Sabato scorso .... il mio primo itinerante. Location tav alto Reno di Vergato.
In occasione di un raduno del gruppo di " anatidi.it " mi sono cimentato in una garetta al percorso itinerante del tav immerso nelle colline dell'appennino tosco emiliano. Faccio una dovuta premessa, il gruppo di cacciatori di acquatici che hanno come riferimento anatidi.it sono un pugno di appassionati cacciatori che si confrontano poi nella dedicata pagina fb. Poco più di 2000 iscritti .... non i nostri 70 mila. Nessun like, nessun follower, eppure 2 raduni l'anno. Un meeting tra le paludi di tutta italia e questo tra piattelli e buona cucina. Sabato una cinquantina di presenti ... e noi che falliamo nel tentativo di radunare un pò di amici con tutto il vanto di iscritti tra forum, social e visualizzazioni ..... non ci dobbiamo ricordare del nostro magnifico Forum solo dal 1 settembre al 31 gennaio !!!
Comunque sia, bella giornata, esperienza sui piattelli da ricordare, perchè qui si parla dell'incredibile ....
Se non vivi quel campo, non si riuscirà mai a credere che possa essere così difficile e tecnico affrontare il tiro sportivo, abituati ai classici campi di fossa o skeet con bersagli sempre uguali oppure al percorso con bersagli diversi da campo a campo, a volte facili, a volte difficili, ma comunque sempre " abbordabili " almeno per i più assidui frequentatori nonchè decenti colpitori.
L'itinerante di Vergato invece è fuori ogni logica di chi non abbia mai frequentato itineranti, o quanto meno ... quel tipo di itinerante.
Il percorso si sviluppa in cerchio lungo una vallata che degrada. Si scende e si sale lungo spallette boscate che delimitano un colle con prati, cespugli e quercioli. 12 postazioni in un perimetro di circa 1.500 mt da percorrere.75 piattelli 63 cabine di lancio ... 3 ore il tempo necessario per completare, sparando in batterie di 5 tiratori che una volta terminata la pedana, si avviano alla successiva, con il peso delle munizioni, ma soprattutto dell'acqua necessaria ed indispensabile. Le postazioni dove si afrontano i piattelli non sono mai in piano.
Difficoltà estrema. Tranne non più di 5/6 lanci facili per chi ha un minimo di pratica, tutti gli altri presentano difficoltà inimagginabili.
Se trasferissimo in ambito venatorio il tiro, potrei tranquillamente affermare che la stragrande maggioranza dei bersagli sparati .. se fossero stati tordi ( paragonando la grandezza del piattello a quello di un selvatico, il tordo mi sembra il più appropriato ed anche l'habitat poteva tranquillamente replicare quello frequentato dai nostri amici migratori ) ..... non sarebbero stati sparati. Lontani, lontanissimi, veloci ed improvvisi o coperti da macchiette o boscaglia. Oltre ai tordi c'era anche il piattello che simula la lepre, ma no a Vergato !!! Lì simula il canguro. Lanciati velocissimi ..... durante la corsa saltano ad altezze impensabili e nanche si rompono in caduta. A volte spari in terra nell'attimo che s'impennano e forse il sistema meno difficile per colpirli era proprio in cielo, visto che nel percorso a terra, spesso erano coperti dal terreno o da qualche cespuglio.
impressionante comunque la distanza media d'ingaggio. La maggiorparte dei piattelli non si presentava al tiro a meno di 60 mt. Alcune cabine di lancio erano poste a 500 mt. dalla pedana, si vedeva la cabina, ma il piattello lo intercettavi visivamente dopo interminabili secondi dal lancio. Grazie ai consigli di un tiratore espertissimo del mio gruppo ( una prima categoria, frequentatore assiduo di quell'itinerante ) , ho avuto modo di colpire diversi di questi piattelli che sembravano impossibili. In particolar modo alcuni dovevano essere anticipati talmente tanto, che tra lo sparo e l'attimo in cui il piattello veniva colpito, potevo tranquillamente prendere un caffè
. I più difficili sono stati per me, quelli che venivano lanciati da cabine poste ai lati a pochi metri della pedana. Pensavo, prima del lancio, fossero facilissimi. Invece, partivano ad allontanarsi ad una velocità tale, che riuscivo ad agganciarli quando ormai erano quasi spariti alla vista.
Bellissima esperienza, molto vicina a situazioni venatorie reali, ma, nella realtà a 60 piattelli/tordi non avrei neanche pensato di tirare. Eppure a certe distanze il piombo ci arriva. Avrà energia sufficieante ad abbatterli ? Questo non lo so, sicuramente non avremmo certezze riguardo un numero sufficiente di ferite per l'abbattimento, ma utilizzando, in certi contesti pallini di 2 numerazioni superiori allo standard utilizzato per quel selvatico, anche una sola ferita garantirebbe l'abbattimento ..... o la padella :mrgreen:, soprattutto questa, perchè si potrà tentare solo dopo numerosi piattelli affrontati in campi itineranti come quello da me " percorso ".
Finisco questo resoconto, magari intervenendo anche in seguito se la discussione verrà ritenuta interessante, ringraziando l'amico Giambi che ha voluto partecipare all'evento, segno che ogni scusa è buona per festeggiare l'amicizia che ci lega nata in questo Forum. Entrambi, con i nostri Cosmi ed unici a sparare con il calibro 20, abbiamo fatto la nostra porca figura tra sparatori occasionali, ma anche molti " professionisti " del piattello e credo che qualcuno tra questi si sia ricreduto sull'utilizzo del piccolo calibro anche in contesti sportivi estremi come quello descritto.