Se avete letto i comunicati che hanno fatto le aa.vv. credo che a loro si possa imputare poco, anzi, credo che chi con una dialettica chi invece con altra, abbiano tutti come imperativo di far tornare tutti a caccia in maniera consona, quanto meno si cerca di far tornare al ragionamento scientifico e non ideologico chi ha partorito tali regole assurde. Il fatto che in Emilia si autorizzi l'uscita dal proprio comune per espletare contenimento danni da ungulati o cmq per la caccia al cinghiale in genere è un primo passo, positivo a mio avviso, per poter scardinare le regole imposte in modo assurdo. Diciamo che forse la scienza può prevalere su l'ideologia... Se si autorizza le braccate con la regolamentazione vigente anti contagio vuol dire che si accetta il fatto che non ci possa essere possibilità di contagio, quindi sarà poi più facile poter ri modulare anche la regolamentazione per chi esercita attività venatoria in genere, spesso in solitaria.
Potrebbe essere buono se le doppiette dei cinghialari si incrociassero davvero, ma si tratta di buon senso e quindi si sa' come si possa comportare l'italiano difronte a ciò... Basta vedere come ci siamo comportati nel rispetto delle regole anti contagio quando siamo Stati chiamati al buon senso... Ovviamente tale critica è rivolta al popolo italiano in genere, non al popolo cacciatore...
Caro Sfiamma, ho ascoltato diversi commenti che almeno in parte condivido, ma il tuo lo trovo particolarmente vicino al mio.
Sono un migratorista ed è innegabile che i cacciatori di cinghiale a volte guastino la mia caccia.
Ma il buonsenso mi dice che la pluralità delle cacce creerá sempre delle sovrapposizioni dei territori e di conseguenza delle frizioni, ma alla fine nessuno può pensare che la "sua caccia" debba essere preminente rispetto alle altre.
Mai come nella caccia la tolleranza è la prima virtù specie se accompagnata dal rispetto verso gli altri, mettendo da parte arroganza, prevaricazione e l'onnipresente egoismo che tropo spesso ci caratterizza.
Se i cacciatori di cinghiale - come alcuni chiedono - si rifiutassero di fare il contenimento dei cinghiali e degli ungulati, chi ci governa sarà costretto a fare contenimento con altri mezzi.
Ora è facile identificare nei cacciatori la soluzione più facile e logica e anche gli animalisti non possono opporsi alla palese emergenza: in Danimarca hanno ammazzato un milione e mezzo di visoni perché trasmettevano il icovid, avete sentito un animalista lamentarsi?
Ma se i cacciatori si rifiutassero, vorrebbero trovati altri modi per arginare la piaga degli ungulati con l'unica conseguenza che la nostra categoria sará sempre più combattuta ed emarginata.
Cerchiamo di cogliere gli aspetti positivi della vicenda: per una volta che viene riconosciuto pubblicamente il valore sociale dell'attività venatoria non sprechiamo l'occasione con faide intestine, ma incentiviamo TUTTI l'iniziativa nella certezza che TUTTI ne riceveremo un beneficio.
Se specie in questo tempo siamo definiti "concretamente" UTILI sarà più difficile per i nostri avversari disconoscere in futuro il nostro indispensabile ruolo.
Come dice Sfiamma, cerchiamo di vedere il bene che tutta la categoria ne riceverá e concentriamoci su questo.
Mettendo da parte le emotività e gli istinti "di pancia", riflettiamo su cosa può essere utile per la nostra passione, ricordandoci che stiamo tutti sulla stessa barca e che dunque o ci salveremo tutti insieme o tuti insieme affonderemo.
Un saluto a tutti.
Maurizio