Lombardia Nutrie: Caccia anche in periodo e zone di divieto

E la forestale che fa? Perché chiederlo ai cacciatori di contenere la nutria, quando fa comodo i cacciatori servono x contenere i nocivi , x il resto ci considerano bracconieri ed assassini,che si inculino, con questo non voglio dire che non gli sparo ,anzi .!!! Allora dico fatecela cacciare tutto l'anno, e soprattutto che aiutino i cacciatori le regioni x esempio fornire le munizioni x l'abbattimento sarebbe già un buon inizio,!!!!! Compagneros vediamo come finirà questa telenovelas.
 
Gli si è stretto il c@@o, hanno capito che il problema ha superato la soglia di sopportazione e sicurezza ed ora ritengono che prendersi il rischio di diventare impopolari sia accettabile. Non credo che abbiano capito il vero ruolo e valore della caccia e dei cacciatori.
Al di là di questo credo che sia un provvedimento giustissimo.
Sò già che i cacciatori faranno comunque la loro parte anche se nessuno gli riconoscerà allori.
Ciao
Marco
 

Alberto 69

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Lunedì 03 Novembre 2014

Nutria.jpg

Via libera a larghissima maggioranza per il piano di contrasto al proliferare delle nutrie. Il provvedimento è stato varato dalla Commissione Agricoltura per un'emergenza che fa registrare la presenza ormai di oltre 2 milioni di roditori (alcune stime spingono la conta fino a 3,5 milioni di esemplari) con danni pesantissimi all'agricoltura."Il piano ha come obiettivo l'eradicazione della nutria dal territorio regionale, con metodi di abbattimento più variegati rispetto al passato - ha spiegato il relatore, Carlo Malvezzi - Il provvedimento consente di colmare il vuoto normativo che ha provocato gravi riflessi sulle coltivazioni nelle province lombarde e in particolare a Mantova, Cremona, Lodi e Brescia".

Il presidente Fermi ha condiviso con tutta la Commissione la decisione di inviare già questa sera una lettera all'assessorato all'Agricoltura per chiedere che i 420.000 euro già stanziati per l'emergenza non vengano toccati nel periodo che porterà alla votazione del provvedimento in Consiglio. La proposta di legge, per la restante parte del 2014, prevede che le Province predispongano appositi piani di eradicazione e non più solo di contenimento e che, a partire dal 2015, la Giunta regionale elabori un 'Programma Regionale triennale' per coordinare gli interventi di abbattimento fino alla totale eradicazione dell'animale. Come strumenti per arrivare all'eradicazione della nutria, la legge autorizza, seguendo rigorose procedure, l'uso delle armi comuni da sparo e da lancio individuale, la gassificazione e sterilizzazione controllate e il trappolaggio. Gli interventi potranno essere attuati anche nel periodo e nelle zone in cui vige il divieto di caccia. Il provvedimento prevede anche lo studio di metodologie innovative per un abbattimento meno cruento, in collaborazione con le università lombarde. Ora si attende il voto definitivo in Consiglio regionale.
 

Allegati

  • circolare_interministeriale_gestione_nutrie.pdf
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Speriamo che si arrivi a un dunque alla svelta...con indicazioni chiare per tutti (non che poi le norme cambino da comune a comune)... se qualcuno spara a un topo quasi nessuno avrebbe qualcosa da dire, perché per la nutria non è la stessa cosa?
Quest'anno mi sembra di vedere in giro molte meno nutrie meno rispetto all'anno scorso...che la notizia sia arrivata anche a loro e abbiano già iniziato a nascondersi?
 
Ma è inutile stare qui a incolpare a destra e a manca,se si ha l'opportunità di eradicarla (impossibile secondo me)ben venga...che poi siano i cacciatori,le guardie,l'esercito o chi cavolo vuole non c'è problema...è un animale portatore di malattie,devasta gli argini,le coltivazioni,se ti attraversa la strada demolisci la macchina..e ci si sta qua a lamentare....dai non volete sparargli non sparate e basta senza tante storie....
 
Come strumenti per arrivare all'eradicazione della nutria, la legge autorizza, seguendo rigorose procedure, l'uso delle armi comuni da sparo e da lancio individuale, la gassificazione e sterilizzazione controllate e il trappolaggio.


Da lancio individuale ? che sarebbero gli archi ?
Gassificazione e sterilizzazione fa proprio ridere.
 
