Cosa ne pensate voi?

Il prof. è il più sensato di tutti. Il vigile poteva chiedere il permesso e penso che in via del tutto eccezionale gli sarebe stato accordato. Il comandante, sicuramente terrà conto di chi sta giudicando e il tutto si risolverà con una semplice censura.
Tienici informati.

Dopo la polemica sul provvedimento disciplinare nei suoi confronti per aver indossato il cappello d'alpino in servizio durante i funerali del presidente emerito dell'Ana Nardo Caprioli, l'agente Francesco Brignone scrive al comandante della polizia locale Virgilio Appiani.

Egregio Signor Comandante,
l'eco mediatico di quanto in oggetto credo sia andato al di là del dovuto. E' mia ferma ferma intenzione fare un passo indietro per andare oltre, come già ho avuto modo di comunicarle: pur riconoscendo il mio errore sarei pronto a rifarlo, non per mancanza di rispetto nei suoi confronti o nella struttura che sta guidando, ma per la caratura della persona a cui era destinato il mio gesto.
Nardo Caprioli è stato ricosciuto padre degli alpini bergamaschi e non solo ed ad un degno Padre è devuto il giusto tributo. Nel tornare a casa, ieri, ho trovato vari messaggi di attestazione di stima ma uno in particolare mi ha colpito, quello della signora Vitali, vedova del maresciallo D'Andrea colpito da Vallanzasca, contenuto che tengo per me, ma che mi gratifica di qualsiasi punizione voglia assegnarmi. Credo che il ventilato presidio segnalato dalla stampa per quanto gradito come manifestazione di stima personale non sia opportuno per la divisa da me indossata quotidianamente. Rinuncio alla mia difesa personale al possibile ricorso e attendo, a schiena dritta, la sentenza.
La presente verrà inoltrata come comunicato stampa in modo che si possa chiudere quanto avvenuto, l'Italia ha problemi maggiori e Bergamo non è da meno di un berretto o un cappello

Vediamo come procede ora ........entro il 19 agosto se non cambia nulla prima, dovrebbe esserci la sentenza se cosi' la possiamo chamare........
 
La storia oggi si e' chiusa come giusto fosse:


Brignone: «Chiuso procedimento
Soltanto un richiamo verbale»




  • 18 settembre 20113


L'agente della polizia locale Francesco Brignone




Ricordate la storia di Francesco Brignone, il vigile urbano che era stato sottoposto a procedimento disciplinare per aver indossato il cappello con la penna nera mentre dirigeva il traffico durante il funerale dello storico presidente dell'Ana Leonardo Caprioli? Per lui solo un richiamo verbale.

L'ha comunicato lui stesso, stamattina, mercoledì 18 settembre, sulla sua pagina Facebook scrivendo che si è concluso il procedimento disciplinare a suo carico: per lui soltanto un richiamo verbale senza la menzione nel fascicolo disciplinare.

«Senza che qualcuno ne possa aver a male - scrive Brignone su Facebook - un particolare ringraziamento a Cesare Lavizzari, latore di uno scritto che ha saputo commuovermi. Un altro ringraziamento particolare a una persona che non citerò ma sicuramente si riconoscerà che pur provata dalla durezza della vita mi ha rivolto un pensiero toccante, grazie. Un grazie al quarto potere che, accendendo i fari su un episodio quasi "frivolo" rispetto ai gravi problemi di questo periodo, ha "scaldato l'orgoglio alpino". Un grazie alla gente comune che incontrandomi in centro mi ha manifestato la propria solidarietà. Per ultimo ma non per minor importanza, un grazie al mio Comandante perché so di avergli procurato un grosso grattacapo mettendolo tra incudine e martello e ne è uscito brillantemente. Purtroppo (o per fortuna) sono fatto così e in 50 anni di vita non sono ancora riuscito a cambiare. Un saluto a Nardo, a mio padre, alpino della Julia e a mio nonno, troppo presto andato avanti, che forse, da lassù, festeggeranno anche loro la fine della storia. Grazie ancora».

Brignone aveva rinunciato definitivamente alla propria difesa e il comandante Virgilio Appiani aveva tempo fino al 22 settembre per prendere una decisione sulla sanzione disciplinare, 60 giorni dal momento in cui era stata notificata l'infrazione al vigile-alpino, il 22 luglio.

