Siamo nel mese di febbraio, tradizionale periodo per andare a cacciare i tordi in Calabria nella piana di Sibari,dove si radunano prima di partire per la nidificazione.E' un giorno infrasettimanale e con la Fiat 1100 bianca di Feluccio siamo in tre: Sebastiano, cognato di Feluccio,Feluccio ed io.Insiema a noi c'è un'altra macchine con Stefano,armiere di Fasano ed altri due,uno dei quali soprannominato "il gatto". Solito tragitto,caffè a Trebisacce e per tempo arriviamo a destinazione: Corigliano Stazione. C'è la neve,il terreno è tutto coperto:non si può sparare.Restiamo sin dopo l'alba per vedere se girano tordi.Ne vediamo parecchi e spariamo pure qualche colpo.Ma è troppo pericoloso ed andiamo via.Dove si va?Mi viene in testa "il trappeto". E' un posto sulla via che da Sibari va a Lauropoli,è un uliveto un pò sopraelevato che avevamo frequentato abbastanza spesso ma sempre quando la giornata si era rivelata vuota.Come ultima meta andavamo al trappeto dove, anche alle 11 di mattina,trovavamo sempre qualche tordo,ma mai lo avevamo frequentato dalla prima mattina. Dunque ci dirigiamo là anche se con scarse speranze.Rispetto a Corigliano, a non molta distanza in linea d'aria,il posto è sopraelevato e quindi sicuramente doveva eeserci più neve. E invece:miracolo! Quando arriviamo,sono le 9,30,neve non ce n'è affatto! Pur essendo scettici,scendiamo dalle macchine e ci inoltriamo nell'uliveto. Trovato un posto dove piazzarci cominciano ad arrivare i tordi sempre più numerosi. Forse la spiegazione era nel fatto che la piantagione è la prima che i tordi incontrano scendendo dalle colline che,come una corona,circondano l'uliveto.Personalmente,con le mie GP 1,80X34 prestatemi da Onorato,ammazzai 36 tordi fino a mezzogiorno quando, soddisfatti per la discreta sparata,decidemmo di rientrare a casa. Per la cronaca,proprio al trappeto avrei fatto il mio ultimo grosso carniere di tordi nel 1975: 50 tordi dalle 8 sino alle 11.30. Oggi chissà se il trappeto esiste ancora e forse al suo posto c'è una strada o un villaggio turistico. Per fortuna i ricordi rimangono indelebili come quelle meravigliose sparate.

Riccardo Turi

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