Praticamente siamo solo all'inizio e già......

E' gia' signora silvia amati, le priorita' son proprio quelle.....................provi a chiederlo ad un padre di famiglia che ha perso lavoro e deve mantenere una famiglia, le fa vedere lui poi dove puo' ficcarsele le nuove iniziative parlamentarii ...........ridicola siamo all'assurdo
 
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!
Dante Alighieri, Purgatorio, Canto VI, 76-78 (1304-1320).

..non ho altro da aggiungere..
 
Quello che mi meraviglia che queste leggi sono presentate da senatrici PD, certo nel disastro in cui si trova il nostro paese queste sono le cose fondamentali, quanto vorrei urlarle in faccia ma va afan......lo! In che mani siamo se queste sono le priorità! Poveri noi e povera Italia!
 
Non preoccupatevi che queste cose succedono sempre ogni volta che vengono eletti i presidenti delle camere.
Appena eletti vengono presentati centinaia di disegni legge e poi vanno a finire nel dimenticatoio perchè non basterebbero i 5 anni di legislatura per poterli visionare tutti.
 
E la Brambilla??????????????????


Eccola, d'altronde per una miliardaria la priorità è questa,lei grazie al porcellum( ultima volatA) è riuscita a rientrare.....non avendo problemi di soldini ne di posto di lavoro (ha la sua azienda di pesce surgelato e mangimi per cani e gatti con ingredienti di carne....)...


[h=1]Parlamento e proposte pro animali – Arriva la valanga Brambilla[/h][h=3]Diciassette Proposte di Legge in difesa degli animali. C'è pure quella che vuole vietare la caccia in Italia[/h]19 marzo 2013
Brambilla4.jpg
Dopo la “raffica” dei disegni di legge animalisti presentati al Senato dell’On.le Silvana Amati è ora la volta della vera e propria valanga di Proposte di Legge riportanti la firma dell’On.le Michela Brambilla e depositate ai lavori della Camera dei Deputati.
Un fiume in piena e la speranza che non rimangano, come a volte succede, al punto di partenza.
Si tratta di ben 17 testi, per ora riportanti quasi del tutto l’unica firma dell’On.le Brambilla. Solo in alcuni casi compare come coofirmataria, l’On.le Gabriella Giammanco. Un’altra firma certa, sui temi animalisti, in casa Pdl.
Le proposte dell’On.le Brambilla, spaziano in quasi tutti i campi dell’orizzonte animalista. Alcuni temi riportano una titolazione forse poco diplomatica, come il “Divieto della pratica della caccia nel territorio nazionale“. Altri più mirati sull’art. 842 del Codice Civile, ovvero quello che consente ai cacciatori di scavalcare finanche le recinzioni delle proprietà private e sparare nei terreni altrui. La proposta 318 (ovvero quella in generale sul divieto di caccia) e la 317, riportante “modifiche all’articolo 842 del codice civile e alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di abolizione del diritto di accesso al fondo altrui per l’esercizio della caccia” dovranno comunque vedersela con altri due testi, presentati sempre in casa PdL e di certo di filosofia opposta a quella dell’On.le Brambilla.
Si tratta del parlamentare amico, nella scorsa legislatura, “del tiro, della caccia e della pesca” On.le Edomondo Cirielli (da cui, sconfessata – dallo stesso parlamentare – legge Cirielli in ex Cirielli, in tema di Giustizia) e di altra proposta della Senatrice Laura Bianconi. Per capire di cosa stiamo parlando basti considerare la lettera inviata agli elettori emiliani, in difesa e promozione dell’attività venatoria e coofirmata dalla Biancori assieme al Senatore Carlo Giovardi, anch’esso rieletto.
Per il resto la valanga delle proposte di legge a firma Brambilla, riguardano la sperimentazione animale ed i metodi sostitutivi, il garante per i diritti degli animali, divieto pellicce, modifiche ai reati delitti di cui alla legge sul maltrattamento di animali ed all’art. 9 della Costituzione.
Vi sono poi le proposte ancor più tecniche in tema di detraibilità delle spese sostenute per gli animali da compagnia, revisioni degli elementi di spesa (sempre riguardo agli animali da compagnia) per il calcolo della capacità contributiva, delega al Governo per il recepimento della Direttiva Europea cosiddetta “vivisezione”, terapie assistite con animali e normativa del settore, servizio sanitario veterinario. Segue poi randagismo, abbattimenti e macellazione, ippoterapia, tutela degli equini e riconoscimento di questi ultimi come animali d’affezione.
Non compaiono ancora testi sul circo e sulla pesca(OVVIAMENTE........), mentre tutta da vedere è la proposta dell’On.le Binetti (UDC) in materia di uso di medicinali in deroga per il trattamento veterinario di animali non destinati alla produzione di alimenti.
A cosa servono tutte queste proposte di legge? Va comunque precisato che nel caso un tema sia comune ai lavori della Camera dei Deputati e del Senato, è in genere solo uno dei due rami dal Parlamento ad istruire l’iter parlamentare. L’altro aspetta l’arrivo del primo una volta esentato.
Purtroppo, nella scorsa legislatura, molte proposte animaliste non vennero promosse e rimasero decisamente ferme ai nastri di partenza. Ad ogni modo, nel caso della presentazione di un testo avverso, supponiamo di un circense come dei cacciatori, ed il parlamentare proponente ne segue veramente l’iter, la presenza di un testo animalista è comunque utile. Nei lavori di Commissione, ad esempio, avviene l’incorporamento e la mediazione delle diverse proposte.
Così è successo proprio nelle Commissioni della scorsa legislatura, dove però le proposte animaliste non sempre risultarono preponderanti. Anzi, vi fu quella circo senza animali che si perse del tutto all’interno di proposte di legge sullo spettacolo viaggiante, finanche successivamente presentate. Non è neppure da escludere che talune proposte, contemporaneamente ora presentate dalla Senatrice Amati e dell’On.le Brambilla, siano state concordate. Nel caso una affinità pro animali, bipartisan.
 
