Racconto di caccia e di vita.

Re: Racconto di caccia e di vita.

Lui era un grande cacciatore, stava nella natura come parte di essa. Viveva il bosco e i prati come un pesce vive il suo mare, pareva che avesse un ruolo da interpretare, nella natura.

.........................................................quanta poesia...............
 
Re: Racconto di caccia e di vita.

Chissà cosa ci trovava, poi, in questo condominio di anime sognatrici, in questo carosello di donne e uomini di plastica, il mio amico. Pare di stare nella piazza di un quartiere popolare e tutti a guardarsi da dietro le persiane fingendo di non essere in casa.

Credo che ci trovasse quello che troviamo noi:l'appartenenza ad un gruppo appunto "d'anime sognatrici"..........non necessariamente di plastica ma talvolta reali,con le quali condividere le emozioni di questa Passione,consapevoli d'esser ormai alieni in questo, si ,carosello che e' ormai la vita!Non lo conoscevo,ne virtualmente, ne concretamente.....ma rispetto la sua scelta,per condivisione e appartenenza al suo stesso mondo!Che riposi in pace.
 
Re: Racconto di caccia e di vita.

etrusco ha scritto:
Chiedo scusa per l'equivoco, davvero non volevo.
Il dott. Smith e il dott. Wesson è un post che ho pubblicato giorni fà sulla piattaforma di Libero, dove mi conoscono col nik di ocsurte, ovvero etrusco all'incontrario. Anche i riferimenti al carosello e alle donne e uomini di plastica, era per Libero, non mi permetto di giudicare il vostro blog che non conosco molto. Ho postato con leggerezza e ve ne chiedo scusa, mi sembrava di poter condividere con voi alcune emozioni che la caccia per fortuna mi procura. In quanto all'aver voluto scrivere il mio elogio funebre, si può dire che morissi dalla voglia di farlo.


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Certo che tu sei un tipo strano e???
 
Re: Racconto di caccia e di vita.

Ciao Giovanni, ricordi la scorsa stagione si parlava sempre di questa ca@@o di posta alla beccaccia?? Etrusco era favorevole, rettifico non era contrario,lui la faceva, perchè era affascinato da quei momenti di tensione,dall'alba nel bosco, di quei momenti che tutti noi amiamo, comunque dispiace sempre quando una persona compie un atto del genere, abbiamo perso un altro pezzo di storia venatoria, giusta o sbagliata che sia, spero che dove si trova adesso sia in pace con se stesso e con tutti.
RIPOSA IN PACE ETRUSCO
 

etrusco

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Il dott. Smith e il dott. Wesson
Credo che lui, se avesse potuto scriverlo, lo avrebbe intitolato cosi, questo post. Quel fanatico. Il fatto è che il mio amico S. C. esattamente un mese fà, all'incirca a quest'ora, si è recato nel suo bosco preferito, dove siamo andati a caccia insieme centinaia di volte e si è sparato un colpo di pistola in bocca. Hanno detto che fosse malato, che non abbia voluto darla vinta ad un degrado repentino del suo corpo e della sua salute, a me non ha mai detto niente. Eppure ero suo amico o, almeno, credevo di esserlo. Non si conoscono mai le persone, fino in fondo. Non che poi mi sia mai interessato più di tanto, conoscerlo. Era un tipo strano, non gli andava mai bene niente , di me. Non mi ha lasciato solo una volta, a parte in questa occasione in cui ha ritenuto opportuno spararsi, però era sempre li a porsi domande, a scavare nelle vicende della vita, mai una volta che prendesse le cose come venivano, come faccio io. Abituato a scansarmi, quando il mondo mi cade addosso. Lui era un grande cacciatore, stava nella natura come parte di essa. Viveva il bosco e i prati come un pesce vive il suo mare, pareva che avesse un ruolo da interpretare, nella natura. Alla pari degli uccelli e dei cinghiali. Era innamorato dell'alba, del gelo. Ore prima dell'alba ci incontravamo nelle stoppie dove preparava gli inganni per gli uccelli migratori che avrebbero curato alla sua tesa. Oppure lo trovavi sulla gronda del bosco ad attendere le beccacce che sarebbero arrivate fendendo rapide il buio e la tramontana. Credo che nella natura e nel bosco si sentisse non di casa, ma accolto. Al contrario di certi ambientalisti della domenica lui riteneva che la natura andasse vissuta fino in fondo, godere dei frutti del bosco e della terra con il massimo rispetto. Cacciare la selvaggina per lui non è mai stata una contraddizione ma un gesto d'amore. Vaglielo a spiegare agli ambientalisti. Loro non si curano di capire quali sono i veri nemici dell'ambiente. In un paio di generazioni persone come S. C. non ce ne saranno più e il territorio sarà tutto dei palazzinari e la natura roba da gite organizzate. Era un lavoratore, S. C. Aveva sempre qualche progetto in cantiere. Pare che a star fermo un giorno, si sentisse in colpa. Aveva sempre un lavoro nuovo da imparare e una sfida da accettare. Chissà se i suoi colleghi fossero contenti di lui, sempre a trascinarli, sempre pronto ad accettare un viaggio nuovo, disagi, complicazioni. Credo che gli abbiano voluto bene, almeno quelli che lo seguivano. Mi ha sorpreso molto che abbia voluto lasciare a me, al suo amico, quello cinico, la pass di questo account. Chissà cosa ci trovava, poi, in questo condominio di anime sognatrici, in questo carosello di donne e uomini di plastica, il mio amico. Pare di stare nella piazza di un quartiere popolare e tutti a guardarsi da dietro le persiane fingendo di non essere in casa. Lui ci metteva la faccia. Quella faccia da cane bastonato che vedete, è sempre venuto da schifo, in fotografia. Forse ha amato, a me non l'ha mai detto, doveva essere una cosa forte, come tutte le cose che lo riguardavano, specie quelle di cui non mi parlava, vinto dal suo sacrale pudore. Credo, comunque, che una donna gli avesse rubato il cuore. Va bene, si è fatta notte, amico mio. Il vento soffia delicato da nord est, vado a spargere le tue ceneri dove mi hai detto. Riposa in pace.
 