Circolare interministeriale fa chiarezza

Circolare interministeriale fa chiarezza

Circolare dei Ministeri della Salute e dell'Agricoltura che, dopo la battuta di arresto dei piani di contenimento della nutria conseguenti alla modifica del suo status in "nociva" causata da una non chiara interpretazione su quali fossero i modi di intervenire a fronte di questo cambiamento, chiarisce quanto introdotto dalla nuova normativa. Ecco di seguito il testo:

Oggetto: Nota Circolare interministeriale: articolo 11, comma 12, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, - esclusione della nutria dall'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 2, comma 2, della legge 11 febbraio 1992, n. 157e s. m. e i..

Il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, recante "Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea, (pubblicato in G.U. 20/8/2014, n. 192, S.O. n. 72), all'articolo 11, comma 12, ha modificato l'articolo 2, comma 2, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" inserendo le nutrie nell'elenco delle specie nocive per le quali non si applicano le previsioni della richiamata legge n. 157 del 1992.

Pertanto le nutrie, dallo status di "fauna selvatica", e quindi protetta, sono transitate allo status di "specie nociva", alla stregua di animali infestanti e dannosi.


Tale modifica legislativa ha di fatto prodotto due effetti:

a) trasferire la competenza sulla gestione delle nutrie, attualmente in capo alle Regioni e alle Province, ai Comuni;

b) consentire nella gestione delle problematiche relative al sovrappopolamento delle nutrie, l'utilizzo di tutti gli strumenti sinora impiegati per le specie nocive (non solo per il contenimento, ma anche per l'eliminazione totale di questi animali analogamente a quanto si fa nelle derattizzazioni).

Premesso quanto sopra e tenuto conto che alcuni Enti locali hanno già intrapreso azioni finalizzate all'attuazione dei piani di controllo delle nutrie, si richiama l'attenzione nella predisposizione di linee guida per la gestione delle problematiche connesse al sovrappopolamento delle nutrie, sui seguenti punti:

- necessità di una valutazione demografica della popolazione delle nutrie sul proprio territorio di competenza;

- opportunità di piani di controllo, anche in forma consortile di Comuni, che richiamino le norme tecniche predisposte dall'ISPRA, ivi comprese le tecniche di cattura (trappolaggio, ecc.), tecniche di abbattimento e smaltimento delle carcasse nel rispetto della normativa vigente, eventualmente individuando sistemi alternativi alla distruzione;

- non applicabilità della legge 20 luglio 2004, n.189, recante "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate", in forza del fatto che il richiamato decreto-legge n. 91 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 116 del 2014 ha escluso le nutrie dal novero della fauna selvatica e quindi dalle specie oggetto di tutela, disciplinata invece dalla legge n. 157 del 1992.


Si segnala inoltre che non trova altresì applicazione il Regolamento (CE) n. 1099/2009 del Consiglio del 24 settembre 2009, relativo alla protezione degli animali durante l'abbattimento, sia in virtù del "considerando" n° 10 del Regolamento stesso, laddove sostiene che l'abbattimento di animali selvatici o randagi a fini di controllo della popolazione animale non dovrebbe rientrare nel campo di applicazione del Regolamento, sia in base alla risposta fornita a specifico quesito dalla Commissione Europea con nota SANCOG3 DS/ap D(2013) 18347 del 16 gennaio 2013.

Per quanto riguarda infine il destino delle carcasse delle nutrie in esito ai piani di controllo si ritiene che le stesse, qualora non si sospetti che siano affette da malattie trasmissibili o che contengano residui di sostanze di cui all'allegato I, categoria B, punto 3 della Direttiva 96/23/CE del Consiglio del 29 aprile 1996 concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti e che abroga le direttive 85/358/CEE e 86/469/CEE e le decisioni 89/187/CEE e 91/1664/CEE, possano rientrare nella categoria 2 di cui all'articolo 9, lettera g) del Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002, e pertanto destinate agli usi o alle modalità di smaltimento previsti all'articolo 13 del suddetto regolamento.


IL DIRETTORE GENERALE DELLO SVILUPPO RURALE

F.to Giuseppe Cacopardi


IL DIRETTORE GENERALE DELLA SANITA' ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI

F.to Silvio Borrello


La circolare è pubblicata sul sito del Mipaaf ed è possibile scaricarla dal seguente link:

:arrow: Mipaaf - Circolare interministeriale relativa all'esclusione della nutria dall'applicazione della legge 157/1992 relativa alla caccia
 
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