Io dò piena ragione agli allevatori!! fanno bene a sparare ai lupi/cani ke gli decimano il bestiame io farei lo stesso..l'unico errore ke commettono secndo me e ke mettono in mostra le carcasse..io farei in maniera diversa. ''occhio nn vede,cuore nn duole!!''

Cmq la colpa di questa situazione è tutta delle istituzioni ke hanno voluto reinserire un ''problema''(xkè questo è il lupo) in determinati luoghi,dove era stato estinto dai nostri antenati!! dovrebbero essere loro ora a pagare di tasca loro i danni a quei poveri allevatori..così la prossima volta ci pensano 2 volte prima di fare altre minkiate!!!
 
Vi invito a leggaere questo comunicato stampa dell' associazione Wilderness Italia ..


ULTIME SUL LUPO
Sul Lupo (nelle Alpi) - Il Corpo Forestale e il DNA -
Le colpe ai “cani inselvatichiti” ed i conflitti con la pastorizia

Qualche tempo fa, una notizia sul Lupo è circolata in Internet. Si riferiva ad ibridi nati da cani fatti incrociare con lupi. Caso strano, pochi ne hanno parlato e/o fatta circolare la notizia: e non era notizia da lasciarsi sfuggire per chi ha interessi per la difesa del Lupo. In merito, vediamo, tra l’altro, cosa riportava un comunicato del sito “www.Greenreport.it” del 20 dicembre scorso:

Il Corpo forestale denuncia «incroci pericolosi, lupi selvatici (Canis lupus spp) rinsanguati con cani appartenenti alla razza canina Lupo Cecoslovacco (Československý vlčiak)». E’ il risultato dell’operazione condotta Servizio Cites Centrale di Roma del Cfs in diverse regioni italiane in collaborazione con i Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale delle 8 province interessate (Alessandria, Salerno, Pistoia, Modena, Parma, Rimini, Cosenza e Arezzo).

L’operazione nasce da un esposto anonimo inviato a diverse istituzioni. In Italia attualmente esistono oltre 120 allevamenti di lupo cecoslovacco, un cane appartenente al gruppo dei pastori e bovari che ha la tempra, la mentalità e l’addestrabilità di un pastore tedesco e la forza, le caratteristiche fisiche e la resistenza di un lupo. Le indagini del Cfs hano evidenziato che «Alcuni allevatori avrebbero fatto accoppiare in maniera fraudolenta esemplari di lupo cecoslovacco con lupe selvatiche provenienti dai Carpazi (Lupo europeo), dal Nord America (Lupo del Mackenzie) e in alcuni casi con lupi appenninici per migliorare le caratteristiche genetiche e morfologiche della razza».

Secondo Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente, «Per migliorare la conservazione del lupo nel nostro Paese, sarebbe opportuno concentrare gli sforzi nel controllo e nella repressione dei tentativi fraudolenti di inquinamento genetico della specie che si vanno ad aggiungere alla già presente diffusione accidentale in natura di esemplari ibridi».

Secondo alcune indagini svolte dalla Forestale tra Modena e Reggio Emilia, «Si sarebbero verificati in natura fenomeni riproduttivi dovuti alla diffusione accidentale di esemplari ibridi. L’ipotesi potrebbe essere ricondotta al ritrovamento avvenuto nei mesi scorsi di alcuni cani uccisi a fucilate o da bracconieri che le avrebbero scambiati per lupi o dagli stessi allevatori illegali perché ritenuti ingestibili. La pratica di rinsanguamento tra cani e lupi è stata sospesa anche nella Repubblica Ceca non solo perché vietata, ma perché rischiava di generare ibridi genetici dall’indole e dalla natura molto aggressiva».

Ebbene, come evitare che questi “cani-lupo”, di cui il CFS ci dice siano anche stati sfuggiti agli allevamenti, non ci portino pensare ai tanti animali che negli ultimi anni si sono resi famosi con pesanti predazioni su bestiame e cani da caccia? Animali semi domestici o comunque abituati all’uomo (come confermano le numerose facili osservazioni di lupi sulle Alpi piemontesi)? O animali segnalati in luoghi poco o nulla frequentati dai lupi selvatici (come non far correre il pensiero anche allo strano “Lupo Ezechiele” – o “Ligabue” – catturato qualche anno fa lungo il raccordo di Parma, da tutti ritenuto autentico lupo appenninico benché l’aspetto fisico lasciasse molto a desiderare, e poi massacrato nel cuneese dagli stessi “veri” lupi non appena li incontrò?).

