Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a caccia

Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Avevo sei anni,nonostante le perplessità di mia madre,mio padre aveva ormai deciso che l'indomani con sveglia ore cinque,mi avrebbe portato a caccia.Non sto a dirvi la tensione,ma io quella notte non chiusi occhio.Il tempo sembrava fermo,ogni dieci minuti un'occhiata alla sveglia,poi il sospetto che mia madre ce la facesse a far desistere mio padre dall'intento.....allora la brillante idea di andare a dormire con loro.Finalmente la tanto sospirata ora arrivò,il primo a scendere dal letto proprio io,mio padre nonostante da qualche giorno avesse un pò di malessere,ostinatamente e consapevole,come era lui,che per me era una giornata speciale,non avrebbe rinunciato per niente al mondo.Non ricordo bene quello che abbiamo cacciato,ma sfortunatamente al ritorno a casa una terribile notizia,mio padre si doveva ricoverare urgentemente in ospedale,da lì a due mesi mio padre se ne andò.....nonostante sono passati ormai tantissimi anni per me quei ricordi rimangono indelebili nella mia mente,ed ogni mattina che vado a caccia rivivo quei momenti,consapevole che qualcuno su dal cielo mi osservi.
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

complimenti Riccardo, molto bello il tuo racconto, altre epoche!
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

29 ottobre 1989, il giorno prima del mio compleanno. Mio nonno dopo pranzo decide di anticipare il mio regalo e mi porta con se in campagna. Mi lascia seduto dietro la tenda della casa con le canne della doppietta (Bernardelli Italia cal.16) infilate nella tenda di bambù e si raccomanda di osservare attentamente l'alloro a 20 metri dalla porta di casa...il giorno prima aveva visto tordi e merli posarsi su quell'albero. Lui si allontana per disbrigare le sue faccende. Dopo tanti e tanti minuti di osservazione arriva il merlo, aspetto di vederlo nitido tra i rami...credo di averlo mirato per più di un minuto e finalmente PAMM. Mio nonno arrivò in fretta e mi chiese "che hai sparato", "il merlo" gli dissi con voce tremante. Andò a controllare sotto l'albero e tornò col merlo in mano. Ricordo ogni istante di quel pomeriggio ed il battito del cuore era talmente forte da essere addirittura rumoroso. Mi sentivo grande in pochi minuti. Da quel momento la caccia con mio papà si ripete identica da tanti anni. Mio nonno mi ha lasciato nel 2003 e qualche settimana fa mio papà ha avuto un problema di salute.......ma la passione, la voglia di bagnarsi di rugiada e di respirare l'aria del bosco lo farà rimettere in fretta. Forza papà ti aspetto al solito posto......solo io e te sappiamo dove!
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Mio padre mi ricordo benissimo, mi ha portato a caccia la prima volta all'età di anni 3 1/2, mi aveva messo nel sellino della sua vecchia bici e mi ricordo come se fosse ora, ho 57 anni, che ha preso una lepre che era più grande di me. Da quel momento è avvenuto il contagio, dai 10 anni in poi quando mio padre era al lavoro e potevo prendere di nascosto il fucile andavo a caccia nei dintorni di casa, poi disperato, quando ho raggiunto l'età di anni 16 ha firmato perchè potessi prendere il pda, quante albe e tramonti ho trascorso con lui da quel lontano giono, è venuto a caccia con me sino all'età di anni 83 fino a che nel 2006, una macchina me lo ha ucciso nei pressi di casa. Mi manca tantissimo, ma so che da lassù ogni mattino che mi alzo per andare a caccia lui è sempre accanto a me.
Un saluto a tutti quanti
Luciano

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Mio padre mi ricordo benissimo, mi ha portato a caccia la prima volta all'età di anni 3 1/2, mi aveva messo nel sellino della sua vecchia bici e mi ricordo come se fosse ora, ho 57 anni, che ha preso una lepre che era più grande di me. Da quel momento è avvenuto il contagio, dai 10 anni in poi quando mio padre era al lavoro e potevo prendere di nascosto il fucile andavo a caccia nei dintorni di casa, poi disperato, quando ho raggiunto l'età di anni 16 ha firmato perchè potessi prendere il pda, quante albe e tramonti ho trascorso con lui da quel lontano giono, è venuto a caccia con me sino all'età di anni 83 fino a che nel 2006, una macchina me lo ha ucciso nei pressi di casa. Mi manca tantissimo, ma so che da lassù ogni mattino che mi alzo per andare a caccia lui è sempre accanto a me.
Un saluto a tutti quanti
Luciano
 
