PIANI FAUNISTICI VENATORI IN PIENO MONDO STORTO

Nel bel mezzo delle innumerevoli nuove regole, talvolta assurde e deleterie per la nostra passione inserite nel piano faunistico del Veneto, ce n’è una che si è infilata dentro in maniera silenziosa ma si è conficcata al centro dell’anima, e la sta pian piano distruggendo. Diventerà infatti obbligatorio, anche come materia d’esame, stilare il “codice etico del cacciatore”. L’etica è una branca della filosofia chiamata morale che distingue, con leggi non scritte, se un comportamento dell’uomo è buono o cattivo. I nostri nonni che ci hanno insegnato queste cose e ci hanno condotti per mano fin da piccini nella natura per farci comprendere cosa è giusto o sbagliato, si staranno rivoltando nelle tombe. Trovo questa nuova norma offensiva; una norma che distrugge l’intera filosofia rurale e quel che vorrebbe trasmettere alle nuove generazioni. Assume il valore che quello che ci hanno insegnato i nonni, dal rispetto della natura, al rapporto con gli animali, deve essere “migliorato”, forse sbagliato, da un codice etico comportamentale. E scritto da chi? …da chi magari vive da sempre in un appartamento di città, da un politico (magari neppure incensurato come noi), da un cittadino che porta il cagnetto in campagna la domenica mattina e vorrebbe insegnare a noi com’è più giusto condurre un cane.
Essi non sanno, per citare il filosofo Immanuel Kant che si occupò molto di etica che noi rurali, grazie ad un rapporto sano con la natura, siamo cresciuti con “il cielo stellato sopra di noi e la legge morale in noi”
Massimo Zaratin