[h=1]Treviso – Niente porto d’armi uso caccia ai condannati per reati ambientali[/h][h=3]La soddisfazione dell'Eurodeputato Andrea Zanoni: concordo con la sentenza del TAR e il responso della Questura[/h] | 14 maggio 2013 – Il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha respinto il ricorso al diniego della Questura di Treviso sulla richiesta di rilascio del porto d’armi uso caccia ad una persona condannata per reati ambientali.
Ad intervenire sulla vicenda, è ora l’Eurodeputato Andrea Zanoni che esprime la sua soddisfazione per una sentenza che “sottolinea in modo inequivocabile il dovere di rispettare le Direttive europee in materia di rifiuti e per la tutela delle acque“.
Il TAR ha così confermato il diniego espresso dalla Questura, asserendo che il porto d’armi si può negare “a chi non può provare la buona condotta“, e “appare stridere con l’interesse pubblico consentire al soggetto che violi precise prescrizioni sui rifiuti o sul regime delle acque il possesso di arma“.
L’On.le Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, sottolinea altresì l’importanza di una sentenza che sancisce il dovere di rispettare le Direttive europee. “Trovo sensato e coerente – ha dichiarato l’On.le Zanoni – che i giudici del TAR abbiano respinto il ricorso, negando la licenza di caccia a chi si è macchiato di reati ambientali, in barba ai dettami comunitari. È giusto che chi deturpa il nostro ambiente non possa infierire ulteriormente andando a caccia per uccidere quei pochi animali che ancora sopravvivano a pesticidi, cementificazione, autostrade e rifiuti di ogni genere. Quindi massimo sostegno alla Questura di Treviso nell’applicare in modo ineccepibile le norme sulle armi“.