Non ricordo di preciso l'eta ma ero molto piccolo,partivamo con mio padre la domenica pomeriggio dopo pranzo da casa di mio nonno con un 28 monocanna in spalla a fare la nocetta alle passere.... e quante ce n'erano....
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Avevo 5 o 6 anni la prima volta che mio padre mi portò con se a caccia.
Lui, amante della caccia con i cani (andava solo a quaglie e beccacce), per farmi appassionare cominciò a portarmi, di tanto in tanto, al rientro dei tordi il pomeriggio: tornato a casa da scuola non vedevo l'ora che lui tornasse dalla cacciata del mattino su in montagna per farmi raccontare come era andata, per vedere cosa aveva preso e soprattutto per vedere se di lì a poco saremmo ripartiti insieme. Ricordo i panini mangiati in macchina mentre si andava sul luogo di caccia, la posta fatta con i rami dei quercioli piantati nel terreno, i colori del bosco, il volo dei tordi, il profumo delle cartucce di cartone appena sparate ed il freddo che scendeva alla sera.
Un pomeriggio di questi, avrò avuto circa 7 anni, mentre aspettavamo i tordi, cominciò a piovigginare e mio padre mi disse di andarmi a riparare sotto gli alberi alle nostre spalle. Io obbedii ed entrai tra i quercioli: feci solo pochi metri quando, all'improvviso, un grosso uccello si alzò a colonna con un volo così fragoroso che quasi mi fece spavento. Benchè non l'avessi ancora mai vista dal vivo, la riconobbi immediatamente e gridai "La beccaccia", nella speranza che mio padre riuscisse a spararla. La accompagnai in quei brevi attimi con lo sguardo, aspettando con trepidazione lo sparo.
Sparo che non arrivò e la vidi rientrare nel bosco un centinaio di metri più in là.
Emozionatissimo, cominciai a chiedergli se l'avesse vista, se era proprio la beccaccia. Lui rispose di si, al che io continuai: "Perchè non hai sparato, ma secondo te ora la possiamo ritrovare?". E lui, sorridendo sotto i baffi, "Oggi no, la prossima volta...ci torneremo con il cane".
E così fu: dalla volta successiva, la domenica, cominciai a fargli compagnia anche durante le uscite a beccacce ed il contagio fu completo!

Grazie Papà!!!
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

il primo giorno di caccia resta sempre un ricordo indelebile per ogni bambino che da grande spesso ha realizzato il sogno di diventare anche lui un cacciatore. tu con questo post e ti ringrazio mi dai ancora una volta l'occasione per rivivere quell'emozione e riprendere il mio vecchio diario sul quale scrissi tanti anni fa il mio primo giorno a caccia di Coturnici con Coturnat (lettera maiuscola) io sono infatti coturnat (lettera minuscola) perchè non sono mai arrivato lontanamente ad essere un vero Cacciatore di Coturnici come lo fu mio nonno. sul mio diario scrissi così: Quella notte, i quattro rintocchi dell’orologio mi colsero di sorpresa, mentre lo spiavo nei preparativi attraverso le vecchie assi del pavimento. Il vecchio guardò su, lesto mi infilai sotto la coperta. Contai ogni suo passo sui dodici cigolanti gradini, fino a quando, sentii la vecchia porta stridere nell’aprirsi. Un passo, e fu accanto al mio letto. Ancora oggi ricordo il calore della sua mano sulla mia spalla ed il suono forte di quelle parole: “svegliati ragazzo”. Gli occhi, chiusi solo un istante prima che entrasse, cercarono invano di nascondere la realtà di una notte passata insonne e nella goffa finzione di un lento risveglio, ammirai affascinato quella misteriosa figura allontanarsi, avvolta nel suo nero mantello da brigante. Anche quella volta i passi del vecchio, si arrestarono un attimo prima di scendere il primo dei gradini in attesa della mia risposta: “scendo subito nonno”.
Al buio mi vestii il più veloce possibile. Mi sfugge oggi il ricordo di quando scesi le scale, nitida è rimasta nella memoria, la mia ombra che la fioca luce del camino per un attimo proiettò su tutta la bianca parete della cucina. Un istante dopo ero già fuori. Il nonno prese dalla mensola sul muro la vecchia doppietta a cani esterni e dopo aver messo nella tasca le quattro cartucce, caricate insieme la sera prima, si era incamminato sul sentiero. Io lo raggiunsi solo dopo aver slegato dalla catena Friz ultimo erede di una indefinita razza di bracco-pointer. Quella mulattiera pietrosa che dalla strada principale, arrivava fin davanti l’uscio di casa, proseguiva per altri duecento metri, inerpicandosi verso la montagna, protetta tra due file di muri a secco che terminavano con l’abbracciare una secolare quercia. Avevo dieci anni e fino a quel giorno, quel cerchio murato era stato il mio confine, un limite che in quella irripetibile notte d’autunno del 1979 fu violato per sempre e per la prima volta nella mia vita, arrivai insieme a lui lassù, nel regno della Cotorna.
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

la stessa cosa e successa a me per tutta la notte non ho dormito per il timore che non mi svegliasse... bei ricordi che non tornano piu
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

buongiorno a tutti, questa si che è una bella discussione! bravo Giak

ogni post che avete inserito racconta quanto la nostra Passione faccia sognare e come sia facile innamorarsene!

io purtroppo non ricordo la prima giornata di caccia, sono nato in una famiglia di cacciatori, mio padre appassionatissimo e capo caccia locale mi portava in macchina già da piccolissimo, ricordo alcuni racconti di quando parcheggiava la macchina vicino al capanno dei tordi e mi lasciava a dormire nel seggiolone del sedile posteriore, mia madre lavorava e lui si occupava così di me e degli altri fratelli :) unico!

