roby62

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Sicuramente questa discussione interesserà solo una piccola fetta di utenti del forum , tuttavia credo che valga la pena di parlare dei vecchi propellenti e i loro produttori. Indubbiamente, grazie a loro siamo potuti arrivare agli ottimi prodotti odierni.
Verso la fine del 1800 la svolta scientifica della balistica ha occupato sicuramente uno dei primi posti nella storia.
Lasciando da parte le varie polveri nere spesso prodotte a livello locale e usate in particolare nei fucili ad avancarica, inizierei con alcuni grandi nomi che rimarranno indelebili nella storia pionieristica dell’epoca.
Le prime polveri infumi adatte ai fucili a retrocarica che hanno riscosso grandi successi sulle pedane del tiro al piccione in tutto il mondo, più di 130 anni fa sono state, per le straniere:
la SCHULTZE inizialmente prodotta in Germania poi in Inghilterra ,
La Inglese EMPIRE,
La Inglese DIAMOND
La inglese AMBERITE
La tedesca WALSRODE
Ecc…………
Invece i primi nomi di spicco Italiani sono stati :
L’ ACAPNIA di produzione Bolognese della Baschieri & Pellagri
La RANDITE nata a Lugo di Romagna; suo “padre” fu Pietro Randi.
La NIVEA prodotta inizialmente dalla ditta Leopoldo Berozzi di Spilamberto e dopo dalla Società Italiana Prodotti Esplodenti,
L'ARISTITE …… Più avanti parleremo anche di altre polveri un pochettino più giovani, la LANITE, l’AUSONIA , la IDEAL, la FULMIN ecc………..

L’ACAPNIA nata nel lontano 1886 ideata da Settimio Baschieri e Guido Pellagri fu da subito usata per confezionare cartucce da caccia ma in particolare per quelle da tiro al piccione. Nel 1894 si contese a milano il diploma di 1° grado, con la Schultze, la Smocheless , la Walsrode, la Randite, la Nivea e l’Aristite. Vinse la Schultze mentre l’Acapnia prese il 2° posto insieme alla Nivea e l’Aristite. Il terzo posto fu aggiudicato alla Randite, e proprio per questo il sig. Randi si offese con la giuria additandola di incompetenza e ingiustizia.
Nel 1897 il brevetto della Randite fu venduto alla Baschieri & Pellagri per tornare in mano al vecchio proprietario nel 1905.
E la storia continua …………………..
 

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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Ciao Roby, ti leggo sempre molto volentieri!!!!!!
Discussione molto interessante! E ricorda che prima o poi dobbiamo rivederci!!!!!
Un saluto e un abbraccio a te e famiglia!
Matteo


Grazie Matteo.
Certamente che ci rincontreremo, così facciamo 2 chiacchiere in santa pace, sperando che sia meno freddo della volta scorsa.
Un abbraccio.

Vorrei continuare il discorso inerente la polvere Randite postandovi qualche altro documento, leggendoli capirete quanto si offese il sig. Pietro Randi di quel 3° posto che la giuria gli dette.
Buona lettura.
Roby62
 

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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Che belle le latte della Randite! Nulla a che vedere con quelle delle polveri moderne. Notare in entrambe le foto la civetta sul fungo... che bei tempi!
 
Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Vi posto altre 2 foto:
La scatola in cartone della walsrode Granulare e quella della walsrode perfect che purtroppo riporta le scritte alla rovescia.
Saluti
Roby62
Ciao Roby,ho anchio qualcosa di importante da postare,oltre qualche scatoletta con relativa cartuccia,vorrei postare le vecchie publicità,e le copertine di Diana Anni 50 fatti dal mitico Roberto Lemmi che hanno fatto la storia della caccia italiana.Spero prima o dopo di riuscirci,ne verra fuori un bel trhead dai sapori antichi e......romantici,saluti Marco.
 
Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

E' proprio cosi PaoloDS, le latte della randite, come quelle dell'Acapnia, della Sublimite, dell'exelsior, della Uliversal.........hanno una litografia da sogno.
Ne approfitto per postare due foto, una della scatola con cartuccia della polvere Acapnia gentilmente offerta dall'amico Tordo55 e una stampa pubblicitaria della B.& P., da notare la polvere Lampo e l'Anigrina GRANULARE, nonchè la bellissima Sublimite.
saluti
Roby62
 

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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Vi posto altre 2 foto:
La scatola in cartone della walsrode Granulare e quella della walsrode perfect che purtroppo riporta le scritte alla rovescia.
Saluti
Roby62
 

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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

La cura messa nella realizzazione delle confezioni la dice lunga anche su quella messa nella produzione delle polveri stesse. Sarà per questo che chi ha avuto modo di provare alcune delle gloriose polveri del passato, le ricorda ancora con tanta nostalgia, nonostante l'attuale mercato proponga tantissimi nuovi propellenti. Peccato che da sempre delle polveri/cartucce fenomenali puntualmente prima o dopo ne è cessata la produzione. Non lo capirò mai!
 
Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Ottimo Roby, questo topic è già diventato davvero interessantissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!

Sono felice che l'argomento trattato sia di interesse per molti appassionati, vediamo di non farlo affondare negli abissi del nulla.
Fino ad ora abbiamo parlato di polveri da sparo degli albori della belle epoque, ed è il caso di soffermarsi un attimo sulle cartucce usate in quei tempi.
Dopo l'evento della percussione ad AGO e quella a SPILLO, la percussione centrale è stata la forma di accenzione più sicura ed efficiente, infatti, anche se le modifiche sono state numerose, ai giorni d'oggi tale sistema è ancora usato.
Oggi abbiamo inneschi a miscele inossidabili e a combustione detta, FREDDA, che riducono sia l'erosione che la corrosione delle canne e di alcune parti dell'arma. Un tempo invece si usavano miscele altamente corrosive e la combustione era molto calda. (Questa è una delle ragioni per cui le vecchie polveri, male si adattano agli inneschi odierni)
Gli inneschi a doppia forza nacquero nei primi anni dello scorso secolo, alcune ditte, tipo la Leon Beaux produssero le capsule 6,45-DF, ma i primi inneschi a percussione centrale furono i 3,35 e 4,45. I tubi del bossolo erano già in cartone, dalla percussione ad AGO a quella centrale, solo dopo molti anni apparvero nel mercato i bossoli interamente metallici, naturalmente parlo sempre di cartucce per armi ad anima liscia. Allora si guardava molto al fondello interno detto BUSCIONE, in base alla vivacità e alla densità o meno delle polveri usate, poteva essere: Piatto, parabolico, Parabolico scalare, conico .........I fondelli inizialmente erano in acciaio, poi ottone e in qualche raro caso, che non riguarda la produzione Italiana, erano in rame. Nel periodo in cui si consumarono le due guerre mondiali le ditte produttrici di materiali esplodenti usavano l'ottone per la fabbricazione di materiale bellico, così i fondelli delle cartucce da caccia furono fatti in alluminio (Specialmente nella 2° guerra mondiale).
I primi bossoli non avevano la litografia e non avevano colorazioni particolari, poi si passò alla verniciatura, successivamente si scriveva sul tubo il nome della ditta costruttrice, infine si iniziò a produrre, scusate se esagero, quei gioielli di bossoli litografati, dai 1000 disegni, che attiravano tanto l'attenzione del cacciatore di ieri.
I bossoli storici con disegno, più usati per confezionare cartucce di ogni sorta, sono stati i ROSSO CANE, tutti i cacciatori li hanno visti almeno una volta, dato il successo ottenuto, la Fiocchi li produsse anche in colorazioni diverse, es: Gialli per polveri dense, marroni per polveri Voluminose.
Mi fermo qua, ma riprenderò presto questa discussione.
Saluti
Roby62
 

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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Saluti a tutti! Grazie 1000 Roby per averci regalato queste notizie storiche, spero vivamente che siano l'inizio di una lunga serie da leggere, per i curiosi di tutto ciò che è legato alla "Ars Venandi" ,come me. Buona giornata.
 
Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Per Paolods da tordo55.
Saluti
Rony62

Ciao Paolo DS,ecco le foto che mi hai chiesto di postare,quelle
riguardanti Ettore Arrigoni Degli Oddi e relative foto sono tratti dal
libro"CACCE DI PALUDE E DI VALLE di Giuseppe Mazzotti"1° Edizione 1970
ormai introvabile,quelle di Alberto Lebreton sono tratte da un volume
di "DIANA ANNO1949" chi scrive il commiato è il famoso Prof.Luigi
Tolotti di Venezia,uno dei più Famosi cacciatori della Laguna Veneta
dal 1920 fino al 1970 qui ti posterò anche i suoi numeri,spero di
averti esaudito ciao Marco.P:S visto che siamo in argomento di cacce
di Valle ti posto una copertina di Diana del 1951che riporta un quadro
di Roberto Lemmi (Caccia in Palude) che in questa opera trova la sua
massima espressione nell'infinita poesia e stupenda bellezza di questo
tipo di caccia.
Tordo55
 

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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Grazie amico Roby 62 per aver postato le foto delle mie scatolette.Spero che questa passione oltre che a noi sia condivisa anche da qualche amico del forum.Voglio scrivere 2 righe sull'Acapnia polvere molto usata nei primi del 900.Leggo da una rivista DIANA Anno 1950,che fu la polvere più usata dal Cav. Alberto Lebreton,grande cacciatore di valle della laguna Veneta,2 al Conte Ettore Arrigoni Degli Oddi.Cacciatori che usavano sparare centinaia di fucilate per ogni trata(cosi venivana chiamata ogni singola giornata di caccia in valle)questo ci fa capire quanto ottima sia stata questa polvere,e sopratutto insensibile all'umidità visto i luoghi dove veniva impiegata,e su selvatici molto impegnativi come le Anatre,ciao Marco
 
Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Roby ti ringrazio tantissimo ma...... l'articolo di Diana non riesco a leggerlo [cry.gif]
Le foto tratte da Cacce di Palude e di Valle le conosco benissimo, come conosco quasi a memoria tutto quel testo che credo sia, oltre una vera e propria Bibbia per i cacciatori di acquatici, uno dei più bei libri di argomentazione venatoria in generale. Avendo tu gentilmente postato tali immagini, chi non ha mai letto questo fantastico libro ha comunque modo di apprezzare quelle bellissime fotografie.
Altro capolavoro letterario di cui sono innamorato è che consiglio, anche se a contenuto narrativo e non "tecnico" è "Il nido di falasco" di Luigi Ugolini. Quando l'ho letto la prima volta speravo non finisse mai!

- - - Aggiornato - - -

Grazie mille anche a Tordo55 che si è messo a disposizione per condividere il materiale storico a sua disposizione!
 
Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

La cura messa nella realizzazione delle confezioni la dice lunga anche su quella messa nella produzione delle polveri stesse. Sarà per questo che chi ha avuto modo di provare alcune delle gloriose polveri del passato, le ricorda ancora con tanta nostalgia, nonostante l'attuale mercato proponga tantissimi nuovi propellenti. Peccato che da sempre delle polveri/cartucce fenomenali puntualmente prima o dopo ne è cessata la produzione. Non lo capirò mai!