A distanza di anni, si viene anche a sapere – secondo notizie circolate nel web – che il DNA avrebbe dimostrato che i lupi franco-piemontesi proverrebbero dalle Foreste Casentinesi. Ma un tempo non si diceva che questi lupi provenivano dall’Abruzzo? E poi, tutti questi anni per stabilire una verità che era già data per assodata quindici anni or sono, quando i massimi esperti asserivano che il DNA era uguale per tutti i lupi europei? (DNA, all’epoca messo anche in dubbio dallo stesso veterinario del Parco Nazionale Gran Paradiso). Ora distinguiamo addirittura come “diversi” quelli delle Foreste Casentinesi (dove peraltro giunsero dall’espansione della
popolazione dell’Italia centrale)? Solamente ridicolo! E, dopo le notizie diffuse dal CFS, come non risalire a quanto il sottoscritto ebbe a scrivere in quegli anni in merito alle sembianze di lupi americani per alcuni esemplari fotografati lungo la frontiera francese? Quante versioni su questo benedetto DNA, mai messo in mano a laboratori super-partes (e con campioni blind e di provenienza non dichiarata)! A questo punto, visti i risultati, forse sarebbe il caso di lasciare fare agli esperti del CIS-Carabinieri, piuttosto che ai nostri biologici di selvaggina!

Intanto la popolazione del Lupo in Italia cresce di anno in anno come di anno in anno crescono i danni che gli allevatori subiscono e che raramente o malamente vengono loro indennizzati (poi ci si meraviglia se qualcuno si fa giustizia con le proprie mani!); ciò mentre in altre nazioni, quelle che di solito gli italiani ritengono più civili e democratiche (che certamente sono almeno più pratiche ed efficienti!) quali Svezia, Norvegia, Svizzera, Francia e USA, per contenere i danni le popolazioni dei lupi sono tenute sotto controllo consentendo per legge l’abbattimento dei numeri in eccesso. Oggi finanche le popolazioni del Puma – in grande crescita numerica negli USA – sono sottoposte a controlli con abbattimenti programmati: 100 esemplari all’anno nel solo Nord Dakota, con una popolazione di 300 individui stimati! E, per quanto riguarda il lupo, è recente la notizia di due branchi che le autorità federali per la fauna selvatica hanno addirittura deciso di sterminare in una grande Area Wilderness dell’Idaho a causa del loro eccessivo impatto sulle popolazioni di cervi (ma sono solo gli ultimi casi, in un Paese dove il Lupo è tenuto sotto controllo già da tempo un poco in tutti gli Stati dove esistono popolazioni di tale animale). Per non dire del provvedimento preso dal Parlamento francese che, ovviamente con regolamentazione, autorizza l’abbattimento dei lupi quando i danni diventano incontenibili (provvedimento finora contrastato dagli animalisti e che in Italia ha avuto – non a caso! – ben poca visibilità sulla stampa e nei network, per ragioni più che intuibili!). Da noi si accetta invece con indifferenza l’eccessivo impatto su vitelli, pecore e cavalli (che poi nessuno vuole indennizzare), costringendo di fatto gli allevatori a sostenere l’onere di una eccessiva presenza di lupi; ma anche, non dimentichiamolo, l’onore di un aggravio d’uso per la pastorizia alpina, che proprio perché in area priva della presenza del lupo, era quasi brada e in assenza di guardiania, mentre oggi necessità di controllo e accompagnamento quotidiano: e ciò comporta un onere che nessuno rimborsa!