poi i primi ricordi che ho sono le giornate trascorse a tortore e a tordi quando giocavo con l'erba, inebriato dai profumi che l'alba sa esaltare, estasiato dai colori del cielo; ero un cane da riporto impeccabile, poi in età più adulta le prime fucilate con il cal. 8, poi un giorno un grande amico di mio padre ed eccellente sparatore mi iniziò con il cal 12, era pesantissimo, avevo meno di dieci anni, mi disse esattamente queste parole: "tu ora inizi a sparare e se non butti giù un tordo da qui non ce ne andiamo!", ero felicissimo, furono solo padelle ma poi dopo non so quanti colpi e risate di chi assisteva ecco il primo tordo cadere, era ferito, lasciai il fucile al nostro compare e andai a recuperare il mio primo tordo, il più bello della mia vita!

un amore unico in grado di rinvigorirsi di stagione in stagione, ed ora più che allora la mia vita è incentrata sulla caccia!

per tutto questo devo esser grato a mio Padre, purtroppo scomparso troppo presto, unica nota triste...

orgoglioso d'essere Cacciatore!

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il primo giorno di caccia resta sempre un ricordo indelebile per ogni bambino che da grande spesso ha realizzato il sogno di diventare anche lui un cacciatore. tu con questo post e ti ringrazio mi dai ancora una volta l'occasione per rivivere quell'emozione e riprendere il mio vecchio diario sul quale scrissi tanti anni fa il mio primo giorno a caccia di Coturnici con Coturnat (lettera maiuscola) io sono infatti coturnat (lettera minuscola) perchè non sono mai arrivato lontanamente ad essere un vero Cacciatore di Coturnici come lo fu mio nonno. sul mio diario scrissi così: Quella notte, i quattro rintocchi dell’orologio mi colsero di sorpresa, mentre lo spiavo nei preparativi attraverso le vecchie assi del pavimento. Il vecchio guardò su, lesto mi infilai sotto la coperta. Contai ogni suo passo sui dodici cigolanti gradini, fino a quando, sentii la vecchia porta stridere nell’aprirsi. Un passo, e fu accanto al mio letto. Ancora oggi ricordo il calore della sua mano sulla mia spalla ed il suono forte di quelle parole: “svegliati ragazzo”. Gli occhi, chiusi solo un istante prima che entrasse, cercarono invano di nascondere la realtà di una notte passata insonne e nella goffa finzione di un lento risveglio, ammirai affascinato quella misteriosa figura allontanarsi, avvolta nel suo nero mantello da brigante. Anche quella volta i passi del vecchio, si arrestarono un attimo prima di scendere il primo dei gradini in attesa della mia risposta: “scendo subito nonno”.
Al buio mi vestii il più veloce possibile. Mi sfugge oggi il ricordo di quando scesi le scale, nitida è rimasta nella memoria, la mia ombra che la fioca luce del camino per un attimo proiettò su tutta la bianca parete della cucina. Un istante dopo ero già fuori. Il nonno prese dalla mensola sul muro la vecchia doppietta a cani esterni e dopo aver messo nella tasca le quattro cartucce, caricate insieme la sera prima, si era incamminato sul sentiero. Io lo raggiunsi solo dopo aver slegato dalla catena Friz ultimo erede di una indefinita razza di bracco-pointer. Quella mulattiera pietrosa che dalla strada principale, arrivava fin davanti l’uscio di casa, proseguiva per altri duecento metri, inerpicandosi verso la montagna, protetta tra due file di muri a secco che terminavano con l’abbracciare una secolare quercia. Avevo dieci anni e fino a quel giorno, quel cerchio murato era stato il mio confine, un limite che in quella irripetibile notte d’autunno del 1979 fu violato per sempre e per la prima volta nella mia vita, arrivai insieme a lui lassù, nel regno della Cotorna.

coturnat ti faccio i miei complimenti per questo racconto, scritto benissimo e con una carica di sentimenti ed emozioni unica, grazie!

p.s.: se a dieci anni scrivevi già così non oso immaginare ora!
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

