Re: Disattivazione armi

ggramoli ha scritto:
Non capisco perchè fare la disattivazione di un'arma che non è più utilizzabile spendendo dei soldi e del tempo inutilmente. Non so nemmeno in cosa consiste.
Avevo un fucile vecchio calibro 20 non più utilizzabile ed ho provveduto a fare la rottamazione presso il commissariato di PS. Ho fatto solo la domanda in carta semplice e poi hanno fatto tutto loro, consegnandogli il fucile e le relarive cartucce. Così mi sono liberato di tutto e non devo più rispondere di quel fucile e delle relative cartucce.
Quindi se il fucile non è più utilizzabile il mio consiglio è di fare la rottamazione, senza spese.

capita a volte gli eredi tengono l'arma come ricordo o sopramobile.. l'anno scorso passavo dal mio 'armaiolo' che stava disattivando un pistola basculante bicanna a cani esterni ,gli dissi peccato.
figurati..ieri e' venuto un signiore per disattivare un So3 eell del padre defunto..l'ho scongiurato di non farlo ..l'ho pregato di vendermelo ,niente alla fine gli ho chiesto 700 euro per disattivarlo,cosi' lo scoraggiavo..a detto va bene.

pap
la disttivazione in genere prevede un processo 'irreversibile' si saldano i percussori,si forano le canne e si otturano con una colata di piombo.
 
Re: Disattivazione armi

Demilitarizzazione e disattivazione di armi (comma 1, lett. h)


Il d. lgs. n. 204 del 2010 ha provveduto anche a sanare una evidente e risalente lacuna della normativa vigente, finora discutibilmente colmata attraverso alcune circolari del Ministero dell’interno (da ultima quella del 20 settembre2002 n. 557/B/50106.D.2002), ma che le modifiche apportate dalla direttiva del 2008 avevano reso non più eludibile.


In tal senso la novella, introducendo nella l. n. 110 del 1975 l’inedito art. 13 bis, ha posto la disciplina per la demilitarizzazione e la disattivazione delle armi.

La demilitarizzazione - che in precedenza poteva solo in maniera forzata essere ricondotta alla peraltro generica disciplina della trasformazione di armi dettata dall’art. 1 l. 23 febbraio 1960, n. 186 - è, per la norma di nuovo conio, la procedura tecnica attraverso cui un’arma da guerra o tipo guerra viene trasformata in arma comune da sparo.

In proposito la disposizione, che rinvia ad un futuro regolamento per la definizione delle modalità per l’esecuzione della procedura (e che è prevedibile replicherà i contenuti della circolare sopra menzionata) chiarisce che oggetto della procedura sono le armi di proprietà delle Forze armate e delle Forze di polizia dichiarate fuori uso in quanto non più in dotazione, le quali dunque possono essere immesse sul mercato civile a condizione, per l’appunto, che siano state demilitarizzate. La norma precisa infine che le armi demilitarizzate possono essere cedute solo a soggetti muniti delle necessarie autorizzazioni all’acquisto e può essere effettuata esclusivamente da soggetti muniti di licenza per la fabbricazione di armi da guerra o da stabilimenti militari ovvero dagli enti pubblici che l’art. 10, comma quinto della legge n. 110 facoltizza alla raccolta di armi da guerra, purchè gli stessi risultino muniti delle necessarie attrezzature tecniche.

A seguito della demilitarizzazione, dunque, la singola arma da guerra non può più essere considerata tale, avendo perso i tratti distintivi della categoria e diventa a tutti gli effetti un’arma comune da sparo, ancorchè essa appartenga ad una classe di armi non (o non ancora) catalogata come tale nel CNA. Ed in tal senso l’intervento del legislatore risulta particolarmente importante, poichè verso la demilitarizzazione la giurisprudenza si è rivelata tradizionalmente scettica quando è stata chiamata a qualificare penalmente le condotte ad oggetto singole armi (o loro parti) formalmente appartenenti ad un tipo di arma da guerra, riconoscendo invece rilevanza soltanto alla derubricazione del tipo d’arma conseguente alla sua catalogazione nel CNA.

