Nella mia breve ma intensa casistica, dai 7mm in su.
Il .308w non è particolarmente prestante, ma compensa con maneggevolezza e facilità di utilizzo.
30-06, 300wm, vari 7mm rem a seconda della radenza di cui si necessita.
Per tirare a termico o IR di notte, hai distanze brevi e il tempo di piazzare bene il colpo, va bene..virtualmente tutto (pure un 5.56 ove fosse permesso) perché a buio conviene avere una buona dimestichezza e sparare a orecchi e nuca (collo solo se necessario, lo evito, rischio di apofisi spinali perché la colonna fa una curvatura complessa e più accentuata nei grossi animali, facile non prendere in pieno il midollo e dover doppiare).
Tiro in piena spalla, con una palla strutturata in modo da non disintegrarsi, pure dà buone garanzie di fermarlo sul posto o negli immediati dintorni.
A me van benissimo anche il .338wm e 9.3x62, il secondo per tiri corti nello sporco soprattutto, ma scarsa reperibilità di munizioni per sperimentare.
Un animale grosso impanciato va via uguale, ma con la palla giusta la differenza coi calibri minori si nota / nonostante chi non li abbia provati si ostini a negare.
Dovessi indicare un jolly, direi un .30-06 ben appesantito, con una palla da 165/170gr a tipo partition o DK o anche le bistrattate powermax che vanno bene vicino e lontano, porcastri come solenghi, da 0 a 200m.
Se i tiri sono solo dai 150m a salire, calibri più tesi.
il .270w è universalmente considerato il limite inferiore come calibro, perché compensa la munizione leggera con precisione, maneggevolezza, V0 e radenze ottime.
IBAL.
ps: parlo di selezione, controllo e contenimento cinghiale.
credo che cum grano salis sia applicabile su altri selvatici di cui so poco, magari più orientarsi su calibri leggeri per il capriolo, benissimo gli stessi accorgimenti su daino e cervo, di camoscio non so onestamente nulla.