Sequestro generale degli Zastava M76

Ulteriori aggiornamenti

Ulteriori aggiornamenti

Ulteriore aggiornamento (e ulteriori consigli) sulla clamorosa vicenda del maxi sequestro degli Zastava M76: secondo le nostre fonti, l'ordine di sequestro prevede la consegna dell'arma unitamente a "un caricatore". Per quanto riguarda il consiglio, quando consegnate l'arma, raccomandiamo di farsi rilasciare un verbale SCRITTO, che riporti i dati identificativi dell'autorità che ha effettuato il sequestro, la matricola dell'arma e ogni altra informazione utile. Questa raccomandazione "dovrebbe" essere superflua, ma calcolando che siamo in Italia, meglio essere chiari anche sul superfluo...

fonte:armietiro.it
 
Il parere di Assoarmieri

Il parere di Assoarmieri

Assoarmieri si pronuncia brevemente sul sequestro degli M76 Zavasta disposto da parte della Procura della Repubblica di Brescia sul territorio nazionale.
Quando si effettua un sequestro probatorio (ex art. 253 Codice di Procedura Penale), come nel caso in esame, il decreto di sequestro disposto con decreto motivato deve contenere:
- le norme di legge che si ritengono violate;
- la fattispecie criminosa, specificando gli estremi di tempo, luogo e azione del fatto compiuto;
- il rapporto diretto o pertinenziale tra la cosa sottoposta a sequestro e il reato commesso.
Fatte queste brevi considerazioni bisogna riflettere con assoluta serenità sulla decisione presa dalla Procura della Repubblica di Brescia.
Ma non è forse vero che tutte le armi corte, lunghe, lisce, rigate, semiautomatiche sono in grado, con opportune modifiche, di sparare a raffica, nessuna esclusa!
Se l’arma in questione (come tutte le altre) nella sua cosiddetta “posizione di progetto” ovvero colpo singolo è sicura, non ha senso fare una modifica per impedire un’azione che non c’è.
Si consideri, tra l’altro, che si è in grado di rimodificare nuovamente l’arma così ravvisando in questo caso l’eventuale reato di alterazione d’arma.
Se l’arma senza alcuna modifica non può sparare a raffica allora va bene, punto e basta!
E poi dal 2003, quando è stata fatta la catalogazione da parte della Commissione Consultiva, ci si è accorti solo oggi, dopo più di dieci anni, che qualcosa non va? Di chi è la responsabilità? Nella storia del nostro Paese quante armi Zastava sono forse state fatte funzionare a raffica per commettere atti di terrorismo? La risposta negativa è implicita!
Dobbiamo, seriamente, preoccuparci di altre situazioni cosiddette “sensibili”, finalizzate al terrorismo e non “imbarcarci” in un sequestro di tutta una serie di carabine che sono state importate in Italia (Zastava mod. M76 e GM Tecno Mod. GM76) e che si trovano sul territorio italiano per un numero che supera abbondantemente i 1.200 pezzi!
Una volta poste sotto sequestro, le armi difficilmente verranno restituite poiché confiscate e quindi successivamente distrutte.
Si andrà di fronte ad un’ingente spesa di denaro pubblico, il nostro, per diramare su tutto il territorio nazionale presso i Comandi di Polizia, della Guardia di Finanza e delle Caserme dei Carabinieri l’ordine di andare porta a porta e farsi consegnare le carabine in questione, da Bolzano ad Agrigento!
Ma non solo, quanto potrà mai costare la consulenza tecnica data a chi avrà l’abilità di accaparrarsi un osso con una polpa così succulenta? Sarà opportuno, per la nostra serenità anche economica, affidare ai reparti specializzati delle Forze Armate e di Polizia la possibilità di periziare tali armi a costo zero senza, quindi, ulteriore aggravio per i cittadini!
Pura follia, non solo questo ma anche non arrivare a miti consigli con chi ha voluto promuovere e ha voluto soffiare su cenere spenta di un finto problema. Per non sottolineare la praticità di alcuni concetti base in tema di armi come quelli di “Difetto di progetto” e “Difetto di esecuzione” nel funzionamento delle armi, sapendo perfettamente che andando a modificare armi semiautomatiche si toglie sicurezza all’arma stessa, rischiando che il tutto possa esplodere in mano, come invece, rischia di implodere su tutto il territorio nazionale anche questa vicenda che oggi ha inizio e non sappiamo quando potrà avere un suo epilogo nell’interesse di tutte le persone coinvolte
LA SEGRETERIA ASSOARMIERI INFORMA I PROPRI ASSOCIATI CHE SI METTERA’ A DISPOSIZIONE DEI SOCI PER EVENTUALI RICHIESTE DI CONSULENZA O ASSISTENZA.
 
