CORONA L'ERETICO

Re: CORONA L'ERETICO

falco8 ha scritto:
franz85 ha scritto:
Rudi4x4 ha scritto:
[youtube:2hmwe98v]iBKAZGDe13w[/youtube:2hmwe98v]
L'avevo già visto questo video...

Che dire, dopo aver letto quanto postato qui sopra mi rallegro che Mauro Corona abbia detto di essere dalla parte di Noi Cacciatori.

Perchè nel filmato qui sopra si denotavano le parole di una persona che è stato cacciatore, ha ancora nell'indole l'amore per la caccia, ma più volte ha condannato la stessa, ritenendola oggi non più attuale; troppe ambiguità, troppi colpi al cerchio ed alla botte, quasi per compiacere anche la parte animalista.


Ma se il suo pensiero è quello postato in questo topic, allora plaudo a Lui.

caro daniele la penso esattamente come te è per questoche un po' di tempo fa dopo aver visto quel video ho scritto questa mail al signor corona
evidentemente qualcosa dal video alla sua dichiarazione è cambiato...
"Buonasera signor corona, mi chiamo Yuri Bocchini, sono un ragazzo di 23 anni suo ammiratore e cultore della vita rurale. Ho apprezzato sempre le sue sporadiche uscite in televisione perche con la sua calma lei riesce a trasmettere messaggi estremamente chiari. Premetto che per sfuggire alla vita moderna dedico gran parte del tempo in cui non sono impegnato negli studi (studio medicina) alla campagna, coltivo l'orto, allevo gli animali, vivo il bosco e vado a caccia. Proprio riguardo questa ultima mia passione volevo parlarle. Ho visto il video in cui parla della caccia. Vorrei esprimere i miei pareri a riguardo. Capisco perfettamente la figura del bracconiere come figura mitica, mio nonno mi racconta sempre degli archetti che metteva per la averle, mia nonna dei laccetti per passeri e pettirossi, il vischio le trappole ecc. Questa deve restare tuttavia una figura mitica e non deve essere smitizzata dagli attuali bracconieri che altro non sono che persone avide che arrotondano con questa pratica. La caccia al giorno d'oggi deve essere gestita in maniera scientifica ma senza perdere la sua rusticita. In un mondo dove la modernita causa squilibri ambientali e mentali non c'è attivita che lega piu l'essere umano alla madre terra svolgendo anche un'azione fondamentale nel mantenere l'equilibrio tra gli ecosistemi. Solo il cacciatore conosce bene certe abitudini degli animali che caccia appunto perche a lui sono fondamentali per riuscire ad ingannarli, tuttavia questa sua conoscenza puo essere messa al servizio dell'animale per mantenere il numero adeguato, per intervenire nel caso ci siano condizioni di difficolta. La caccia moderna senza sentimenti non piace neanche a me tuttavia esiste anche quella moderna e con i sentimenti. Purtroppo al giorno d'oggi ci attaccano da ogni dove, dal mondo politico, dalle associazioni animaliste e anche da quella ambientaliste che tuttavia dovrebbero cooperare con noi. Da quando e stata chiusa la pernice bianca (mi riferiscono amici nordici) non c'è piu interesse verso questa specie e quindi non si sa nulla sul suo status di salute. prima si effettuavano invece censimenti primaverili al canto e sulle coppie col cane, e il prelievo era cosi basso da non intaccare la specie (mi sembra 2 all'anno). in un mondo cosi ostile a questa attivita che da lavoro a migliaia di persone, artigiani specialzzati (in val trompia non glie li devo certo insegnare io), operai, ristoratori, allevatori, servirebbe un aiuto da tutte le persone che sanno trasmettere valori veri. Se per caso le capita di rifarsi sentire in televisione sull'argomento un pensiero ce lo faccia. cari saluti. "
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Re: CORONA L'ERETICO

Ora che siamo orfani di un'altro grande cacciatore Adelio Ponce de Leon, che c'ha lasciato da poco, riscopriamo qualcuno che parla bene della caccia e dei cacciatori, abbiamo bisogno di persone cosi', di gente che sfata certi luoghi comuni in mano a verdi e protezionisti ridicoli e senza palle, ritornando all'inizio suggerisco a tanti di voi di leggere le opere di Wilbur Smith quanto meno quelle che parlano dell'Africa e della caccia, per me e' un mito e i suoi libri li ho letti anche 3 volte tutti quanti, uno piu' bello dell'altro in assoluto.
 
