Cento bossoli raccolti? Bonus di 5 euro
PREMETTO CHE NON SI DOVEVA ARRIVARE A QUESTO PUNTO PER FAR Sì CHE I COLLEGHI MALEDUCATI RACCOLGANO I BOSSOLI DA TERRA!PERò BEN VENGA PER LA NATURA.....
Sarà capitato a molti durante un passeggiata in campagna di trovare per terra i bossoli abbandonati dai cacciatori nelle battute di caccia. Il boschi ogliastrini vista l'alta percentuale di seguaci di Diana ne sono infestati, a discapito dell'ambiente. Nonostante le leggi (regionale e nazionale che regolano l'attività venatoria) obblighino a raccogliere da terra i bossoli esplosi, molti cacciatori per incuria non seguono questa semplice regola.
UN BONUS ALLA DISCIPLINA La Provincia vuole risolvere seriamente il problema e ha avviato una campagna promozionale stanziando 10 mila euro per liberare il territorio ogliastrino di 200 mila bossoli abbandonati nel corso degli anni. Il progetto sperimentale - predisposto dall'assessorato provinciale all'Ambiente - prevede un bonus di 5 euro ogni cento bossoli raccolti dai cacciatori e consegnati alle armerie convenzionate con la Provincia. Gli armieri, ai fini del rimborso, devono poi presentare agli uffici del Servizio caccia della Provincia la certificazione del bonus e quella del corretto smaltimento dei bossoli nei centri autorizzati. La prassi è semplice e in Provincia confidano che i cacciatori la mettano in atto. «L'abbandono dei bossoli è un problema ambientale grave», spiega l'assessore all'Ambiente Roberto Cabiddu. «La cartuccia è destinata a rimanere nei boschi centinaia di anni poiché il suo involucro non è biodegradabile».
GLI APPASSIONATI APPROVANO L'iniziativa trova l'approvazione di Marco Loi, editore ogliastrino di Ars venandi, la rivista specializzata sulla caccia in Sardegna. «La Provincia sta facendo un'opera di sensibilizzazione importantissima», spiega Loi, «si dimostra inoltre attenta alle problematiche dell'ambiente e dei cacciatori». Precursore qualche anno fa di un'iniziativa analoga è stato l'ex sindaco di Tertenia Guido Pisu. Il primo cittadino allarmato dalla situazione sensibilizzò i cacciatori del paese a liberare le campagne dai bossoli. Come contropartita, per ogni tot di involucri raccolti, questi ottennero dei buoni spesa da utilizzare (manco a dirlo) nelle armerie.