Ma in Umbria si può fare questa preapertura o no perché girano voci negative.
LA CECCHINI RIAPRE LA CACCIA... CON UN COMUNICATO STAMPA!!!
La Regione Umbria concorda nel dire che la sentenza del TAR è interpretabile.
Bene, appunto perché è interpretabile, essa si presta quindi a una duplice lettura e gli effetti e gli esiti concreti, sono quindi opposti, estremamente diversi e pericolosi.
L'apertura anticipata della caccia, prevista per i giorni 2 e 9 settembre, sostengono gli ambientalisti del WWF, è stata cassata dalla sentenza del TAR Umbria per inadeguatezza dei piani Faunistici.
La Regione Umbria per contro, dice che la preapertura non è in discussione e nonostante la Sentenza del TAR (poi ulteriormente confermata anche dal Consiglio di Stato), essa può svolgersi tranquillamente.
Solo che detta libera interpretazione da parte dell'Assessore Cecchini, "riaprirebbe di fatto" la caccia, scavalcando l'Ordinanza di sospensione dei Giudici Amministrativi, ...semplicemente con un comunicato stampa!!!?
Il WWF, replica all'Assessore Cecchini, cercando di far prevalere il buon senso e la cautela, invitando la stessa a non usare i cacciatori come agnelli sacrificali o cavie da esperimento!!! Se è convinta delle proprie azioni, della bontà del percorso giuridico già adottato, di quel che dice e sostiene, emani subito un atto ufficiale (e non un comunicato stampa), ovvero una nuova Delibera di Giunta Regionale (che non sarebbe impugnabile stante i ridotti tempi), riaffermando con motivazioni ulteriori e diverse, che il giorno 2 e 9 settembre l'attività venatoria è legittima, mettendo così al riparo i cacciatori, da possibili conseguenze penali.
Ad oggi, altro non rimane in capo a TUTTE LE FORZE DELL'ORDINE (quale obbligo giuridico in qualità di Pubblici Ufficiali), di riferire la presunta attività illegale di "caccia in epoca di divieto" alla Procura della Repubblica competente per territorio, lasciando al prudente apprezzamento del Giudice di merito, l'eventuale integrarsi dei reati ipotizzati per la giornata contestata del 2 Settembre.
L'unico modo certo (in caso di condanna), di smettere definitivamente di andare a caccia!!!
Non sarebbe più prudente e saggio quindi, astenersi dalla caccia il giorno 2 settembre, attendere la sentenza nel merito, da parte del Consiglio di Stato (udienza già fissata per il giorno 6 settembre) e decidere poi di conseguenza!?
La caccia, ...non è di certo un lavoro e il comportamento del "buon padre di famiglia", in casi del genere, dovrebbe prevalere su tutto.
Di fronte ad annunciate e palesi forzature delle norme, a sbilanciamento della corretta azione amministrativa, alla mancanza di cautela da parte di persone più che maggiorenni, il WWF invierà in via preventiva a ogni Comando Generale e Regionale di Carabinieri, Carabinieri Forestali, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale ecc. l'invito a rilevare la presenza sul territorio libero, di persone armate in epoca di divieto e riferire all'Autorità Giudiziaria competente.
Attività istituzionale, che viene certamente e comunque svolta in via autonoma, ma anche e soprattutto dando seguito (questo il "succo" dell'invito), alle eventuali segnalazioni che giungessero dai cittadini.
Il WWF, qualora non dovesse prevalere buon senso e cautela, invita quindi tutti i propri associati e qualsiasi cittadino, a segnalare ai numeri d'emergenza noti: 112, 113, 1515, 117, ecc. e alle Forze dell'Ordine, la presenza di persone armate sul territorio il giorno 2 settembre, affinché possa essere la Magistratura (la sola competente), a valutare ed elevare eventuali censure.
Come tutti gli anni, anche le Guardie del WWF faranno la loro parte e saranno in campo per le normali attività di controllo!