IL CANTO DEGLI UCCELLI

Come la forma e la colorazione del piumaggio, anche il canto degli uccelli è ovviamente il risultato della selezione naturale. Perciò per ogni specie la durata, il timbro, il ritmo, il tono della voce si sono adattati alla condizione dell’ambiente. Tra gli uccelli, un vero e proprio canto esiste solo tra i passeriformi, noti infatti anche con la denominazione di uccelli canori. Sono uccelli generalmente di piccole dimensioni, che basano la loro sopravvivenza sulla capacità di passare inosservati. Poiché i predatori per cacciare usano vista e udito, ci sono due modi per passare inosservati: stare zitti o avere colori mimetici. Le femmine, sulle quali grava il peso maggiore della perpetuazione della specie e che durante la cova devono rimanere per giorni ferme nello stesso posto, hanno quasi sempre colori mimetici e non sono in grado di emettere un canto vero e proprio. I maschi di alcune specie, al contrario, sono dotati di canto molto complesso e sonoro ma hanno una colorazione del piumaggio molto mimetica, come l’Usignolo (Luscinia megarhynchos), il Tordo bottaccio (Turdus philomelos) e lo Scricciolo (Troglodytes troglodytes). In altre specie ancora, i maschi hanno una colorazione vivace ma un canto molto più sommesso e meno vario. In particolare, per le specie che vivono nel fitto della vegetazione, il canto serve anche per comunicare alle femmine la propria presenza e spesso quelle più mimetiche, che vivono in boschi e canneti, cantano anche la notte. Gli uccelli che si cibano in luoghi riparati emettono versi di richiamo o veri e propri canti anche quando sono alla ricerca del cibo, mentre quelli che si alimentano sul terreno in luoghi aperti, stanno silenziosi per non attirare i predatori. Anche la frequenza del canto è importante. Infatti le note a bassa frequenza si trasmettono a grande distanza, pure negli ambienti chiusi come i boschi e i canneti. É per questo motivo che, ad esempio, i Tarabusi (Botaurus stellaris) hanno una voce potente che risuona nella notte fino a grande distanza e che i rapaci notturni che vivono nei boschi hanno voci più profonde (a frequenza inferiore) delle specie che vivono in ambienti aperti. (Walter Sassi)

Fonte:anuu.org