Racconto..... il merlo bianco

Re: Racconto..... il merlo bianco

Ho letto il racconto, mentre chattavo con Achille. Impressionante, quest'uomo mi stupisce ogni giorno di più. Sono onorato di essere amico di un uomo con cosi nobili pensieri e dall'animo umano e altruista e sempre di più sono convinto che abbia sbagliato mestiere. Dal suo scrivere, si denota la semplicità ed allo stesso tempo la VERA normalita di noi semplici uomini cacciatori.....Grazie Lillo.
 
Re: Racconto..... il merlo bianco

Giovà LILLO si chiama LILLO!! Non Lello

Comunque c'è da dire che ogni volta che scrive è perchè qualcosa lo lascia estasiato ed inizia a scrivere... io un pensierò ce l'ho!
 
Re: Racconto..... il merlo bianco

Giovà LILLO si chiama LILLO!! Non Lello

Comunque c'è da dire che ogni volta che scrive è perchè qualcosa lo lascia estasiato ed inizia a scrivere... io un pensierò ce l'ho!



-------------------------------------------------------------------------
Hai ragione,...lo sò, ho sbagliato con la tastiera....ora correggo.[lol2.gif]
 
Re: Racconto..... il merlo bianco

Tipo così?....: A Lillo se te rode il culo dillo hahahahahah!!!
Complimenti Achille sei un poeta canta storie mancato....leggo sempre con commozione i tuoi racconti.
Un abbraccio Marco.
 