Re: CORONA L'ERETICO

Ora che siamo orfani del nostro caro Mario Rigoni Stern, penso che in Italia Corona sia il più degno a sostituirne la sua figura come uomo e scrittore nella natura.
Anche io leggo tutto di Wilbur Smith che credo sia il più grande scrittore di romanzi di avventura, nonchè orgoglioso di appartenere alla categoria dei cacciatori senza mai celarsi, come fanno tanti.
 
Re: CORONA L'ERETICO

franz85 ha scritto:
Rudi4x4 ha scritto:
[youtube:r97qbibe]iBKAZGDe13w[/youtube:r97qbibe]
L'avevo già visto questo video...

Che dire, dopo aver letto quanto postato qui sopra mi rallegro che Mauro Corona abbia detto di essere dalla parte di Noi Cacciatori.

Perchè nel filmato qui sopra si denotavano le parole di una persona che è stato cacciatore, ha ancora nell'indole l'amore per la caccia, ma più volte ha condannato la stessa, ritenendola oggi non più attuale; troppe ambiguità, troppi colpi al cerchio ed alla botte, quasi per compiacere anche la parte animalista.


Ma se il suo pensiero è quello postato in questo topic, allora plaudo a Lui.

caro daniele la penso esattamente come te è per questoche un po' di tempo fa dopo aver visto quel video ho scritto questa mail al signor corona
evidentemente qualcosa dal video alla sua dichiarazione è cambiato...
"Buonasera signor corona, mi chiamo Yuri Bocchini, sono un ragazzo di 23 anni suo ammiratore e cultore della vita rurale. Ho apprezzato sempre le sue sporadiche uscite in televisione perche con la sua calma lei riesce a trasmettere messaggi estremamente chiari. Premetto che per sfuggire alla vita moderna dedico gran parte del tempo in cui non sono impegnato negli studi (studio medicina) alla campagna, coltivo l'orto, allevo gli animali, vivo il bosco e vado a caccia. Proprio riguardo questa ultima mia passione volevo parlarle. Ho visto il video in cui parla della caccia. Vorrei esprimere i miei pareri a riguardo. Capisco perfettamente la figura del bracconiere come figura mitica, mio nonno mi racconta sempre degli archetti che metteva per la averle, mia nonna dei laccetti per passeri e pettirossi, il vischio le trappole ecc. Questa deve restare tuttavia una figura mitica e non deve essere smitizzata dagli attuali bracconieri che altro non sono che persone avide che arrotondano con questa pratica. La caccia al giorno d'oggi deve essere gestita in maniera scientifica ma senza perdere la sua rusticita. In un mondo dove la modernita causa squilibri ambientali e mentali non c'è attivita che lega piu l'essere umano alla madre terra svolgendo anche un'azione fondamentale nel mantenere l'equilibrio tra gli ecosistemi. Solo il cacciatore conosce bene certe abitudini degli animali che caccia appunto perche a lui sono fondamentali per riuscire ad ingannarli, tuttavia questa sua conoscenza puo essere messa al servizio dell'animale per mantenere il numero adeguato, per intervenire nel caso ci siano condizioni di difficolta. La caccia moderna senza sentimenti non piace neanche a me tuttavia esiste anche quella moderna e con i sentimenti. Purtroppo al giorno d'oggi ci attaccano da ogni dove, dal mondo politico, dalle associazioni animaliste e anche da quella ambientaliste che tuttavia dovrebbero cooperare con noi. Da quando e stata chiusa la pernice bianca (mi riferiscono amici nordici) non c'è piu interesse verso questa specie e quindi non si sa nulla sul suo status di salute. prima si effettuavano invece censimenti primaverili al canto e sulle coppie col cane, e il prelievo era cosi basso da non intaccare la specie (mi sembra 2 all'anno). in un mondo cosi ostile a questa attivita che da lavoro a migliaia di persone, artigiani specialzzati (in val trompia non glie li devo certo insegnare io), operai, ristoratori, allevatori, servirebbe un aiuto da tutte le persone che sanno trasmettere valori veri. Se per caso le capita di rifarsi sentire in televisione sull'argomento un pensiero ce lo faccia. cari saluti. "
 
Re: CORONA L'ERETICO

Rudi4x4 ha scritto:
[youtube:15zjixm3]iBKAZGDe13w[/youtube:15zjixm3]
L'avevo già visto questo video...

