secondo me in braccata poco cambia fra .308 e .30-06, entro i 100m difficilmente cambia qualcosa balisticamente e magari il .308w con azione più corta e meno rilevamento, potrebbe essere poco più confortevole.
Di contro, userei palle da 180gr rigorosamente round nose non troppo morbide per evitare l'effetto "blow-up" - palla troppo veloce che esplode poco profonda, il cinghio magari allunga poco ma la carne diventa un puntaspilli.
Come accaduto a me al verro che poi mi ha caricato e in altri luoghi mi prendeste in giro: la SST a pochi m era scoppiata in pieno cuore e sfracellato una zampa anteriore, il resto lo sapete già com'è andata..io a terra insanguinato e il cinghiale da ribattere che si dimena dopo il balzo.
Se il tiro è più ponderato e in bolt action, fra le due sicuramente la .30-06 e possibilmente la .300wm (e simili).
Molta più energia, rigorosamente palle da 180gr e possibilmente con la punta più morbida possibile per affungarsi e frammentarsi anche a basse velocità residue.
Assolutamente sarà anche divertente il .223, ma non è roba da cinghiale, a meno di sparare in semiauto-fullauto da un elicottero per contenimento negli US.
Certo che una palletta veloce e che buca può seminare disastri fra tumbling e frammenti, ma non è la sua destinazione il cinghiale e fortunatamente la normativa è dalla mia.
Dovendo restare entro i 150m per limiti proprio paesaggistici e di visibilità, non esiterei ad andare sui calibri .338wm e 9,3x62 (.366).
Hanno dalla loro, anche se a velocità medio-basse, una tale energia cinetica/sezione frontale/cavità permanente che qualsiasi tiro, perfetto o meno, al torace, non può che dare exitus in poco, pochissimo spazio, altissimo potere di arresto e tracce ematiche evidentissime perchè la costruzione anche della palla più morbida permetterà sicuramente l'uscita del colpo: un cinghiale sparato di punta con la 9,3 aveva il foro di uscita alla coscia - a oltre 200m.
Il danno cagionato anche se la palla fuoriesce è tale che il sistema nervoso centrale, pur non impattato direttamente, interpreterà lo sfacelo interno come un buon segno di spegnimento.
Se invece tiri sempre e comunque alla centralina, ripeto, non ha senso neppure parlare di calibri o di munizioni ma semplicemente di: fino a che distanza si riesce a centrare diciamo la dimensione di un grosso pompelmo? (orecchio-mastoide-prime vertebre)
Ma purtroppo il colpo a volte va dove non deve, oppure non si ha il tempo.
Perciò viene insegnato di tirare se non al blatt, che è una leggenda, quantomeno in cassa (boiler-room). L'animale morirà sicuramente e in breve tempo, non c'è il rischio di smascellare e lasciare un animale ferito in giro.
Insomma, il solito: se si può, centralina.
Se non si può, torace: meglio avanti la spalla, ma con una buona palla e angolazione va bene tutto (tenuto sempre conto del "gristle pad" o robaccia cartilaginea della spalla che farà aprire la palla a volte prima del tempo, e dello spessore delle ossa, per cui a meno di avere una palla ben strutturata meglio evitare ossa lunghe e giubbotto antiproiettile)