Messaggi
8,422
Punteggio reazioni
7,273
Punti
373
Quel pomeriggio,uno dei tanti che dedicavamo alla caccia con la fionda,dopo la scuola,quando lo vedemmo per la prima volta,stentammo a darci una spiegazione logica: un uccello…….candido come la neve,era sbucato dalla siepe di rovi “appoggiandosi” su un arbusto d’alloro,nascondendosi alla nostra vista!Lo sfrascare delle fiondate che indirizzammo nel punto in cui s’era posato,lo fece ripartire come una freccia verso la “pinetina”,dove lo rincorremmo veloci e da dove poi spicco’ il volo alla volta dell’altra pineta,quella grande del 7° lotto, la’ non c’avventurammo…..era territorio nemico!Per intenderci,la campagna che s’estendeva alle spalle del quartiere era immaginariamente divisa in zone d’appartenenza a seconda della vicinanza o meno ad un determinato lotto.Noi eravamo del 4° e la pineta grande ricadeva in quella del 7°, ovvero dai nostri rivali da sempre e non era il caso di sconfinare,quantomeno solamente in due…….ve lo posso garantire! Cosi’,nel tornare verso la nostra via,con Fabrizio,il mio Amico/compagno di caccia,gran “fiondarolo”quasi quanto me,s’ipotizzava sulla natura dell’avvistamento!Ora,la nostra conoscenza dell’avifauna locale era abbastanza concreta,anche se avevamo poco piu’ di nove anni,da buoni autodidatti ci documentavamo su quello che prendavamo a fiondate nello scorrazzare per i prati.Dunque Fabrizio ipotizzava che poteva trattarsi d’una qualche specie fuggita di gabbia…….era gia’ successo, recentemente avevamo fatto “secca” una cocorita che non ne voleva sapere di farsi catturare con le mani….e che poi venimmo a sapere ricercata con apprensione ed affetto da una famiglia residente nel nostro stesso palazzo!Io invece facevo notare che le dimensioni, l’aspetto ed anche il volo….apparivano simili a quelli del merlo e da come s’era dileguato non sembrava proprio potesse essere un animale da gabbia,concludendo che………………boh!Probabilmente non l’avremmo piu’ rivisto!
Mai dichiarazione fu’ tanto effimera: l’indomani il merlo Bianco s’involo’dalla medesima fratta di rovi,stavolta “chioccando” distintamente,rivelando inequivocabilmente il suo essere…….ovvero quello d’autentico “Turdus Merula”………solo candido come la neve,dal becco all’ultima penna della coda!Manco a dirlo evito’ con cura le fiondate che gl’indirizzammo e stavolta spari’ subito verso l’altra pineta…..quella preclusa!Dunque era un merlo per di piu’ “bianco”, il che lo collocava in cima alla lista delle possibili prede che il “nostro”,ancor oggi indimenticato, parco poteva offrire a noi giovani nembrotte con forcella ed elastici a quadrelli!C’e’ da dire che allora non era come adesso…. che i merli,insieme a piccioni e cornacchie, popolano numerosi e indisturbati i parchi urbani!Da noi erano ben piu’ rari e, soprattutto,oggetto dell’attenzione nostra e di quella,ben piu’ letale,delle carabine ad aria compressa di ragazzi pu’ grandi…..quindi prede ambite!Quella stagione vedeva Fabrizio in netto vantaggio su di me sulla selvaggina da piuma,dato che aveva incarnierato svariati passeri,alla “calata” serale sotto il platano grande,poi ben tre verdoni…e una “codetta”(Motacilla Alba) con un tiro accademico con biglia d’acciaio da lunga distanza che ancor oggi,dopo 40anni,mi rammenta!Io seguivo,ma parecchio distanziato,con un paio di passeri, un'unica “cannaiola”(Acrocephalus Scirpaceus), un topo che,seppur grosso,non faceva testo,cosi’ come le decine e decine di lucertole…….si conteggiava dal “ragano”(ramarro!) in su’……e poi quella era un'altra graduatoria: ovvero “rettili&anfibi”!Qui si parlava d’avifauna…..e quell’accidente di merlo Bianco poteva valere tutta la “stagione”!La caccia continuo’ con altri avvistamenti ma l’animale,sempre piu’ perseguitato, s’era fatto alquanto scaltro e presumibilmente preferiva l’altra pineta,certamente piu’ tranquilla,limitandosi alla nostra fratta di rovi solo per l’abbeverata,dal momento che vi scorreva una piccola vena d’acqua sorgiva anche d’estate. Naturalmente il “fantasma” bianco era motivo di discussione anche a scuola in quegli ultimi giorni di fine d’anno scolastico.
Fu’ cosi’ che una mattina,mentre eravamo in giardino,attirammo l’attenzione anche della nostra indimenticata Maestra,Maria R..Si stava,Io&Fabrizio, “gentilmente” chiedendo qualche informazione,a Giuseppe M.,l’unico del 7° lotto con cui avevamo un minimo di colloquio,stando,sfortunatamente per lui,nella nostra stessa classe, se anche “loro”,appartenenti all’opposta fazione,avessero visto il merlo Bianco nella loro dannata pineta.All’ostinato silenzio di Giuseppe M.,fecero eco le suadenti parole della nostra Maestra,che da insegnante veterana d’una scuola d’un difficile quartiere come il nostro,ben sapeva come prendere i suoi alunni…….parole che appunto ci dissuasero sul momento dal picchiare il povero Giuseppe M.,che seppur “ghibellino”,forse non sapeva veramente un accidente della strana bestia!L’amatissima Maria R.,maestra e mamma,ci spiego’ col suo saper farsi voler bene che l’uccello oggetto di tanta attenzione,sicuramente,era un esemplare “albino” ,ovvero un esemplare d’una specie piu’ o meno comune che per un capriccio della natura mostrava una livrea completamente bianca!A tal proposito c’indico’ una bambina piu’ piccola della 4° F,certa Laura B. ,che incontravamo distrattamente nell’ora comune in giardino. Era una bambina minuta,dai capelli chiarissimi,d’un biondo argenteo….quasi bianco e dalla pella chiara,come il latte.La maestra ci spiego’ che era albina ,appunto e che stava sempre sotto l’ombra degli alberi del cortile perche’ il sole non le faceva bene……certo non come noi che mostravamo un abbronzatura a “canotta” degna del piu’ coriaceo dei muratori!Da quando la Maestra Maria me l’aveva indicata,non potevo non far caso al fatto che stesse sempre da sola,sotto quegli alberi,fingendo d’accudire ad un immaginaria tavola offrendo portate inesistenti ad immaginari commensali.Allorche’ chiesi alla mia Maestra il perche’ di quel comportamento,Lei mi rispose con occhi tristi che,anche se piccoli,i bambini, sapevano essere parecchio crudeli : non aveva compagne di gioco…..veniva solo presa in giro per quel suo essere “diversa”!E allorche’ mi chiese d’andare a giocarci insieme,delusi anch’io le sue aspettative sulla mia bonta’ d’animo ,declinando, maldestramente l’invito, accampando scuse maschiliste : era piu’ piccola e soprattutto ,faceva giochi da femmine!
Dunque chiarita l’origine del candido piumaggio del “nostro” merlo e con ancora qualche dubbio sul perche’ fosse comparso improvvisamente proprio la’…….la caccia continuava!S’affilavano le armi,nonche’ le tecniche,per i volatili in genere,ma ancor di piu per lui,si preparavano,infatti munizioni “speciali”……non le solite “breccole” di ghiaia,ma munizioni “spezzate” in piombo,ben piu’ letali!Ora le fonti d’approvvigionamento del “prezioso” metallo erano solitamente due: o il cassone del motocarro del “Sor” Mario,noto stagnaro della via (idraulico per i residenti fuori Roma,ndr!) , dove,con un po’ di scaltra fortuna “trafugavamo” qualche pezzo di tubo o le batterie d’auto usate che,ancor oggi,il malcostume vuole abbandonate ai lati delle strade.Una volta procurato,ripulito lamella per lamella dall’acido calcificato nel secondo caso,il piombo veniva fuso e poi colato!Ed anche qua’ le scuole di pensiero erano due: quelli che lo colavano in un mestolo traforato ,facendolo “sgoggiolare” in un sottostante secchio d’acqua fredda,ottenendo tanti pallini temperati,piu’ o meno a forma di goccia belli e pronti, e quelli,come Me e Fabrizio,che colavamo in uno stampo lungo ed affusolato ,fatto col Das fregato a scuola,ma anche il comune fango impastato poteva andar bene,cosi’ da ottenere una barra,una specie di tondino,che poi,una volta freddo, veniva sminuzzato con le tronchesi in micidiali cubetti dai bordi accuminati! E fu’ proprio con una manciata di questi nella tasca che m’apprestai all’ennesima sortita al nostro “Moby Dick”in quel caldo pomeriggio!Decidemmo di partire subito dopo il pranzo,saltando a pie’ pari i compiti a casa , malgrado il caldo insolito e , soprattutto,nonostante gli strilli della Madre di Fabrizio che c’augurava un insolazione fulminante per entrambi,cosi’ l’avremmo finalmente piantata d’andar in giro con quelle dannate fionde.
E fu’ cosi’ che lo scorsi,stava sotto la coltre di spini,nell’ombra fitta,solitario……..non m’aveva visto,ne tantomeno sentito,impegnato com’era a lanciarsi gocce fresche sulle bianche piume,vicino a quel rigo d’acqua!Stranamente mi ritrovai a pensare alla piccola Laura B.: forse anche il Merlo Bianco s’intratteneva con immaginari compagni,in quell’ombra amica?!Anche lui era considerato un diverso e veniva canzonato dai suoi simili,mah?!Lo schiocco della pezzuola in cuoio,che mollai dopo la massima trazione,lo fece trasalire da quel suo angolo di pace…….ma era tardi ormai!I sette cubetti di piombo gia’ laceravano l’aria,ed erano letali ben oltre i pochi metri che ci separavano!Il rumore che segui’ era quello che volevo sentire : il tonfo sulle piume!Colpito comincio’ a ruzzolarsi,in un vano tentativo di volar via,ma il sangue usciva copioso dal collo e sopra la testa,la’ dove il piombo aveva colpito e macchiava quel suo candido piumaggio . “Lo preso!!!!” urlai e mi buttai sotto i rovi..