A volte mi domando se sia giustificata la condanna da parte dei cacciatori delle associazioni venatorie, accusate di non fare nulla per difendere i diritti dei cacciatori italiani. Ma non saranno i cacciatori italiani stessi, ed il loro ipertrofico individualismo, la causa della mancanza d'azione in difesa della caccia? Quando ci sono stati raduni di cacciatori per protestare l'ennesima restrizione, l'ennesima chiusura di migliaia di migliaia di ettari alla caccia, dov'erano le migliaia e migliaia di cacciatori che sarebbero dovuti andarci? E quanti cacciatori italiani donano fondi oltre quelli della tessera, alle loro associazioni, fondi assolutamente indispensabili ad azione politica e propaganda pro-caccia? E quanti cacciatori scrivono lettere e emails ai politici, lettere ai direttori dei giornali e fanno volontariato di qualsiasi forma e tipo per portare acqua al mulino di Diana? Un esamino di coscienza, no? Vi aspettate che le AA.VV. facciano tutto per voi? Che vi imbocchino e vi cambino i pannolini? E voi che fate? Piangete soltanto sui fora o al Bar dei Cacciatori, fra una consumazione ed un' altra?