Questa senatrice non ha il problema di tantissime famiglie italiane di arrivare con lo stipendio alla fine del mese.
 
Il solito Balocco, noto ambientalista anticaccia piemontese, nel suo blog sul Fatto Quotidiano ancora una volta sente la necessità dire che non può darsi pace per ciò che è successo in Piemonte in merito al referendum sulla caccia. Lo fa con una cronistoria dettagliata, che parte da quel lontano 1987, anno della famosa raccolta firme per intervenire su alcuni punti della legge regionale sulla caccia, fino ad arrivare alle ultime vicende della giunta Cota, che hanno portato a scavalcare la tornata elettorale, abrogando la vecchia legge. In mezzo tutte le vicende giudiziarie, le sentenze e i ricorsi.

Balocco punta il dito contro la nuova riforma regionale, che sembra andare nell'opposta direzione, prevedendo invece maglie più larghe per arginare l'incessante incremento della fauna selvatica, soprattutto ungulata, e ridurre così i danni causati soprattutto nelle aree protette. La demagogica rincorsa ad un buonismo iperprotettivo, basato su firme raccolte quasi trent'anni fa, si scontra quindi con i problemi reali e con le dovute cautele, chiare nell'atteggiamento tenuto finora dalla Regione, che ha tenuto conto anche della tutela di un'attività praticata liberamente ovunque e garantita da leggi nazionali e internazionali.

Senza contare l'enorme sperpero di risorse (si è parlato di oltre 22 milioni di euro che la Regione avrebbe dovuto sborsare per organizzare il referendum), referendum che, a detta degli stessi proponenti, non avrebbe raggiunto il quorum. Ma ecco la soluzione dai grillini, dice lo stesso Balocco (immaginando già un referendum nazionale sulla cacca), che nel loro programma passano direttamente all'abolizione del quorum. Così a decidere potranno essere loro, se il resto degli italiani se ne disinteresseranno. L'unico obbiettivo di Balocco e dei grillini che hanno caldeggiato più di tutti in Piemonte la celebrazione del referendum, sembra quindi quello di annientare la caccia e i cacciatori, visto che una buona parte dei piemontesi, dice, non la vogliono.