Il sequestro degli M76 è cominciato, come vi abbiamo comunicato in anteprima sabato scorso. Nell'incertezza della situazione, è comunque possibile mettere un paio di punti fermi: per esempio, che se è obbligatorio consegnare l'arma, non lo è assolutamente consegnare l'ottica e gli accessori, quindi caricatori (sia quello di servizio, sia gli eventuali di ricambio), kit di pulizia eccetera. Nell'eventualità in cui l'arma possa, un giorno, esservi restituita, l'ottica potrebbe essere scambiata accidentalmente con un'altra, oppure essere danneggiata da un maneggio non rispettoso. Quindi, il consiglio preliminare è: consegnate solo ed esclusivamente l'arma!

fonte:armietiro.it
 
[h=2]Il caso del sequestro nazionale di tutti gli Zastava M76 assume contorni sempre più grotteschi: dalla lettura degli atti del decreto di sequestro disposto dal Tribunale di Brescia, risulta infatti che, malgrado il sequestro sia stato disposto per un palese errore della commissione consultiva centrale per il controllo delle armi, le perizie sugli esemplari sono state affidate a un perito balistico che per anni è stato membro della commissione medesima![/h]



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Il caso del sequestro nazionale di tutti gli Zastava M76 assume contorni sempre più grotteschi: dalla lettura degli atti del decreto di sequestro disposto dal Tribunale di Brescia, risulta infatti che, malgrado il sequestro sia stato disposto per un palese errore della commissione consultiva centrale per il controllo delle armi, le perizie sugli esemplari sono state affidate a un perito balistico che per anni è stato membro della commissione medesima! Anche nel caso in cui non vi sia stata una sua responsabilità diretta, specifica, nella catalogazione degli Zastava M76 senza alcuna previsione di demilitarizzazione, come ci si può aspettare che un ex membro della commissione renda note al tribunale eventuali responsabilità (e ci sono, eccome se ci sono...) dei propri ex colleghi storici? In altre parole: come è possibile che il tribunale di Brescia abbia affidato proprio a un ex membro della commissione un caso che ha a che fare proprio con la catalogazione di un'arma? Quale obiettività ed equidistanza si possono pretendere? Il conflitto di interessi è quantomeno evidente. Per non parlare del fatto che anche il direttore del Banco nazionale di prova è un ex membro storico della commissione! Sarà per quello che i richiedenti le catalogazioni sono imputati di gravi reati, e i membri della commissione invece no?
 
[h=1]Gli Zastava in procinto di essere periziati[/h]
[h=2]Aggiornamento sulla vicenda del sequestro delle carabine Zastava M76: ultimato il rastrellamento e il sequestro dalle mani dei legittimi detentori, secondo le nostre informazioni...[/h]


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Aggiornamento sulla vicenda del sequestro delle carabine Zastava M76: ultimato il rastrellamento e il sequestro dalle mani dei legittimi detentori, secondo le nostre informazioni le armi non saranno spedite tutte a Brescia, bensì saranno accumulate su base regionale e periziate sul posto. Le perizie dovrebbero iniziare nei prossimi giorni. Sempre secondo le nostre fonti, sembra che l'orientamento sia favorevole a una soluzione più indolore possibile per i legittimi proprietari.
 
sasa' ti fara pure ridere quel coso a caccia, e' stato progettato per abbattere uomini non animali, poi se si cambia l'ottica Zrak ON-M76B credo si chiami cosi' per tiro a sagome umane, con un ottica da caccia, credo che a caccia sia funzionale con quella cartuccia che si ritrova 8mm mauser, credo ci sia un'altra variante sul mercato d'esportazione in calibro .308W semplicemente spettacolare.
dimenticavo si pone come antagonista del dragunov ma e' un'altra storia.[/QUOTE]





Non ho mai scritto che mi fa ridere questo fucile, anzi....!!!! quello che tu riporti lo ha scritto l'amico "darkmax".... conosco bene questo tipo di armi ed il calibro....c'è un amico che ha un'altro mod. in 308w. arma ottima...
Saluti
 
Quel perito non s'ha da fare...

