Forse non mi sono spiegato bene; innanzi tutto l'ho detto e lo ripeto, un cane che a 11 mesi si comporta cosi sul selvatico, indubiamente ha davanti una carriera rosea e positiva.
Il mio discorso era che con alcuni selvatici, il cane, una volta che il cacciatore è in posizione, deve necessariamente forzare il volo. Pena ne è la perdita del selvatico. Certo questo non succede in tutti i casi o con tutti i selvatici.
Ulisse85 (scusa se ti chiamo col nik, ma non so il tuo nome), quello che dici è giustissimo e sono daccordo con te, sul fatto delle gare, anche secondo me un cane prima deve andare a caccia e poi a garegiare, (io con le gare ho finito da un pezzo). Una cosa è certa, sulla beccaccia questo cane ti farà godere.[thumbsup.gif]
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Condivido tutto quello che hai scritto, forse con una filosofia diversa. Premetto che è solo una mia opinione nell'interpretare il lavoro di interazione con il cane a caccia. Mi scuso se parto da "lontano", lo faccio per spiegarmi meglio e dare una visione più completa e possibilmente coerente con quello che è il mio pensiero. Il cane è un predatore, la caccia per lui non è altro che sopravvivenza. Lo scopo del cane è quello di predare e non quello di involare per dopo rincorrere, su questo punto credo che siamo tutti d'accordo. Il cane ha un condizionamento naturale formidabile è questo che influisce sul suo modo di comportarsi in base alle diverse circostanze, non ha bisogno dei nostri insegnamenti, almeno per quel che riguardano i suoi istinti naturali. Una persona coerente per meglio sfruttare le doti naturali del cane le dovrebbe incentivare e non reprimerle. Se si toglie al cane con l'addestramento lunico scopo che ha che è quello di predare lo si riduce a un semplice rilevatore di selvaggina. Mettersi in mezzo fra il cane e la selvaggina può andare bene con qualche tipo di selvaggina di allevamento, non certamente con selvaggina nata libera è sa come difendersi, la risoluzione del punto spesso è problematico anche per il cane esperto figuriamoci per chi decide di involare dando calci all'erba al passo dell'oca. Se l'interazione con il cane è perfetta bisogna dargli l'onore della prima mossa, il cane è intelligente se non ha le spalle coperte non sferra l'attacco, una volta fallito l'attacco si interviene con il fucile. Io la caccia con il cane la interpreto in questo modo, anche quando cacciavo con i cani da ferma. Ci sarebbe altro da dire, sulla filata, l'accostata e la guidata ma dopo diventa troppo lungo e si confondono le idee, però una cosa la posso dire che è quella che non tutti i cani sono capaci di risolvere in modo positivo una azione di caccia, alcuni per colpa di addestramenti non adeguati e altri perchè non sono disposti geneticamente, basta vedere quelli che fermano di sospetto. Un cordiale saluto.
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Si sono daccordo con quello che dici e credo che in linea di massima ci siamo...però! Sempre se l'interazione col cane è perfetta, ma se questo non succede, bisogna far capire al cane cosa si vuole da lui. E' inutile aspettare col cane fermo ed in posizione, per 10 minuti, affinchè il cane si decida a sferrare l'attacco, Mica sta predando per lui, sta predando per me. Se poi invece, col tempo, il cane intelligente, capisce...ben venga, ma se non ci arriva, bisogna guidarlo. Secondo me i suoi istinti naturali, sono quelli di; cercare; fermare, catturare e mangiare la selvagina. Ne converrai con me, che le ultime due azioni, non convengono al cacciatore. Quindi qualche istinto naturale del cane, bisogna reprimerlo.
Sempre secondo me.
Se con il cane hai un buon rapporto puoi fare tutto senza pericolo di rovinare le sue doti naturali. Se riesci a vedere il cane in ferma lo puoi mandare a risolvere a comando, altrimenti e meglio aspettare e lasciare che decida lui, il cane lo sa se stai a distanza utile. Se hai fatto caso alcuni cani anche se hanno una buona ferma con la coda dell'occhio guardano il padrone, altri girano anche leggermente la testa per controllare la sua posizione. Solo l'ultima è sconveniente per il cacciatore, se il cane mangia la preda vuol dire che non ha cacciato per il suo padrone, ma questo comportamento non centra con la predazione, quando l'animale viene mangiato non è più una preda è solo una risorsa alimentare. Il cane che mangia la preda ha dei problemi comportamentali conseguenti a una cattiva socializzazione. La penultima azione non conviene al cacciatore solo per una questione egoistica, il cane che abbocca fa il suo dovere di predatore a lui non interessa chi è a catturare, l'importante è che dopo la cattura si rispettano le precedenze. Reprimere l'atto più importante solo perchè evita qualche volta al cacciatore di fare il tiro non è corretto nei confronti del cane, per me questa importante funzione in un cane da caccia non va repressa. Reprimere perchè il regolamento di qualche gara penalizza l'abbocco non lo trovo giusto, specialmente se viene fatto su della selvaggina non idonea. Da poco l'abbocco è penalizzato anche nelle prove di lavoro per cani da cerca. Io non ho mai sgridato o punito la mia springer perchè in una gara Sant'Uberto mi ha abboccato, anzi l'ho sempre premiata con una carezza. Giovanni, quando il cane torna con un selvatico catturato non mi interessa il modo della cattura, sono contento e lo premio perchè il cane lo ha fatto per il bene della famiglia. Dopo aver scritto forse ho capito a quale istinto ti riferisci quando dici: "Quindi qualche istinto naturale del cane, bisogna reprimerlo." Ti posso assicurare che le repressioni il cane non le capisce, le subisce per evitare conseguenze. Per non reprimere alcuni istinti è meglio stabilire delle regole prima di portare il cane a caccia. Giovanni, è solo una mia opinione, che non vuole assolutamente contrastare la tua e quelle di altri che la pensano diversamente. Comunque sono in larga parte d'accordo con te per quello che riguarda il comportamento del cane a caccia, ci sono forse dei piccoli dettagli che non compaciano perfettamente, se non fosse così non ci sarebbe neanche gusto a discutere su di alcuni argomenti. Ciao