Anche io NON LO CAPIRO' MAI. In Italia quando facciamo qualcosa di buono viene subito tolto dal mercato, non solo le cose venatorie......... ma!!!!!!!
Grazie a Tordo55 vi posto il retro della lattina che conteneva le prime versioni dell'Acapnia, se notate bene, come avevo già accennato si può leggere la dose del raro Cal.14.
Saluti e Buone feste a tutti
Roby62
 

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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Tordo55, visto che siamo in tema di rievocazioni storiche, mi faresti cosa infinitamente gradita se volessi scannerizzare e pubblicare gli articoli cui ti riferisci. A tal proposito, dai carnieri riportati sulle lapidi murate nei casoni delle valli frequentate dai due leggendari cacciatori, Valle Dogà per Lebreton e Valle Zappa per Arrigoni degli Oddi, mi risulta che entrambi abbiano realizzato numeri fantascientifici, in primis Lebreton. Vale la pena ricordare che all'epoca non si usava il semiautomatico, ma la doppietta e si portavano in botte fino a ben tre fucili con i quali questi eccezionali cacciatori riuscivano su un branco a staccare anche sei uccelli!
 
Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Ciao ragazzi, vedo che l'argomento del genere old vi coinvolge, bene! Andiamo avanti..............
Stasera vi posto un trafiletto scritto da Renato Franceschini nei lontani anni 30 dello scorso secolo, ma è sempre attuale. Nelle poche righe sono sintetizzate tutte le raccomandazioni per gli amanti della ricarica.
Inoltre vi posto una piccola tabella di caricamento per la polvere Acapnia, dove vengono riportate le dosi per cariche maggiorate usate per il tiro al piccione.
Riguardo le cartucce ogivali domani do un'occhiata alla discussione, anche l'amico tordo55 me lo aveva detto.
Saluti
Roby62
 

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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Oggi sono contento per essere incappato in questo argomento, mi sembra di essere ritornato bambino quando appena comprato tex aspettavo già l'uscita della settimana successiva, ora aspetterò con la stessa trepidazione il seguito della storia delle polveri.
 
Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca

Nel periodo della Belle Époque, come del resto anche oggi, si pensava che i prodotti stranieri fossero superiori ai nazionali.
Per quanto riguarda la balistica, una delle ragioni che portarono all'apprezzamento delle novità d'oltralpe era quella che la scenza, in Italia, andava molto a rilento (come oggi) e siamo sempre arrivati secondi, quindi la Francia, l'inghilterra, la Germania........in quel periodo, avevano già ideato ottime polveri da sparo, le quali furono subito apprezzate dai cacciatori (quelli che se lo potevano permettere) e i frequentatori dei campi da tiro al piccione.
Una delle polveri estere, che in Italia ha riscosso grande successo è stata la tedesca Walsrode, inizialmente chiamata WALSRODER. prodotta dalla Wollf &C.
La walsrode si può trovare in tre varianti:
la W.Perfect a forma di dischetti "accartocciati" di colore nero.
La W. Granulare a forma di granuli di colore cenere. Questa è una polvere che nel tempo è stata modificata chimicamente più volte, infatti si può trovare nella confezione di colore nero o Blu. Il Brevetto fu acquistato intorno agli anni 40 dalla ditta Milanese Jos Dupont, la quale lo consegnò alla fabbrica belga P.R.B. per poter continuare la produzione del famoso propellente.
Nei tempi che furono i balistici dell'epoca si scontravano spesso come idee nell'arte del caricamento di cartucce. A proposito della walsrode lessi in un libro degli anni 30 cha alcuni autori affarmavano che il caricamento di tale polvere andava effettuato con borraggio soffice, altri con querllo duro. In Francia "naque" un tipo di borra molto adatto a quella polvere: la borra GABEL, successivamente anche l'Italia inventò una sorta di borra: L' ISOLATORE BRIGHENTI che, avendo la buona tenuta dei gas di combustione, permetteva alla polvere di "bruciare"completamente.
Infine c'era la Walsrode Lamellare, come dal nome a forma di lamelle Grigie, molto usata nel caricamento industriale negli anni 60-70, prodotta in Germania prima, in Belgio poi.
Non sto a postarvi molte immagini per ragioni di spazio, ma su richiesta, se il materiale in mio possesso lo consente, cercherò di accontentarvi.
Naturalmente è gradita la partecipazione degli appassionati, anche a livello di immagini.
E la storia continua.............
Saluti Roby62
 

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