Nel blog dell'animalista incallito troviamo un commento degno di nota. A scriverlo è Ezio C., eccolo: “Le domande significative da porsi, a mio modesto avviso, sarebbero:" C'è una sola legge, norma o normetta tra le centinaia di migliaia presenti in Italia, che obblighi qualcuno ad andare a caccia, con ciò che banalmente ne consegue??" ...Ed ancora: " La democrazia, di cui alcuni si riempiono la bocca, è fatta esclusivamente di numeri di percentuali di "pro" o "contro", o piuttosto di conoscenza (CONOSCENZA!!!!) , comprensione e tolleranza??" Non li ho vissuti in prima persona ma da cosa mi hanno raccontato, pare che in certi luoghi ed in determinati periodi storici, vi fossero assolute maggioranze di umani che bramavano "cose" che poi si rivelarono vere e proprie assurdità. Mi chiedo infine se arriverà mai il giorno in cui l'essere umano non avrà più bisogno di trovare la strega di "turno" da bruciare sul rogo. Un capro espiatorio da sacrificare per mimetizzare la sua, dell'essere umano, ipocrisia e confortare la sua, sempre dell'essere umano, inadeguatezza. Chissà... Vedo comunque, su questo sito, la foto del mai troppo compianto Indro Montanelli. Un grande uomo ed un appassionato cacciatore! E non mi resta che rimpiangere i bei tempi andati, di un'Italia più povera ma al contempo immensamente più ricca".


La caccia in Piemonte: vi chiedo un suggerimento - Fabio Balocco - Il Fatto Quotidiano

[h=2]Ancora sul referendum anticaccia[/h]
lunedì 18 marzo 2013
 
se le avessi tra lemani in una mattina ancora notte quando si parte per andare a lavorare e cercare di tener un tetto sulla famiglia e dare da mangiare ai figli gli farei capire io a certa gente come funziona il mondo non seduti in parlamento come reucci a raccontare cazzate e non parlando di cose veramente serie per quello cui sarebbero veramente pagate vergogna speriamo che dioesista e le faccia sparire in fretta certe cose ne avremmo veramente bisogno e non di certa gente che dovrebbero sparire dalla circolazione
 

Diego

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Parlamento – presentati i primi disegni di legge in difesa degli animali

Portano la firma della Senatrice Amati e spaziano dalla sperimentazione animale, pellicce, randagismo, Garante Diritti Animali e Tutela del cavallo.

di redazione | 17 marzo 2013
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GEAPRESS – Primi disegni di legge pro-animali, presentati al Parlamento. Ben sei testi, tutti depositati il 15 marzo, ovvero il giorno di apertura dei nuovi lavori parlamentari. A non avere perso tempo è la Senatrice Silvana Amati (PD) (nella foto della scorsa legislatura durante la protesta contro il legittimo impedimento), più volte segnalatasi per le sue iniziative in difesa degli animali.
I testi presentati sono tutti al momento coofirmati dalla Senatrice Manuela Granaiola (PD).
In ordine di presentazione riguardano il ” Codice per la tutela degli animali d’affezione, la prevenzione ed il controllo del randagismo“, il ” Divieto di sperimentazione sugli animali e sostegno ai metodi sostitutivi di ricerca” (iniziativa della Senatrice Granaiola), le “Modifiche al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 116, per la maggiore tutela degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici“, il ” Divieto di allevamento, cattura e uccisione di animali per la produzione di pellicce“, le “ Norme in materia di tutela del cavallo” oltre che “Istituzione del Garante dei diritti animali“.
Eletta nelle Marche, nel collegio di Senigallia (AN), la Senatrice Amati è altresì docente universitario di Istologia. Considera i disegni di legge a tutela degli animali, alla stessa maniera di altri presentati sempre il 15 marzo e riguardanti la tutela della persona umana e l’economia del territorio.
“Ricominciano le battaglie di civilità“. Così ha scritto la Senatrice Silvana Amati, presentando le nuove iniziative parlamentari.
 
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