Quel perito non s'ha da fare...

Il caso del sequestro nazionale di tutti gli Zastava M76 assume contorni sempre più grotteschi: dalla lettura degli atti del decreto di sequestro disposto dal Tribunale di Brescia, risulta infatti che, malgrado il sequestro sia stato disposto per un palese errore della commissione consultiva centrale per il controllo delle armi, le perizie sugli esemplari sono state affidate a un perito balistico che per anni è stato membro della commissione medesima! Anche nel caso in cui non vi sia stata una sua responsabilità diretta, specifica, nella catalogazione degli Zastava M76 senza alcuna previsione di demilitarizzazione, come ci si può aspettare che un ex membro della commissione renda note al tribunale eventuali responsabilità (e ci sono, eccome se ci sono...) dei propri ex colleghi storici? In altre parole: come è possibile che il tribunale di Brescia abbia affidato proprio a un ex membro della commissione un caso che ha a che fare proprio con la catalogazione di un'arma? Quale obiettività ed equidistanza si possono pretendere? Il conflitto di interessi è quantomeno evidente. Per non parlare del fatto che anche il direttore del Banco nazionale di prova è un ex membro storico della commissione! Sarà per quello che i richiedenti le catalogazioni sono imputati di gravi reati, e i membri della commissione invece no?
Se volete leggere gli atti del sequestro
:arrow: Zastava M76 - Il sequestro
 
Il comunicato Auda

Il comunicato Auda

L’Auda (Associazione utenti delle armi) si è pronunciata sulla scandalosa vicenda del sequesto degli Zastava M76: ecco il testo del comunicato ufficiale.
“In occasione di questo sequestro per l'ennesima volta si è voluto far ricadere sugli utilizzatori le conseguenze che sicuramente non sono delle persone corrette ed oneste che detengono in completo rispetto della legge delle armi che sono state catalogate, classificate e bancate e mediante una pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale permesse per la detenzione.

Infatti una cosa risaputa da tanto tempo ha generato un'urgenza ingiustificata che ha obbligato chi ci ha scritto a sobbarcarsi un viaggio per riconsegnare il fucile, vedersi recuperare sul posto di lavoro, come un delinquente, per recarsi a casa e consegnare il fucile piuttosto che sentirsi minacciato di ricevere distrutto il proprio fucile pagato di tasca propria per motivi collezionistici o di pura soddisfazione di usarlo al poligono.

Per questo lamentiamo di aver perseguitato chi non si doveva e vessato chi non aveva nessuna colpa per un qualcosa ingenerato da una macchina che non funziona ed in maniera di danneggiare chi non ha nessuna responsabilita o colpa. Detto questo e visto che è acclarato che i possessori non hanno alcuna responsabilità ci stiamo muovendo per trovare una soluzione, d'altra parte pare molto semplice e non necessitante di alcuna perizia, per far si che i tiratori ed i collezionisti possano riavere la propria arma nel più breve tempo possibile.
L'associazione auda è a disposizione degli utilizzatori di dette armi sia per soci che non soci per dispensare i migliori consigli per comportarsi secondo legge a tutela dei propri diritti ed interessi. si informa che ci siamo già attivati per la tutela degli stessi”.
 
Un aggiornamento sulla questione Zastava.



Con lo studio legale che ci segue abbiamo formato un gruppo di ricorrenti (circa venti) con cui tentare di interloquire nel processo.

Il fine, lo diciamo chiaramente, é quello di impedire la distruzione delle armi, sempre possibile anche in caso di assoluzione.

Aderire al Comitato non é cosa priva di costi (considerate che dovremo fare decine di viaggi a Brescia) ma grazie all’associazione siamo riusciti a tenere i costi sotto la soglia del sostenibile.



Cosa fare adesso: una volta ottenuto il mandato dei venti ricorrenti ci costituiremo parte civile nel processo.


Ciò avrà due vantaggi:




  1. 1)il primo é che potremo dire la nostra, ossia interloquire nella ridda di presunzioni e pericoli ipotetici che ci toccherà sentire da certi periti.


  2. 2)cercheremo di impedire la distruzione delle armi (sempre possibile a norma dell’articolo 240 C.P.) mirando ad una restituzione di quelle già in regola (la minor parte delle armi sequestrate) ed alla restituzione previa modifica (a spese degli importatori) di quelle irregolari.


  3. 3)In caso andasse tutto male (ma non é probabile) comunque mirare alla rifusione del danno da parte degli importatori (che non sono esenti da critiche).

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PERCHE’ NON CONVIENE AGGREDIRE GLI IMPORTATORI ADESSO ?



Premesso che gli importatori NON SONO ESENTI DA COLPE (sono anni che cerchiamo di farli organizzare in un’associazione vera, ma non si riesce a muoverli dal sillogismo MAL COMUNE=MEZZO GAUDIO), ci sono principalmente per due motivi per non attaccarli, almeno per ora.



Il primo é che anche nei loro confronti vige il principio di innocenza di cui all’articolo 27 secondo comma della Costituzione, secondo cui si é innocenti fino alla condanna definitiva.

Per cui se interviene la prescrizione o altro, il processo va a remengo ma le armi vengono comunque distrutte senza che sia provata alcuna responsabilità civile.


Il secondo motivo é che anche volendo fare la causa civile più facile di quel che é, rimane il fatto che le aziende sono delle srl.; se moltiplichiamo 1200*1000 viene fuori 1.200.000 di danni per cui al 99% chiudono baracca e riaprono con un altro nome e non sarà possibile perseguire i proprietari nel loro patrimonio personale. Per cui ci conviene farle chiudere se vogliamo riavere le nostre armi a posto ? Direi proprio di no.



Dobbiamo batterci nel procedimento qui ed adesso, in modo da ridurre il danno totale e far si che gli importatori (della cui buonafede non dubitiamo, essendo stata rilevata persino dalla Polizia di Stato nell’ambito degli usuali comunicati stampa) rimettano a posto le armi di rispettiva competenza con costi sostenibili per tutti (anche per loro).



Ricordiamo infine una grande regola di vita; un conto é sparare boiate su Facebook, un altro (completamente diverso) é fare le cose per davvero nel mondo reale.

Se vi guardate intorno vedete una sola associazione che vi da delle soluzioni concrete - per quanto, purtroppo, spesso onerose - al di là dei proclami e dei comunicati stampa che lasciano il tempo che trovano, cioé nulla.

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RESTARE CALMI



ERA DA UN PO’..



che non ci sentivamo su queste pagine, vuoi perché ad oggi non era successo un granché (ad eccezione del mirabile risultato del Sen. Rossi (NCD) che ringraziamo, sull’affare caricatori da caccia), vuoi perché stiamo architettando qualche strategia per il 2015 che vedrete quando sarò concreta (e riguarda sempre i fucili simil militari).
Purtroppo dobbiamo dire la nostra su un caso relativo ai fucili ZASTAVA M76, copie civili del fucile RPK progettate per sparare in modo semiautomatico; purtroppo qualche ****** - perché non é possibile definirlo in altro modo - si é accorto che per un ERRORE PROGETTUALE (quindi da attribuire AL COSTRUTTORE) quando il selettore si trova nella posizione di metà corsa tra fuoco e sicura sembra sparare a raffica.

L’imbecille non poteva informare l’importatore che avrebbe fatto il retrofit come si fa nelle automobili; troppo facile.



Invece ha scritto al Banco, al Ministero e al Vaticano ed ha fatto partire un’indagine inutile e priva di senso, che come al solito si é evoluta in un sequestro collettivo di armi in mano a persone oneste, come se fossero farmaci scaduti o panettoni avvelenati.

Sappiamo ormai da tempo di vivere in un paese tutto speciale,ma mi piace immaginare la faccia degli ingegneri della Zastava che si chiedono cosa sia preso allo psicotico che ha trovato un simile difetto e non ha saputo resistere a fare come i bambini che corrono dalla maestra.