L’eccessiva presenza del Lupo (i numeri “ufficiali” cozzano contro la logica e sono artatamente tenuti bassi!) è, tra l’altro, dimostrata non tanto dai censimenti di questi predatori, quanto dall’aumento dei capi abbattuti illegalmente (è notizia degli ultimi giorni) e dai danni che infliggono che ne sono la prova provata, benché si cerchi di addossarli ai fantomatici “cani inselvatichiti” (che mai nessuno incontra!), cani inselvatichiti che, guarda caso: uno, non esistono dove non esistono lupi; due, se anche vi fossero logica vuole che siano essi stessi preda dei lupi in quanto si tratta di una coesistenza impossibile (la fine fatta dal “Lupo Ezechiele” ne è una prova, e così le predazioni sui cani da caccia). Tra l’altro, nessuno si preoccupa del rischio che i branchi abruzzesi (sempre più in crescita numerica) possano prima o poi (e chissà che non sia già avvenuto, come qualcuno sospetta) predare anche i cuccioli dell’Orso marsicano, che già tante altre minacce deve affrontare.

Per concludere, può sembrare assurdo, ma oggi è proprio regolamentando la riduzione della presenza del Lupo con abbattimenti autorizzati che lo si protegge dal rischio estinzione, e con lui tutte le specie di fauna predatrice, minacciate da sconsiderati avvelenamenti; non certo gli inutili, costosi ed inefficaci metodi che alcuni propongono per tenere i lupi lontani dal bestiame domestico pur di non riconoscere l’esigenza di una riduzione del loro numero (si vogliono i lupi vivi, ma gli si vuole impedire di mangiare!): intanto chi paga sono sempre gli allevatori!

Murialdo, 6 Gennaio 2014 Franco Zunino
Segretario Generale AIW
già primo studioso sul campo dell’Orso marsicano

Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS) – Codice Fiscale: 90003070662 – Segreteria Generale:
Via Bonetti 71 . 17013 Murialdo (Savona) – Tel/Fax 019.53545 - Cell. 338.4775072 – [email protected]
 
Ed intanto stasera su canale 5 alle 23,00 ci bombarderanno di nuovo, con una puntata tutta sul lupo.
Ovviamente sul povero lupo ed il cacciatore cattivo............

Come faremo a sopravvivere (noi cacciatori) proprio non lo sò...
 
Per questo motivo credo che il portare le carcasse di lupi in piazza sia la dimostrazione che gli allevatori cerchino una soluzione definitiva e legale, altrimenti li avrebbero abbandonati nel luogo dell'abbattimento senza che nessuno sapesse niente.
Penso che gli allevatori abbiano sacrosanta ragione di difendere il loro bestiame anche a costo di violare la legge, in quanto la stessa legge non prevede risarcimenti o di fatto non indennizza gli allevatori. Allevatori che cercano "temerariamente" di portare avanti un'attività tradizionale tanto osannata dai sostenitori delle biodiversità.
L'esposizione delle carcasse deve, secondo la mia opinione, essere interpretata come un input per le amministrazioni a prendere provvedimenti per risolvere un problema ancora una volta creato da chi di ambiente non capisce un fico secco.
Ciao
Marco

concordo con te..ma la gente è sempre brava a parlare quando il c...o è quello degli altri...la gente deve provare in prima persona x capire come si può reagire x difendersi..sopratutto quando la legge nn ti tutela...come quando un ladro ti entra in casa e ti minaccia con pistola o altro..nn puoi sparargli nn puoi rinchiuderlo in una stanza xchè ti denunciano x sequestro di persona..e che c...o può fare uno!!?? poi se qualcuno gli spara..tutti che dicono nn si fa o nn bisogna o altro..vorrei proprio che capitasse a questa gente poi vorrei vedere cosa fanno..se entra uno che magari vuole abusare di tua figlia o tua moglie..vorrei vedere anche i più perbenisti come reagiscono..mi è capitato di affrontare il discorso con certe persone..ma è inutile certe persone fin che nn capita a loro nn capiranno mai
 
Il problema maggiore è che per reinserire il lupo sono stati spesi molti soldi........i nostri soldi.
Radioccollari a lunga durata per studiare e monitorizzare gli spostamenti .........noi si paga.
Tutto è stato studiato nei dettagli , purtroppo la prevenzione non è stata presa in considerazione. Un piano per il risarcimento danni efficiente non è stato previsto, come non è stato previsto nessun piano di abbattimento di selezione.
Questa è l'ennesima politica sbagliata , qualcuno mangia a uffo, altri sono costretti a stringere la cinghia, ad arrangiarsi per limitare i danni e sopravvivere serenamente.