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il primo giorno di caccia resta sempre un ricordo indelebile per ogni bambino che da grande spesso ha realizzato il sogno di diventare anche lui un cacciatore. tu con questo post e ti ringrazio mi dai ancora una volta l'occasione per rivivere quell'emozione e riprendere il mio vecchio diario sul quale scrissi tanti anni fa il mio primo giorno a caccia di Coturnici con Coturnat (lettera maiuscola) io sono infatti coturnat (lettera minuscola) perchè non sono mai arrivato lontanamente ad essere un vero Cacciatore di Coturnici come lo fu mio nonno. sul mio diario scrissi così: Quella notte, i quattro rintocchi dell’orologio mi colsero di sorpresa, mentre lo spiavo nei preparativi attraverso le vecchie assi del pavimento. Il vecchio guardò su, lesto mi infilai sotto la coperta. Contai ogni suo passo sui dodici cigolanti gradini, fino a quando, sentii la vecchia porta stridere nell’aprirsi. Un passo, e fu accanto al mio letto. Ancora oggi ricordo il calore della sua mano sulla mia spalla ed il suono forte di quelle parole: “svegliati ragazzo”. Gli occhi, chiusi solo un istante prima che entrasse, cercarono invano di nascondere la realtà di una notte passata insonne e nella goffa finzione di un lento risveglio, ammirai affascinato quella misteriosa figura allontanarsi, avvolta nel suo nero mantello da brigante. Anche quella volta i passi del vecchio, si arrestarono un attimo prima di scendere il primo dei gradini in attesa della mia risposta: “scendo subito nonno”.
Al buio mi vestii il più veloce possibile. Mi sfugge oggi il ricordo di quando scesi le scale, nitida è rimasta nella memoria, la mia ombra che la fioca luce del camino per un attimo proiettò su tutta la bianca parete della cucina. Un istante dopo ero già fuori. Il nonno prese dalla mensola sul muro la vecchia doppietta a cani esterni e dopo aver messo nella tasca le quattro cartucce, caricate insieme la sera prima, si era incamminato sul sentiero. Io lo raggiunsi solo dopo aver slegato dalla catena Friz ultimo erede di una indefinita razza di bracco-pointer. Quella mulattiera pietrosa che dalla strada principale, arrivava fin davanti l’uscio di casa, proseguiva per altri duecento metri, inerpicandosi verso la montagna, protetta tra due file di muri a secco che terminavano con l’abbracciare una secolare quercia. Avevo dieci anni e fino a quel giorno, quel cerchio murato era stato il mio confine, un limite che in quella irripetibile notte d’autunno del 1979 fu violato per sempre e per la prima volta nella mia vita, arrivai insieme a lui lassù, nel regno della Cotorna.
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

...che malinconia questa discussione!!!!...mi ha risvegliato momenti indimeticabili con mio papà.
Personalmente non ricordo un momento particolare ma un periodo fantastico pieno di appagamento e di passione che và dai miei 6 sino ai 31 anni....dopo la sua morte ho avuto difficoltà ad andare a caccia o comunque a fare cose che abitualmente facevo con lui.
Poi però la vita continua e la vera passione per la caccia ha ripreso il suo ruolo.
Se dovessi rivedere uno di quei momenti mi ricordo un giorno di settembre a caccia iniziata, nella calura della pianura alessandrina, sotto un grosso albero, io e lui, a contemplare il nulla ma felici di essere assieme a raccontarci serenamente quei momenti di vita quotidiana che nelle giornate normali non riuscivamo a fare.
Anche questa era ed è la caccia!
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

La mia prima volta fu un tantino complicata. Avevo 10 anni e mio padre per motivi di lavoro e costruzione casa in corso non rinnovava da anni il permesso ma io smaniavo. Un suo collega Alberto,per me il mio secondo padre dal bene che gli volevo, mi chiamò un pomeriggio al telefono di casa e mi disse: Preparati, domenica vieni con me a caccia. Contavo i giorni alla rovescia come si contano i secondi prima di mezzanotte. Non dormii tutta la notte finchè la mattina mio padre venne in cameretta a chiamarmi: ero già vestito. Uscii di casa e la macchina di Alberto era li ad aspettarmi. Partimmo ed andammo sul nostro Appennino insieme al suo bretton tutt'ora dopo 14 anni in vita. Che emozione vedere quei monti a me familiari sotto ai miei piedi. Li vedevo passando in macchina andando in una piccola casa di montagna sull'Appennino ma non sapevo come era camminarci sopra. Liberammo il cane in quelle immense praterie interrotte dagli spini che il nostro appennino ci offre. Mi diceva "stammi dietro luca, è la prima regola". Lo seguii passo passo tutta la mattina. Emozioni indescrivibili di quel giorno tutt'oggi affollano la mia mente. Legai sempre più con Alberto che, insieme a mio padre, mi insegnarono ad andare a caccia. Oggi Alberto non c'è più, un infarto l'ha portato via mentre eravamo soli a caccia in Spagna. Diceva sempre che se fosse dovuto morire presto avrebbe voluto così, a caccia, con me che ero il suo "figlio" cacciatore. E così è stato. Oggi, quando ho la fortuna di ricacciare tra quei monti, in quelle zone (solo per residenti), mi sembra di averlo al mio fianco. E' anche e soprattutto questa la caccia...... no? :)
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

