Ontano (Alnus Glutinosa e Alnus Incana)

Re: Ontano (Alnus Glutinosa e Alnus Incana)

l'anno appena terminato e' stato un anno di lucherini,oltre che sull'ontano pasturano parecchio sui platani con i cardellini
 
Re: Ontano (Alnus Glutinosa e Alnus Incana)

Per completare la scheda ecco le sottospecie:

Alnus Glutinosa
 
Re: Ontano (Alnus Glutinosa e Alnus Incana)

Questa è apologia di reato... almeno fino a quando reinseriscono il lucherino in calendario!!!
[Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif]
 
Re: Ontano (Alnus Glutinosa e Alnus Incana)

lando ha scritto:
Questa è apologia di reato... almeno fino a quando reinseriscono il lucherino in calendario!!!
[Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif]

Il solito malfidente [marameo.gif] ...noi capannisti abbiamo un animo romantico, le "pasture" servono anche ammirare le bellezze dei nostri piccoli amici alati.....toh guarda che meraviglia:

image011jv9.jpg


ciao
 
Re: Ontano (Alnus Glutinosa e Alnus Incana)

eh si lungo i corsi dei fiumi...lucherini a iosa.....purtroppo nei tempi moderni dobbiamo limitarci ad osservarli come dice il buon Dieguz.......ma robi hai inserito l'ontano d'alta montagna come sottospecie...non l'ho visto...o mi è sfuggito?.... [lol.gif]
 
G

Guest

Ontano Nero (Alnus glutinosa L.)
Famiglia: Betulaceae
Nome Volgare: Ontano nero, Alno nero, Ontano comune, Alno, Verna.

ETIMOLOGIA

Alnus vocabolo di presupposta origine celtica che significa: in prossimità dell'acqua
Glutinosa = provvista di glutine: è riferito ad una sostanza appiccicaticcia che ricopre gemme e foglie giovani, svolgendo una funzione protettiva

MORFOLOGIA

Albero, che può raggiungere i 25 m, spesso riscontrato come pollone (nato per ricaccio dopo il taglio dalla ceppaia), in media alto 8-10 m, a fusto di norma diritto e slanciato, chioma densa e non di rado appuntita; gemme ottuse, a forma di clava, subsessili e pubescenti, di color bruno rossastro;
rami primari ascendenti, che ad un certo punto si ripiegano in basso, rami giovani con corteccia verde-bruna liscia, provvista di numerose lenticelle, un po' viscidi per presenza di ghiandole resinifere; corteccia grigio-verdognola liscia e con molte lenticelle da giovane, grigia e fessurata a maturità, suddivisa in placche grandi ed irregolari.
Apparato radicale esteso e robusto capace, grazie alla simbiosi con batteri specializzati, di fissare l'azoto atmosferico, a somiglianza delle Leguminose.
Foglie semplici, alterne, con picciolo di 1-2 cm, ovato-ellittiche, cuneate od arrotondate alla base, ottuse o smarginate all'apice, doppiamente ed irregolarmente dentate al margine, glabre, vischiose da giovani, verdi scure e lucide superiormente, più chiare di sotto; rimangono verdi anche in autunno, prima della caduta.
Pianta monoica, cioè in essa sono presenti infiorescenze maschili e femminili separate.
Fiori di dimensioni ridotte e riuniti in amenti, quelli staminiferi sono penduli, a gruppi di 3-5 infiorescenze, quelli femminili sono eretti a gruppi di un numero variabile di infiorescenze, o anche solitari.
Dopo la fioritura, gli amenti femminili si trasformano in piccoli pseudo strobili contenenti i semi; questi sono piccoli acheni, ovali e compressi, alati, cioè dotati di escrescenze suberose che consentono loro di galleggiare nell’acqua una volta rilasciati dalla pianta; queste infruttescenze, simili a piccole pigne, tendono a restare sul ramo anche per diversi anni.
La fioritura avviene dall’inizio a Febbraio nelle zone più calde, fino a Marzo-Aprile in quelle più fredde.
Legno indifferenziato (non c'è evidenza di durame ed alburno), di color giallo rosato nel fresco, diviene rosso rugginoso da secco.

DISTRIBUZIONE e HABITAT

Specie ad areale molto vasto, che si estende all'Asia occidentale, all'Africa mediterranea occidentale, comprendendo quasi tutta l'Europa, con la sola esclusione della Scandinavia settentrionale e di parte della penisola iberica.
In Italia vive sia nella penisola (naturalizzato in Puglia) che nelle isole, dal mare fino al piano montano (1200 m s.l.m.), pur essendo certamente più termofila della congenere A. incana; l'habitat è costituito da boschi ripari e zone periodicamente sommerse o anche paludose, dove forma popolamenti puri o misti con salici e pioppi; è indifferente al substrato geo-litologico, pur manifestando una certa preferenza per terreni silicei, riuscendo a vegetare anche in quelli argillosi e compatti, con ritenzione idrica profonda; è pianta acidofila.
Fiorisce da febbraio ad aprile.

