Ieri 25.10.2009 alle ore 12, ultimo giorno, abbiamo smesso la caccia con questo secondo Gruppo di amici fatta sempre nella stessa Area di un totale di circa 9000 ettari. Alla base siam tornati con i due Ravennati che han fatto ancora Bingo con 10 oche ed una ventina di uccelli, io con una quindicina mentre i due perugini ancora poca roba. Dopo gli effluvi personali di rito, smontate e pulite le armi, pranzo abbondante a base di tagliatelle al capriolo e chiusura con strudell di mele e grappa locale, riposino e via per gli aereoporti di partenza per il rientro a casa. Nel tardo pomeriggio mi son fermato con il capo guardiacaccia per analizzare la situazione pregressa e futura. Quindi, in 4 giorni di caccia: tutti quanti abbiam visto tantissimi uccelli in volo "sia locale che in arrivo e di passo" – ieri in tarda mattinata stuoli corposi di lombardelle e fischioni -; i 2 ravennati han sempre sparato più di tutti raccogliendo tantissimo – molto oltre la media; io ed il mio amico siam sempre stati secondi raccogliendo tanto – in media; i 2 perugini sempre ultimi – molto ma molto al di sotto della media; tutti avevamo lo stesso richiamo – in più io il fischio del buon Robertino Segala; tutte le postazioni avevano stessa vegetazione sommersa e stessa altezza e profondità d'acqua; tutte messe allo stesso vento e molto ben mimetizzate; tutti siam andati per due giorni in botti; tutti gli stessi fucili – Raffaello cal.12 escluso il mio amico che tirava con il Raffaello cal.20; tutti stessi stampi: 12 alzavole – 6 maschi e 6 femmine -, 14 germani – 7 maschi e 7 femmine -, 6 oche; i perugini ed i ravennati avevano la stesso germano ad ali rotanti da me fornito mentre io 2 vivi maschi, perche la mia alzavola rotante ha subito perso un’ala spazzata via dal vento forte, germani che MOLTO probabilmente finiranno a far compagnia ad 1 kilo di patate in forno vista la inesistente voglia di cantare. A questo proposito bisogna dire che, i ravennati han sempre molto bene piazzato questo zimbello, mentre i perugini, il primo giorno si è fermato dopo un'ora perchè pile in acqua, il secondo giorno tutto in acqua, il terzo giorno ala persa ed il quarto giorno messo tra gli stampi a favore di vento. Ho chiesto al capo guardiacaccia quale altra differenza avesse notato e mi ha riferito solo di una incontenibile voglia di tirare dei ravennati che ha fatto fare loro tiri lunghissimi a volte anche esagerati – infatti han bruciato un numero spropositato di cartucce in rapporto al raccolto – ma anche una immensa gioia e felicità nell'esser qui a caccia. Con questi dati schematici si può solo concludere, empiricamente e senza alcuna certezza: -) che si raccoglie di più se si tira di più, -) il richiamo ad ali rotanti, se funziona e messo bene, è valido più del vivo che non canta o canta male, -) il Roberto Segala con i suoi fischietti artigianali ha una sua importanza e valenza, -) CUOR CONTENTO DIO L'AIUTA. Se c'è gioia e positività si è a mezza opera. Un ultima mia personale considerazione che probabilmente farà discutere o arrabbiare qualcuno: Vento non vento; vento alle spalle o in faccia o di traverso ….. son tutte "filosofie" nate dall'esperienza dei nostri padri sui loro territori. Io so solo che qui, da decine e decine di cacciate fatte e vissute personalmente, in tutti i diversi periodi (arrivo, stazionamento e partenze, abbinamento ed accoppiamento) e dalle diverse e tante specie di anatidi presenti, dicevo, so solo che LORO E SOLO LORO decidono come fare e come volare e quindi come arrivare a visitarci nei nostri aspetti. Dopo questo gruppo ho preferito sospendere le cacciate per la poca acqua esistente nei chiari che, oltre a far penare gli accompagnatori nel portarci in postazioni, ne riduce considerevolmente il numero generale proprio per l'impossibilità di arrivo e permette a diverse migliaia di uccelli di non esser disturbati neppure dai pescatori e quindi di godersi la vita. Si riprenderà verso il 20 novembre e ci risentiremo, a Dio piacendo, in quel tempo. Come ultima notizia vi comunico che, mentre vi scrivo, sento e vedo l'arrivo di Lombardelle e Selvatiche

 

Mimmo Tursi