Saluti
A coloro che lavorano a questi "progetti", gli importa una bella.... di quello che succede dopo. Dopo aver preso i soldi...il resto è aria fritta.
 
la realtà è che se gli animali da reddito sono sbranati dai cani non vengono rimborsati, se dimostri che sono stati i lupi in teoria si.
questa è la grande differenza, la regione ha interesse ad addossare la colpa ai cani rinselvatichiti, gli allevatori o chi per loro fanno trovare lupi morti,a chi si deve creder???? chi mangia le pecore???????...............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!

Per questo motivo credo che il portare le carcasse di lupi in piazza sia la dimostrazione che gli allevatori cerchino una soluzione definitiva e legale, altrimenti li avrebbero abbandonati nel luogo dell'abbattimento senza che nessuno sapesse niente.
Penso che gli allevatori abbiano sacrosanta ragione di difendere il loro bestiame anche a costo di violare la legge, in quanto la stessa legge non prevede risarcimenti o di fatto non indennizza gli allevatori. Allevatori che cercano "temerariamente" di portare avanti un'attività tradizionale tanto osannata dai sostenitori delle biodiversità.
L'esposizione delle carcasse deve, secondo la mia opinione, essere interpretata come un input per le amministrazioni a prendere provvedimenti per risolvere un problema ancora una volta creato da chi di ambiente non capisce un fico secco.
Ciao
Marco
 
IO NO, e se e' vero che sono stati loro e forse non e' cosi', hanno agito da delinquenti.....oltre tutto esponendo le carcasse in pubblico

Gli allevatori ci mettono i soldi..il loro tempo ecc..e chi aiuta gli allevatori?!!sono costretti ad arrangiarsi!!te cosa fai se un ladro viene a casa tua a rubarti 10mila euro tipo..e la legge nn ti tutela..in questo caso si parli di animali e nn di persone..troppo facile fare i culattoni col culo degli altri(cosi sì dice dalle nostre parti)i soldi sono i loro le bestie sono le loro..quindi bisogna mettersi nei loro panni..sta gente ci campa..vita mia morte tua
 
I costi di smaltimento carcasse, per un ovino, variano da regione a regione. Mediamente si aggirano intorno ai 100 euro (dove 50 e dove 150). Ma non è tanto questo il punto, anche se 100 euro son sempre 100 euro, quanto il rompimento di scatole di dover fare tutta la procedura. E poi, insomma! Un allevatore i suoi animali li vuole vedere in piedi ed in salute.
Comunque sia io, come tutti, qualche domanda in base alle mie esperienze me la faccio. Premettendo che nella mia squadra ho l'incarico di tracciatore, sono abituato a "tenere gli occhi in terra", so perfettamente distinguere l'orma di un lupo da quella di un cane. Posso affermare in tutta sicurezza che nelle zone in cui caccio, nel grossetano, di lupi...lupi e non canidi, ce ne sono molti.
Fatta la premessa torno alle mie osservazioni. Non ho ricordo di osservazioni di un qualsiasi cane randagio fatte da decenni nelle "mie" zone, il grossetano appunto, al contrario invece delle periferie di Roma dove mi accade quasi ogni giorno di vederne.
E perchè allora non ci sono lamentele da parte degli allevatori intorno Roma, che sono tanti, riguardo ad attacchi di "canidi"?
E' una domanda legittima no?
Straquoto il tuo intervento....io andando in giro per le montagne, tra caccia coi cani, alla migratoria e selezione di cani inselvatichiti non ne ho mai visto uno che sia uno, fatta eccezione per qualche segugio o cane da caccia sperso...
di lupi invece si che ne ho visti, visti e sentiti...e si vedono orme , fatte , carcasse mangiate....quando c'è un attacco a qualche animale si ipotizza sempre che possano essere cani randagi, ma dove stanno tutti questi cani randagi che sono 30 anni che non ne vedo uno....
 
Pensaci su prima di accusarli di bracconaggio o ancora peggio barbarie

Ci puoi pensare quanto vuoi ma restano sempre comportamenti contro la legge e poi assolutamente gratuiti come il fatto di lasciarli davanti alle sedi istituzionali....
 
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