Che dire, dopo aver letto quanto postato qui sopra mi rallegro che Mauro Corona abbia detto di essere dalla parte di Noi Cacciatori.

Perchè nel filmato qui sopra si denotavano le parole di una persona che è stato cacciatore, ha ancora nell'indole l'amore per la caccia, ma più volte ha condannato la stessa, ritenendola oggi non più attuale; troppe ambiguità, troppi colpi al cerchio ed alla botte, quasi per compiacere anche la parte animalista.


Ma se il suo pensiero è quello postato in questo topic, allora plaudo a Lui.
 
Re: CORONA L'ERETICO

ho letto tutte le sue opere, sono un suo fan da quando ancora nessuno ne parlave.Mi avvicinai a lui per le opere riguardanti l'alpinismo e poi scoprii anche le altre.
Ho avuto il piuacere di conoscerlo qualche anno fa a Longarone, sicuramente e' sopra le righe, ma lui e' cosi'.
 

Rudi4x4

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CORONA L'ERETICO

lunedì 9 maggio 2011
Mentre il più letto scrittore vivente, sempre in testa con i suoi romanzi alle classifiche mondiali, il rodesiano Wilbur Smith, confessa – oggi - candidamente che da piccolo sognava di fare il cacciatore professionista, gli scribacchini de noaltri e la cosiddetta intellighenzia italica fanno a gara a smarcarsi, distinguersi, quando l'argomento scivola sull'assunto che una sana cultura popolare, le tradizioni - che giustamente, sono tutti d'accordo, stanno alla base del nostro essere uomini – non possono prescindere da quella che a nostro avviso è ancora parte dell'essenza stessa dell'odierno vivere civile. La caccia. Quando qualcuno la evoca, ne stigmatizzano gli aspetti efferati, gli effetti sul patrimonio naturale (inaccettabili, secondo loro), l'inattualità.

Da questo coro di inutili cornacchie, prive ormai di una benchè minima autonomia di giudizio, impegnate come sono a seguire le mode, a non apparire sgradite al potenziale lettore, a competere quanto a intelligenza e originalità al più paludato tronista e alla più cliccata velina, si ergono fortunatamente alcune personalità – poche purtroppo - che noncuranti dell'andazzo mercimonioso, dicono ancora quello che pensano. E lo scrivono pure!

L'altro giorno, a Longarone, birra alla mano, è apparso in forma smagliante lo scrittore-scultore-alpinista montanaro Mauro Corona. Principe della dissacrazione, picconatore delle odierne più bigotte convenzioni, maestro di provocazioni, che solo a un osservatore distratto appaiono superficiali, mentre nel profondo denotano ricchezza d'ingegno, intimità con la riflessione filosofica, frequentazione accanita di sopraffini reperti letterari.

Era lì per partecipare a un dibattito letterarvenatorio, dove – senza niente togliere agli altri numerosi scrittori (di genere?) e appassionati, che sono intervenuti anche con argute considerazioni – ha indubbiamente segnato una differenza macroscopicamente percepibile nelle sue rapide incursioni chirurgicamente definitive, negli affondi dissacratori, nei contrappunti caustici, nelle punzecchiature a volte provocatoriamente autocritiche. Ha fatto emergere verità assolute, che sono quelle che in effetti fanno la differenza fra letteratura (e letterati) di genere e letteratura (e letterati) senza aggettivi. Non per questione di argomenti, ovviamente, ma per faccende di contenuti.