…..lo raccolsi graffiandomi,mi guardava attonito, aprendo e chiudendo il becco in un movimento meccanico,innaturale,quasi a mordere quell’aria che non riusciva piu’ a respirare…..e mori’ nella mia mano intrisa del suo sangue. L’accorrere dell’urlante Fabrizio mi riporto’ a quello ch’era stato: sentivo il calore che lasciava quel corpo,l’avevo preso…..null’altro contava! Passammo il resto del pomeriggio sugli altari della cronaca di quel piccolo mondo ch’era il nostro cortile,grogiolandoci nel raccontare le fasi della cattura,condite con qualche particolare per cosi’ dire “folkroristico” e rifiutando gli allettanti baratti che ci vennero proposti in cambio dell’ambita preda : da una partita di biglie dai colori particolari,le famose “americane” ad un “quasi” imperdibile giro su bici “graziella” nuova fiammante d’un altro giovane abbiente, ma ben piu’ scarso, cacciatore!Lo portai poi,ovviamente,a casa per farlo vedere a mio Padre…..ma non ando’ proprio come m’ero immaginato!Forse perche’stanco da un intera giornata di lavoro e,magari, con qualche pensiero su come sbarcare il lunario con una moglie e tre figli piccoli, non si dimostro’ particolarmente entusiasta…..almeno non quanto me!Cmq mi fece presente che ben difficilmente si sarebbe potuto imbalsamare,cosi’ come Io desideravo, adducendo che era parecchio rovinato,con tutto quel sangue rappreso sulle piume,e che l’unico imbalsamatore di sua conoscenza stava in centro,quindi distante,e che al momento non ci si poteva recare causa lavoro e impegni vari!Alla fine,dopo che avevo tirato fuori le poche migliaia di lire che erano i miei risparmi,per far fronte alle spese dell’imbalsamazione,mi disse rammaricato e,forse, impietosito da quel mio gesto,di non preoccuparmi,che qualcosa si sarebbe tentato!Purtroppo il merlo Bianco,come nelle piu’ nere previsioni, rimase svariati giorni nel frigo ,fino a divenire semiputrescente,scansato anche da mia Nonna,che solitamente era colei che s’occupava della selvaggina,e che mi consiglio’,infine, di sbarazzarmi di quello strano uccello,in una sorta di paura dell’ignoto…..mah! Se lo mangio’,credo, uno dei gatti del cortile a cui,sconfortato, lo lanciai dalla finestra e che se lo porto’ via tra i denti,neanche lui tanto convinto!A Fabrizio,che continuava insistentemente a chiedermi quando il raro uccello avrebbe fatto bella mostra di se,imbalsamato,sulla mia scrivania,feci capire,abbastanza sgarbatamente,che era giunto il momento di lasciar perdere improbabili trofei! E cosi’ me ne stavo parecchio sconsolato,nel giardino della scuola, a ripensare a com’era andata tutta la storia,ormai quasi dimenticata l’euforia per quella rara cattura e soprattutto inconsolabile per l’ingloriosa fine che aveva fatto l’ambita preda…….. ritrovandomi a seguire le movenze della piccola Laura B. che stava li’ nell’ombra,sola con le sue immaginarie commensali.
Non so’ perche’ ma non ci pensai piu’di tanto : presi l’imbronciato Fabrizio per il colletto del grembiule e lo costrinsi a seguirmi.C’avvicinammo alla bambina e impacciatamente le chiesi : ciao…..come ti chiami?!Laura,rispose Lei,con una vocetta squillante…..e voi?!Achille e Fabrizio,rispondemmo!!Fatte cosi’ le presentazioni,obbligai con un ben assestato calcio nello stinco sinistro il sempre piu’ contrariato Fabrizio a sedersi all’immaginario tavolo imbandito!Posso offrirvi qualcosa?.....fece Lei!Certo….risposi e feci l’atto d’accettare di buon grado quell’inesistente bicchiere che mi porgeva,invitando l’ormai sconcertato Fabrizio a fare altrettanto……buona eh,incalzava Lei!Certo rispose il povero Fabrizio…..ma cos’e’?!Ma come cos’e’….e’ aranciata,no?!Rispose Lei con una risata che gl’illumino’ il viso!Fu’ l’inizio di quella frequentazione…..assai anomala, in verita’, per Noi,ma che sentivo inspiegabilmente di dover fare!Cosi’ quegli ultimi giorni di scuola ci ritrovammo a trascorrere l’ora di ricreazione “ospiti”della bambina albina ,derisi degli altri compagni maschi,benche’ rivolgessimo loro eloquenti occhiatacce su’ come sarebbe poi proseguita la discussione all’uscita dalla scuola e malvisti pure dalle perfide femmine,che difficilmente soprassedevano a qualsivoglia affronto! E insieme al buon Fabrizio,incrociando i celestissimi occhi della piccola Laura B.,mentre sorseggiavamo caffe’ da immaginarie tazzine fumanti,ogni santo giorno,in quello **** “gioco da femmine”, ci convincemmo che in fondo star li’, nell’immaginario salotto ombreggiato insieme alla piccola Laura B. era cosa buona!Ma fu’ solo incrociando lo sguardo sorridente d’una compiaciuta Maestra Maria,che ci vegliava da lontano,che capii ! Tutta la storia m’apparve improvvisamente chiara,dall’inizio alla fine:ecco perche’ il merlo Bianco s’era materializzato in quella sperduta siepe di rovi per farsi poi ammazzare da due piccoli “delinquenti”come Noi, ma si, in fondo era per quello,altro che trofei e carnieri ……..era lampante : s’era immolato affinche’ anche due zucconi come Noi ….ma in fondo con un cuore buono,capissero quel ch’era giusto!Forse nel fuggire dalle nostre fiondate era passato di la’ e l’aveva vista……… quella bambina dai capelli d’un biondo argenteo,quasi bianco e dalla pelle chiara come il latte,li’,sola, sotto quell’ombra che anche a lui piaceva tanto!Si…. adesso ne ero sicuro,stavamo solo facendo la volonta’ di quello spirito buono reincarnato in un candido “Turdus Merula”,aveva deciso ch’era venuto il momento in cui la piccola Laura non doveva essere piu’ triste ,in fondo chi altri come Lui sapeva quanto si poteva star male nello stare nell’ombra da soli perche’ diversi da tutti?!Un saluto.

