QUANDO LA PECORA SI ALLONTANA…

di Antonio BUONO*
Da anni non faccio altro che gridare ai quattro venti che il cacciatore è uno, e affinché ciò abbia valore assoluto, è assolutamente necessario essere uniti sotto una sola bandiera.
Tutto intorno a noi pericoli “mortali”: referendum, la storiella del piombo che sa di una perfidia inimmaginabile, gli animalari che ci vogliono sotto tre metri di terra, sempre pronti a “distruggere” calendari venatori non conformi a regole da loro stessi dettate… “sotto banco” ecc. ecc.
Per le ragioni di cui sopra, a me fa tanto sorridere chi abbandona il gruppo poiché “il sapiente di turno” vorrebbe mettere “le ali”.
Troppo spesso si sente dire: ma chi si crede di essere quell’ignorante, dove vorrebbe arrivare, in Parlamento? Già, si vede che saremmo in tanti ad essere migliori e, secondo alcuni, “allontanarsi” verrebbe ad essere la soluzione migliore.
Dietro questo atteggiamento però, c’è qualcosa di innato che in tanti di noi vaga come un fantasma…la gelosia. Quella stessa maledetta serpe che penetra nel fare i complimenti verso chi prende una beccaccia.
Assurdo, impensabile e demenziale, c’è da attraversare un fiume in tempesta, nell’acqua ci sono “alligatori” pronti a sbranarci, sull’altra sponda “gli indiani” pronti a scoccare frecce una ad una senza pietà alcuna.
Tendiamo sempre a “spaccare ed inchiodare” come nulla fosse, spesso l’arroganza supera davvero i limiti e a tutti i costi si vorrebbe insegnare ad altri quello che noi stessi non sappiamo fare e quale debba essere la strada migliore da seguire.
In questo modo, cari amici, ma preferirei dire cari compagni di sventura, non si va da nessuna parte.
Come frequentatori di social, siamo nati ieri, abbiamo ancora tante cose da imparare, tra le altre, cominciare a “leggere tra le righe” di chi scrive cose che sembrano incomprensibili, ma che certamente hanno uno scopo ben definito.
Nelle nostre chat di gruppo ci sono furbetti che nulla hanno a che vedere con la caccia, la loro disponibilità, o meglio, il loro compito è soltanto quello di mettere zizzania, creare lo scompiglio, certo, sa di sadismo senz’altro, ma per loro è il risultato che conta… farci litigare per creare l’abbandono di cui parlavo.
Pensare di “allontanarsi” andando in giro da soli come pecore, è utile soltanto a sfamare i tanti “lupi” che null’altro aspettavano.
Se davvero è questa la fine che si desidera fare, continuiamo pure ad allontanarci “abbandonando”, quando poi ci sarà quell’irreparabile che è già da tempo dietro l’angolo, si eviti di cercare la lana… SARA’ TROPPO TARDI!
Al contrario, se si desidera continuare a vivere la nostra stupenda, meravigliosa passione, è necessario essere uniti ancor più di come se fossimo fratelli.
Stesso discorso vale per la “disgragazione” delle Associazioni Venatorie, che senso ha continuare ad andare ognuno per la propria strada?
Si faccia in modo che i “lupi” muoiano di fame…tutti sotto una sola bandiera! W la caccia!
*cacciatore a vita
Portavoce Naz. MSE – Coordinatore MSE Ischia