USI e PROPRIETA’

L'ontano nero fornisce diverse tinte: rosso dalla corteccia, verde dai fiori, marrone dai rametti giovani; la corteccia è ricca di tannino, usato in conceria e per la preparazione d'inchiostro. Le droghe ricavate da ramoscelli, foglie e gemme contengono emodina, alnulina, glutano, tannini, sali minerali; le proprietà sono astringenti, diuretiche, febbrifughe, antinfiammatorie.
Il legno ha la peculiarità di indurire notevolmente e di essere praticamente immarcescibile se completamente sommerso, mentre si deteriora facilmente all'aria, per cui veniva usato un tempo (oggi non più) per palafitte, piccoli ponti e lavori idraulici; altri usi decaduti del legno: confezione di giocattoli, zoccoli e secchi per il latte, lavori al tornio, in fonderia ed in ortopedia, per carbonella. Recentemente tronchi particolarmente regolari con diametro minimo di 35 cm vengono richiesti per impiallacci da trancia. Come curiosità, si ricorda che la pianta del noto film di E. Olmi "L'albero degli zoccoli" è proprio un ontano nero.

CURIOSITA’

Come curiosità, si ricorda che la pianta del noto film di E. Olmi "L'albero degli zoccoli" è proprio un ontano nero.
Anticamente l’albero era temuto perché il suo legno, quando viene tagliato, si tinge di un rosso arancio che ricorda il sangue. Nel folklore celtico è associato alle fate: si credeva che all’interno del suo tronco si nascondesse l’entrata al regno incantato.
Il legno, di consistenza medio-tenera, stagionato ed immesso in acqua, diventa durissimo e praticamente immarcescente; in passato è sempre stato utilizzato nelle opere di contenimento sommerse, nelle palificazioni delle zone acquitrinose come, ad esempio, nelle fondamenta delle case di Venezia; in passato era molto ricercato, in particolare dai cuochi, come combustibile perché non produce fumo e non produce scintille; con questo legno venivano realizzati anche mastelli, contenitori per il latte ed altri liquidi.


Ontano Bianco (Alnus incana L.)
Famiglia: Betulaceae
Nome Volgare: Ontano bianco, Alno bianco, Ontano peloso, Verna bianca
:
ETIMOLOGIA

Il latino Alnus sembra derivare dal celtico "al lan"= "presso le rive", perchè la pianta predilige i luoghi umidi; il nome specifico latino significa "canuto", cioè bianco ed è riferito alla pagina inferiore fogliare.

MORFOLOGIA

Albero (talora arbusto pollonante), alto mediamente 8-10 m - eccezionalmente raggiunge o supera i 20 m - con fusto per lo più irregolare, ramificazione contorta e chioma poco densa; corteccia grigia chiara e lucida, spesso con chiazze biancastre, liscia in gioventù, a maturità più rossastra e talvolta un po' screpolata; rametti giovani tomentosi; gemme ottuse e pubescenti; apparato radicale fittonante, azotofissatore.
Foglie ovate, rotondate o cuneate alla base, acute, alterne, a margine doppiamente dentato, verdi scure e glabre superiormente, grigio-biancastre e pubescenti nella pagina inferiore, larghe 3,5-5 cm e lunghe 4-8 cm in media, non appiccicose.
Infiorescenze maschili in amenti per lo più di colore verdastro, penduli, di 4-7 cm, a gruppi di 3-5, con brattee dei fiori viola-brune; infiorescenze femminili pelose gemmiformi, subsessili, 0,5-1,5 cm; i fiori maschili e femminili sono presenti allo stato quiescente sin dalla fine autunno, molto prima della fogliazione. La fioritura avviene tra Febbraio e Aprile.
Frutti ad achenio con ala coriacea, raccolti in pseudostrobili legnosi ovoidi, subsessili, lunghi circa 1,5-2 cm, a gruppi di 2-4 per ciascun peduncolo; semi piccolissimi, ovati, provvisti di ristrette alette laterali.

DISTRIBUZIONE e HABITAT

Specie circumboreale, a distribuzione europea principalmente nord-orientale; nell'Europa centro-meridionale e nel Caucaso si ritira nelle stazioni montane, avendo temperamento più continentale rispetto all'Ontano nero e meno nei confronti dell'Ontano verde; è assente nell'Europa occidentale (isole britanniche, gran parte della Francia, penisola iberica) e nelle pianure del centro Europa.
In Italia si trova solo sulle Alpi e sull'Appennino settentrionale (naturalizzato in Sardegna), dai fondivalle fino a 1600 m.
Pianta eliofila non longeva, legata ai corsi d'acqua e loro vicinanze, può vegetare in terreni calcarei e molto umidi, tuttavia rifugge i siti sommersi; ha caratteristiche di specie pioniera, molto adattabile anche ai suoli poveri di elementi nutritivi; è il più basifilo tra gli ontani.

USI e PROPRIETA’

La specie, dotata di grande facoltà pollonifera, viene impiegata con successo nel rinsaldamento di scarpate stradali e pendici instabili, particolarmente in montagna. Grazie alla presenza di batteri simbionti delle radici, capaci di fissare l'azoto atmosferico e trasformarlo in azoto organico, gli Ontani fertilizzano il suolo su cui vegetano.
Il legno non ha grande resistenza né particolare valore come combustibile, però ha la caratteristica di lunga durata se messo in opera sott'acqua, dote che, soprattutto in passato, lo rendeva utile nella costruzione di ponticelli e passerelle e per palificate spondali sommerse nei corsi d'acqua.
Sempre in passato, si utilizzava la corteccia ricca di tannino in conceria e, nella medicina popolare, le gemme per la preparazione di un macerato glicerico per il trattamento di infiammazioni, osteoporosi, neoformazioni cutanee e angiomi.

MALATTIE

Entrambe le specie sono raramente soggette a malattia

COME PASTURA

Specie lungo i fiumi o torrenti si possono incontrare gli ontani sui cui rami si vedono facilmente Fringuelli, Cardellini ma soprattutto Lucherini che sono, specie nel periodo invernale, frequentatori abituali degli ontani.
 
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