Per disattivazione di un’arma – la cui nozione non è fornita dalla novella, ma che è ricavabile dalle disposizioni della direttiva comunitaria e della già citata circolare - si intende invece l’operazione tecnica mediante la quale un’arma portatile – sia essa da guerra o comune - viene in modo permanente ed irreversibile resa inerte e portata allo stato di mero simulacro. L’arma disattivata, a differenza di quella demilitarizzata, cessa dunque di essere a tutti gli effetti un’arma e diventa oggetto di libera vendita, trasformandosi in pratica in uno degli strumenti riproducenti armi menzionati nell’art. 5 della l. n. 110 del 1975
 
Re: Disattivazione armi

papararo ha scritto:
ggramoli ha scritto:
Non capisco perchè fare la disattivazione di un'arma che non è più utilizzabile spendendo dei soldi e del tempo inutilmente. Non so nemmeno in cosa consiste.
Avevo un fucile vecchio calibro 20 non più utilizzabile ed ho provveduto a fare la rottamazione presso il commissariato di PS. Ho fatto solo la domanda in carta semplice e poi hanno fatto tutto loro, consegnandogli il fucile e le relarive cartucce. Così mi sono liberato di tutto e non devo più rispondere di quel fucile e delle relative cartucce.
Quindi se il fucile non è più utilizzabile il mio consiglio è di fare la rottamazione, senza spese.

capita a volte gli eredi tengono l'arma come ricordo o sopramobile.. l'anno scorso passavo dal mio 'armaiolo' che stava disattivando un pistola basculante bicanna a cani esterni ,gli dissi peccato.
figurati..ieri e' venuto un signiore per disattivare un So3 eell del padre defunto..l'ho scongiurato di non farlo ..l'ho pregato di vendermelo ,niente alla fine gli ho chiesto 700 euro per disattivarlo,cosi' lo scoraggiavo..a detto va bene.

pap
la disttivazione in genere prevede un processo 'irreversibile' si saldano i percussori,si forano le canne e si otturano con una colata di piombo.

...la gente è folle!!! una volta ho trovato in Questura un signore che voleva rottamare un Rizzini perchè aveva smesso e nessuno aveva il diritto di utilizzarlo nemmeno il figlio!! ..che idiota!!!
 

baui

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Ciao a tutti! Sono stato un po' assente dal forum causa lavoro e imminente pupo in arrivo...
Tornando al titolo della discussione; Ho portato, mercoledì scorso, una doppietta dei primi del 900 a disattivare [tenerezza.gif] tutta arrugginita e irrecuperabile che era del nonno di una mia collega di lavoro. Dal 1° luglio, gli armaioli che ne hanno la licenza, non potranno più fare le disattivazioni. Sono le nuove norme del TULPS [6] . Quindi, se avete necessità affrettatevi perchè è un lavoro lungo, sia per gli incartamenti che per l'opera!
 
Re: Disattivazione armi

Il problema sta nel fatto che un conto se detieni un'arma inefficiente ma e pur sempre un'arma registrata un conto se detieni un simulacro (perchè dopo la disattivazione l'arma viene inserita presso la banca dati delle forze dell'ordine come arma disattivata) cioè un pezzo di ferro e se te lo rubano non ti creano tanti problemi. Il costo della disattivazione oscilla dai 70.00 euro ai 130.00 euro dipende.-N.B. l'armiere deve rilasciare una certificazione dell'avvenuta disattivazione, di cui una copia va al Comm/to competente come previsto dal T.U.L.P.S. e dalla cir.M.I. n.557/02.-
 