apertura generale del 1979,con mio padre e mio zio (che non ci sono piu') la mia prima giornata di caccia con regolare porto d'arma,presi il mio primo fagiano,e la sera andai a fare il rientro ai passerotti,a quel tempo si poteva,ricordo che sparai talmente tanto che mi venne il livido a spalla e zigomo,avevo un breda a mollone,che botte che dava,al rientro presi anche una tortora,potete immaginare la mia felicita',e piu' di tutto mi fecero piacere i complimenti dello zio e di mio babbo,che giornata favolosa,e quanto mi mancano i miei MAESTRI DI CACCIA......................ciao padelloni
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Ho cominciato a seguire mio padre a caccia di tordi e fringuelli al rientro quando avevo circa 6 anni ma non mi divertivo , dovevo stare fermo e zitto poi andavo a raccogliere , mai sparato , il babbo era molto severo , poi cresciuto solo caccia alla passera e quando la sera uscivo a volte c'era lo zio paterno e insieme al babbo pianificavano e preparavano per l'indomani , io li schernivo per l'ora dei loro appuntamenti mattutini , quando uscivano io ero rientrato da poco , avevano perso ogni speranza che prendessi la loro passione e si che il babbo ci sarebbe andato a nozze lui che è stato cacciatore vero e gran tiratore , mi avessero regalato PDA e fucile avrei rifiutato , pero' quando mio padre caricava le cartucce , o i giorni prima dell'apertura avevo un languore interno , ero contento anche se la cosa non mi tangeva . Poi un giorno per far contento lo zio materno , non ricordo come e perchè mi feci convincere ad accompagnarlo allo spollo il sabato .
Si parte a buio con la sua Diane , io zitto , infreddolito e **** per aver accettato e lui il mio zio preferito che mi spiega , mi racconta , una radio ! Il paese dorme , le luci tutte spente , vedo il paesaggio come in tv mentre saliamo in collina sopra il Trasimeno . Ci fermiamo dopo aver percorso varie stradine di campagna , mai viste . Saliamo a piedi e al buio a fianco di un oliveto , lo zio mi indica anche dove mettere i piedi , siamo soli nel buio e lui ancora mi spiega a bassa voce .
Spari vicini mi colgono impreparato , c'è altra gente , tanta gente a giudicare dagli spari in varie zone , poi anche lo zio spara , " l'hai visto ?" io non vedo niente ! Ma quando comincia ad albeggiare gli occhi si sono abituati e comincio a vedere quelle saette che sfrecciano , comparire come dal nulla e lo zio spara e ricarica e spara e vari tordi cadono piu' giu' nella macchia , ora li vedo bene , mi ha dato uno zirlo a pompa e mi sembra ancora di sentilo mentre sottovoce mi incita " tizza
tizza " , poi dopo aver raccolto le prede con calma mi da il fucile , un auto 5 browing , ho gia fatto il militare , ho sparato e sono un buon tiratore nelle gare con carabina ad aria compressa ma la prima fucilata mi scombussola , e poi padelle a iosa
e lo zio che mi consiglia e incoraggia finche' finalmente un tordo incontra sfortunato la mia scarica tipo mitra . Finito ?
No è l'inizio ! Mi è piaciuto , non una cosa ma tutto , quanto tempo ho perso , quante emozioni , ripeto l'esperienza col babbo che mi affida il suo S55 cal 20 , che goduria , prendo il PDA . Da allora sono passate oltre 30 licenze e tanti tordi ma soprattutto tanti bei momenti , purtroppo il babbo non c'è piu' e lo zio a smesso da tempo ma la mia passione è fortissima al punto che nonostante un maledetto trauma acustico mi abbia costretto da 20 anni a cacciare solo con piccoli calibri , non tende a sopirsi . Un abbraccio a tutti . Gran bel post , complimenti e grazie .

Precisamente !
Il seme non germoglia subito, ma viene fuori quando meno te l'aspetti nel terreno fertile

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Ho cominciato a seguire mio padre a caccia di tordi e fringuelli al rientro quando avevo circa 6 anni ma non mi divertivo , dovevo stare fermo e zitto poi andavo a raccogliere , mai sparato , il babbo era molto severo , poi cresciuto solo caccia alla passera e quando la sera uscivo a volte c'era lo zio paterno e insieme al babbo pianificavano e preparavano per l'indomani , io li schernivo per l'ora dei loro appuntamenti mattutini , quando uscivano io ero rientrato da poco , avevano perso ogni speranza che prendessi la loro passione e si che il babbo ci sarebbe andato a nozze lui che è stato cacciatore vero e gran tiratore , mi avessero regalato PDA e fucile avrei rifiutato , pero' quando mio padre caricava le cartucce , o i giorni prima dell'apertura avevo un languore interno , ero contento anche se la cosa non mi tangeva . Poi un giorno per far contento lo zio materno , non ricordo come e perchè mi feci convincere ad accompagnarlo allo spollo il sabato .
Si parte a buio con la sua Diane , io zitto , infreddolito e **** per aver accettato e lui il mio zio preferito che mi spiega , mi racconta , una radio ! Il paese dorme , le luci tutte spente , vedo il paesaggio come in tv mentre saliamo in collina sopra il Trasimeno . Ci fermiamo dopo aver percorso varie stradine di campagna , mai viste . Saliamo a piedi e al buio a fianco di un oliveto , lo zio mi indica anche dove mettere i piedi , siamo soli nel buio e lui ancora mi spiega a bassa voce .
Spari vicini mi colgono impreparato , c'è altra gente , tanta gente a giudicare dagli spari in varie zone , poi anche lo zio spara , " l'hai visto ?" io non vedo niente ! Ma quando comincia ad albeggiare gli occhi si sono abituati e comincio a vedere quelle saette che sfrecciano , comparire come dal nulla e lo zio spara e ricarica e spara e vari tordi cadono piu' giu' nella macchia , ora li vedo bene , mi ha dato uno zirlo a pompa e mi sembra ancora di sentilo mentre sottovoce mi incita " tizza
tizza " , poi dopo aver raccolto le prede con calma mi da il fucile , un auto 5 browing , ho gia fatto il militare , ho sparato e sono un buon tiratore nelle gare con carabina ad aria compressa ma la prima fucilata mi scombussola , e poi padelle a iosa
e lo zio che mi consiglia e incoraggia finche' finalmente un tordo incontra sfortunato la mia scarica tipo mitra . Finito ?
No è l'inizio ! Mi è piaciuto , non una cosa ma tutto , quanto tempo ho perso , quante emozioni , ripeto l'esperienza col babbo che mi affida il suo S55 cal 20 , che goduria , prendo il PDA . Da allora sono passate oltre 30 licenze e tanti tordi ma soprattutto tanti bei momenti , purtroppo il babbo non c'è piu' e lo zio a smesso da tempo ma la mia passione è fortissima al punto che nonostante un maledetto trauma acustico mi abbia costretto da 20 anni a cacciare solo con piccoli calibri , non tende a sopirsi . Un abbraccio a tutti . Gran bel post , complimenti e grazie .

Precisamente !
Il seme non germoglia subito, ma viene fuori quando meno te l'aspetti nel terreno fertile
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Mentre leggevo i vostri post mi s'inumidivano gli occhi. Troppi ricordi di quand'ero giovane con la passione innata per la caccia. Anche mio padre era un cacciatore, ma la maggior parte delle volte non mi portava con se poichè con la solita manfrina mi ripeteva che dovevo studiare e dare ottimi risultati. Quanti pianti a letto quando sentivo che partiva senza avermi chiamato e pensare che non avevo chiuso occhio solo sperando nella sua clemenza!! L'unica mia felicità era quella del suo ritorno per badare ai cani e pulirgli il fucile. Poi un giorno conobbi il falegname di casa (un tempo i mobili si costruivano su misura ed in casa) e quest'ultimo mi dette la possibilità di accompagnarlo alla domenica alla caccia di allodole. E' stato il mio maestro indiscusso di caccia ed anche di vita. Quando ottenni la mia prima licenza a 16 anni, lui mi lasciò per una malattia e da allora ... spesso lo ricordo nelle mie preghiere.
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Ragazzi ,

grazie a tutti per le numerose testimonianze veramente coinvolgenti che avete voluto lasciare su questo mio post

Giak
 
Non ricordo la mia prima volta, non la ricordo perché forse non c’è stata una prima volta, posso dire di essere nato con la fortuna di assaporare giorno per giorno il piacere di inseguire un sogno , di farlo crescere di seguire una chimera – una strada gia percorsa da mio padre , di camminare affianco a lui , forse i miei giorni piu belli di caccia non avevo il fucile , e non penso superassi di molto il metro di altezza, tutto era magia e mistero, tutto era velato da una sorta di misticismo di silenzio dovuto, di aria rarefatta e sospesa , di freddo intenso da negare, di coraggio da dimostrare , di sensi allo spasimo, ricordo che guardavo sempre un po piu in là , un po oltre il cane , o il confine immaginario di dove mio padre poteva vedere, un po piu in la per avere il merito di averlo visto di averlo sentito, quante ne inventavo da bravo cacciatore , e la pazienza di mio padre a darmi ragione a dirmi “a si l’ho visto dopo ripassiamo” e io con un punto di vergogna a gongolarmi.
Ma forse i ricordi piu belli sono le notti ad aspettare mattina , il primo giorno l’apertura e immancabilmente per anni mi sfuggiva da sotto il naso!! mio padre che da buon padre e solo ora lo capisco sgattaiolava via silenzioso , quante lacrime !! quante maledizioni gli tiravo a lui a mia mamma e al mondo , settimane ad aspettare e poi lasciato a casa come un bambino a singhiozzare( non avevo piu di 6-7 anni) , una rabbia che ora è dolce ora è panna montata è quel qualcosa in piu che ora vale e vale piu di cento fucilate a segno, e poi ad aspettare il ritorno alla finestra e costringerlo a ripartire con o senza cane almeno per una mezzora sotto casa, quanti fagiani e starne coccolate e accarezzate , quanti ali aperte per rifarli volare nella mia mente , quanto mi mancano quei momenti e quanto spero di riviverli con mio figlio fagottino di un anno e mezzo
Ciao la caccia non è lo sparo è l’attesa …..


