generico dato ad un gruppo di uccelli.

– Ordine: Galliformi
– Famiglia: Fasianidi
– Sottofamiglia: Fasianini
– Genere: Phasianus

Fagiano..

Il più comune è il Fagiano mongolico (Phasianus colchicus mongolicus), meno comune è il Fagiano tenebroso (Phasianus colchicus tenebrosus), rari sono ormai il Fagiano comune (Phasianus colchicus colchicus), il Fagiano torquato (Phasianus colchicus torquatus) e il Fagiano di Formosa (Phasianus colchicus formosanus).

 Maschio 66/89 cm, Femmina 53/63 cm per un peso variabile dai 800/1500 g il loro corpo è abbastanza slanciato,  la testa piccola,  la coda lunga o lunghissima, composta di sedici o diciotto penne disposte a tetto; breve il collo, hanno becco snello, arcuato, debole e munito di uncino, le ali corte e fortemente arrotondate, e piedi di media altezza che nei maschi si arricchiscono della presenza di uno sperone. L’abito riveste tutto il corpo, con l’eccezione delle nude guance e dei tarsi: le sue piume sono generalmente grandi e arrotondate, solo eccezionalmente sottili e lunghe, e si allungano, ora all’occipite ora alla nuca, in cuffie e collari; qua e là sono sfilacciate, ed il loro colorito, anche se non è così risplendente come negli affini appena nominati, si compone tuttavia in gradazioni elegantissime.

Le femmine sono generalmente più piccole dei maschi, hanno la coda più corta e sono tinteggiate in modo più semplice e meno distinto.

Fagiano comune (Phasianus colchicus)

Origine:

 E’ un volatile originario dell’estremo Oriente, ma è presente in Europa fin dall’antichità. Pare sia stato incontrato per la prima volta dai greci nel 1300 a.C. ed era molto apprezzato dai romani; a quell’epoca, come del resto fino a qualche secolo fa, il fagiano si trovava allo stato selvatico in tutto il territorio italiano. Oggi molti fagiani vengono allevati e liberati sul territorio a scopo di caccia, sicché è abbastanza difficile capire se si è di fronte a un animale allevato e poi liberato o a un animale nato in libertà. Alcuni indicatori sono il colore della pelle (biancastra per quelli di allevamento e giallo intenso per quelli selvatici) e il piumaggio (uniforme con coda molto sviluppata nei selvatici).

Abitudini:

Raramente penetrano all’interno delle foreste, perché hanno bisogno, per soddisfare le loro necessità vitali, di vagare nei campi, nei prati e nelle pianure fertili. Alcune specie si trattengono anche nel più rigido inverno nelle regioni montane, altre invece non si discostano dalle pianure; e tutti possono dirsi molto affezionanti alle proprie abitudini stazionarie. Non si può in nessun caso, infatti, dire che compiano veri e propri trasferimenti, soprattutto se si considera l’insufficienza dei loro organi di locomozione.Se infatti i fagiani camminano bene, e non restano dietro a nessun altro gallinaceo nella corsa, il loro volo è, però, faticosissimo, ed essi non vi ricorrono che in casi di necessità estrema.Gli spostamenti aerei richiedono loro dei robusti colpi d’ala al momento della levata, che producono dei forti e caratteristici rumori; a maggiore altezza invece scivolano con le ali allargate e la coda orizzontale, procedendo abbastanza celermente.Sul terreno si muovono adagio e con circospezione, con il collo rattratto e la bella coda sollevata in modo da evitarle ogni danno a contatto col terreno, e, se devono affrettare l’andatura, piegano il capo più in basso, alzano maggiormente la coda e si aiutano, se è necessario, con le ali; posati sugli alberi, si mantengono dritti e lasciano penzolare quasi verticalmente la lunga appendice.I sensi dei fagiani sono bene sviluppati, mediocri invece le loro facoltà: tra loro vivono in pace per gran parte dell’anno, ma l’epoca degli amori, accendendo la gelosia dei maschi, introduce anche nei loro rapporti frequenti occasioni di lotta. Di natura timida e schiva, amano tenersi, per quanto possono, nascosti tra i cespugli e le erbe, evitando attentamente i luoghi aperti e scorrendo di nascondiglio in nascondiglio; non si riuniscono mai in grandi stuoli, e la loro occupazione principale consiste nella ricerca del cibo, prolungata dal mattino alla sera con un breve intervallo nelle ore pomeridiane. Si nutrono delle sostanze vegetali più disparate, dalle sementi alle bacche ed alle foglie, nonché di diverse qualità di insetti, di ranocchie, lucertole e serpi.

Riproduzione:

Come regola generale, questi uccelli  sono poligami, ed ogni maschio ama farsi una piccola corte di cinque o sei femmine; spinto da una smania amorosa che non raggiunge tuttavia i limiti toccati dai tetraonidi, per conquistarle gira intorno ad esse in diversi atteggiamenti, drizza le piume del ciuffo e del collo, solleva le ali, il groppone e la coda, fischia in modo sgradevolissimo. Dopo l’accoppiamento si disinteressa della compagna, e va bighellonando in cerca di occasioni di rissa con i suoi simili; mentre la femmina si cerca un cantuccio tranquillo, vi pratica, razzolando, una leggera escavazione e, dopo averla sommariamente rivestita, vi depone le proprie uova, sei, otto o magari dodici. I piccini presentano, subito dopo sgusciati, un aspetto non diverso da quello degli altri piccoli gallinacei; sono altrettanto vispi, crescono rapidamente e nella seconda settimana di vita sono già in grado di svolazzare e di appollaiarsi sugli alberi; entro due o tre mesi il loro sviluppo è completo, ma fino all’autunno rimangono sotto la protezione dei genitori.

 

In Cucina:

La carne del fagiano è molto apprezzata per la sua digeribilità e il suo tipico aroma. Sono da preferire le femmine e gli animali più giovani. La carne è soda, quella del petto è più delicata rispetto a quella delle cosce. Può essere preparato in vari modi; in generale non possono essere utilizzate per il fagiano le stesse ricette con cui si prepara il pollo, poiché si deve considerare che il grasso del fagiano è abbastanza scarso e la carne tende a diventare stopposa con certe preparazioni (per esempio l’arrosto).

Caccia:

In battuta o vagante col cane da ferma o da cerca, utilizzando cartucce caricate con pallini dei nn. 7, 6 e 5.

Questa pagina è stata scritta da Gianni_co