Il famoso colpo magistrale nel "blatt".
Che in Jägersprache significhi foglia o scapola, identifica una regione dietro l'articolazione della spalla che quando attinta darebbe una rapida **** all'ungulato.
Nella mia visione pragmatica ed assolutamente non teutonica della faccenda, una **** rapida...può non essere sufficientemente rapida.
In pochi secondi, un selvatico può percorrere decine o centinaia di metri per poi causare problemi nel ritrovamento o nel recupero.
Probabilmente maggiore è il diametro della cavità temporanea e permanente, più è veloce l'ogiva e più sono le regioni anatomiche colpite magari dallo shock idrostatico o da schegge (polmoni, grossi vasi, midollo - il cuore è in altra sede e nel cinghiale è ben distante) , minori saranno i metri percorsi...ma comunque l'animale percorrerà metri prima del collasso.
Specialmente nel cinghiale (unico ungulato che caccio), data la vitalità e gli ambienti sporchi in cui si infratta, il pericolo di essere caricati se ferito, darei massima importanza alle centraline: ovvero tirare da spalla piena (colpo non auspicabile visto che danneggia la spoglia) in avanti, pertanto collo-midollo cervicale fino alla base del cranio e agli orecchi - il colpo "piercing" come lo chiamo io.
Questi colpi quando eseguiti bene, persino con palle monolitiche durissime o persino fmj, fermano sul posto il cinghiale senza che percorra un metro.
Meglio sicuramente una buona palla morbida ed espansiva dato che il proiettile non incontrerà grosse difese se si tira - la piastra cartilaginea, o gristle pad dice Boddington, è intorno alla spalla e fa da scudo nei combattimenti rituali, e offre una notevole resistenza, motivo per cui tirerei lontano dalla spalla a meno di essere vicini ed avere un proiettile sufficientemente coriaceo da perforare cartilagine e omero.
Il colpo al blatt, che come pregio ha di non essere complicatissimo (a patto di sapere dove si identifica, varia in ciascuna specie) e di dare esiti sempre mortali, lascia percorrere distanze variabili e pertanto lo uso come...tiro di scorta e non come tiro principe come nella tradizione venatoria mitteleuropea.
...fuoco alle polveri...
Che in Jägersprache significhi foglia o scapola, identifica una regione dietro l'articolazione della spalla che quando attinta darebbe una rapida **** all'ungulato.
Nella mia visione pragmatica ed assolutamente non teutonica della faccenda, una **** rapida...può non essere sufficientemente rapida.
In pochi secondi, un selvatico può percorrere decine o centinaia di metri per poi causare problemi nel ritrovamento o nel recupero.
Probabilmente maggiore è il diametro della cavità temporanea e permanente, più è veloce l'ogiva e più sono le regioni anatomiche colpite magari dallo shock idrostatico o da schegge (polmoni, grossi vasi, midollo - il cuore è in altra sede e nel cinghiale è ben distante) , minori saranno i metri percorsi...ma comunque l'animale percorrerà metri prima del collasso.
Specialmente nel cinghiale (unico ungulato che caccio), data la vitalità e gli ambienti sporchi in cui si infratta, il pericolo di essere caricati se ferito, darei massima importanza alle centraline: ovvero tirare da spalla piena (colpo non auspicabile visto che danneggia la spoglia) in avanti, pertanto collo-midollo cervicale fino alla base del cranio e agli orecchi - il colpo "piercing" come lo chiamo io.
Questi colpi quando eseguiti bene, persino con palle monolitiche durissime o persino fmj, fermano sul posto il cinghiale senza che percorra un metro.
Meglio sicuramente una buona palla morbida ed espansiva dato che il proiettile non incontrerà grosse difese se si tira - la piastra cartilaginea, o gristle pad dice Boddington, è intorno alla spalla e fa da scudo nei combattimenti rituali, e offre una notevole resistenza, motivo per cui tirerei lontano dalla spalla a meno di essere vicini ed avere un proiettile sufficientemente coriaceo da perforare cartilagine e omero.
Il colpo al blatt, che come pregio ha di non essere complicatissimo (a patto di sapere dove si identifica, varia in ciascuna specie) e di dare esiti sempre mortali, lascia percorrere distanze variabili e pertanto lo uso come...tiro di scorta e non come tiro principe come nella tradizione venatoria mitteleuropea.
...fuoco alle polveri...