Dedicato alla piccola Laura B. …….ovunque Lei sia!
Ed al Mio Amico Fabrizio……compagno di mille avventure!
 
Re: Racconto..... il merlo bianco

Achì pure poeta, ti leggo con piacere, mi fai emozionare sempre,
leggendo il tuo racconto con la mente sono ritornato indietro di oltre quarant'anni,ricordando quello che combinavo con la fionda

un abbraccio
 
Re: Racconto..... il merlo bianco

[2]Racconto splendido Lillo, come sempre! Ci hai fatto scorrere nella mente le immagini a bianco e nero di quegli anni spensierati per te, fatti di giochi oggi anacronistici per un adolescente, invece così veraci. E che attenzione per per i dettagli, per le sensazioni provate e descritte, per i luoghi ed i contesti, ma soprattutto per le persone speciali, come la maestra e l'amichetta!
Dai tuoi scritti si rivela la sensibilità d'animo inequivocabile, celata con modestia dalla raffinata ironia! In breve........hao, 6 miticooooo;)

PS: però sotto sotto, si traspare anche una raffinata tecnica di abbordaggio[thumbsup.gif]
Un ringraziamento ai datori di lavoro che ti mettono nelle condizioni di .......creare queste perle! Continua così - nicola
 
solo oggi ho letto il racconto,che dire,mi hai portato indietro di 40 anni,di quando anche io andavo con la fionda a quadrelli a tirare ai piccioni e ai passeri,e che poi gira e rigira l'animale piu' abbattuto erano le lucertole,complimenti ancora achille,sei un grande davvero,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
 
Re: Racconto..... il merlo bianco

achille vai affan c u l o........mi avevi fatto commuovere un po' di tempo fa' con un altro racconto che non sto' a rammentarti altrimenti ci ricaschi pure te e avevo deciso di non leggerti piu' ma ci sono ricascato.......tu figlio e' fortunato ad avere un padre come te[spocht_2.gif]
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto