Certo vedere a primo impatto tanta selvaggina cadere in terra non sembra bello, anzi quasi eticamente ed umanamente Degradante, ma cari colleghi in questo caso non bisogna abbandonarsi alle prime impressioni, basta approfondire le problematiche relative a questo selvatico nel suo contesto Naturale, (in questo caso Argentina) per sapere che la "Dove" Argentina conta una popolazione di più di 50.000.000 di esemplari in continuo accrescimento, su tutta la superficie Nazionale , e che il ministero delle politiche agricole, predilige arginare gli innumerevoli danni procurati alle colture, nel modo più sostenibile e meno rischioso in termini di sicurezza ambientale. Ovvero al contrario degli anni 50, dove gli esemplari nocivi venivano combattuti con potenti veleni (i cui effetti non sempre si limitavano alla sola specie nociva), oggi affida ai tour-operetor e alle agenzie venatorie operanti sul territorio, il compito di "selecontrollori", i quali con l' operazione di "in-coming", offrono un duplice Vantaggio da non sottovalutare, da un lato infatti, creano un servizio finalizzato al cliente, che a sua volta esercita un prelievo comunque eco-compatibile nel contesto in cui avviene, e dall' altro creano un indotto interessante per tutte le piccole economie locali che beneficiano dell' ingresso di nuovi "turisti" sul territorio. Inoltre tutti i capi abbattuti, vengono recuperati e di cui, una parte viene ceduta ai piccoli mercati locali, mentre quella in avanzo di solito va affidata alle mense di orfanotrofi o istituti che ne hanno bisogno.
Inizialmente anchio guardavo con disgusto queste immagini, ma avendo avuto modo di parlare di persona con un cacciatore che ha avuto esperienza diretta, (mio zio), sono arrivato alla conclusione che la figura del cacciatore è veramente interpretata nel modo sbagliato nell' immaginario collettivo, e che sopratutto in Argentina Svolge un ruolo Fondamentale nell' equilibrio naturale che si instaura tra uomo e agricoltura.