Un racconto pieno di buoni valori,
Complimenti!!!! Fai una carezza da parte mia a tuo figlio.
Saluti
Roby62
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Io mi ricordo avevo 14 anni quando andai per la prima volta a caccia con mio cognato e i suoi amici segugisti o segugiari e me la ricordo bene altro che bene in quanto i cani era dentro al mais che braccavano ma non usiva ne lepre ne cani allora mi dissero Pier vai dentro a vedere cosa succede e io ci andai ma non vedevo niente perchè era molto sporco, dopo un po usci la lepre, la sbagliarono e finalmente uscii anch'io tutto bagnato e con un prurito che non vi dico.
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Anche io, come molti di voi, la prima volta che "sono andato a caccia" ero così piccolo che non posso ricordarmelo, però me lo ha sempre raccontato mia madre. Un pomeriggio di fine Agosto dei mitici anni 60, i miei genitori mi portarono con la carrozzina, a fare una passeggiata per una strada di campagna, mio padre aveva preso con se il vecchio sovrapposto S55 Beretta. Si fermarono all'ombra di un grande leccio, ancora esistente, probabilmente per fare merenda. Mio padre vide che in quella zona rientravano le tortore nella lecceta e fece qualche tiro, io invece di avere paura dei colpi di fucile, con entusiasmo dicevo: Babbo, mi fai sentire il FONFO? Le tortore abbattute furono messe sui strozzini metallici che conservo gelosamente, attaccati alla maniglia della carrozzina ed io non gli staccavo gli occhi di dosso..........
Grande post Giak, complimenti per l'idea.
saluti
Roby62
 
Anche io non ricordo la prima volta,ero piccolo....Me la racconta mio Padre pero'.Allora eravamo sulle piane di Maccarese,ora parco del litorale laziale.Era novembre e tirava una tramontana tesa,di quelle che ti tagliano il viso.Eravamo in un fossetto per ripararci e io urlavo a mio Padre:nun ce vengo piu'!!!Nun ce vengo piu'!!!
Si come no,non c'e'giorno che non pensi alla caccia.Continuai ad andare e quando non mi portava m'incazzavo.Un giorno chiusi la macchina con le chiavi dentro perche'ero andato a prendere la merendina.Mio Padre non e'un tipo severo ma mi disse che purtroppo quella volte dovevo avere una punizione e mi fece decidere a me quale doveva essere,avevo 7/8 anni.
Sapete quale ho scelto?ero veremente mortificato per il guaio che avevo fatto,papa'ha dovuto rompere il mvetro della macchina....2 settimane senza andare a caccia con lui!!!Per me era la peggiore punizione credetemi!

W LA CACCIA!!!!
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Per me sono stati i due nonni, a procedere nel contagio.
ma quando ero piccolo ancora non ero sensibile a certe cose,e restavo a guardare "da fuori" la loro passione per la caccia. erano due persone COMPLETAMENTE diverse l'uno dall'altro. Il nonno patern era anche quello con cui trascorrevo più tempo, e praticava una caccia molto più "etica" e signorile di quello materno. Ma quando ero piccolo io aveva già abbandonato la caccia, e teneva i fucili in rastrelliera, e i cani non li portava più fuori. Era già stanco e deluso dell'aria che tirava in Italia, per la caccia.
Il nonno materno, un pò più giovane, era invece molto più dinamico, attivo, anche se con la tendenza ad uscire dalle regole. Un pò bracconiere, per dirla tutta. Ma col senno del poi giustifico la sua riluttanza alle regole per via del fatto che proveniva dalla povertà più profonda, e in tempi di fame era stato abituato a non andar troppo per il sottile.
Fu lui che mi portò per la mia prima volta a caccia, quando avevo 9 anni.
Mi ricordo che, quando ero in macchina coi nonni che mi parlavano di caccia, e io guardavo fuori dal finestrino la campagna qualcuno con lo schioppo in spalla, che loro mi avevano indicato, la mia impressione era "ma dove vanno, a caccia di cosa? Ma non vedono che sui campi non c'è niente di niente? E' tutto piatto, arato, monotono. Dove sono gli animali?".
E proprio per capire bene cosa facesse un cacciatore che accettai di andare a fare un giro col nonno, per una volta.
Mi portò a piedi tra i campi, prendendo il fucile a cani esterni che ho io tutt'ora, e una scatoletta di cartucce che si mise in tasca. Niente cane, che rimase a casa.
Era mezzogiorno o giù di lì. Luogo: campagna trevigiana.
Camminammo fino ad arrivare su di un prato di medica, in parte allagato.
Mi guardai attorno e vidi che non c'era niente, solo una distesa infinita di campi e ne domandai ragione al nonno.
Lui sorrise e mi chiese "Veramente non vedi niente?" Gli risposi di no. "Gli animali ci sono. Sei tu che non li vedi, ma loro sanno molto bene che noi siamo qui. "
Il nonno si fermò, si guardò attorno e mi fece raccomandazione di stare fermo, non parlare e stare solo a guardare.
Caricò il fucile, lo strinse tra le mani e cominciò a camminare molto lentamente nell'erba bagnata, con passi molto leggeri. Lo guardavo con un misto tra stupore e incredulità, per me in quei prati non c'era proprio niente.
Il nonno era sempre fermo, in presentat arm.
Stavo quasi per domandargli qualcosa quando una cosa bianca, ad una ventina di metri, si involò dall'erba, come sbucata dal nulla.
Il nonno con una velocità ancora maggiore imbracciò e sparò due botte in quella direzione.
BAM, BAM !
E quella piccola saetta bianca cadde a terra.
Presi uno spavento terribile, perchè proprio non me l'aspettavo.
Tornò sorridendo con un beccaccino in palmo di mano, ancora palpitante e con una piccola macchietta di sangue sul becco.
Ho sempre avuto un pò di timore per quel nonno, troppo attivo per essere un vecchio, troppo poco malleabile per fare il nonno. Ma dopo che mi insegnò che le cose esistono a prescindere dal fatto che noi le si conosca o meno, perchè non è detto che quel che non si vede necessariamente non esiste, dentro di me diventai un pò cacciatore anch'io.
E i beccaccini sono oggigiorno la mia caccia preferita.....
 
Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

Vado a caccia da quando avevo 4 anni.Ricordo che mio padre non voleva perchè ero troppo piccolo,ma io mi svegliavo prima di lui e lo aspettavo davanti alla porta.A 7 anni ho sparato il primo colpo.A 10 ho abbattuto il primo tordo.A 18 anni la mia prima licenza di caccia.Sempre insieme,io e mio padre.Purtroppo da quasi 2 anni non è più tra noi e da allora sono diventato un lupo solitario.Non esiste un compagno di avventura come lui!!
 
sera a tutti!! io sono cresciuto con mio padre che era beccacciaio e andava a caccia con un amico di famiglia...quando ero alle elementari forse in quinta ,non ricordo bene ,mi fu regalato da questo amico un flobert calibro 8 e mio padre mi portava sotto delle acacie e mi faceva sparare a fermo ai fringuelli , un giorno ricordo che a momenti gli porto via il piede perchè mi parti un colpo nell unico momento in cui mio padre non era attento a controllarmi ihihi...poi mio padre non rinnovò piu il pda e sino a 14 anni a parte continuare a sentire discorsi di caccia non ebbi piu esperienze sino all apertura del 2004 quando l amico di famiglia che andava a caccia con mio padre telefonò a casa e mi chiese se il giorno dopo volevo andare con la combricola all apertura organizzata in una riserva con i cuccioloni di setter...ricordo che non dormii un minuto quella notte e da quel giorno iniziia ad andare via con lui anche per becaccie...alla fine il figlio ha rimpiazzato il padre! :) e posso dire che il mio mentore è ora come se fosse un mio secondo padre...
 
R: Mi raccontate la prima

R: Mi raccontate la prima

Ridendo e scherzando sono quasi 20anni che vado a caccia. Le prime volte il mio babbo (facendo la settimana corta a lavoro)avevo 7/8anni quando il sabato dicevo alla maestra: babbo mi viene a prendere prima oggi perchè mi porta a caccia. E così puntuale come un orologio alle 12 era in classe per prendermi e portarmi con lui, a casa mamma gia aveva preparato i panini con la cotoletta e melanzane a funghetto (credo anche in italiano si chiamano così in pratica erano soffritte con il pomodorino fresco), io e babbo mangiavamo in fretta e poi sybito in quel di cancello ed arnone per la caccia alle allodole poi si tornava alla sera e se ne riparlava il sabato prossimo mentre x babbo si ripeteva la domenica mattina ad acquatici ed al suo ritorno quanti pianti, è si perchè a me mi portava a sparare gli uccelletti e invece quando andava con mio zio ed il padre di mio zio tornavano con le papere. E fu un bel sabato pomeriggio di un autunno del 95 (lo ricordo come se fosse ieri) che mi dice oggi andiamo sulla vasca con zio mario (un altro mio zio il mio padrino d battessimo che purtroppo mi ha lasciato nel 2003 nel giorno in cui mi sono presentato alla scuola allievi carabinieri, poverino lo zio buonanima, lui che andava pazzo x me non mi ha mai visto in divisa)quella volta però si faceva sul serio non più con la tuta e le scarpette lo zio mio compró gli stivali e mi portò il binocolo. Poi nel 97 o forse 98 la mia prima fucilata con il cal. 20 dell'altro zio e fortunatamente presi in pieno quel fantastico capa verd (germano reale) che si destreggiava nel chiaro. Poi da lì ogni sabato pomeriggio ed ogni domenica mattina l'appuntamento era fisso babbo zio alfonso ed io. Che bei ricordi
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Re: Mi raccontate la prima volta che qualcuno (padre,nonno,ecc..)vi ha portato a cacc

anche io che ho già 5o licenze ho avuto la prima esperienza con mio nonno che con un calibro 24 ricordo benissimo mi faceva tirare da piccolo ai pettirossi che allora erano cacciabili, un giorno presi una cesena e mi sembrò davvero enorme e bellissima, a sedici anni con il consenso di mio padre la prima licenza e tutte le mattine prima di andare a scuola andavo al passo di ottobre vicino casa e se possibile al rientro in un boschetto...tempi da favola
 
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