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Ai portuali di Genova

A noi non rimane che andara a lavorare e sperare che tutto e sempre vada x il meglio!!!!!
Noi che ci alziamo presto e che lavoriamo tutta la settimana sentiamo ancora in modo più distinto la grande disgrazia che è avvenuta a genova.
é con vero dispiacere che faccio le mie condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari durante una giornata di lavoro!!!!
e per il resto siamo propio inguaiati!!!!!!!
ciao
 
grifonenero ha scritto:
Come ho scritto nel mio Angolo ieri e oggi non avrei scritto per rispetto per la ENORME TRAGEDIA dei nostri lavoratori e dei nostri militari.
Ma per questo specifico faccio una eccezione.
Ringrazio Corbari che si è ricordato e, a parte l'inutile paragone politico, scrive grandi verità.
Qui in "altro" scriviamo tante cazzzzate tutti quanti noi e mi sembrava impossibile che nessuno capisse
Meno male che Qualcuno di voi ha capito la enormità della ferita nel cuore pulsante di questa Città.
Dalla televisione non rende non si capisce non si sente.
Una torre di cemento e vetro alta 50 m., dico cinquanta metri, nel punto più tranquillo del Porto di Genova dove passano migliaia e migliaia di navi, barche ed imbarcazioni di ogni stazza.
Un mostro di 250 metri che la centra a 3 nodi e crolla il mondo, le vite, le speranze.
Spero solo davvero sia stata una avaria. Non so non mi è passato ancora lo sgomento...
Tutti noi siamo MOLTO tristi.
Ai morti la nostra preghiera.
Ai feriti i soccorsi puntuali e professionali dei nostro Pronto Soccorso e un augurio di pronta guarigione e di poter dimenticare presto.
Sarà dura.

Torno al mio silenzio di oggi.
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Il mio non era affatto un paragone politico. Credo sia, invece, quasi fisiologico che in un paese governato da corrotti puttanieri succedano queste cose. Intendo dire che se il capo di governo è intento a preoccuparsi delle proprie beghe come può occuparsi di lavoro? La mia critica non è rivolta solo al nano ma è trasversale. Anzi credo sia una colpa ancora più grave per la sinistra e quello che dovrebbe rappresentare non occuparsi dei problemi degli operai.
 
Corbari

Corbari

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A voi operai del mare che morivate lavorando in un paese il cui ex Presidente del Consiglio viene condannato a 4 anni, a voi e a tutti coloro che muoiono compiendo il proprio lavoro, va il mio pensiero.
Come può definirsi civile un paese in cui si muore sul lavoro e che ha al potere gente corrotta che non conosce neanche il significato della parola lavoro? Io non lo so!
 
Come ho scritto nel mio Angolo ieri e oggi non avrei scritto per rispetto per la ENORME TRAGEDIA dei nostri lavoratori e dei nostri militari.
Ma per questo specifico faccio una eccezione.
Ringrazio Corbari che si è ricordato e, a parte l'inutile paragone politico, scrive grandi verità.
Qui in "altro" scriviamo tante cazzzzate tutti quanti noi e mi sembrava impossibile che nessuno capisse
Meno male che Qualcuno di voi ha capito la enormità della ferita nel cuore pulsante di questa Città.
Dalla televisione non rende non si capisce non si sente.
Una torre di cemento e vetro alta 50 m., dico cinquanta metri, nel punto più tranquillo del Porto di Genova dove passano migliaia e migliaia di navi, barche ed imbarcazioni di ogni stazza.
Un mostro di 250 metri che la centra a 3 nodi e crolla il mondo, le vite, le speranze.
Spero solo davvero sia stata una avaria. Non so non mi è passato ancora lo sgomento...
Tutti noi siamo MOLTO tristi.
Ai morti la nostra preghiera.
Ai feriti i soccorsi puntuali e professionali dei nostro Pronto Soccorso e un augurio di pronta guarigione e di poter dimenticare presto.
Sarà dura.

Torno al mio silenzio di oggi.
 
si lavora per vivere...... non si lavora per morire..... che dio vi porti in gloria condoglianze alle famiglie
 
grifonenero ha scritto:
Come ho scritto nel mio Angolo ieri e oggi non avrei scritto per rispetto per la ENORME TRAGEDIA dei nostri lavoratori e dei nostri militari.
Ma per questo specifico faccio una eccezione.
Ringrazio Corbari che si è ricordato e, a parte l'inutile paragone politico, scrive grandi verità.
Qui in "altro" scriviamo tante cazzzzate tutti quanti noi e mi sembrava impossibile che nessuno capisse
Meno male che Qualcuno di voi ha capito la enormità della ferita nel cuore pulsante di questa Città.
Dalla televisione non rende non si capisce non si sente.
Una torre di cemento e vetro alta 50 m., dico cinquanta metri, nel punto più tranquillo del Porto di Genova dove passano migliaia e migliaia di navi, barche ed imbarcazioni di ogni stazza.
Un mostro di 250 metri che la centra a 3 nodi e crolla il mondo, le vite, le speranze.
Spero solo davvero sia stata una avaria. Non so non mi è passato ancora lo sgomento...
Tutti noi siamo MOLTO tristi.
Ai morti la nostra preghiera.
Ai feriti i soccorsi puntuali e professionali dei nostro Pronto Soccorso e un augurio di pronta guarigione e di poter dimenticare presto.
Sarà dura.

Torno al mio silenzio di oggi.
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condivido in pieno.condoglianze
 
Genova e Taranto .....Porto....Marina.....Ilva, due città maledettamente identiche e con gli stessi problemi!
Un tozzo di pane una sopravvivenza dignitosa , con la speranza che la vita non si spezzi mai!
Per molti non è stato così.. altri ancora...purtroppo ... dovranno fare i conti con la buona sorte.
Il lavoro non deve essere una roulette russa ,non deve essere un bacio alla moglie , ai propri figli di primo mattino , con il solito e ricorrente pensiero....."Chissà se torno".
Questo Governo ha il dovere di intervenire , cambiare e vigilare in tema di norme sulla sicurezza, possibilmente by-passando TUTTE le sigle sindacali ...false e ipocrite oramai anch'esse SOLO al "servizio" della produttività mettendo in secondo piano la vita umana.
Sentite condoglianze alle famiglie dei portuali e della Capitaneria.
 
grifonenero ha scritto:
Corbari,
questo è un post di dolore NON di polemiche.
Non ti rispondo.
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Non si tratta di far polemica, ma di ragionare. Credo che vicende come queste, oltre ad un sentito moto di dolore, devono scatenare delle reazioni. Il dolore non basta. Affinchè tutto ciò non si ripeta dobbiamo essere coscienti di ciò che accade nel nostro paese, per poterlo capire e combattere.Il dolore resta qlcsa di sterile se non conduce la nostra mente a ragionare.
 
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