Il modo migliore di trovare le beccacce e' trovare prima dove non ci sono, per poi provare altre zone dove ci potrebbero essere. E poi concentrarsi su quelle dove ci sono, almeno per un po'. Altrimenti fate come una gatta che avevo a Roma, eoni fa. In qualche modo un topolino, forse arrivato con un cesto di vettovaglie paesane mandate ad una nostra domestica a tutto servizio dalla sua mamma, si era rifugiato sotto la lavatrice. La gatta riusci' ad acchiapparlo e mangiarlo, e da allora comincio' ad appostarsi per ore, giorni, settimane, mesi davanti alla lavatrice, sperando che ne uscisse un altro...
La beccaccia sa cose che voi non sapete, in primis dove e' facile trovare grossi vermi succulenti. Andreste voi continuamente ad un ristorante dove i cibi che vi piacciono non li cucinano piu'? Niente vermi, niente beccacce. Troppo fastidio di cacciatori, cani, campani, "beep-beep!" che pare ci siano ovunque camions in retromarcia? Niente beccacce. Chi lo sa, anche quando tutte le caratteristiche sembrerebbero rendere un certo habitat idoneo al soggiorno della regina, quali altre caretteristiche necessarie manchino, o ci siano invece altre caratteristiche ostiche a Sua Maesta? Boh!? E' per questo che la beccaccia e' fascinosa. Ogni volta che ne incontri (e non dico neanche "abbatti") una, e' un dono di Dio. Tutto cambia. E' lo stesso con tutta la selvaggina. Anatre che frequentavano in abbondanza un certo tratto della riva di una laguna, poi l'anno successivo non ci ammarano piu' e scelgono un altro posto sulla stessa laguna, o addirittura un'altra laguna, o laghetto, o pozzanghera dove magari non le avevi mai viste prima. Diceva Salvatore di Giacomo in una sua poesia, un dramma in versi, "Tutto se cagna (cambia), o more."