Racconto, Ora mi sento di farlo.

Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

Arieccomi! Non so se voi credete alle coincidenze o ad "altro", io credo (per forza maggiore) ad "altro". Non me lo so spiegare, ma succedono delle cose che ti lasciano perplesso, incapace di capire, avvolte nel mistero, che forse mistero non è, magari si potrebbe dire "Sconosciuto"

Riprendo questo mio vecchio post, perchè è successo qualcosa che mi ha fatto accapponare la pelle e che veramente ho avuto la conferma di quanti dicono "non siamo soli"

Il 10 u.s. da me alle ore 3,15 circa c'è stata una forte scossa di terremoto, avvertita anche in Sicilia. Io non l'ho sentita ma mia moglie si e mi ha svegliato, dicendomi di alzarmi e uscire fuori per un eventuale replica di assestamento. (noi siciliani siamo "esperti" di terremoti, essendo nati nella "terra ballerina").
Lì per lì, stonato da quella violenta sveglia, non pensai ad altro che alzarmi e vedere il da farsi. Ci spostammo in cucina e aprii la porta, non uscimmo fuori, ma restammo con la porta aperta per favorire un eventuale fuga se ci sarebbe stata la necessità. Intanto partivano le telefonate per avvisare parenti ed amici. Dopo aver messo legna nella cucina, ci riscaldavamo e aspettando gli eventi si discuteva.

All'improvviso, mi sono ricordato del sogno che stavo facendo e che mi accingo a raccontarvi:

Era una mattina soleggiata ed io ero in veranda, sento abbaiare i cani e vedo una BMW entrare dal mio cancello; Chi sarà!? L'auto si avvicina alla casa, il guidatore spegne il motore e scende dall'auto......GIOVANNI!!!!!!!!
Un pò sorpreso dico; Giovanni, che ci fai qui!? (nel sogno non ricordavo che era morto), sei venuto da solo?
Si (rispose), sono di passaggio e ho pensato di passare per un saluto.
Hai fatto bene (rispondo), vieni in casa, dove sei diretto?
Vedo che ti sei sistemato bene, (rispose), ma già lo sapevo, me lo avevano detto. Non rispose alla mia domanda e continuò;
Per la verità, son passato per dirti di stare tranquillo che è tutto a posto, io sto bene, non ti preoccupare. Sai ne ho fatto di cose in questo tempo.
Sorrideva e mi guardava, mentre io mi sforzavo a capire cosa volesse dirmi.

Ad un tratto; Gianni, Gianni, svegliati il terremoto!!! Mia moglie che mi scuoteva.

Raccontai il sogno a mia moglie che un pò spaventata disse che forse mi voleva avvisare che non sarebbe successo niente per il terremoto. Bene, tutto finì lì.
Il giorno dopo, mia moglie si sentiva per telefono con sua cugina (moglie...ora vedova di Giovanni), per sapere se avevano sentito il terremoto anche lì in Sicilia a Barcellona. Nella chiacchierata la cugina gli diceva che era stata ieri al cimitero, alla tomba di Giovanni perchè ricorreva l'anniversario della sua morte (che a noi era completamente sfuggita).
Vi rendete conto? Coincidenza o "altro"!?!?
 
Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

Ecco questo e' Giovanni Todaro: forse apparentemente burbero nell'aspetto, se lo vedete per la prima volta , ma con un animo grande come i suoi boschi..........fortunato colui che potra' essere ricordato nei suoi racconti.

P.s. Gran bel racconto Giova'...........di quelli come piacciono a Noi!Ciao.
 
Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

complimenti e grazie per lo spaccato di vita che hai voluto condividere con noi ,è prorpio così, in alcune situazioni della vita si avverte prepotente la presenza di chi non c'è più, speriamo che ci accopagnino sempre nei nostri percorsi di caccia e di vita..............in bocca al cocker!!!!!!!!!!
 
Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

Giovanni sono commosso ,questo tuo racconto è veramente toccante e ti rende onore.Il tuo amico anche se non lo puoi vedere caccia ogni volta con te . Questo è ciò che contraddistingue l'uomo cacciatore dal semplice sparatore. Ciao Angelo.
 
Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

Io sono convinto che ci sia un aldila', e che ogni tanto i felici abitanti di quell'oltremondo comunichino con noi, in qualche modo. Alcuni vengono nei nostri sogni. altri in altri modi. Ma nel profondo del cuore e della mente lo sai che sono venuti a visitarti. Poco piu' di un anno fa un nostro carissimo amico mori' in un incidente di caccia. Cadde da una piattaforma ancorata ad un albero a diversi metri da terra, dalla quale cacciava i cervi. Era il fratello di un altro nostro amico che ha un ranch vicino a un nostro terreno e adiacente al terreno del quale insieme al nostro amico e i suoi due fratelli affittiamo i diritti esclusivi di caccia. Mike, si chiamava cosi', cacciava molto spesso con noi, e per due volte mi aiuto' a trasportare i cervi che avevo ucciso fino al mio veicolo. Era un uomo religiosissimo, diacono della sua chiesa, marito e padre esemplare. E gran cacciatore e pescatore. Quest'anno, mentre ero seduto in uno dei capanni che uso per la caccia al cervo, situato a una ventina di metri da un capanno sopraelevato dove lui cacciava spesso, ho avverito sulla mia spalla sinistra l'inconfondibile tocco di una mano che mi dava dei colpetti amichevoli, come faremmo noi trovandoci dietro un amico seduto occupato a fare qualcosa--un tocco gentile, che esprime affetto e cerca di non distrarre troppo. Lo facevo spesso a mia figlia quando era seduta alla sua scrivania mentre studiava. Seppi con certezza che era Mike. Provai quella simpatia, quel calore che suscitava sempre in me ogni volta che mi incontrava, chiamandomi per nome con un gran sorriso come se mi avesse rincontrato dopo una lunga assenza. Tre anni fa, neanche due settimane dopo un'operazione chirurgica seria, quando arrivai al ranch di suo fratello, dove ogni Settembre facciamo l'apertura alle tortore--un rituale completo di barbecue, scherzi, risate, al quale partecipano una dozzina di cacciatori--dopo il festino Mike mi prese per un braccio e mi condusse al centro del gruppo di cacciatori, presentandomi a quelli che non mi conoscevano. "Voglio che sappiate tutti che sono veramente orgoglioso di Giovanni. Era in sala operatoria dieci giorni fa, e oggi e' qui con noi a caccia. E non solo. L'autunno scorso, quando poteva appena camminare ed e' dovuto andare al suo capanno usando un "walker" (passeggino? l'aggeggio con due gambe e due ruote) ha persino ucciso un cervo." (si' pero' poi ho chiamato mia moglie per aiutarmi a metterlo sul camioncino) Poi ci chiese di calare la testa e recito' una breve preghiera chiedendo al Signore di concederci una giornata felice e senza incidenti. E cosi' fu.
Potrete dire che si e' trattato di suggestione, di una contrazione muscolare della spalla dovuta al freddo o alle lunghe ore di immobilita' nel capanno, di quello che vi pare... Ma io so chi era. Non raccontai a mia moglie cio' che era accaduto. Certe cose a volte rimangono dentro. Poi qualche settimana dopo portai mia moglie allo stesso capanno. Quando, a buio, ritorno' al mio fuoristrada (parcheggio il veicolo sempre molto lontano dai capanni, e ci vado col fuoristrada soltanto per recuperare un capo ucciso), mi racconto' di avere avuto una strana esperienza. Mi disse di aver sentito come una mano sulla sua spalla. "Credo che sia stato Mike," mi disse. "Ho sentito la sua presenza." Soltanto allora le raccontai di aver avuto la stessa esperienza. Mike ci manca tanto, e l'apertura alle tortore non e' piu' com'era prima, senza di lui. Ma mia moglie ed io sappiamo che e' li' con noi quando cacciamo. E siamo in ottima compagnia.
 
Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

Storie di vita vissuta...Giovà mi hai commosso,ma questo siamo noi,ci dipingono come sanguinari...ma che ne sanno "loro",BRAVO GIOVANNI ONORE A TE ED AL TUO/NOSTRO AMICO, da qualche parte ho letto questa frase, e si addice in questo contesto

NESSUNO MUORE FINCHE' VIVE NEI CUORI DI CHI RESTA
 
Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

purtroppo è la vita, l'unica cosa certa della vita è la morte, in questo caso molto prematura e cattiva, che dire con le lacrime agli occhi e lo dice a cui è morto il babbo a 15 anni, i nonni tutti in 3 anni il fratello a 47 anni, la mamma, il suocero a 50 dei cugini a 17, 31, 43,52 anni quindi capisco cosa dici il tutto in poco tempo, oltre a molti amici di caccia, quindi questo è quello che mi obbliga a continuare ad andare avanti a caccia finchè ne avrò la salute e il fiato per farlo vai, avrai con te anche loro. basta che mi emoziono e poi piango di rabbia. complimenti bel racconto.
 
Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

Bella Giovà, peccato per l'amico perso così giovane, continuerà a vivere nei tuoi pensieri.
 
Re: Racconto, Ora mi sento di farlo.

Il vivere di penetranti senzazioni, è la fede del cacciatore,
voler bene agli altri, è l' essenza più alta della nostra vita,
valeva la pena esserci, l'assenza rende più acuta presenza,
lui non ti ha lasciato un messaggio, ti ha lasciato l' anima.

Romano
 
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