IL PORTOGALLO VIETA TEMPORANEAMENTE LA CACCIA ALLA TORTORA

La caccia alle tortore (streptopelia turtur) è temporaneamente vietata nella stagione 2021/22 in Portogallo, dopo aver rivelato una “diminuzione significativa” delle popolazioni di quella specie protetta , lo ha comunicato questo venerdì l’Istituto per la conservazione della natura e delle foreste.

“In linea con i paesi dell’Unione europea coperti dalla rotta migratoria occidentale, il Portogallo vieta temporaneamente la caccia alla tortora comune nella stagione venatoria 2021-2022”, ha affermato l’ente in una nota.

Secondo l’Istituto per la Conservazione della Natura e delle Foreste (ICNF), il Portogallo, in collaborazione con le organizzazioni del settore della caccia (OSC) e le organizzazioni ambientali non governative (ONGA), negli ultimi anni ha sviluppato restrizioni di attuazione sulla caccia all’uccello , riducendo i limiti giornalieri di abbattimenti o riducendo drasticamente il numero di giorni di caccia.

L’ICNF spiega che gli studi dell’Unione Europea (UE) “hanno portato allo sviluppo di un piano d’azione internazionale per la conservazione della tortora, da attuare entro il 2028, nonché di un modello di gestione  della caccia”.

I modelli alla base di questi studi danno indicazioni riguardo alle popolazioni di tortore della rotta migratoria occidentale, che copre il Portogallo, che anche senza caccia c’è una significativa probabilità di continuare il declino delle specie.

Ora è emerso che, in linea con ciò che l’ICNF aveva detto […] affinché un eventuale divieto temporaneo alla caccia alla tortora avesse un certo grado di efficacia, i più grandi paesi dell’UE coperti dalla rotta migratoria occidentale hanno vietato la caccia a questa specie, soddisfacendo così la condizione essenziale affinché anche il Portogallo possa adottare questa misura.

L’Istituto per la Conservazione della Natura e delle Foreste ha inoltre ricordato che è nella sua fase finale l’avvio dei lavori relativi al “Piano comune di recupero e conservazione, realizzati in collaborazione con CSO, ONGA e mondo accademico, con il supporto di Permanent Fondo Forestale, valutato 100.000 euro.

Il piano di conservazione della specie mira, secondo l’ICNF, ad aumentare la conoscenza della tortora  e determinare quali variabili di gestione hanno attualmente un impatto sulle sue popolazioni, al fine di trovare misure per invertire il suo declino.