Cosa accade adesso



La cosa é nota da tempo; il fucile - ricordiamo nato per sparare semiautomatico e non demilitarizzato - é stato addirittura catalogato quando c’era la Commissione - ennesima dimostrazione del fatto che la stessa era utile come un secondo deretano -; identica svista é accaduta al Banco di Prova che ha la grande attenuante di dover testare centinaia di armi al giorno e dovendo produrle non può certo testarle come l’****** suddetto, perché ne farebbe si e no tre al giorno.
Infine, entrambe possono invocare l’attenuante che il fatto é sfuggito anche agli ingegneri ZASTAVA, che evidentemente hanno - anche - sottovalutato l’italica imbecille ingegnosità.



Cosa fare adesso




  1. 1. Come da titolo stare calmi; non correte in questura dai CC con la Zastava in mano per chiedere lumi; sembra che NON TUTTI gli Zastava siano nella lista di sequestro e state tranquilli che se vi cercano vi trovano loro; tenete semmai pronto il fucile con il caricatore originale (da cinque colpi) che non siete obbligati a consegnare (il caricatore é un accessorio non utile a verificare il funzionamento).


  2. 2.Evitare di spargere ancora di più il terrore divulgando sciocchezze o peggio proponendo stratosferiche minchiate (tipo fare causa alla Zastava, fare causa al magistrato, fare una class action a chi non si sa); non basta saper l’italiano per applicare la legge e improvvisando (meno male che usualmente chi parla molto non fa mai nulla) si peggiorano solo le cose. Ricordate che in questa faccenda ci sono tre indagati INNOCENTI ; sono innocenti perché lo dice la Costituzione (che sono tali fio a condanna definitiva) ma SOPRATTUTTO perché é impensabile che abbiano importato VOLUTAMENTE un fucile difettoso per darlo agli appassionati italiani e non esiste il reato di importazione colposa di armi da guerra. Ciò che é successo quindi allo stato degli atti NON INTERESSA IL DIRITTO PENALE (che usualmente persegue delitti dolosi e colposi solo quando previsto dalla legge) ma quello AMMINISTRATIVO nel senso che in un paese normale il Ministero dell’Interno - d’accordo con gli importatori - avrebbe fatto richiamare le armi (prendendo i dati dalla Banca Dati) senza sequestri da prima pagina (che in prima pagina non ci vanno più, semmai vanno in ultima perché persino i giornalisti sanno ormai che finiscono in bolle di sapone). D’altronde anche un ignorante totale comprende che se la Fiat fabbrica una serie di auto più potenti del lecito mica indagano l’amministratore delegato per attentato alla sicurezza dei trasporti, semplicemente richiamano le auto insieme al Ministero dei Trasporti.

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  1. Ciò che pare evidente nelle auto non lo é nelle armi.


  2. 3. Il vero problema, per gli importatori ma che si riflette anche sugli utilizzatori, é che a oggi non si é stati capaci di fare una vera associazione che rappresenti il settore. Quelle che ci sono, con volumi finanziari ben maggiori dei quelli di FISAT o fanno finta di non sapere, o fanno gli interessi della bottega.
    Il risultato é che i tre importatori colpiti probabilmente andranno in battaglia separati, con tre avvocati e tre periti, ognuno dei quali rischia di dire cose diverse, ognuna delle quali può essere sfruttata ad arte dalla pubblica accusa in cerca di sensazionalismo.
    Come tutti sanno quando si va in battaglia separati si prendono regolarmente delle legnate.


  3. 4. Fare causa agli importatori: é tecnicamente possibile ma non lo consigliamo. Primo perché abbiamo praticamente la certezza che fossero in PERFETTA BUONAFEDE, quindi sono vittime come tutti noi, poi perché fargli causa prima della fine del processo penale non ha alcun senso (cosa accadrebbe se viene tutto archiviato, intendo ... chi ha creato il danno ?) e poi perché solo la prima udienza civile costa più del valore del fucile (avete mai fatto una causa civile anche al Giudice di Pace ?).
    I proprietari delle armi sequestrate leggano i punti 5 e 6 successivi, che possono interessarli.


  4. 5. Fisat sta seguendo la questione mentre lo Studio Legale Gentile sta tutelando uno dei tre importatori, ragione per cui avremo a presto notizie fresche (nei limiti della riservatezza del legale). Abbiamo grande speranza che ancora una vota si concluderà tutto in un bolla di sapone (ricordate l’affare dei NORINCO clandestini solo perché i cinesi non avevano messo un marchio ?). Purtroppo al momento non é possibile far nulla in quanto la fase delle indagini preliminari é letteralmente dominata dalla pubblica accusa. Ci muoveremo non appena ne avremo la possibilità.



  5. 6.Nel caso si venga raggiunti da un decreto di sequestro si consegni immediatamente l’arma; non é obbligatoria la consegna del caricatore (che nel decreto non richiesto). Se la polizia giudiziaria insiste bovinamente consegnare l’originale a 5 colpi.
    Se il caricatore lo avete già consegnato dovrete attendere il dissequestro perché non esiste che riaprano il reperto per il caricatore.


I proprietari di armi possono contattare lo Studio Legale GENTILE o la FISAT per chiedere di essere inseriti nel registro dei proprietari ed essere informati gratuitamente delle eventuali novità (ovviamente con l’autorizzazione dell’importatore che ha delegato lo Studio).
E’ anche ovvio che per essere inseriti tali dovranno trasmettere via email copia del decreto di sequestro dell’arma in modo che sia possibile distinguerli dagli usuali curiosi con troppo tempo libero.



Concludendo, vogliamo esprimere la nostra concreta solidarietà a tutti i proprietari delle armi ed agli importatori.



Passeremo anche sotto questa tempesta, l’importante é non fermarsi e far si che la sventura di oggi possa costituire la base del progresso di domani.



Molto é stato fatto in questi anni, moltissimo rimane ancora da fare e cercheremo di farlo.
 
E poi con un caricatore massimo di 3/5 colpi a caccia che cavolo di raffica sarebbe?

Certo che andare a caccia con un "coso" del genere ...
A me fa ridere, sembra un kalashnikov

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E poi con un caricatore massimo di 3/5 colpi a caccia che cavolo di raffica sarebbe?

Certo che andare a caccia con un "coso" del genere ....
A me fa ridere, sembra un kalashnikov.
 
Certo che andare a caccia con un "coso" del genere ....
A me fa ridere, sembra un kalashnikov

Non sembra...... è un Kalashnikov, cambia solo il calibro, ma è esattamente una copia.
Saluti


sasa' ti fara pure ridere quel coso a caccia, e' stato progettato per abbattere uomini non animali, poi se si cambia l'ottica Zrak ON-M76B credo si chiami cosi' per tiro a sagome umane, con un ottica da caccia, credo che a caccia sia funzionale con quella cartuccia che si ritrova 8mm mauser, credo ci sia un'altra variante sul mercato d'esportazione in calibro .308W semplicemente spettacolare.
dimenticavo si pone come antagonista del dragunov ma e' un'altra storia.
 
Mi permetto: si potra' chiedere il dissequestro quando ci sara' stato il processo con assoluzione altrimenti i fucili non potranno essere riconsegnati .Poi credo che sia piu' la questione di principio che possa farvi partecipare attivamente al processo anche perche' su un fucile usato del valore ad esempio di 1000 euro non so quanti ne spenderebbero 500 tra avvocati e ricorsi ammesso che bastino.Vi sono vicino da cacciatore un abbraccio.
 

Alberto 69

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Venerdì 26 Settembre 2014

Zastava.jpg

Oggi, la squadra mobile di Brescia ha disposto il sequestro su tutto il territorio nazionale di tutti gli esemplari di carabine Zastava M76 calibro 8x57 in possesso di privati cittadini. Secondo le nostre fonti, il sequestro sarebbe stato disposto in quanto alcuni esemplari di quest'arma, in determinate circostanze, potrebbero sparare a raffica. Sempre secondo le nostre fonti, le singole questure hanno l'ordine di procedere al sequestro, senza però contestare alcuna ipotesi di reato ai legittimi detentori. Ricordiamo, infatti, che le carabine Zastava M76 furono a suo tempo regolarmente catalogate e sono altrettanto regolarmente passate al vaglio di un Banco di prova riconosciuto Cip. Quelle passate sotto il Banco nazionale di Gardone sarebbero oltre 1.200, alle quali vanno sommate quelle punzonate presso altri Banchi Cip, come per esempio quelli tedeschi. A quanto si è potuto finora sapere, le armi una volta sequestrate saranno esaminate individualmente per appurare quali di esse consentano effettivamente il tiro a raffica. Non è chiaro, a questo punto, quale sarà l'ulteriore destino di questi esemplari. Vi terremo, naturalmente, informati.

fonte:armietiro.it
 
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