Brignone aveva già annunciato di non volersi difendere, con una email indirizzata al comandante il 24 luglio: «L'eco mediatica della vicenda è andata al di là del dovuto - aveva scritto -. È mia ferma intenzione fare un passo indietro per andare oltre, come già ho avuto modo di comunicarle. Pur riconoscendo il mio errore sarei pronto a rifarlo, non per mancanza di rispetto ma per la caratura della persona a cui era destinato il mio gesto. Nardo Caprioli è stato riconosciuto padre degli alpini bergamaschi, e non solo, e a un degno padre è dovuto il giusto tributo. Questo è stato sottolineato dall'amministrazione pubblica, che gli ha tributato il lutto cittadino».

A Brignone erano arrivati tanti attestati di stima e solidarietà da parte di molti cittadini. La contestazione a Brignone era stato un atto dovuto in quanto ha infranto il regolamento, ora finalmente la vicenda si è chiusa nel modo più logico e ragionevole.




Caso chiuso............:D
 
La divisa d'ordinanza purtroppo vieta indumenti o accessori diversi da quelli previsti.
Tutto sto casino sicuramente si poteva evitare ....magari con una lavata di testa in privato...
Scusate se è poco ..ma l'agente è stato un Alpino....io son stato Bersagliere ( lo sarò sempre!!) e................ alla faccia del comandante il sottoscritto avrebbe smistato il traffico con il Fez!:D
Concordo con Te !!! ma proprio perchè si indossa la divisa si ha l'obbligo di rispettare le "regole"...non credo che il comandante lo sospenderà dal servizio (non mi sembra un caso cosi grave), magari avrà un richiamo.....
Saluti
 
La divisa d'ordinanza purtroppo vieta indumenti o accessori diversi da quelli previsti.
Tutto sto casino sicuramente si poteva evitare ....magari con una lavata di testa in privato...
Scusate se è poco ..ma l'agente è stato un Alpino....io son stato Bersagliere ( lo sarò sempre!!) e................ alla faccia del comandante il sottoscritto avrebbe smistato il traffico con il Fez!:D
 
Il prof. è il più sensato di tutti. Il vigile poteva chiedere il permesso e penso che in via del tutto eccezionale gli sarebe stato accordato. Il comandante, sicuramente terrà conto di chi sta giudicando e il tutto si risolverà con una semplice censura.
Tienici informati.
 

prete

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Francesco Brignone, agente della polizia locale di Bergamo, il 4 luglio scorso in occasione dei funerali del presidente delle penne nere Caprioli indossò il cappello d'alpino in servizio. Ora rischia un rapporto disciplinare. La decisione il prossimo 19 agosto è affidata al comandante Virgilio Appiani.



[h=1]Col cappello d'alpino
mentre è in servizio:
provvedimento disciplinare[/h]

brignone.jpg



Alpino Francesco Brignone a rapporto. Brignone è il vigile bergamasco che il 4 luglio scorso, durante i funerali del presidente degli alpini Nardo Caprioli, ha indossato in servizio sopra la divisa il cappello con la penna nera e si è messo a dirigere il traffico all'incrocio tra viale Papa Giovanni XXIII e via Angelo Mai. Per quel suo gesto ora sarà sottoposto a procedimento disciplinare.
Lunedì 22 luglio un ufficiale del corpo di polizia locale ha notificato a Brignone l'avvio del procedimento disciplinare per essere entrato in servizio senza l'abbigliamento previsto dalle norme e dal regolamento.
A decidere se punire Brignone per quel suo gesto istintivo e di rispetto nei confronti di Caprioli e degli alpini sarà il comandante della polizia locale Virginio Appiani il prossimo 19 agosto. Il regolamento prevede per Brignone come sanzione più grave la sospensione dal lavoro per 10 giorni, con relativa decurtazione dello stipendio.
Un gesto che rischia di costare carissimo a Brignone che è in polizia locale di Bergamo dal 1998, ma che in famiglia rappresenta la terza generazione delle penne nere con un nonno morto da colonnello degli alpini, comandante del battaglione Morbegno a Vipiteno, un padre nella Divisione Julia mentre da militare, Brignone, ha prestato servizio a San Michele Appiano in provincia di Bolzano nel 1982.
Insomma: si è vigili per professione, ma alpini in fondo al cuore.