Ha denunciato certe follie della società contemporanea. “A Erto – ha detto - rasa al suolo nella catastrofe del Vaiont, hanno costruito le case senza canna fumaria. Hanno pensato che disponendo dell'elettricità, del gas, del petrolio, la legna non serva più”. E invece, con un paradosso millenaristico, nel suo ultimo libro ha preconizzato un mondo all'improvviso senza petrolio. Un mondo che spiazzerebbe tutte le certezze di quelle moltitudini di nostri concittadini, che si ritroverebbero nudi e imbelli, senza possibilità di salvezza. E allora, ecco la grande provocazione, che calza a pennello con le vicende assurde di questi giorni, che hanno messo in croce un povero cristo di sindaco di un comune della montagna ligure. “Bisogna che nelle scuole – ha detto Corona – torni il contadino a insegnare il suo mestiere, che il cacciatore disveli i suoi segreti, che l'artigiano dispensi di nuovo la sua arte. Solo così si salveranno i nostri figli, da una natura che è ormai considerata nemica.” Tornare alle origini, insomma. Che poi non è cosa tanto lontana nel tempo. Nelle sue montagne, lui fanciullo e giovanotto, addestrato alle fatiche della vita e delle vette, la natura “era amica”. Detto con toni apocalittici. “Oggi – ha ironizzato – a Belluno, se c'è la neve chiamano i pompieri! Nessuno è più in grado di conviverci.”

In un mondo che tornasse di colpo a un secolo fa, anche quelli della Lipu farebbero a gara a mangiare gli uccellini. Ossi e becco compreso. Perchè – questa è la verità – checchè se ne dica, “la gente non vuole morire. Quando si trova a malpartito, elimina le convenzioni. Se ha freddo brucia anche il tavolino e mangia in piedi. Fa fuori tutto quello che non serve. Si accorge che se hai fame, del superfluo puoi fare a meno. Viviamo in case enormi. Una casa a dimensione umana è quella dove puoi raggiungere quel che ti occorre, senza spostarti dalla sedia.”

E i cacciatori? E la caccia? Peccato che venga così bistrattata. E' vita! E' voluttà. Ha segnato la sua vita, in montagna, fra camosci e forcelli. “Difficile – dice senza ipocrisie – quando ero ragazzo senza esperienza, fermarsi di fronte a un camoscio, anche se avevi già fatto il tuo.” Lo imparò, in tre a caccia, lui suo padre e un compagno di battute, con un camoscio per uno già all'attivo, quando non resse alla tentazione di sparare al secondo. Il padre – inflessibile – l'obbligò a portarne due, costringendolo a fare la spola fra una croda e l'altra, sfinito dalla fatica e sempre più consapevole della sciocchezza che aveva commesso. “Ma di fronte a una decina di forcelli al canto, era difficile fermarsi, era difficile...”, confessa, nel tentativo di insegnare che oggi, se c'è qualcuno da proteggere, questo è l'uomo, che dissociato sempre più da un'esistenza in stretta sintonia con la natura, rischia di pagare per tutte le scelte scellerate che ha maturato in questa dissennata corsa a circondarsi di cose che perlopiù non servono.

Predicatore eretico, in un tempo e in un luogo in cui fortunatamente non mandano più né al patibolo né al rogo, questo montanaro che rifiuta la modernità, questo scalpellino che anima la pietra della sua ribellione folle, attinta a piene mani dai suoi Dostojevsky, Tolstoi, Cervantes, e che tutti noi vorremmo avere il coraggio di professare, birra alla mano, come un'invettiva lancia una promessa: nel suo prossimo libro racconterà la caccia, nella sua essenza, umana e esistenziale. Salvifica, naturalmente.

Anche per scongiurare la fine del mondo “storto”.
Ne leggeremo delle belle.
 
Re: CORONA L'ERETICO

bo forse è solo una coincidenza ma un po' di giorni fa ho scritto a corona una mail in cui lo incitavo a difendere la nostra passione. ho deciso di scrivergliela dopo aver visto il suo video in cui parlava della caccia in modo positivo ma un po' lontano dalla condizione attuale. L'ho pregato di fare qualcosa per noi, per non farci sparire. non mi è arrivata risposta e pensavo che la mail fosse andata perduta......invece forse è arrivata a destinazione...
 
Re: CORONA L'ERETICO

Bellissimo intervento...complimenti [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif]
Ho letto tanto di Corona, devo dire che mi ha affascinato ed emozionato nelle sue descrizioni di boschi e natura montana.
Nelle sue narrazioni di storie antiche, a volte tristi, ma tristi e cupe come probabilmente erano le giornate faticose di chi doveva vincere la forza della natura per sopravvivere.
Bellissimi i racconti di caccia che si intrufolavano fugaci in mezzo a storie dalla MORALE vera.
Aspetto con ansia questo suo nuovo lavoro.
Consiglio a tutti di leggere qualcosa dell'autore citato.
UN SEMPLICE GRANDE UOMO
 
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