Cacciatori nel "mirino" della legge di stabilità. Raddoppia la tassa sul porto d'armi
Cacciatori nel "mirino" della legge di stabilità. Raddoppia la tassa sul porto d'armi
16 Novembre 2013
Un emendamento alla legge di stabilità prevede di portare a 350 euro la tassa sul porto di fucile. Una proposta che arriva dai senatori di sel e pd, integerrimi nel risanare le casse dello stato con i soldi dei cacciatori. A decorrere dall’anno 2014 la tassa di concessione governativa prevista per la licenza di porto di fucile, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641 è incrementata del 100 per cento”. Questo il testo di un pericoloso emendamento alla legge di stabilità presentato dalla senatrice Loredana De Petris con Luciano Uras e Monica Cirinnà. Questi rispettabili personaggi della politica italiana non hanno fatto nessuna proposta per dimezzarsi lo stipendio e i loro privilegi, ma vogliono così rastrellare denaro per la collettività attingendo a mani basse dalle tasche dei già tartassati cacciatori. Cacciatori che oggi pagano già 173,16 euro al rilascio e ogni 6 anni per il loro porto di fucile per uso caccia. Senza contare le altre tasse e balzelli che pagano tutti gli anni per poi ritrovarsi umiliati, boicottati e sempre più emarginati, e con la stagione venatoria sempre resa sempre più problematica dai ricorsi degli anticaccia che non pagano nulla. Facendo due conti e considerando che i cacciatori in Italia sono circa 700 mila, la nuova tassa raddoppiata a 346,32 euro (una tassa che non ha eguali in Europa) porterebbe nelle casse dello Stato oltre 24 milioni di euro. La strategia non stupisce e dare addosso al cacciatore sembra essere divenuto lo sport nazionale di quella gente frustrata che vorrebbe farci chiudere. La prima promotrice dell’emendamento, la De Petris (
[email protected], twitter.com/PetrisDe), romana, alla terza legislatura, è presidente del gruppo misto (sinistra ecologia e libertà) ed è stata responsabile organizzativa dei referendum contro la caccia negli anni Ottanta. Il cagliaritano Uras (
[email protected],
Luciano Uras), sempre di SEL già consigliere della Regione Sardegna, la Cirinnà (
[email protected],
Senatrice della Repubblica per il PD - Ex Consigliere Comune di Roma , Vice presidente del consiglio Comunale e Presidente Commissione delle Elette - - Monica Cirinn), romana, imprenditore di società agricola nel Grossetano e avvocato non più iscritto all’Albo, animalisti e ambientalista di Legambiente, è del pd. Proviamo a mandare loro qualche mail ..... Oltre a consigliare ai senatori in questione di vergognarsi, invitiamo i senatori di buon senso ad agire per impedire questo ladrocinio ai danni di una categoria abitualmente tartassata. Ora vediamo se i politici che si definiscono amici e che ci chiedono i voti alle elezioni ci metteranno la faccia per dire NO a questo vergognoso furto.
Fonte: caccia e d'intorni