IO NON FACCIO COMMENTI.







- - - Aggiornato - - -

Ecco chi era Leonardo Caprioli:

È morto nella mattina di martedì 2 luglio a Bergamo Leonardo Caprioli. Aveva 93 anni. Presidente onorario della sezione Ana di Bergamo ed ex presidente dell'Ana nazionale (dal 1984 al 1998). Una lunga storia la sua che scorre parallela alle vicende più tragiche dell'Italia (la battaglia di Nikolajewka), ma sempre in prima linea anche nell'impegno di solidarietà. Il suo motto da presidente nazionale è stato: "Ricordiamo i morti aiutando i vivi". Ha organizzato l'aiuto ai terremotati del Friuli.
LA VITA
Studente del liceo classico di Bergamo "Paolo Sarpi", si iscrive all'università di Milano alla facoltà di medicina, ma nel gennaio 1941 interrompe gli studi e si arruola volontario con la specifica richiesta di essere assegnato alle truppe alpine. Frequenta la scuola militare di alpinismo di Aosta diventando sergente. Assegnato al 7º reggimento alpini, viene trasferito per un breve periodo al 6º reggimento alpini dove supera il corso allievi ufficiali e viene assegnato al battaglione alpini Edolo del 5º reggimento alpini. Nel luglio del 1942 viene inviato in Russia.
Il 15 gennaio 1943 mentre sta per ritornare in Italia in licenza, una ventina di carri armati sovietici irrompe a Rossosch - sede del comando di corpo d'armata alpino - è allora che Caprioli rinuncia alla licenza e gli viene assegnato il comando del plotone mitragliatrici della 52ª compagnia, con il quale condivide le sorti fino alla battaglia di Nikolaevka del 26 gennaio. Nell'aprile del 1943, viene congedato e prosegue gli studi laureandosi nel 1945 in medicina e chirurgia.
 
Che vergogna!!!Che male avrà fatto poi sto vigile??A modo suo ha onorato un presidente di una sezione alpina,ma no ma ste cose non son neppure da prendere in considerazione,ha offeso forse qualcuno?No!!Và be c'è un regolamento ok,ma che provvedimento??Al massimo una romanzina (che comunque io non farei)ci son cose serie da fare e si stà a guardar a ste cose....mhaaaa
 
Dopo la polemica sul provvedimento disciplinare nei suoi confronti per aver indossato il cappello d'alpino in servizio durante i funerali del presidente emerito dell'Ana Nardo Caprioli, l'agente Francesco Brignone scrive al comandante della polizia locale Virgilio Appiani.

Egregio Signor Comandante,
l'eco mediatico di quanto in oggetto credo sia andato al di là del dovuto. E' mia ferma ferma intenzione fare un passo indietro per andare oltre, come già ho avuto modo di comunicarle: pur riconoscendo il mio errore sarei pronto a rifarlo, non per mancanza di rispetto nei suoi confronti o nella struttura che sta guidando, ma per la caratura della persona a cui era destinato il mio gesto.
Nardo Caprioli è stato ricosciuto padre degli alpini bergamaschi e non solo ed ad un degno Padre è devuto il giusto tributo. Nel tornare a casa, ieri, ho trovato vari messaggi di attestazione di stima ma uno in particolare mi ha colpito, quello della signora Vitali, vedova del maresciallo D'Andrea colpito da Vallanzasca, contenuto che tengo per me, ma che mi gratifica di qualsiasi punizione voglia assegnarmi. Credo che il ventilato presidio segnalato dalla stampa per quanto gradito come manifestazione di stima personale non sia opportuno per la divisa da me indossata quotidianamente. Rinuncio alla mia difesa personale al possibile ricorso e attendo, a schiena dritta, la sentenza.
La presente verrà inoltrata come comunicato stampa in modo che si possa chiudere quanto avvenuto, l'Italia ha problemi maggiori e Bergamo non è da meno di un berretto o un cappello

Vediamo come procede ora ........entro il 19 agosto se non cambia nulla prima, dovrebbe esserci la sentenza se cosi' la possiamo chamare........

I miei complimenti. In questa faccenda che si è gonfiata per nulla, un segno di civiltà, onore e correttezza da parte dell'Agente .... Complimenti. [2]
 
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