Re: Disattivazione armi

pepito ha scritto:
In cosa consiste la disattivazione su di un'arma e quando va fatta?
e se siamo in possesso di pda perchè farla? penso che comunque non la facciano gratis
Nel caso specifico della mia collega: ha rinvenuto sul solaio la doppietta del nonno (primi del 900) tutta arrugginita e con i legni pieni di tarli. Quando l'ho vista mi ha pianto il cuore..... Comunque non voleva rottamarla e nemmeno venderla e per tenerla avrebbe dovuto fare il nulla osta o la disattivazione.
Per disattivare un'arma, l'armaiolo deve:
Saldare i meccanismi di scatto e percussione, compresi cani e grilletti
saldare i fori sullo specchio della bascula dove si vedono i percussori
RIEMPIRE con una colata di piombo le canne da cima a fondo. Lavoro estremamente lungo e in genere difficile, inquanto si ha a che fare spesso con dei rottami.
 
Re: Disattivazione armi

[quote="papararo]........
capita a volte gli eredi tengono l'arma come ricordo o sopramobile.. l'anno scorso passavo dal mio 'armaiolo' che stava disattivando un pistola basculante bicanna a cani esterni ,gli dissi peccato.
figurati..ieri e' venuto un signiore per disattivare un So3 eell del padre defunto..l'ho scongiurato di non farlo ..l'ho pregato di vendermelo ,niente alla fine gli ho chiesto 700 euro per disattivarlo,cosi' lo scoraggiavo..a detto va bene..[/quote]

So3?!!!?? Ma era un pazzo! Se fossi stato in te gli avrei detto: Ok va bene... e poi gli avrei rifilato un manico di scopa rotto!!! Tanto figurati se se ne accorgeva!
 
Re: Disattivazione armi

baui ha scritto:
pepito ha scritto:
In cosa consiste la disattivazione su di un'arma e quando va fatta?
e se siamo in possesso di pda perchè farla? penso che comunque non la facciano gratis
Nel caso specifico della mia collega: ha rinvenuto sul solaio la doppietta del nonno (primi del 900) tutta arrugginita e con i legni pieni di tarli. Quando l'ho vista mi ha pianto il cuore..... Comunque non voleva rottamarla e nemmeno venderla e per tenerla avrebbe dovuto fare il nulla osta o la disattivazione.
Per disattivare un'arma, l'armaiolo deve:
Saldare i meccanismi di scatto e percussione, compresi cani e grilletti
saldare i fori sullo specchio della bascula dove si vedono i percussori
RIEMPIRE con una colata di piombo le canne da cima a fondo. Lavoro estremamente lungo e in genere difficile, inquanto si ha a che fare spesso con dei rottami.

grazie della risposta
io comunque a questo punto, a quelli che vogliono disattivare un'arma per tenerla come ricordo affettivo di qualche caro, insisterei nel convincerli a farsi il nulla osta battendo sul fatto che si rovina un'oggetto di valore affettivo e si spendono più soldi rispetto a richiedere un nulla osta.
 
Re: Disattivazione armi

Questo decreto avrà risolto qualche problema ma ne crea altri a dimostrare che questi politici trovano scuse per mettere sempre nuovi balzelli.

E' stato modificato pure il comma 6 dell'art. 8 della legge 110 del 1975:

"al sesto comma dell'articolo 8 dopo le parole “Coloro che", sono inserite le seguenti : “nei dieci anni antecedenti alla presentazione della prima istanza”;

Quindi per tutti quelli che vogliono fare la licenza e hanno il congedo o il certificato del tiro a segno dopo 10 anni scade...
 
Re: Disattivazione armi

Non capisco perchè fare la disattivazione di un'arma che non è più utilizzabile spendendo dei soldi e del tempo inutilmente. Non so nemmeno in cosa consiste.
Avevo un fucile vecchio calibro 20 non più utilizzabile ed ho provveduto a fare la rottamazione presso il commissariato di PS. Ho fatto solo la domanda in carta semplice e poi hanno fatto tutto loro, consegnandogli il fucile e le relarive cartucce. Così mi sono liberato di tutto e non devo più rispondere di quel fucile e delle relative cartucce.
Quindi se il fucile non è più utilizzabile il mio consiglio è di fare la rottamazione, senza spese.
 
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