Re: Racconto di caccia e di vita.

Chiedo scusa per l'equivoco, davvero non volevo.
Il dott. Smith e il dott. Wesson è un post che ho pubblicato giorni fà sulla piattaforma di Libero, dove mi conoscono col nik di ocsurte, ovvero etrusco all'incontrario. Anche i riferimenti al carosello e alle donne e uomini di plastica, era per Libero, non mi permetto di giudicare il vostro blog che non conosco molto. Ho postato con leggerezza e ve ne chiedo scusa, mi sembrava di poter condividere con voi alcune emozioni che la caccia per fortuna mi procura. In quanto all'aver voluto scrivere il mio elogio funebre, si può dire che morissi dalla voglia di farlo.
 
Re: Racconto di caccia e di vita.

Chiedo scusa per l'equivoco, davvero non volevo.
Il dott. Smith e il dott. Wesson è un post che ho pubblicato giorni fà sulla piattaforma di Libero, dove mi conoscono col nik di ocsurte, ovvero etrusco all'incontrario. Anche i riferimenti al carosello e alle donne e uomini di plastica, era per Libero, non mi permetto di giudicare il vostro blog che non conosco molto. Ho postato con leggerezza e ve ne chiedo scusa, mi sembrava di poter condividere con voi alcune emozioni che la caccia per fortuna mi procura. In quanto all'aver voluto scrivere il mio elogio funebre, si può dire che morissi dalla voglia di farlo.
 
Re: Racconto di caccia e di vita.

ETRUSCO....da una parte sono contento che non hai commesso quell'imperdonabile sbaglio...dall'altra è una cosa proprio di cattivo gusto, potevi cominciare il racconto con " il mio elogio funebre", invece di farci pensare che avevi compiuto quell'insano gesto [sportschiri.gif]
 
Re: Racconto di caccia e di vita.

etrusco ha scritto:
Chiedo scusa per l'equivoco, davvero non volevo.
Il dott. Smith e il dott. Wesson è un post che ho pubblicato giorni fà sulla piattaforma di Libero, dove mi conoscono col nik di ocsurte, ovvero etrusco all'incontrario. Anche i riferimenti al carosello e alle donne e uomini di plastica, era per Libero, non mi permetto di giudicare il vostro blog che non conosco molto. Ho postato con leggerezza e ve ne chiedo scusa, mi sembrava di poter condividere con voi alcune emozioni che la caccia per fortuna mi procura. In quanto all'aver voluto scrivere il mio elogio funebre, si può dire che morissi dalla voglia di farlo.

Complimenti, come esercizio di scrittura non è male.
 
Re: Racconto di caccia e di vita.

mimetico ha scritto:
Ciao Giovanni, ricordi la scorsa stagione si parlava sempre di questa ca@@o di posta alla beccaccia?? Etrusco era favorevole, rettifico non era contrario,lui la faceva, perchè era affascinato da quei momenti di tensione,dall'alba nel bosco, di quei momenti che tutti noi amiamo, comunque dispiace sempre quando una persona compie un atto del genere, abbiamo perso un altro pezzo di storia venatoria, giusta o sbagliata che sia, spero che dove si trova adesso sia in pace con se stesso e con tutti.
RIPOSA IN PACE ETRUSCO



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AAAAAh, si ricordo. Porco mondo schifoso! Questo gesto "insano" (se così si può dire), è una volontà, che dura pochi minuti, se si riesce a passarli, non si compie e dopo si è molto felice di non averlo fatto. Basta pensare a cosa sia la vita, bene prezioso, donatacci da nostro Signore, della quale non ne siamo padroni. Secondo me, è l'unica cosa che non si può risolvere (la morte). Tutte le altre cose con l'aiuto di Dio e di chi ci ama sono risolvibili. Non so se Etrusco aveva una famiglia, padre, madre, sorelle, fratelli, moglie e soprattutto figli. E' stato un'egoista facendo questo gesto, (chissà per quanto tempo rimuginato). Come dice il suo amico, non parlava mai con nessuno dei suoi guai e questo è stato il male maggiore. Avesse avuto un'amico, un parente, con cui parlare, non sarebbe arrivato a ciò. Ma ormai... quando quel **** di satana, stende il suo mantello è difficile guardare oltre. Peccato... bastava così poco!!!
Che il Signore lo abbia in gloria.
 
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